H.P. Lovecraft è universalmente riconosciuto tra i maggiori scrittori di letteratura horror insieme ad Edgar Allan Poe e considerato da molti uno dei precursori della fantascienza moderna. Autore di numerosi racconti, come Dagon, Il colore venuto dallo spazio, Il richiamo di Cthulhu e L’orrore di Dunwich, e di romanzi, tra cui Il caso di Charles Dexter Ward, Le montagne della follia e La maschera di Innsmouth, oltre ad alcuni racconti in versi, Lovecraft non venne apprezzato in particolar modo dai critici del suo tempo, – ad esempio, il racconto Il richiamo di Cthulhu venne inizialmente rifiutato in quanto definito troppo “straniante” – secondo l’espressione di Wright, e non godette mai di buona fama se non dopo la sua morte.
Molte delle sue opere sono state fonte di ispirazione per artisti di tutto il mondo, nella letteratura così come nel cinema e nella musica. Uno dei maggiori studiosi lovecraftiani, S. T. Joshi, definisce infatti la sua opera come “un inclassificabile amalgama di fantasy e fantascienza, e non è sorprendente che abbia influenzato in maniera considerevole lo sviluppo successivo di entrambi i generi“. E, a proposito di ispirazione, non ci stupisce che proprio dalla sua fervida e horririfica immaginazione possa nascere, oggi, una nuova serie televisiva: una sorta di antologia del terrore e della tenebra basata su 16 dei lavori più famosi dell’autore (tra cui, appunto, Il Richiamo di Cthulhu, La maschera di Innsmouth e L’orrore di Dunwich).
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