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La Saga della Fenice di Oriano Galvanini

La Saga della Fenice di Oriano Galvanini è una trilogia di romanzi  di intrattenimento, per gli appassionati del genere sci-fi, che descrive un futuribile mai in conflitto con le attuali conoscenze scientifiche. Il primo volume della saga racconta le avventure in mare di un giovane ufficiale che si imbatte casualmente in una misteriosa organizzazione, la Fenice, la quale si propone di riunire il mondo sotto una unica guida per far convivere tutti gli abitanti della Terra nella pace e nel benessere. Raggiunto il suo obiettivo, inizia l’esplorazione dello spazio. La trama, nella seconda parte del primo volume e nei volumi successivi, spazia nei generi ucronia, fantascienza hard, space opera, ponendo degli interrogativi inquietanti.

Oriano Galvanini, nato a Trieste nel 1944, vive attualmente a Pozzuolo del Friuli ed ha realmente navigato come ufficiale marconista negli anni ‘60 su navi mercantili battenti bandiera panamense.

Alla mia tenera età di settantasei anni, mi è saltato alla mente di scrivere. Non perché io sia un vecchietto che si annoia, anzi, abitando in una grande vecchia casa in campagna, troverei passatempi da bricoleur a volontà. Un giorno sistemando dei vecchi libri su dei nuovi scaffali, mi è capitato tra le mani un manuale di radiotecnica (non solo obsoleto ma credo anche incomprensibile a chi si occupa oggi di elettronica, salvo che non sia anche un appassionato di archeologia) che mi era servito, nella notte dei tempi, a sostenere l’esame di stato per conseguire il brevetto di ufficiale marconista. Sfogliandolo con un po’ di nostalgia, lo confesso, mi sono messo a pensare che la figura del marconista non solo sia scomparsa da tanti anni ma, oggi, in pochi sanno che cosa ci facesse un ufficiale marconista a bordo di una nave. In quel momento mi sono detto che forse sarebbe stato utile parlarne, non tanto perché quel ruolo ha fatto parte della mia vita per anni, ma soprattutto perché è stata una figura importante sulle navi, tanto da assegnargli il grado di ufficiale. Nessuna nave al mondo, allora, avrebbe avuto il permesso salpare senza un marconista a bordo. Mi sono quindi deciso di descrivere e raccontare situazioni e avvenimenti accaduti in mare, visti con gli occhi del protagonista, un giovane ufficiale marconista che si avventura per mare.Giunto a metà della storia, mi sono chiesto se avessi annoiato il lettore con avventure che, anche se all’inizio interessanti, diventano poi ripetitive. Ogni tempesta è simile alle altre. Tutte le serate passate a terra in un porto esotico si assomigliano. I rapporti umani a bordo sono sempre gli stessi, governati da una gerarchia imprescindibile. Decisi allora di inserire un po’ di mistero nella storia, richiamandomi al mio interesse per la storia dell’universo e all’astrofisica che mi hanno da sempre appassionato da curioso autodidatta.

