La leggenda del Drago di Atessa

Atessa è una città che si trova nella provincia di Chieti e vanta un ricco patrimonio storico e artistico. La sua fama è dovuta a una leggenda che riguarda un drago ucciso da San Leucio di Alessandria, il santo patrono della città, e la cui costola viene custodita nella Cattedrale di San Leucio, in una posizione di grande importanza nel borgo. Questa città è situata su un rilievo ben definito, da cui si può godere di una vista che spazia dalla maestosità della Majella e del Gran Sasso, fino al Mare Adriatico. Le origini di Atessa sono raccontate proprio attraverso questa leggenda.

Secondo il racconto, Atessa era originariamente composta da due città, Ate e Tixa, separate da una valle paludosa, dove viveva un drago temuto e pericoloso, capisci? Era praticamente impossibile che gli abitanti delle due città si incontrassero e ancora di più che potessero unirsi. Inoltre, sotto di loro scorrevano due fiumi, l’Osente e il Pianello (oggi chiamati Sangro e Osento), i quali, formando diversi stagni, creavano una palude insalubre, un habitat perfetto per il drago della leggenda.

Finché un giorno arrivò da Brindisi il vescovo di Leucio, che in passato aveva già cacciato un altro drago nella stessa città (quindi conosceva già il mestiere bene). Questi si avventurò fino alla tana del drago, alimentandolo per tre giorni con carne, finché ormai ben sazio, lo imprigionò e lo uccise dopo sette giorni, conservando il suo sangue che poi venne utilizzato dalla popolazione come pozione curativa. La valle venne riempita e i due paesi finalmente poterono unirsi. In ricordo di Leucio, venne costruita una chiesa chiamata appunto S. Leucio.

Ancora oggi nella Cattedrale di San Leucio è conservata una imponente “costola del drago”, un fossile che ha un grande significato per gli abitanti di Atessa!