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Star Trek Discovery

Premesso che sono una novellina di Star Trek e che ho iniziato a seguirlo dai nuovi film, inizialmente la saga non mi attirava per nulla. Tuttavia, un amico mi ha convinta a guardare “almeno un episodio”. Da quel momento, ho iniziato a seguire alcuni episodi della Serie Originale e quasi tutta The Next Generation. Ora, conto di rimettermi in pari presto, ma mi sento comunque di fare qualche piccola analisi sulla serie Star Trek: Discovery.

Quando ho iniziato a guardare questa serie, ero molto scettica. Discovery, la sesta ambientata nell’universo fantascientifico di Star Trek (la settima se si considera anche la serie animata), è stata ideata da Bryan Fuller e Alex Kurtzman per CBS All Access. Ambientata dieci anni prima degli eventi della serie classica, Discovery segue le avventure della nave stellare USS Discovery nel suo viaggio attraverso lo spazio alla ricerca di nuovi mondi e nuove civiltà. Gretchen J. Berg e Aaron Harberts sono stati i showrunner della serie, con il supporto di Akiva Goldsman. Sonequa Martin-Green interpreta il ruolo della protagonista, Michael Burnham, un ufficiale a bordo della Discovery. La serie è stata annunciata nel novembre 2015 come la prima prodotta in esclusiva per il servizio di video on demand CBS All Access. Fuller era stato annunciato come showrunner e produttore esecutivo nel febbraio 2016. Nicholas Meyer ha contribuito come consulente creativo, mentre Eugene Roddenberry, figlio di Gene Roddenberry, è tra i produttori esecutivi. Nell’ottobre 2016, Fuller ha lasciato il ruolo di showrunner a causa di difficoltà lavorative con la CBS, pur rimanendo come produttore esecutivo. Berg e Harberts sono stati nominati nuovi showrunner, continuando a sviluppare la mitologia e l’arco narrativo creato da Fuller.

Star Trek: Discovery si è distinta per la sua apertura verso tematiche riguardanti femminismo, inclusività e LGBT, presentando personaggi gay, transgender e queer nelle sue storie. La protagonista della serie è una donna di colore, Michael Burnham, interpretata dall’attrice afroamericana Sonequa Martin-Green, destinata a salire i gradi dell’equipaggio della USS Discovery fino a diventare il capitano. Nel cast regolare della serie c’è la prima coppia esplicitamente gay nella storia del franchise di Star Trek, formata dall’ufficiale scientifico Paul Stamets, interpretato da Anthony Rapp, e dall’ufficiale medico Hugh Culber, interpretato da Wilson Cruz. Tuttavia, la prematura scomparsa del personaggio di Culber ha scatenato l’irritazione dei fan LGBT, cosa che ha spinto gli showrunner della serie a prevederne un ritorno, avvenuto con la “resurrezione” del personaggio salvato nella rete di micelio. Tra i personaggi degni di nota c’è anche l’ingegnere Jett Reno, interpretata da Tig Notaro, dichiaratamente lesbica. Dalla terza stagione, inoltre, fanno la loro apparizione il primo personaggio transgender del franchise, Gray Tal, interpretato da Ian Alexander, e il primo personaggio non binario, Adira Tal, interpretato da Blu del Barrio.

Prima Stagione

La prima stagione di “Star Trek: Discovery”, che ha esordito nel settembre 2017, è ambientata dieci anni prima degli eventi della serie originale di Star Trek, e ciò ha causato qualche perplessità per il look ultramoderno rispetto all’estetica di TOS. Tuttavia, gli effetti speciali sono stati  apprezzati dai fan, nonostante alcuni spettatori trovassero eccessiva la tecnologia avanzata rispetto alla serie originale. La prima stagione ha portato gli spettatori attraverso battaglie spaziali, intrighi e sorprese: l’equipaggio della USS Discovery ha affrontato un conflitto tra la Federazione Unita dei Pianeti e l’Impero Klingon. Questo conflitto era stato scatenato dal ammutinamento di Michael Burnham, convinta di poter prevenire la guerra con i Klingon. Nel contempo, il capitano Gabriel Lorca aveva rivelato il suo inganno: non era il vero Lorca, ma il suo equivalente dell’universo dello specchio, trasferitosi nell’universo della Federazione. La stagione aveva culminato con la Discovery catapultata nell’universo dello specchio, dove Michael Burnham aveva dovuto confrontarsi con l’Imperatrice Philippa Georgiou. Al termine, la Discovery era ritornata nel suo universo con Georgiou al seguito.

