CorriereNerd.it

Chi è Cocco Bill? Il cowboy che beve camomilla e spara nonsense nel Far West di Jacovitti

C’era una volta nel selvaggio West… italiano! O meglio, nel surreale, coloratissimo e bislacco universo di uno dei personaggi più iconici e spiazzanti della storia del fumetto nostrano: Cocco Bill. Nato dalla mente geniale e fuori dagli schemi di Benito Jacovitti, Cocco Bill non è solo un cowboy con il grilletto facile e la camomilla sempre pronta sul bancone del saloon, ma una vera e propria incarnazione della follia creativa che ha saputo rivoluzionare il modo di raccontare il West… con accento tutto italiano.

Il debutto di questo personaggio così atipico avvenne il 28 marzo 1957, sulle pagine del primo numero de Il Giorno dei Ragazzi, supplemento settimanale gratuito del quotidiano Il Giorno. Da allora, per oltre quarant’anni, Cocco Bill ha intrattenuto generazioni di lettori, attraversando con la sua sagoma inconfondibile e la sua inesausta ironia numerose testate editoriali. Dopo una lunga cavalcata tra le pagine de Il Giorno, nel 1968 il personaggio approdò sul Corriere dei Piccoli, per poi spostarsi nel 1972 sul Corriere dei Ragazzi e infine, nel 1987, su Il Giornalino, testata con cui il legame si consolidò ulteriormente, proseguendo anche oltre la scomparsa del suo creatore nel 1997. Questa lunga e variegata carriera editoriale testimonia non solo la popolarità del personaggio, ma anche la sua capacità di adattarsi ai cambiamenti di epoca e pubblico, mantenendo intatta la sua freschezza e il suo fascino. Nel 2017, la sua eredità fu celebrata con la collana Cocco Bill e il meglio di Jacovitti, edita da Hachette, che raccolse alcuni dei momenti più esilaranti e significativi di questa leggenda a fumetti.

Ma cosa rende davvero unico Cocco Bill? Immaginate un pistolero del Far West che, invece di ordinare il solito whisky al saloon, chiede senza battere ciglio una camomilla, simbolo della sua natura bizzarra e fuori dagli schemi. Cocco Bill è l’archetipo dell’eroe atipico: un uomo dalla mira infallibile, capace di risolvere qualsiasi situazione con freddezza e astuzia, ma immerso in un mondo dove il buon senso è costantemente sovvertito da un’ironia travolgente e da un nonsense sfrenato. Il suo cavallo, Trottalemme, è un personaggio a sé stante, un destriero dall’indole filosofica e quasi saggia, che spesso sembra avere più cervello del suo padrone. Questa strana coppia è al centro di un universo popolato da sceriffi imbranati, banditi dai nomi improbabili e personaggi secondari altrettanto surreali.

L’universo di Jacovitti si distingue per il suo stile visivo e narrativo unico nel panorama fumettistico italiano. Le sue vignette sono un caleidoscopio di dettagli: oggetti bizzarri che spuntano fuori dalle pieghe delle tavole, salami appesi un po’ ovunque – uno dei suoi simboli ricorrenti – e situazioni paradossali che sbeffeggiano i grandi cliché del western americano con una vena parodistica e una forte componente satirica. Questo Far West italiano è un melting pot visivo e linguistico, dove i banditi, come il maldestro Bunz Barabarunz o i sette Kuknass Brothers, oscillano tra il ridicolo e il pericoloso, mentre gli indiani parlano in dialetti che ricordano il napoletano o il lombardo, rendendo tutto più familiare e allo stesso tempo esilarante. Le espressioni colorite come “ahó viscepà, iovoio quaiò!” trasportano il lettore in un’atmosfera stralunata che gioca con le sonorità della lingua italiana e con le sue inflessioni regionali, contribuendo a creare un mondo immediatamente riconoscibile e al contempo straniante.

Tra le figure ricorrenti del ciclo di avventure c’è anche Osusanna Ailoviù, l’eterna spasimante di Cocco Bill, un personaggio che aggiunge quel tocco di commedia romantica fatta di equivoci e situazioni slapstick che completano l’alchimia delle storie. Le vicende del cowboy sono un susseguirsi di risse da saloon, assalti alle diligenze, sceriffi inetti e linciaggi che si risolvono sempre con un tocco di ironia e leggerezza. Anche quando la trama prevede che “ci scappi il morto”, come ricordava lo stesso Jacovitti in un’intervista del 1992, la morte è trattata con umorismo e non con violenza vera e propria: i defunti eseguono capriole, entrano nelle bare con eleganza e si dirigono al cimitero sulle proprie gambe, mantenendo intatta quella leggerezza surreale che permea tutto il racconto.