Durante uno dei suoi viaggi per il Brasile, il protagonista, riceve via radio una comunicazione in Morse nella quale un misterioso russo, imbarcato su una motonave jugoslava ormeggiata a Rio Grande do Sul, gli chiede un incontro, al suo arrivo in quel porto, previsto dopo qualche giorno. Durante il colloquio, che il giovane aveva accettato per pura curiosità, il russo gli propone una vaga collaborazione con un’organizzazione transnazionale dai contorni non molto chiari. Lui rifiuta ma il russo per convincerlo gli annuncia che la prossima destinazione del Bayhorse, la nave su cui era imbarcato il giovane ufficiale, sarebbe stata Jacksonville, Fl, USA. Poiché nessuno poteva saperlo in quel momento, nemmeno l’armatore che concludeva i contratti di nolo di viaggio in viaggio, al momento non gli crede e pensa a una burla anche se per motivi inspiegabili. Quando una settimana dopo il comandante del Bayhorse, non appena avuta la notizia della prossima destinazione della nave, dall’armatore, la comunica a tutti gli ufficiali ed era quella indicata dal russo, il giovane si ricrede e vuole rivedere il suo misterioso interlocutore per approfondire quanto gli era stato detto in precedenza. Durante il secondo colloquio il russo non è molto più dettagliato nella spiegazione ma gli precisa che nella farmacia di bordo è stato collocato un oggetto che il giovane dovrebbe consegnare al suo arrivo a un incaricato, il quale gli avrebbe anche fornito tutti i dettagli sulla futura collaborazione. Egli spinto dalla sua innata curiosità accetta e, una volta in navigazione, con fatica riesce a trovare il misterioso oggetto nascosto nella farmacia di bordo. Dopo la consegna all’arrivo, l’incaricato del ritiro non ha il tempo di dilungarsi in spiegazioni ma lo informa di un altro oggetto simile da consegnare al porto successivo, questa volta a Bombay in India, dove gli sarebbe stato chiarito ogni aspetto.Durante l’incontro in India, gli viene proposto di collaborare con quest’organizzazione, La Fenice, che opera a livello mondiale e che dispone di risorse finanziarie illimitate e di tecnologie impensabili in quegli anni. Era stato scelto poiché ritenuto idoneo, al compito che gli avrebbero assegnato, sulla base di alcune analisi mentali alle quali era stato sottoposto a sua insaputa. Accetta poiché concorda pienamente con gli obiettivi che la Fenice dimostrava di voler raggiungere a lungo termine. Dopo alcuni viaggi durante i quali egli ha la possibilità di verificare le straordinarie tecnologie di cui dispone quest’organizzazione, gli viene chiesto di sbarcare dal Bayhorse e raggiungere la base sotterranea della Fenice, in un deserto degli USA. Nella base scopre un mondo a lui sconosciuto e meraviglioso. Le tecnologie di cui disponevano erano talmente avanzate che negli anni 60 nessuno le avrebbe mai neanche ipotizzate. Quello che lo stupisce maggiormente è il sistema di trasferimento delle informazioni da un archivio informatico direttamente nella mente umana. Lui stesso è sottoposto a graduali trattamenti nozionali che portano la sua conoscenza a livelli impensabili prima di allora. Gradualmente la sua posizione cresce d’importanza nell’organizzazione, fino a raggiungere i massimi livelli direttivi e a far parte del Consiglio, dopo aver ricevuto il trattamento nozionale finale. A quel punto gli sono chiari molti avvenimenti politici, economici e sociali accaduti negli ultimi cinquant’anni che erano stati comunicati alle masse adattati a scopi politici, economici o militari. Gli archivi della Fenice avevano le vere risposte a tutti i misteri dell’epoca poiché i suoi agenti esterni, lavorando nell’ombra, cercavano discretamente di influenzare i vari governi in tutto il mondo. Il fine ultimo era quello di raggiungere, per tutti gli abitanti del pianeta, una convivenza e un benessere equamente condiviso e garantire a tutti una libertà individuale alla quale, però, era impedito di trasformarsi in prevaricazione per gli altri. Allora era ancora un’utopia ma, nel corso dei cento anni successivi, l’obiettivo che la Fenice si era posto all’inizio, sarebbe stato pienamente raggiunto. Il protagonista all’età di settanta anni si ritira con la moglie in un ranch in Arizona e il suo posto sarà preso dal figlio. Solo i suoi nipoti vedranno i risultati della sua opera. Nella seconda parte del romanzo, la Fenice raggiunge i suoi obiettivi politici e, dopo oltre cento anni dalla sua misteriosa nascita, riunisce tutto il pianeta sotto un unico governo. A questo punto, uno dei suoi dirigenti si pone l’interrogativo su come sia nata e da chi sia stata creata. La scoperta sarà sconcertante ma anche affascinante e porterà il discendente del giovane ufficiale marconista a scoprire, nelle profondità dello spazio, molti segreti dell’universo.

