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Doraemon, il gatto spaziale

Doraemon è l’iconico personaggio protagonista dell’omonimo manga giapponese di Fujiko F. Fujio (pseudonimo del duo mangaka Hiroshi Fujimoto e Motoo Abiko), da cui è stato poi tratto un fortunato anime. Entrambe le produzioni narrano le avventure del gatto robot Doraemon giunto dal futuro che ha viaggiato indietro nel tempo per impedire al giovane Nobita, impacciato e scansafatiche, di commettere gli errori di cui i suoi discendenti dovranno altrimenti pagare le conseguenze. Doraemon cerca con i mezzi più disparati e fantasiosi di risollevare le sorti del suo maldestro “assistito”… Chissà quali mirabolanti magie avrà in serbo? Tenetevi pronti, perché il popolarissimo gattone spaziale blu e i suoi amici si scateneranno come non mai!
Fujiko F Fujio è lo pseudonimo del mangaka giapponese Hiroshi Fujimoto, nato il 1 Dicembre 1933 a Takaoka, nella prefettura giapponese di Toyama. Storico componente fino al 1987 del duo di mangaka “Fujiko Fujio” insieme a Motoo Abiko, nella sua vita ha vinto numerosi tra i più prestigiosi premi dell’ambito fumettistico giapponese, tra cui il Japan Cartoonists Association Award for excellence (1973), lo Shogakukan Manga Award (1982) e l’Osamu Tezuka Culture Award nel 1997, proprio grazie a Doraemon. Per il suo personaggio Fujimoto ha continuato a scrivere storie fino al 1996, anno della sua morte

 

 

Oltre i due protagonisti, gli altri personaggi principali sono:

* Shizuka Minamoto – È molto gentile con Nobita. È sua amica fin da quando erano piccoli, ed è molto più seria e giudiziosa di Nobita, il quale ha un debole per lei, così come tutti gli altri.
* Takeshi Goda (detto Gian o Jaian in romaji) – un bullo di cui il nome è basato sulla parola inglese giant, irascibile ed è stonatissimo. Ha una sorella più giovane, Jaiko, che vuol diventare una mangaka (autrice di manga).
* Suneo Honekawa – il millantatore che sfoggia la sua ricchezza a Nobita. Ha un fratello più giovane, Sunetsugu, che è stato adottato in una famiglia a New York, negli USA.
* Dekisuji – ragazzo modello, studioso, serio, maturo e intelligente. Lo si vede meno spesso degli altri nelle storie ed in compagnia degli altri ragazzi, ma per la sua intelligenza, serietà e correttezza è tenuto in considerazione, specialmente da shizuka che a volte sembra preferirlo a Nobita.
* I genitori di Nobita – lui impiegato , lei casalinga. Il padre non compare spesso è un impiegato e lavora in un ufficio fuori casa,ha un carattere bonario. La madre, casalinga, è piuttosto severa col figlio, e un po’ irascibile. Non ama gli animali, e non permette a Nobita di allevarne uno.

Dal debutto avvenuto nel 1970, le avventure di Doraemon sono comparse in varie antologie pubblicate da Shogakukan e sono state raccolte in 45 libri. Nel 1973, la Nippon Television trasmette una prima serie animata prodotta dalla Tokyo Movie, che però non divenne mai popolare ed ebbe vita breve, fermandosi a 26 episodi. Doraemon rimase esclusivamente di dominio della carta stampata fino al 1979 quando TV Asahi  produsse una nuova serie animata di Doraemon che riscosse (e continua ancora a riscuotere) un incredibile successo e in Giappone cominciò la febbre di Doraemon. Nel 1980, uscì il primo di una serie di lungometraggi con cadenza annuale. I film hanno un tono un po’ più avventuroso, vengono presi i vari personaggi di Doraemon e calati in situazioni esotiche ed avventurose. Nobita ed i suoi amici hanno visitato l’era dei dinosauri, i confini della galassia, il cuore dell’Africa nera (dove hanno incontrato una corsa di cani bipedi senzienti), le massime profondità dell’oceano e un mondo di magia. Alcuni dei film sono basati sulle leggende (per esempio il mito di Atlantide) o trame letterarie (Saiyuki o Le mille e una notte). Alcuni dei film affrontano temi ‘seri’, in particolare su soggetti ambientali e sull’uso della tecnologia.
  • Prima edizione italiana: il cartone animato Doraemon fu trasmesso per la prima volta in Italia dal novembre 1982 su Rai Due durante la trasmissione pomeridiana per ragazzi Tandem. All’epoca, i nomi dei personaggi della serie erano stati italianizzati: Nobita era chiamato Guglia (diminutivo per Guglielmo Guglielminetti), Shizuka era chiamata Susi, Gian era chiamato Giangi, Suneo era chiamato Zippo. Nel corso degli anni ’80 furono trasmessi in Italia solo 109 episodi, mentre in Giappone erano stati prodotti ben 617 episodi da 10 minuti e più di 1.000 episodi da 25 minuti.
  • Seconda edizione italiana: curata da Mediaset, la seconda edizione comprende un episodio introduttivo ed episodi inediti in Italia (varie serie, in gruppi da 26 episodi). È andata in onda su Italia 1 dal marzo 2003. Inoltre, ha ripristinato i nomi originali giapponesi dei protagonisti.

