CorriereNerd.it

In viaggio nel mondo dell’animazione

Quanto tempo è passato dal lontano 1877, quanta strada ha fatto il mondo dell’animazione, dall’anno in cui Emile Raymonde ha dato vita ad una vera e propria rivoluzione nel campo cinematografico creando il “praxinoscope”, strumento necessario per la proiezione d’immagini. Il cartone, essendo un mix geniale tra forme alquanto naturali e commenti musicali, dà la possibilità, ai bambini ma soprattutto agli adulti, di rispecchiarsi in esso, di avere un confronto diretto con la realtà: tutti questi elementi danno all’animazione quel tocco magico, capace di riscuotere strepitosi successi fino ai giorni nostri.
 

Lontani anni luce dall’era moderna, con il vorticoso mondo delle immagini digitali, il cartone animato inizia a muovere i primi passi nel 1908 e centra il suo vero traguardo nel ’28, nel momento in cui la Walt Disney realizza “STEAMBOAT WILLIE”, primo cartone animato, mix primordiale di suoni ed immagini, che vanta dell’eccezionale presenza di uno dei più famosi personaggi della storia del cartone animato Mortimer, creazione divertente in bianco e nero, progenitore del più ben noto Mickey Mouse. Anche il cartone, con la bravura e la genialità di disegnatori, di musicisti e di tutte le figure professionali necessarie ad un’ottima realizzazione del prodotto, ha cercato continuamente di adattare i progetti alle mode del momento, in modo da  raccogliere sempre più consensi tra le nuove fasce di spettatori.

 

Se con le prime creazioni si è cercato di proporre contenuti quanto più vicini ai comportamenti dell’uomo all’interno della società, con il passare del tempo si è dato spazio alla caratteristica illusiva dell’animazione, proponendo delle vere e proprie “rivoluzioni” di costume, rispetto ai tempi: un esempio ben riuscito di tale trasformazione “epocale” è il cartone “BETTY BOOP”, inventato negli anni ‘30 dalla RKO, dove la sinuosa protagonista, in abiti succinti e poco castigati per il periodo tra le due guerre mondiali, si muove e canta in maniera maliziosa sulle note di Armstrong. La musica jazz, in voga a quei tempi, contagia anche l’animazione, travolgendo gli spettatori, così che il cartone diventa un altro contenitore di produzione musicale e l’occasione per l’esibizione delle star in auge.

 

Il cartoon, seguendo le novità del momento, decide inoltre di riproporre, all’interno dei suoi cortometraggi, coreografie, alquanto simili ai musical che iniziano a riscuotere grandi successi a Broodway ed arrivano, così, i primi riconoscimenti ufficiali: “The Skeleton Dance”, primo film della serie delle Silly Symphonies, si aggiudica il primo Oscar per l’animazione nel 1933 dove i protagonisti principali, degli scheletri, ballano al ritmo di musica. Il vero momento di rottura tra passato e presente arriva negli anni ’50, quando gli anti-Walt Disney, ossia Warner Bros Entertainment ed Hanna&Barbera iniziano a proporre nuove forme di animazioni, sbeffeggiando i soggetti della loro casa rivale: se da un lato la Disney propone dei cori per simulare i rumori del vento, dall’altro, la Warner con Bugs Bunny, simpatico ed astuto coniglietto dalle orecchie lunghe, incarna la frivolezza del momento, utilizzando dei contenuti più leggeri, soprattutto nel cartone “WHAT’S OPERA DOC?”. La cesura si materializza nel momento in cui il simpatico Bugs Bunny, insieme ad un suo compagno d’avventura, sulla montagna improvvisa una scena dell’opera classica, quasi a voler calcare le scene della sua rivale.

 

Il cartone ha fatto passi da gigante ed è riuscito a coinvolgere sempre più spettatori, grazie al mix d’ironia e riflessione che lo caratterizza, rendendolo un prodotto fruibile non solo per intrattenimento e svago ma anche come vero costruttore della socialità. Il successo risiede nelle immagini sempre più raffinate e studiate, nei dialoghi accattivanti e nelle trascinanti colonne sonore che hanno fatto la vera storia del mondo dell’animazione: oggi i team di esperti hanno avuto il merito di costruire personaggi geniali, come Shrek, che rappresentano l’anti-principe azzurro ma, allo stesso tempo, riscuotono un successo strabiliante. L’animazione ha centrato numerosi successi ma come si possono dimenticare quei personaggi storici, come la fata turchina di Cenerentola, che intona il suo BIBIDI, BOBIDI, BU?        
Satyrnet

Satyrnet

C'è un mondo intero, c'è cultura, c'è Sapere, ci sono decine di migliaia di appassionati che come noi vogliono crescere senza però abbandonare il sorriso e la capacità di sognare.

Aggiungi commento

Cosplayer Italiani

Dona un soldo ai tuoi Satyri

Iscriviti a Satyrnet

* = campo richiesto!

powered by MailChimp!

Seguici su Telegram

Nerd Artists Collective

Seguici

Facebook Page
Instagram

Iscriviti a Satyrnet

* = campo richiesto!

powered by MailChimp!