La Fenice è l’organizzazione dalle origini misteriose che è riuscita a riunire il mondo sotto un solo governo. Grazie alle straordinarie tecnologie che ha diffuso sul pianeta, tutti gli abitanti possono convivere in pace e nel benessere. A questo punto la Fenice inizia l’esplorazione dello spazio. Il comandante Gordon incontra su Upsilon B Andromedae, un colonia di esseri incorporei dai quali apprende che sono stati loro un secolo prima a creare la Fenice sulla Terra. La loro missione è quella di fare evolvere e convivere in pace e benessere tutte le specie dell’universo. Chiedono l’aiuto dei Terrestri per combattere una specie crudele e spietata che ha una visione completamente diversa dalla loro. Questo Impero invade e conquista pianeti per sfruttarne le risorse e rendere schiavi i loro abitanti. I Terrestri li combattono e li costringono ad una pace imposta con la forza, diventando la specie dominante nell’universo. Un membro anziano del Consiglio della Fenice si chiede chi siano questi esseri incorporei e chi li ha portati a compiere questa missione. Il Comandante Gordon si mette alla loro ricerca e si imbatte in straordinarie scoperte che rivoluzioneranno tutte le loro conoscenze sull’universo. Sarà fondamentale l’aiuto di un super-computer biologico dal comportamento quasi umano.