Il franchise di Doraemon negli anni è diventato un vero e proprio cult per intere generazioni e non smette di coinvolgere ed essere amato anche dai bambini di oggi: il mitico protagonista è simpatico e responsabile, può viaggiare nel tempo, ha paura dei topi, un debole per i dolci, ed è provvisto di gattopone, una tasca quadridimensionale da cui estrae innumerevoli gadget tecnologici, i ciuski, che dispensa a Nobita ogni volta che ci sono problemi da risolvere. Le intenzioni del gatto-robot sono onorevoli: aiutare il bambino ad aggiustare i guai combinati nel presente per migliorare il futuro che lo aspetta… ma il maldestro Nobita finisce quasi sempre per ficcarsi in guai ancora più grossi! Con le avventure dei suoi protagonisti, Doraemon affronta in modo divertente e originale temi ambientalistici e trasmette valori positivi come l’integrità, la perseveranza, il coraggio e il rispetto. Doraemon è un gatto rispettoso, sa tutto e ha soluzioni per tutto, infonde sicurezza e un forte sentimento di protezione, insegnando a Nobita e a tutti i bambini che è più conveniente impegnarsi contando sulle proprie forze che su facili aiuti esterni.

Da Doraemon sono stati tratti 40 lungometraggi animati, prodotti da TV Asahi, animati da Shin-Ei Animation e distribuiti da Toho con cadenza annuale a partire dal 1980. Le prime venticinque pellicole fanno riferimento alla serie anime del 1979, mentre le rimanenti sono basate sulla successiva serie del 2005. Le pellicole legate alla serie del 1979 furono quasi totalmente dirette da Tsutomu Shibayama e sceneggiate da Fujiko F. Fujio stesso fino al 1996; dopo la morte dell’autore, la sceneggiatura delle restanti pellicole fu a cura di Nobuaki Kishima. La trama dei film è più complessa rispetto alle storie del manga o delle serie animate e l’azione è basata prevalentemente su elementi avventurosi. Le pellicole trattano temi basati sul folclore giapponese o ispirati a opere letterarie, oppure affrontano soggetti legati all’ambiente, la storia e la tecnologia.

L’8 agosto 2014 è stato distribuito in Giappone Doraemon – Il film, pellicola che ripercorre il rapporto tra Doraemon e Nobita, basandosi su cinque dei capitoli più celebri del manga: Dalla terra del lontano futuro, tradotto anche come Doraemon venuto dal futuro, Il romanzo della montagna innevata, La vigilia delle nozze di Nobita, Addio, Doraemon! e Il ritorno di Doraemon; a causa di ciò il film è stato descritto come “la prima e ultima storia di Doraemon”. La realizzazione della pellicola, interamente in animazione digitale, fu affidata a Takashi Yamazaki e Ryūichi Yagi e richiese oltre un anno per la modellazione tridimensionale dei personaggi; l’incasso complessivo di oltre 183 milioni di dollari ha reso tale lungometraggio il più redditizio dell’intero franchise di Doraemon.

