Fellini a Roma di Tyto Alba

Fellini a Roma, il Graphic novel di Tyto Alba dedicato al grande regista è un ritratto poetico in formato fumetto, ispirato ai disegni, alla storia e ai sogni di Federico Fellini. I lavori che Federico Fellini ha realizzato per il grande schermo sono veri capolavori senza tempo: “La dolce vita”, “8½”, “Amarcord”, solo per citarne alcuni, hanno regalato emozioni al pubblico di tutto il mondo.

Ma oltre ad essere considerato uno dei più grandi registi della storia, “Il Faro”, come veniva soprannominato nel mondo del cinema, era anche un abile disegnatore. La sua passione per il disegno era nata ancor prima che si cimentasse nel mondo cinematografico. Il disegno era il suo primo mezzo attraverso cui trasmettere i suoi sogni e dare vita ai suoi progetti.

L’artista spagnolo Tyto Alba ha cercato di catturare lo stile di Fellini e i personaggi, sia reali che immaginati e sognati, dando vita a un meraviglioso romanzo a fumetti dalle atmosfere oniriche. Il libro, pubblicato da Edizioni NPE, sarà disponibile in libreria a partire dall’8 settembre.

Il volume segue le vicende di un anziano Fellini, tormentato dall’insonnia, che ogni notte si sveglia e si incammina per le vie di Roma in attesa dell’alba.A volte sogna. In quei momenti prende uno dei suoi taccuini e disegna i suoi sogni, come ha fatto per quasi trent’anni seguendo il consiglio del suo psichiatra.Durante le sue passeggiate, Fellini ricorda le strade che percorre, racconta aneddoti sul suo arrivo nella Città Eterna, quando cercava di sopravvivere nei pressi della stazione Termini e sugli esordi come caricaturista di strada in via Veneto. Parla anche dei suoi primi passi nella rivista satirica “Marc’Aurelio” e della guerra.

Nel libro si susseguono note e sogni con i suoi compagni di viaggio: Giulietta Masina, Aldo Fabrizi, Rinaldo Geleng, Roberto Rossellini, Liliana Betti… Ma anche Salvador Dalí, il suo amato Dick Tracy, il circo, gli studi di Cinecittà e l’amico Balthus. Incontri immaginari con spettri del passato come Anita Ekberg, Marcello Mastroianni e Pier Paolo Pasolini. E infine, un incontro in ospedale con Mastorna, il mitico personaggio di quel film che non avrebbe mai realizzato.