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La prima stagione di Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo

La serie “Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo”, che ha fatto il suo debutto su Disney+ lo scorso 20 dicembre, si basa sulla saga di libri best-seller della Disney Hyperion dell’autore pluripremiato Rick Riordan. Prodotta da Rick Riordan e Jon Steinberg, la serie vede tra i produttori esecutivi Steinberg e Dan Shotz, insieme a Rick Riordan, Rebecca Riordan, Ellen Goldsmith-Vein di The Gotham Group, Bert Salke, Jeremy Bell e D.J. Goldberg di The Gotham Group, James Bobin, Jim Rowe, Monica Owusu-Breen, Anders Engström e Jet Wilkinson

La serie è destinata ai giovani spettatori, ma non manca di attirare anche l’attenzione dei loro genitori che sono ancora affezionati alle storie dei “Cavalieri Dello Zodiaco” e agli anni in cui i miti greci potevano cambiare il corso di un fine settimana con i genitori.

Per coloro che non conoscono la trama della serie, si tratta di un viaggio che coinvolge il protagonista Perseo tra il nostro mondo e l’Olimpo. Perseo, un emarginato dai suoi coetanei, scopre di essere un semidio, figlio non riconosciuto di Poseidone del mare. Insieme ai suoi amici Grover e Annabeth, Perseo intraprende un’impresa per ritrovare la folgore di Zeus e prevenire una guerra tra le divinità. La storia ricorda un po’ “Harry Potter”: un adolescente insicuro che scopre di avere poteri nascosti e frequenta una scuola per ragazzi speciali per imparare a diventare eroi.

La serie è composta da otto episodi che sono ben realizzati e dotati di effetti speciali credibili. Ad esempio, il Minotauro è stato rappresentato in modo convincente, evitando di cadere nell’eccesso fantastico. Anche la rappresentazione della Medusa è spaventosa al punto giusto. Le armature e le spade sono ben realizzate e gli attori sono ben scelti. Anche il giovane Walker Scobell, che a volte sembra più adatto a cantare in una boy band che a recitare, riesce a rendere piacevole la versione seriale di Percy.

Tuttavia, c’è un difetto nella serie: gli episodi durano troppo poco. Sono tutti di durata inferiore a un’ora, il che lascia l’impressione che la storia venga un po’ affrettata, come se si stesse ascoltando un messaggio vocale della zia rompiscatole a doppia velocità o studiando un riassunto epico al liceo. Qui torniamo ai banchi di scuola dove ci sono state presentate le varie divinità greche come Dioniso, Ares e Pan, che tutti i satiri cercano nel mondo come Siffredi farebbe con l’ultima delle vergini.

Battaglie epiche, capricci da pop star e una vita piena di vino e sesso extraconiugale: la vita all’Olimpo è tutto tranne che noiosa. E questa serie potrebbe essere l’antipasto di un banchetto memorabile o un rutto di un ciclope annoiato. Non ci resta che aspettare la seconda stagione per scoprirlo. Poiché non possiamo prevedere il futuro e abbiamo perso il numero di telefono dell’oracolo di fiducia.

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Percy Jackson E Gli Dei Dell’Olimpo: la recensione

Scritto da Biancaneve

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