Sono stati prodotti numerosi cortometraggi basati su Doraemon, distribuiti dal 1989 al 2004 in abbinamento alle pellicole cinematografiche del franchise. La trasposizione in forma animata ha riguardato alcune delle storie più celebri e rappresentative dell’opera, tra cui: 2112-nen Doraemon tanjō, incentrato sugli avvenimenti accaduti a Doraemon prima del suo incontro con Nobita; Doraemon: Nobita no kekkon zen’ya, in cui sono narrati gli eventi riguardanti il matrimonio tra Nobita e Shizuka; Doraemon: Boku no umareta hi e Doraemon: Obā-chan no omoide in cui sono rispettivamente approfonditi i rapporti di Nobita con la famiglia e con la nonna, alla quale era particolarmente legato. Ulteriori cortometraggi sono incentrati sul personaggio di Dorami e sui Doraemons. Nel 1981 è stato distribuito da Toho il mediometraggio Doraemon: Boku, Momotarō no nan’na no sa, incentrato sulla leggenda folcloristica giapponese di Momotarō. Nel 1994 è stato prodotto un OAV con finalità educative, Doraemon: Nobita to Mirai Note, nel quale i protagonisti dell’opera esprimono dei desideri per rendere migliore il pianeta Terra. Il 9 novembre 2018 è stato trasmesso su TV Asahi un episodio crossover con la serie poliziesca AIBOU, nel quale hanno preso parte anche gli attori Yutaka Mizutani e Takashi Sorimachi, prestando la voce ai personaggi da loro interpretati.

Un manga tratto dall’opera, The Doraemons, scritto e disegnato da Michiaki Tanaka, è stato pubblicato da Shōgakukan tra il 1º dicembre 1994 e il 1º maggio 2000. Tra il 1º maggio 1995 e il 1º novembre 2000 la medesima casa editrice ha pubblicato The Doraemons Special, manga concepito da Michiaki Tanaka e Masaru Miyazaki come spin-off del precedente lavoro. Le due opere sono state complessivamente distribuite in 21 tankōbon. Un secondo manga tratto da Doraemon, dal titolo Dorabase, è stato distribuito da Shōgakukan tra il 15 agosto 2000 e il 15 settembre 2011 sul mensile CoroCoro Comic e in seguito raccolto in 23 tankōbon; scritto e disegnato da Shintaro Mugiwara, il fumetto ha come protagonista il gatto-robot Kuroemon ed è incentrato sul gioco del baseball. Nel settembre 2014 la casa editrice Nihonbungeisha ha pubblicato sulla rivista Comic Heaven il manga Nozoemon, ideato da Hikari Fujisaki e consistente in una parodia erotica lolicon di Doraemon e dei suoi personaggi[141]; il contenuto del fumetto è stato in seguito giudicato inappropriato e, a causa di un reclamo proveniente da Asatsu-DK, l’unico tankōbon pubblicato fu ritirato dal commercio.

Dalla serie sono stati tratti numerosi videogiochi di vari generi e per diverse console, esclusivamente per il mercato giapponese. Un primo videogioco ispirato alla serie, Dora-chan, è stato pubblicato da Craul Denshi nel 1980 e ritirato nello stesso anno dal commercio, a causa di una violazione di copyright commessa dall’azienda produttrice. Nel 1983 i diritti sono stati acquistati da Bandai, che ha prodotto Dokodemo dorayaki Doraemon, gioco arcade ispirato a Pac-Man; un ulteriore gioco per piattaforme NES, Doraemon, è stato sviluppato da Hudson Soft e, con oltre 1 150 000 cartucce vendute, è divenuto il decimo videogioco più acquistato in Giappone nel 1986. Nel 2007 SEGA ha pubblicato Doraemon Wii – Himitsu dōgu-ō kettei-sen, primo videogioco del franchise a essere distribuito tramite console Wii. I personaggi di Doraemon appaiono anche nella serie di videogiochi musicali Taiko no Tatsujin, sviluppata da Namco a partire dal 2001.

Infine sono stati prodotti molteplici giochi di carte ispirati a Doraemon, distribuiti in corrispondenza dell’uscita delle pellicole cinematografiche o durante particolari ricorrenze riguardanti il franchise. Nel 2016 una collaborazione tra Asatsu-DK e Mattel ha permesso la creazione di un’edizione tematica di UNO ispirata al personaggio; tale versione è stata distribuita unicamente in Giappone.

Redazione

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