Un aspetto particolarmente discusso era stato il restyling dei Klingon. L’aspetto e la voce degli alieni avevano ricordato più gli Orchi de “Il Signore degli Anelli” che i Klingon tradizionali. Nonostante le critiche, è importante ricordare che i Klingon erano una razza di guerrieri e la loro rappresentazione era evoluta nei decenni. Dai loro esordi come nemici della Federazione, erano divenuti un popolo fiero con un’etica guerriera. Con il tempo, il loro aspetto era cambiato, migliorato grazie a tecniche di make-up sempre più sofisticate e l’introduzione di una lingua klingon ufficiale. La rappresentazione visiva dei Klingon in “Star Trek: Discovery” aveva suscitato dibattiti, ma era solo l’ultima di una serie di evoluzioni. Nei film di J.J. Abrams, ad esempio, i Klingon avevano subito un altro restyling per sottolineare le loro caratteristiche di guerrieri decorati da piercing e cicatrici. In “Discovery”, i Klingon sono stati presentati senza capelli, con cavità sensoriali simili a quelle dei pitoni e una varietà di tratti distintivi per ciascuna delle ventiquattro Casate. Il capitano Lorca è stato un personaggio controverso e allo stesso tempo adorabile. La sua filosofia e i suoi metodi avevano sollevato dubbi, ma il colpo di scena dell’universo dello specchio aveva giustificato molte delle sue azioni. Jason Isaacs, l’attore che interpretava Lorca, aveva sottolineato come il suo personaggio fosse un capitano di guerra più che un esploratore, pronto a fare qualsiasi cosa per proteggere il suo equipaggio e vincere la guerra.

La scena finale aveva mostrato l’arrivo a sorpresa della USS Enterprise, collegando così “Discovery” alla serie classica di Star Trek e promettendo nuove avventure nella stagione successiva. La narrazione della stagione era stata concepita fin dall’inizio con l’obiettivo di arrivare a questo epilogo, rispondendo a domande cruciali sulla timeline e introducendo l’Enterprise nel contesto di “Discovery”. I produttori avevano chiarito che, pur apparendo nella seconda stagione, l’Enterprise non avrebbe oscurato la Discovery, mantenendo quest’ultima al centro della narrazione. Così, con grandi promesse per il futuro, “Star Trek: Discovery” aveva concluso una stagione d’esordio ricca di eventi, pronta a continuare a esplorare nuove frontiere e a rispondere alle domande dei fan.

Seconda Stagione

Il 23 ottobre 2017, CBS ha ufficialmente annunciato il rinnovo di Star Trek: Discovery per una seconda stagione, grazie all’aumento degli abbonati al servizio di streaming. Nella seconda stagione, la Discovery è guidata dal capitano Christopher Pike nell’indagine su strani segnali ricevuti dalla Flotta Stellare, coinvolgendo personalmente Spock. L’equipaggio della Discovery si scontra con Controllo, un’intelligenza artificiale che cerca di ottenere i dati della Sfera infiltrandosi nella Sezione 31, un servizio segreto della Flotta Stellare, e impossessandosi del capitano Leland, con l’obiettivo finale di distruggere ogni forma di vita nella galassia. Parallelamente, l’equipaggio indaga sul misterioso Angelo Rosso, che si rivela essere una tuta temporale utilizzata da Gabrielle Burnham, madre di Michael. Per proteggere i dati della Sfera, la Discovery si vede costretta a viaggiare nel futuro attraverso un wormhole creato dalla tuta dell’Angelo Rosso.

La seconda stagione di Star Trek: Discovery ha rappresentato un punto di svolta epico per la serie, avvicinandola più a Star Wars che a Star Trek. Con un ritmo più serrato e una trama ricca di colpi di scena, gli autori hanno saputo catturare l’attenzione dei fan con una storia avvincente e ricca di suspense. Dopo aver concluso l’arco narrativo della prima stagione, gli autori hanno deciso di ritornare allo spirito e alla missione originali di Star Trek. L’arrivo dell’Enterprise ha reso chiaro l’intento di rimanere fedeli al canone e alla serie originale, mentre la trama della seconda stagione si è concentrata sulla lotta contro la minaccia di Controllo, un’intelligenza artificiale decisa a eliminare la vita senziente nella galassia.

