HP e i consumatori si scontrano nuovamente in tribunale sulla questione dell’utilizzo di cartucce compatibili nelle stampanti del marchio. La vicenda, iniziata con un aggiornamento firmware che disabilitava le stampanti che utilizzavano cartucce non originali, ha portato a una class action da parte dei consumatori che accusano HP di pratiche anticoncorrenziali.
Al centro della disputa c’è la tecnologia “sicurezza dinamica” di HP, che utilizza chip nelle cartucce per identificarle come originali. Secondo HP, questa tecnologia è necessaria per proteggere i consumatori da cartucce contraffatte o di bassa qualità che potrebbero danneggiare le stampanti o produrre stampe scadenti.
Tuttavia, i querelanti sostengono che la tecnologia “sicurezza dinamica” ha ben altro scopo: quello di creare un monopolio sul mercato delle cartucce d’inchiostro per HP. Obbligando i consumatori a utilizzare cartucce originali, HP può infatti aumentare i prezzi senza timore della concorrenza.
La class action è stata avviata a gennaio 2024 e i querelanti chiedono un risarcimento danni che includa il costo delle cartucce compatibili diventate inutilizzabili e l’interdizione della tecnologia “sicurezza dinamica”.
HP ha respinto le accuse, affermando di aver sempre informato i clienti sui rischi dell’utilizzo di cartucce non originali e di aver agito nel loro interesse per proteggerli da prodotti scadenti.
La battaglia legale è ancora in corso e non è ancora chiaro quale sarà il verdetto. Tuttavia, la vicenda pone importanti questioni sulla concorrenza nel mercato delle stampanti e sul diritto dei consumatori di scegliere liberamente i prodotti che utilizzano.
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