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Alita – L’angelo della battaglia. Differenze tra manga e Oav

“Alita l’angelo della battaglia” è un  famosissimo manga scritto e illustrato da Yukito Kishiro nel 1990. Questo popolare fumetto è stato pubblicato per la prima volta in Giappone dal 1990 al 1995 sul periodico Business Jump della casa editrice Shūeisha. Successivamente, nel 2001, Kishiro ha dato vita al seguito intitolato “Last Order” sul periodico Ultra Jump.

In Italia, il manga è stato inizialmente pubblicato su Zero della Granata Press. Tuttavia, a causa di varie circostanze, la pubblicazione non venne mai completata. Successivamente, “Alita” è stato pubblicato per la prima volta in maniera completa sul periodico Manga Top della casa editrice Planet Manga tra gennaio 1997 e luglio 1998, con un totale di 18 numeri. Questa serie è stata successivamente ristampata sul bimestrale “Alita Collection” tra il marzo 2001 e il novembre 2002, in un’edizione in 11 volumi che comprendeva anche alcune brevi storie parallele non presenti su Manga Top.

Dal maggio 2003, Planet Manga ha cominciato la pubblicazione in Italia del seguito delle avventure di Alita nella prima serie, chiamato “Last Order“. Questa nuova serie si è conclusa con il numero 34, pubblicato ad aprile 2013. Un episodio del manga vede il personaggio di Desty Nova proiettare la protagonista in un mondo virtuale, dove assume il nome di Alita. Nella traduzione italiana i due nomi sono stati invertiti, quindi la versione gentile di Alita è chiamata Gally.

Molti credono erronemente che il manga di Yukito Kishiro non sia un autentico esempio di genere fantascientifico cyberpunk. Tuttavia, questo fumetto narra le vicende di una ragazza cyborg, Alita, che è stata recuperata e ricostruita dal dottor Ido Daisuke. La protagonista non ricorda nulla della sua vita passata, ma col tempo e con l’aiuto di una serie di eventi sanguinosi, emergono parti del suo oscuro passato che la rivelano come una guerriera spietata. La psicologia dei personaggi è ben sviluppata, così come i dettagli di background. L’ambientazione nella “Città-Discarica” è ricca di vita propria, con un popolo che vive nell’ombra dell’imponente città volante di Salem (o Zalem), che si trova inaccessibile al di là delle nuvole. La “Discarica” è il luogo principale in cui Alita si muove e dove impara molte cose sulla vita e sugli altri.

È interessante notare che l’OAV “Battle Angel Alita” prodotto nel 1993 risulta molto riduttivo rispetto al fumetto. Anche se originariamente avrebbe dovuto avere una durata maggiore, l’edizione è stata interrotta a causa del suo scarso successo. In Italia è stato pubblicato nel 1993 dalla Granata Press in formato VHS con il titolo “Battle Angel Alita” ed è stato doppiato presso la SD Cinematografica.

Nell’OAV, i combattimenti sono l’elemento principale, a scapito dell’approfondimento dei personaggi. Inoltre, il doppiaggio non eccelle nel rendere i personaggi più convincenti. Il character design, curato da Nobuteru Yuki, presenta un look più aggressivo rispetto al fumetto, ma comunque impeccabile. Degne di nota sono anche le animazioni fluide e dinamiche, che danno velocità ai combattimenti. In poche parole, si tratta di un’ottima produzione che, pur prendendo solo vagamente spunto dallo splendido fumetto, riesce a surclassare opere mediocri che si spacciano per capolavori solo per il nome dell’autore di successo che le ha disegnate.

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