La teoria più conosciuta dal grande pubblico sulle origine dell’universo è quella del Big Bang. La grande esplosione, avvenuta, molto probabilmente 13,7 miliardi di anni fa, che ha generato l’universo e che continua a farlo espandere, forse all’infinito o forse fino ad un punto dal quale poi si contrarrà per ritornare allo stadio iniziale. La versione classica della teoria del Big Bang, ipotizza che tutto abbia avuto inizio da una entità puntiforme priva di volume ma con densità ed energia infinite. Questo concetto era necessario per rispettare la Relatività Generale di Einstein ed altre evidenze, come il red shift e la temperatura della radiazione cosmica di fondo, che sono stati sperimentalmente accertati. Molti scienziati contestano tale teoria in quanto violerebbe alcune leggi fisiche ben note, come il principio della conservazione dell’energia, ma, soprattutto risulterebbe in conflitto con la meccanica quantistica. Sono state ipotizzate molte altre teorie sull’origine dell’universo basate su modelli matematici derivanti da osservazioni sperimentali, purtroppo incomplete. Per decidere se l’universo è in espansione infinita oppure, raggiunto un certo punto, collassa per ritornare al punto di inizio (universo oscillante tra big bang a big crunch) sarebbe necessario conoscere esattamente la densità di materia presente o la sua energia equivalente. Il raggiungimento di una densità media di almeno tre protoni per metro cubo, definito come densità critica, permetterebbe la fase di contrazione e definirebbe l’universo oscillante. Recenti misurazioni hanno stabilito che la densità è lievemente inferiore a quella critica per cui si potrebbe dedurre che l’universo è aperto e non oscillante. Per contro l’ipotesi, formulata da molti scienziati, della presenza di una materia oscura in misura prevalente sulla materia osservabile, ricondurrebbe all’universo oscillante. Il tutto viene enormemente complicato con l’introduzione di nuovi modelli di gravità quantistica che potrebbero evitare il ricorso alla materia oscura per affermare l’universo oscillante. Che l’universo si espanda all’infinito o che ad un certo punto inizi a contrarsi fino a ritornare al punto iniziale, per un essere umano presente oggi sulla Terra, sarebbe irrilevante in entrambi i casi. Quello che invece potrebbe avere degli effetti in tempi rapportabili alla durata della vita umana, è il fenomeno dell’ entanglement (letteralmente: intreccio). La meccanica quantistica ha rivoluzionato enormemente il pensiero scientifico sin dall’inizio del XX secolo. I suoi principi sconvolgenti, come, ad esempio, il principio di indeterminazione, secondo il quale si può identificare una particella ma non esattamente dove si trovi al momento della rilevazione. Ciò ha fatto cambiare anche la rappresentazione della struttura dell’atomo. Il vecchio modello di Bohr, con il nucleo centrale circondato dalle orbite degli elettroni non è più corrispondente alla realtà. Gli elettroni sono distribuiti su delle superfici probabilistiche che avvolgono il nucleo, poiché non è possibile prevedere quale delle possibili orbite percorrerà il singolo elettrone. L’aspetto ancora più sconcertante della meccanica quantistica è la scoperta di reazioni istantanee tra particelle separate anche da lunghe distanze. In parole semplici, due particelle facenti parte della stessa particella “madre”, una volta separate, rimangono collegate in qualche modo ed interagiscono anche a lunga distanza. Agendo su di una, l’effetto si riscontra anche sull’altra. La natura di questo legame è ancora sconosciuta e, quello che avviene, contrasta con la Teoria della Relatività di Einstein, ma è accertato sperimentalmente che avvenga. I fisici arrivano ad ipotizzare che lo stesso possa avvenire su scala macroscopica. Questo legame, o interazione che dir si voglia, viaggerebbe a velocità superiore a quella della luce il che sconvolgerebbe tutte le attuali teorie della fisica classica, che ritengono la velocità della luce un limite invalicabile. Non solo, ma farebbe cambiare radicalmente tutte le prospettive riguardanti l’impossibilità di raggiungere stelle lontane o di entrare in contatto con altri esseri. Un viaggio su Marte, quando questo è vicinissimo alla Terra e cioè a circa 55 milioni di chilometri, durerebbe poco meno di un anno con un buon razzo tradizionale, mentre un’onda elettromagnetica impiegherebbe qualche minuto. Non avrebbe senso immaginare, anche ipotizzando di poter viaggiare alla velocità della luce, la durata di un ipotetico viaggio verso una stella la cui luce ci arriva oggi ma è partita 30 miliardi di anni fa, come nel caso della galassia nana rossa classificata come z8_GND_5296 che si trova proprio a tale distanza e che sembra essere uno tra gli oggetti più distanti dalla Terra, fino ad oggi scoperti. Ma non è detto che non ne esitano altri ancora più lontani anzi, stime molto approssimate degli astrofisici, ci dicono che il diametro dell’universo osservabile, è dell’ordine di 93 miliardi di anni luce. Questo, solo per la parte potenzialmente osservabile, non tutto. Al confronto la nostra galassia è un microbo di 100 mila anni luce di diametro. Questi sembrano essere i limiti entro i quali l’umanità è costretta. Sempre che l’entanglement, questo strano fenomeno quantico, non ci apra nuovi orizzonti, impensabili al momento.

Sinossi ed estratti su: www.galvanini.com

Gianluca Falletta

Gianluca Falletta

Gianluca Falletta, creatore di Satyrnet.it, finalista nel 2019 di Italia's Got Talent, è considerato "il papà del Cosplay Italiano". Come uno dei primi sostenitori e promotori del fenomeno made in Japan in Italia, Gianluca, in 25 anni di attività ha creato, realizzato e prodotto alcune delle più importanti manifestazioni di  settore Nerd e Pop, facendo diventare Satyrnet.it un punto di riferimento per gli appassionati. Dopo "l'apprendistato" presso Filmmaster Events e la Direzione Creativa di Next Group, due delle più importanti agenzie di eventi in Europa, Gianluca si occupa di creare experience e parchi a tema a livello internazionale e ha partecipato allo start-up dei nuovissimi parchi italiani Cinecittà World, Luneur Park e LunaFarm cercando di unire i concetti di narrazione, creatività con l'esigenza di offrire entertainment per il pubblico.
Per info e contatti gianlucafalletta.com

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