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Google: il futuro dell’intelligenza artificiale e i rischi per la privacy

Google addestra AI con tutto quello che pubblicate online

Google ha annunciato che da questo momento in poi utilizzerà i dati disponibili pubblicamente per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale. Questo significa che tutto ciò che pubblichiamo online, dai post sui social media ai commenti sui blog, può essere utilizzato per migliorare l’intelligenza artificiale di Google.

Questa decisione ha sollevato alcune preoccupazioni sulla privacy. Alcune persone temono che Google possa utilizzare i nostri dati per tracciarci e profilaci. Altri temono che i nostri dati possano essere utilizzati per creare deepfake o altri tipi di contenuti dannosi.

Google ha affermato che prenderà misure per proteggere la privacy degli utenti. Ad esempio, la società afferma che non utilizzerà i dati sensibili degli utenti, come i numeri di telefono o gli indirizzi email. Google afferma inoltre che gli utenti potranno scegliere quali dati desiderano condividere con la società.

Tuttavia, è importante ricordare che Google è una società privata e non è soggetta alle stesse leggi sulla privacy degli enti pubblici. Ciò significa che Google potrebbe utilizzare i nostri dati in modi che non sono nel nostro interesse.

È importante essere consapevoli dei rischi associati alla pubblicazione di dati online. Se non sei sicuro di cosa condividere, è meglio essere prudenti e non condividere nulla.

Il futuro passa da qui

L’intelligenza artificiale è una tecnologia in rapida evoluzione e Google è uno dei leader nel settore. La decisione di Google di utilizzare i dati pubblici per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale è un segno che la società è impegnata a rimanere all’avanguardia dell’intelligenza artificiale.

È probabile che altre aziende seguano l’esempio di Google e inizino ad utilizzare i dati pubblici per addestrare i loro modelli di intelligenza artificiale. Ciò significa che la nostra privacy online sarà sempre più a rischio.

È importante essere consapevoli di questi rischi e prendere provvedimenti per proteggere la nostra privacy. Se non siamo sicuri di cosa condividere online, è meglio essere prudenti e non condividere nulla.

maio

maio

Massimiliano Oliosi, nato a Roma nel 1981, laureato in giurisprudenza, ma amante degli eventi e dell'organizzazione di essi, dal 1999 tramite varie realtà associative locali e nazionali partecipa ad eventi su tutto il territorio nazionale con un occhio particolare al dietro le quinte, alla macchina che fa girare tutto.

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