Virgin Galactic, la compagnia di Richard Branson nata nel 2004 per il turismo spaziale, ha effettuato con successo il suo primo volo con equipaggio. Il razzo è partito dal New Mexico ed è arrivato ad un’altitudine di poco più di 89 km, per poi rientrare sulla terra planando attraverso l’atmosfera. L’equipaggio era composto da due piloti. Un grande passo verso i voli turistici spaziali, che secondo il fondatore Branson, potrebbero avere inizio già dal prossimo anno.
Virgin Galactic: un po’ di storia
La Virgin Galactic è una società britannica di proprietà di Richard Branson (proprietario anche di Virgin). È stata fondata nel 2004 con l’obiettivo di portare nello spazio i primi turisti. Il progetto prevede la vendita di 500 posti all’anno al prezzo di 200.000 dollari l’uno. La “gita” prevede una crociera di sei minuti in assenza di peso a 100 km dal livello del mare.
Il 17 Ottobre del 2011 ha inaugurato lo Spaceport America, il primo spazioporto del mondo, nel deserto del New Mexico, negli Stati Uniti. La prima navetta, SpaceShip One, doveva entrare in servizio nel 2012, ma è stata ritirata praticamente subito. Mentre il 31 Ottobre 2014 la SpaceShipTwo ha subito un infausto destino. È infatti esplosa sopra il deserto del Mojave pochi minuti dopo essere stata sganciata dall’aereo madre, subito dopo l’accensione dei propulsori che avrebbero dovuto portarla in orbita. Il fatto ha causato la morte del pilota e il ferimento grave del copilota.
Nel 2018 è stato siglato un accordo tra Virgin Galactic e SITAEL, che prevede di far partire un veicolo di The Spaceship Company dal futuro spazioporto di Grottaglie, in Puglia.
Una speranza per il futuro del turismo spaziale
La notizia del primo volo con equipaggio di Virgin Galactic è sicuramente molto positiva. Una speranza per il futuro del turismo spaziale, soprattutto alla luce del triste evento del 2014. Se tutto continuerà ad andare secondo i piani, entro breve lo spazio non sarà più un’esclusiva di scienziati e astronauti. Visto il prezzo, sicuramente un po’ esclusivo lo sarà ancora, ma si aprirà un nuovo mercato, che vedrà sicuramente lo schieramento di altre compagnie, fino ad avere un’offerta maggiore, con relativo abbassamento dei costi. E chissà, magari un giorno potremo programmare le nostre vacanze anche in orbita.
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