Negli anni Duemila, Cocco Bill fece il salto dal fumetto alla televisione, ampliando ulteriormente il suo pubblico e la sua notorietà. Dopo una breve apparizione negli spot di Carosello dedicati ai gelati Eldorado, firmati dai fratelli Pagot, nel 2001 fu prodotta una serie animata composta da 52 episodi, trasmessi su Rai 2 e successivamente anche sulle piattaforme satellitari e digitali terrestri. Il successo fu tale da permettere la realizzazione di un secondo ciclo di altri 52 episodi nel 2004. L’anima cartoonesca di Cocco Bill si adattò perfettamente al linguaggio dell’animazione, riproponendo tutte le caratteristiche che avevano reso celebre il personaggio: il suo umorismo slapstick, il nonsense, le situazioni surreali e naturalmente la presenza fissa della camomilla, ormai marchio di fabbrica. Questa trasposizione audiovisiva ha permesso di rinnovare il mito e di introdurre Cocco Bill a nuove generazioni, mantenendo vive le radici del personaggio e l’inconfondibile spirito di Jacovitti.

Cocco Bill non è dunque soltanto un personaggio del fumetto, ma un’autentica icona della cultura pop italiana, capace di raccontare con ironia e leggerezza le contraddizioni e i paradossi di un’Italia che si specchia nel suo eroe un po’ ingenuo e un po’ furbetto. È l’uomo comune che si ritrova eroe suo malgrado, un mix irresistibile tra il “buono” dei western classici e l’astuzia tipica del “furbo” italiano, sempre pronto a cavarsela con un sorriso beffardo e un colpo di pistola. Tutto ciò immerso in un contesto surreale fatto di salami appesi, pesci volanti, cowboy con le gambe molli e un mondo in cui la logica sembra avere poche regole e ancor meno serietà.

Con il suo stile inconfondibile e la sua ironia corrosiva, Benito Jacovitti ha lasciato in eredità un capolavoro del fumetto comico, una pietra miliare che continua a far ridere, riflettere e sognare lettori di tutte le età anche a decenni di distanza dalla sua prima apparizione. Cocco Bill è un viaggio nel cuore dell’assurdo, un affresco esilarante del nostro immaginario collettivo e, soprattutto, una conferma che la creatività italiana, con la giusta dose di follia e genialità, può raccontare storie senza tempo e universali.

E tu, caro lettore di CorriereNerd.it, hai mai cavalcato Trottalemme attraversando questo Far West tanto delirante quanto irresistibilmente italiano? Hai mai sorriso di gusto alle imprese del cowboy che preferisce la camomilla al whisky? Raccontaci le tue impressioni nei commenti e non dimenticare di condividere questo viaggio indimenticabile nel mondo unico di Cocco Bill sui tuoi social. Perché una cosa è certa: il West non è mai stato così, così… italiano.

Enrico Ruocco

Enrico Ruocco

Figlio della GOLDRAKE generation, l’amore che avevo da bambino per il fumetto è stato prima stritolato dall’invasione degli ANIME, poi dall’avvento dei Blockbuster e annientato completamente dai giochi prima per PC e poi per CONSOLE.
In seguito con l’arrivo del nuovo millennio, il tanto temuto millennium bug , ha fatto riaffiorare in me una passione sopita soprattutto grazie ad INTERNET.
Era il 2000 quando finalmente in Italia internet diventava sempre più commerciale, ed io decisi di iniziare la mia avventura sul web creando il mio sito TUTTOCARTONI. Sito nato da una piccola ricerca fatta fra quello che “tirava” sul web e le mie passioni. Sappiamo bene cosa tira di più sul web … sinceramente non lo ritenni adatto a me, poi c’era lo sport, altra mia passione ma campo altamente minato. Infine c’erano i cartoon e i fumetti…beh qua mi sentivo preparato e soprattutto pensavo di trovare un mondo PACIFICO…
Man mano che passava il tempo l’interesse si spostava sempre più verso il fumetto, ed oggi, nel 2017, guardandomi indietro e senza vantarmi troppo posso considerarmi un blogger affermato e conosciuto, uno dei padri degli eventi salernitani dedicati al mondo del fumetto ma soprattutto lettore di COMICS di ogni genere.

Aggiungi un commento

Seguici sui social