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The Line: inferno o paradiso?

L’Arabia Saudita, un luogo noto per il deserto, la sabbia e il sole. Ma ora, immaginate due file di grattacieli alti fino a 500 metri, molto più alti dell’Empire State Building di New York, estendersi per 170 km. Al centro di tutto ciò, uno spazio aperto di 200 metri occupato da mezzi di trasporto e luoghi di ritrovo. Questa è The Line, la città futuristica in costruzione pensata dal principe saudita Mohamed Bin Salman e presentata come un paradiso ecologico. Ma cosa ne pensano gli esperti? Uno studio pubblicato su Nature ha analizzato i pro e i contro di questo ambizioso progetto, e le conclusioni non sono molto positive.

Neom, l’azienda promotrice presieduta dal principe, descrive The Line come una città autosostenibile, a zero emissioni di CO2. Con 9 milioni di abitanti previsti, si dice che potranno raggiungere i servizi essenziali in soli cinque minuti a piedi, grazie ai treni automatizzati che collegano i due estremi della città in soli 20 minuti. Tuttavia, secondo lo studio di Nature, tutto ciò sarebbe impossibile. Con una densità abitativa prevista di 265.000 persone per km2, dieci volte superiore a quella di Manhattan, la distanza media tra due abitanti sarebbe di 57 km. Gli autori propongono invece una città circolare con un raggio di 3,3 km, riducendo la distanza media tra due persone a 2,9 km e consentendo a un quarto degli abitanti di muoversi a piedi.

Il progetto di costruire The Line sta però incontrando difficoltà a causa dei costi e della fattibilità.

Il governo saudita prevedeva di completare la città entro il 2030, con 1,5 milioni di abitanti previsti entro quella data. Tuttavia, le prospettive sembrano essere cambiate, con l’obiettivo di completare solo una piccola parte del progetto entro quella data, ospitando meno di 300mila residenti. Nonostante le ambizioni del principe, la realizzazione della città procede lentamente a causa delle sfide logistiche e della difficoltà nell’attrarre investitori stranieri per un progetto che potrebbe non soddisfare le aspettative. Le difficoltà materiali e finanziarie stanno rallentando l’avanzamento del progetto, con la necessità di ridimensionare i costi originali e la scarsità di tecnologie e lavoratori disponibili.

Il fondo sovrano saudita, che finanzia gran parte del progetto, si trova in una fase critica dal punto di vista della liquidità, richiedendo forme di finanziamento alternative come prestiti e la vendita di azioni per mantenere i progetti attivi. Nonostante le sfide, il principe Mohammed bin Salman continua a promuovere piani ambiziosi per emancipare l’economia nazionale dalle sole esportazioni di petrolio, con la speranza di portare avanti il progetto di The Line nonostante le difficoltà incontrate.

maio

maio

Massimiliano Oliosi, nato a Roma nel 1981, laureato in giurisprudenza, ma amante degli eventi e dell'organizzazione di essi, dal 1999 tramite varie realtà associative locali e nazionali partecipa ad eventi su tutto il territorio nazionale con un occhio particolare al dietro le quinte, alla macchina che fa girare tutto.

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