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Curiosità di Death Note

Death Note è una serie giapponese di grande successo ideata da Tsugumi Ohba e illustrata da Takeshi Obata, che ha appassionato milioni di fan in tutto il mondo. La trama ruota attorno a un giovane ragazzo determinato a liberare il mondo dal male, utilizzando un quaderno dai poteri soprannaturali chiamato Death Note. Ambientato in Giappone, il titolo del manga appare in caratteri maiuscoli, creando un’immediata impressione di impatto: DEATH NOTE.

Originariamente, Death Note è stato pubblicato a episodi sul settimanale giapponese Weekly Shonen Jump, dal dicembre 2003 al maggio 2006, per un totale di 108 capitoli. Successivamente, è stato raccolto in 12 volumi tankobon e pubblicato in Italia dalla casa editrice Planet Manga. Il successo del manga ha portato alla realizzazione di una serie anime di 37 episodi e di tre film live action.

Il protagonista maschile, Light, è chiamato Raito in giapponese, un nome che contiene l’ideogramma 月 che significa “Luna” e viene normalmente pronunciato come “Tsuki”. Tuttavia, l’autrice ha volutamente alterato la pronuncia della parola utilizzando i furigana, ottenendo così il suono “Raito”. In questo modo, nel nome originale, Raito, quando viene trasposto in caratteri latini e diventa Light (in inglese “Luce”), il concetto originale a cui si riferisce non viene modificato. Inoltre, invertendo l’ordine dei kanji nel suo nome, si ottiene anche un secondo significato, “divinità notturna”.

Nel primo volume del fumetto, il personaggio Elle non viene mai mostrato in viso, ma solo nella penombra del suo spoglio appartamento o attraverso un computer bianco, un PowerBook G4 Macintosh, che proietta una schermata bianca con una grande lettera “L” nera in stile Old London (il nome del font su Microsoft Word è Old English Text MT).

Il nome in codice utilizzato per Light, “Kira”, gli è stato assegnato dalle persone che si scambiavano opinioni su internet riguardo al misterioso “giustiziere”. Kira deriva dalla pronuncia giapponese della parola “killer”.

Nella seconda puntata della serie televisiva, i nomi dei rappresentanti degli stati dell’Interpol sono quelli dei calciatori più o meno noti. Tra di loro si possono notare nomi come Edwin van der Sar, Martin Petrov, Jan Koller, Yossi Benayoun e Andriy Shevchenko.

In Giappone, data l’enorme popolarità del personaggio di Elle, è stato pubblicato un libro che racconta della sua indagine più importante precedente al caso Kira. Nel libro, Elle, aiutato da Aiber, Wedy e Naomi Misora, cattura BB (Beyond Birthday), un serial killer che prende di mira le bambole di paglia a Los Angeles. Il libro, scritto da Mello, viene affidato a chiunque lo trovi (probabilmente Kira o Near) con la preghiera di non distruggerlo, ma di pubblicarlo per preservare l’immortalità del ricordo di Elle.

In occasione dell’uscita del terzo film intitolato L change the worLd, in Giappone è stato pubblicato un nuovo capitolo speciale di 44 pagine, scritto e illustrato dagli stessi autori della serie originale. La storia vede come protagonista un Near ormai adulto, al quale viene affidato il compito di catturare un nuovo Kira.

Nel film speciale di due ore, narrato da Ryuk, sono presenti diverse scene emblematiche. In una scena, Elle e Light si incontrano in una sala cinematografica: Elle si muove in modo strano sulla poltrona e, dopo aver stretto la mano a Light, si asciuga la mano con un asciugamano, probabilmente perché non sopporta il contatto fisico con gli altri. Più avanti, si vede uno shinigami che chiede informazioni sul mondo degli umani a Ryuk e gli lancia una mela, un gesto che Light faceva spesso. Poiché, come spiega Ryuk, chi utilizza il Death Note non accede né al Paradiso né all’Inferno, si può supporre che lo shinigami sia Light, poiché la descrizione di Ryuk corrisponde perfettamente alle caratteristiche del mondo degli shinigami. Il finale lascia ambigue le modalità, ma Ryuk afferma: “Light, tu non eri un Dio… eri solo…” a cui, tuttavia, non si capisce a chi sia rivolto; se fosse rivolto allo shinigami, l’ipotesi sarebbe confermata, se invece fosse rivolto a Light stesso, non sarebbe valido.

Non si sa molto sulla sceneggiatrice di Death Note, Tsugumi Ohba, a parte il fatto che colleziona tazzine da tè (un chiaro riferimento a Elle), che è nata a Tokyo (la stessa città in cui si svolge la trama del manga) e che scrive sceneggiature per le sue opere giorno e notte, seduta con le ginocchia piegate verso lo stomaco, proprio come Elle. Si presume che le occhiaie del personaggio siano un chiaro riferimento al lavoro estenuante di Ohba.

Il finale del Capitolo 0 sembra alludere alle circostanze che hanno spinto Tsugumi Ohba a creare la storia di Death Note.

Nel mondo desertico e in rovina degli shinigami, si possono notare delle strutture sferiche che fanno chiaramente riferimento alle sculture di Arnaldo Pomodoro, un artista molto apprezzato in Giappone, che nel 1990 ha ricevuto il Praemium Imperiale dalla Japan Art Association per la scultura.

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