Con un finale epico che ha cambiato per sempre il destino della Discovery e del suo equipaggio, la serie è proiettata verso il 32° secolo, aprendo la strada a nuove avventure e misteri da scoprire. Il futuro di Star Trek: Discovery è ancora tutto da svelare, ma una cosa è certa: la serie ha conquistato il cuore dei fan e si prepara per un’avventura ancora più audace e appassionante.

Terza Stagione

Il 28 febbraio 2019 è stata annunciata la terza stagione di Star Trek: Discovery, trasmessa da ottobre 2020 a gennaio 2021. Ambientata nel XXXII secolo, oltre 900 anni dopo gli eventi precedenti, la terza stagione vede Burnham e la Discovery indagare sul Grande Fuoco che ha distrutto gran parte delle navi della Flotta Stellare, causando l’esplosione del dilitio e mettendo in crisi la Federazione dei Pianeti Uniti. Molti pianeti, tra cui la Terra e Vulcano, si sono separati dalla Federazione. Dopo aver scoperto l’origine del Grande Fuoco ed eliminato la minaccia, Burnham e l’equipaggio della Discovery lavorano per riunire la Federazione.

La terza stagione segna la fine del periodo considerato prequel di Star Trek, essendo ambientata mille anni nel futuro rispetto alle stagioni precedenti. Doveva rappresentare un nuovo inizio per lo show di CBS All Access. Con premesse interessanti e la caduta di Michael Burnham nel trentaduesimo secolo, la stagione aveva l’opportunità di creare nuove dinamiche e mitologie. Tuttavia, la serie si è rivelata più complessa del previsto, con una struttura narrativa che spesso disattende i climax orizzontali e privilegia le micro narrazioni verticali. La minaccia di Osyraa e della Catena Smeraldo, pur offrendo potenziali conflitti memorabili, non è stata pienamente sfruttata dagli sceneggiatori.

Tra nuovi arrivi, illustri congedi e misteri da esplorare, Star Trek: Discovery 3 cerca di rinnovarsi e innovare, ma la narrazione frammentata e l’anti-climax possono risultare frustranti per gli spettatori. Tuttavia, la serie si distingue per i temi e i valori di Star Trek, che si riflettono anche nella nostra contemporaneità. In definitiva, la terza stagione può essere considerata un prologo per una potenziale quarta stagione, che dovrebbe approfondire la galassia frammentata introdotta in questi tredici episodi.

Quarta Stagione

La quarta stagione di Star Trek: Discovery è stata annunciata a ottobre 2020, con le riprese iniziate il 2 novembre 2020. La trasmissione è cominciata il 26 novembre 2021. In questa stagione, Michael Burnham viene promossa a capitano della Discovery, mentre Saru, dopo essere tornato sul suo pianeta natale Kaminar e essere diventato membro del Gran Consiglio con il titolo di Grande Anziano, accetta il ruolo di Primo Ufficiale. La Discovery è impegnata a riunire la Federazione, cercando di convincere i pianeti fuoriusciti a ritornare, ma una nuova minaccia incombe: un’enorme anomalia spaziale ha già distrutto il pianeta natale di Book e minaccia di fare lo stesso con altri pianeti. L’equipaggio scopre che si tratta di un’anomalia artificiale creata da una razza aliena avanzata, la specie Dieci-C, proveniente da oltre la grande barriera della galassia. La Federazione decide di tentare un primo contatto per evitare ulteriori distruzioni, mentre Book e Ruon Tarka progettano un’arma per distruggere l’anomalia, convinti che non ci sia speranza per la pace.

Gli elementi che hanno contribuito al continuo successo della saga includono l’azione, gli effetti speciali e le storie “senza tempo” che trasportano il pubblico in un futuro carico di speranza. Gli iconici personaggi della serie continuano a incantare i fan, con Spock, che resta uno dei preferiti per il suo coraggio, intelligenza ed eroismo.

