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Threads

Chi aveva bisogno di Threads?

Threads ormai la conoscono tutti. Per chi ancora non lo sapesse, si tratta della piattaforma di microblogging sviluppata da Meta Platforms. Molti la definiscono la “risposta di Meta a X” e effettivamente, il suo aspetto è molto “X-like”. Ma la domanda che ci siamo fatti in molti è: che bisogno aveva Meta, che già possiede Facebook e Instagram, che sono i due Social più famosi al mondo, di aprire un terzo Social? E facendo le mie ricerchine sono arrivato a capirlo.

L’arrivo di Elon Musk a Twitter e la migrazione degli utenti

Come tutti ricorderete, nell’ottobre del 2022 Elon Musk, l’imprenditore tecnologico forse più famoso al mondo, ha acquisito Twitter. Dal suo arrivo ha cambiato molte cose, a partire dal nome. Twitter infatti diventava X e questo cambiamento si affiancava a una serie di modifiche che non sono piaciute per niente ai suoi utenti. Tra cui le controverse modifiche alle politiche di moderazione dei contenuti.

Questo ha spinto molti utenti a cercare alternative in altre piattaforme di micro-blogging come Mastodon, Tumblr e Hive Social, che registrarono un notevole incremento di iscrizioni in breve tempo. Un po’ come avvenne quando Facebook minacciò di lasciare il mercato dell’UE e in Italia si iscrissero tutti a Waveful.

Instagram Notes diventa Threads

Nel novembre 2022, dopo un brainstorming, i dipendenti di Meta hanno proposto la creazione di un’alternativa a X. Da poco avevano introdotto su Instagram la funzione Instagram Notes, che consentiva agli utenti di pubblicare brevi note. La funzione piaceva e l’azienda di Menlo Park pensò di trasformarla in un’applicazione a parte e chiamarla Threads. L’aspetto grafico fu molto ispirato a quello di Twitter/X e il successo fu immediato, visto che questa pensata cavalcò l’onda di malcontento degli utenti X.

Lo sviluppo è iniziato nel gennaio 2023, con dettagli emersi a marzo e ulteriori informazioni a giugno, quando è stato rivelato il “Progetto 92”. A luglio, l’app è stata accidentalmente rilasciata come Threads sul Google Play Store, poi ufficialmente su App Store il 6 luglio. Threads ha guadagnato in breve tempo milioni di utenti, diventando l’app più scaricata in un giorno. Tuttavia, Meta ha affrontato minacce legali da parte di Musk, che l’ha accusata di utilizzare segreti commerciali di X per sviluppare l’app.

Come funziona Threads

Ciò che ha più contribuito alla rapida crescita di Threads, è stata la facilità con cui ci si può aprire un profilo se si è già utenti di Instagram. Le due piattaforme infatti sono strettamente collegate e non è possibile utilizzare attivamente Threads se non si ha un profilo Instagram. Scaricando l’app, o collegandosi al sito di Threads, viene richiesto il login da Instagram. Una volta aperto il nuovo profilo, l’utente potrà seguire in automatico tutta la sua lista contatti di Instagram, qualora anche gli altri abbiano aperto un profilo. E si verrà seguiti dagli stessi, se anche loro attiveranno la funzione.

Perché Threads e non Facebook?

Col passare degli anni, Facebook ha perso il suo primato come Social Network. Pur restando sempre in testa alle classifiche di download, le nuove generazioni stanno abbandonando la vecchia piattaforma in favore di Instagram e TikTok. Twitter invece è rimasto sempre abbastanza stazionario. Quando Jack Dorsey, prima dell’arrivo di Elon Musk, propose alcuni cambiamenti che rendevano la sua piattaforma più simile a Facebook, non ebbe molto successo.  La tendenza si conferma quella del micro-blogging. I giovani preferiscono Social Network più snelli e sintetici. Chi vuole leggere articoli più approfonditi si sposta sui blog o sui siti web. I siti ufficiali delle aziende ormai condividono solo una breve descrizione delle loro novità con brevi post e link agli articoli completi. E poi Facebook col tempo si è fatto sempre più pesante.

In un unico Social, Mark Zuckerberg ha voluto mescolare insieme la condivisione di post, foto, video, reel, chat, community, gruppi di discussione e pagine. Un’unica app per tutto. Mentre il pubblico ha iniziato a dividersi, andando a cercare app più leggere che consentissero loro di dedicarsi solo a quello che volevano vedere. La migrazione delle generazioni più giovani verso app alternative a Facebook, ha lasciato quest’ultimo in balia dei boomer e della politica aggressiva. E questo ha portato al lento declino del Social blu più famoso del mondo. Quindi, per Meta Threads potrebbe segnare la rinascita del Social “text-oriented” e la rimonta su X.

Quindi, chi aveva bisogno di Threads?

In conclusione, parliamoci chiaro. Se non fosse mai nato Threads non ne avremmo sentito la mancanza. Chi sopporta ancora Facebook sarebbe rimasto lì, gli altri avrebbero continuato a migrare su altre piattaforme. Instagram sarebbe rimasto quello che è, così come TikTok. Facebook e X avrebbero continuato il loro lento declino e nessuno se ne sarebbe accorto, come è accaduto a suo tempo con MySpace. Quindi, chi aveva bisogno di Threads? Semplice, solo Threads aveva bisogno di Threads. Ovvero Meta.

Roberto Romagnoli

Roberto Romagnoli

Nato sul pianeta Terra nel 1981, ma cittadino dell'universo.
Conosciuto in rete anche come Ryoga777, RyoGa o Ryoga Wonder.
Cantante degli X-Italy, band attiva tra il 2004 e il 2006, prima in Italia a proporre cover degli X-Japan. Successivamente canta anche nei Revolution, altra band italiana ispirata al mondo del Visual-Kei Giapponese e al Glam americano.
Negli anni si è occupato spesso di organizzazione di eventi a tema JRock, Cosplay, Manga e Musica in generale collaborando spesso con l'associazione Japanimation. È stato anche redattore di L33T, programma per ragazzi in onda su Rai 2 e Rai Futura tra il 2006 e il 2007.
Caporedattore e responsabile per l'Italia di Nippon Project e Presidente delle associazioni VK Records (etichetta discografica indipendente) e Steel Music Promotion (media dedicato alla musica e all'organizzazione di concerti)

Gamer incallito.

Il suo lato geek, sopito fino a qualche anno fa, ha cominciato a farsi sentire sempre più prepotentemente. Quindi alla fine ha deciso di aprirsi il suo blog geek robertoromagnoli.com e ha cominciato a scrivere anche su siti a tema gaming e tecnologia, tra cui Akiba Gamers e Stolas Informatica.

Amante di tutto ciò che riguarda la tecnologia, l'informatica, anime e manga, ma innamorato anche di DC Comics e Marvel.

Fondamentalista Trekkie, da quando c'è il covid e non ci si può più stringere la mano, ha trovato la scusa per fare il saluto vulcaniano.

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