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Fantasia compie 85 anni: il capolavoro visionario che ha cambiato per sempre l’animazione Disney

Il 13 novembre 1940 il mondo assistette a qualcosa che non aveva mai visto prima. Sullo schermo si apriva una sinfonia di colori, musica e immaginazione: Fantasia. Non un semplice film, ma un’esperienza sensoriale destinata a ridefinire per sempre il linguaggio dell’animazione. Ottantacinque anni dopo, il capolavoro di Walt Disney continua a vibrare come un incantesimo senza tempo, una fusione perfetta tra arti visive e musica classica che ancora oggi incanta, ispira e fa sognare. “Vedere la musica e ascoltare le immagini”: questa fu la sfida impossibile che Walt Disney volle affrontare e vincere. Fantasia nacque come un esperimento, ma si trasformò in una dichiarazione d’amore per l’arte in ogni sua forma. Fu il terzo classico Disney dopo Biancaneve e i sette nani e Pinocchio, e portò con sé una rivoluzione tecnica e concettuale che avrebbe segnato il futuro della casa di Topolino. Otto segmenti animati, diretti da diversi registi sotto la supervisione di Ben Sharpsteen, si intrecciano a brani immortali diretti da Leopold Stokowski e interpretati dall’Orchestra di Filadelfia.

A introdurre ogni episodio, l’elegante voce del critico musicale Deems Taylor: una guida che accompagna lo spettatore in un viaggio multisensoriale, dove il cinema incontra la sinfonia e il disegno diventa strumento musicale. Ogni sequenza di Fantasia è un universo a sé: dalle danze astratte di Toccata e fuga in Re minore al balletto degli animali ne La danza delle ore, fino alla grandiosità demoniaca de Una notte sul Monte Calvo. Ma è “L’apprendista stregone”, con Topolino nei panni del mago pasticcione, a scolpirsi per sempre nell’immaginario collettivo.

Ed è proprio da lì che nasce il “nuovo” Topolino: non più semplice buffone da cortometraggio, ma icona universale capace di incarnare la curiosità, la fantasia e persino la fragilità umana. Quel cappello blu stellato, quelle onde che travolgono il piccolo apprendista e il maestro Yen Sid (che è, non a caso, “Disney” letto al contrario) sono diventati simboli di un’epoca e di un modo di fare arte che guardava avanti di ottant’anni.

Dietro la magia, però, c’è una storia di coraggio produttivo e di scommesse ardite. Fantasia nacque dal desiderio di Walt di rilanciare il suo personaggio più celebre, la cui popolarità stava calando. Ma il progetto si trasformò presto in qualcosa di molto più ambizioso. La colonna sonora fu registrata con un sistema multicanale pionieristico e riprodotta grazie al Fantasound, una tecnologia che anticipava la stereofonia moderna. Era il 1940, e Disney stava inventando l’audio 3D.

Nonostante la genialità del progetto, l’uscita del film non fu un successo immediato. I costi erano elevatissimi, la Seconda Guerra Mondiale aveva tagliato i mercati europei e la rete di sale attrezzate per il Fantasound era troppo limitata. Alcuni spettatori, abituati alle allegre avventure di Paperino e Pippo, rimasero spiazzati da un’opera così “colta”. Ma il tempo, si sa, è galantuomo: negli anni successivi Fantasia venne riscoperto, restaurato, rilanciato e consacrato come uno dei capolavori assoluti della storia del cinema.

Oggi il film ha incassato oltre 76 milioni di dollari e resta tra i titoli più importanti nella storia americana, anche al netto dell’inflazione. Nel 1999, Roy E. Disney – nipote di Walt – ne produsse un sequel, Fantasia 2000, che portò avanti l’eredità sperimentale dell’originale con nuovi segmenti e nuove sinergie visive.

Per celebrare gli 85 anni di questo sogno animato, Panini Comics pubblica un volume celebrativo che racchiude il primo adattamento a fumetti de L’apprendista stregone del 1953, i racconti “L’apprendista stregone” e “La biblioteca magica”, e un ricco apparato di approfondimenti firmati da Nunziante Valoroso, esperto di cinematografia Disney. Il tutto impreziosito da materiali d’archivio e da una statua da collezione di Topolino nelle sue vesti più iconiche.

È più di un omaggio: è un modo per tornare a sognare come nel 1940, per ricordarci che l’arte può ancora sorprendere, emozionare e unire. Fantasia non è solo un film: è un ponte tra musica e immaginazione, un dialogo eterno tra il suono e la luce.

Forse è per questo che, a 85 anni di distanza, quando le stelle cadono sulla bacchetta di Topolino e la musica si accende come un firmamento, abbiamo ancora la sensazione che qualcosa di magico stia per iniziare.

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