La serie si concentra sulle missioni estreme e complesse dell’equipaggio per investigare e risolvere la minaccia, mantenendo gli spettatori con il fiato sospeso. Il capitano Michael Burnham diventa sempre più centrale, mentre altri personaggi come il comandante Saru e Booker cercano di trovare il proprio spazio tra le sfide incombenti. L’interpretazione di Sonequa Martin-Green come Burnham evolve in un personaggio più umano e ricco di sentimenti, mentre David Ajala nel ruolo di Booker non riesce a convincere appieno con la sua recitazione. Il finale della stagione porta la Discovery verso nuove avventure, lasciando aperte le porte per futuri sviluppi. Nonostante qualche criticità nella narrazione, la quarta stagione si conferma un successo per la serie. Con la conferma di una quinta stagione in arrivo, i fan sono già in attesa di scoprire quale minaccia dovrà affrontare il capitano Burnham e l’equipaggio della Discovery nei prossimi episodi.

Quinta Stagione

La quinta stagione di Star Trek: Discovery, uscita nell’aprile 2024, è stata confermata come l’ultima della serie. In questa stagione, il capitano Burnham e l’equipaggio della U.S.S. Discovery si sono imbarcati in una ricerca per scoprire un antico potere la cui esistenza era stata nascosta per secoli. Questa missione li ha condotti in un’epica avventura attraverso la galassia, affrontando nemici pericolosi determinati a reclamare il premio per sé stessi, senza fermarsi davanti a nulla.

La quinta stagione è stata più episodica e ricca di sorprese. Anche se la serie è stata più breve di quanto il cast e la troupe si aspettassero, gli ultimi dieci episodi sono stati più autoconclusivi, seguendo l’esempio di un’altra popolare serie del franchise, Strange New Worlds. La showrunner Michelle Paradise ha anticipato che la quinta stagione sarebbe stata un “mix meraviglioso”, con avventure emozionanti e episodi davvero divertenti. La storia principale ha visto Michael Burnham e l’equipaggio in missione per acquisire un potente artefatto prima che altre fazioni riuscissero a ottenerlo.

Il cast della quinta stagione ha compreso Sonequa Martin-Green (Capitano Michael Burnham), Doug Jones (Saru), Anthony Rapp (Paul Stamets), Mary Wiseman (Sylvia Tilly), Wilson Cruz (Dr. Hugh Culber), David Ajala (Cleveland “Book” Booker), Blu del Barrio (Adira) e Callum Keith Rennie (Rayner). Tra le guest star ricorrenti ci sono stati Elias Toufexis (L’ak) e Eve Harlow (Moll).

Michelle Paradise ha spiegato che dopo una stagione più cupa, il team creativo ha deciso di puntare maggiormente sull’avventura e sulla leggerezza, senza perdere l’essenza che ha reso Discovery unico. La nuova missione ha consentito un approccio più episodico, mantenendo però l’elemento serializzato che contraddistingue la serie. Sonequa Martin-Green ha elogiato gli autori per i dialoghi tecnici e scientifici della serie, che affettuosamente chiama “farfugliamento techno”. Nonostante la complessità di alcune battute, l’attrice ha sottolineato l’importanza della storia e dei personaggi, che sono emersi chiaramente anche nei momenti più tecnici. La sua attenta preparazione l’ha portata a immergersi in argomenti come i buchi neri e l’astrofisica, dimostrando impegno e passione per il ruolo.

La serie è stata prodotta dai CBS Studios in associazione con Secret Hideout e Roddenberry Entertainment. I produttori esecutivi hanno incluso Alex Kurtzman, Michelle Paradise, Heather Kadin, Aaron Baiers, Olatunde Osunsanmi, Frank Siracusa, John Weber, Rod Roddenberry e Trevor Roth, con Alex Kurtzman e Michelle Paradise come co-showrunner.

Maria Merola

Maria Merola

Laureata in Beni Culturali, lavora nel campo del marketing e degli eventi. Ama Star Wars, il cosplay e tutto ciò che riguarda il mondo del fantastico, come rifugio dalla realtà quotidiana. In particolare è l'autrice del blog "La Terra in Mezzo" dedicato ai miti e alle leggende del suo Molise.

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