Così come Saiyuki ha influenzato Dragon Ball e altri manga, Il Ciclo Arturiano ha sicuramente influenzato la stesura di Seven Deadly Sins/Nanatsu No Taizai. Seven Deadly Sins e il Ciclo Arturiano sono due saghe letterarie che affascinano il pubblico di tutte le età. Sia che si tratti della serie manga e anime “Nanatsu No Taizai” di Nakaba Suzuki, oppure delle leggende medievali che narrano le gesta del Re Artù e dei suoi cavalieri della Tavola Rotonda, entrambe queste storie raccontano di eroi, peccati e prove morali. In questo articolo esploreremo il connubio tra Seven Deadly Sins e il Ciclo Arturiano, esaminando come i vecchi racconti leggendari influenzino il manga.
Il Ciclo Arturiano
Il Ciclo Arturiano è un vasto corpus di storie e leggende che ruotano attorno al mitico Re Artù, sovrano della Britannia medievale. Queste narrazioni comprendono la sua nascita leggendaria, la spada Excalibur, il mago Merlino, la Regina Ginevra, il Santo Graal e le avventure dei suoi cavalieri. Il Ciclo Arturiano ha ispirato numerosi autori nel corso dei secoli e continua a essere una fonte di ispirazione per molte opere letterarie moderne.
Seven Deadly Sins
In Seven Deadly Sins, i protagonisti sono appunto i Sette Peccati Capitali. Ciascuno dei sette protagonisti rappresenta uno dei sette peccati capitali: l’ira, l’invidia, l’avarizia, la pigrizia, l’orgoglio, la gola e la lussuria. Nonostante i loro peccati, i personaggi di Seven Deadly Sins cercano la redenzione e la salvezza, combattendo contro le forze del male per proteggere il regno di Britannia. Tra i comprimari, compare anche Arthur (ovvero Artù), sottoforma di cavaliere.
Paralleli tra Seven Deadly Sins e il Ciclo Arturiano
Entrambi i mondi narrativi presentano una forte tematica morale e offrono una riflessione sui vizi e sulle virtù umane. Nel Ciclo Arturiano, i cavalieri della Tavola Rotonda affrontano prove e tentazioni per dimostrare la loro rettitudine e il loro valore, spesso incappando nei sette peccati capitali. In modo simile, i personaggi dei “Seven Deadly Sins” sono costantemente messi alla prova, affrontando le conseguenze dei loro peccati e lottando per trovare la redenzione.
Un’altra similitudine tra i due cicli è la presenza di un’ambientazione medievale e di elementi fantastici. Entrambi i mondi sono popolati da creature magiche, spade leggendarie e forze oscure che minacciano la pace. Tutti e due sono ambientati nel Regno di Britannia, e Camelot ne è la capitale. Sia il Ciclo Arturiano che i “Seven Deadly Sins” mescolano abilmente elementi di mito, magia e avventura, creando così un’atmosfera affascinante per i lettori.
Conclusioni
Seven Deadly Sins e il Ciclo Arturiano rappresentano due narrazioni intrise di profonde riflessioni morali e mitiche. Entrambi i mondi ci invitano a considerare le debolezze umane, i peccati e la possibilità di redenzione. Mentre il Ciclo Arturiano ci trasporta nell’epoca dei cavalieri coraggiosi e delle avventure leggendarie, i “Seven Deadly Sins” ci guidano attraverso un regno immaginario dove i peccatori possono ancora trovare la via della salvezza.
Che tu sia un appassionato di manga, un lettore di romanzi medievali o semplicemente un amante di storie coinvolgenti, entrambi questi cicli narrativi offrono un’esperienza avvincente. Con la loro fusione di miti, morale e avventure, i “Seven Deadly Sins” e il Ciclo Arturiano ci ricordano che la ricerca della virtù è una sfida eterna per l’animo umano.
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