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Natasi Daala: la prima donna ammiraglio dell’Impero

Natasi Daala è un personaggio dell’universo espanso di Star Wars, che appare in diversi romanzi e fumetti ambientati dopo la battaglia di Endor. Si tratta della prima donna a raggiungere il grado di ammiraglio nella Marina Imperiale, nonché una delle figure più influenti e controverse della galassia.

Origini e carriera militare

Natasi Daala nacque sul pianeta Irmenu, ma crebbe su Botajef, dove sviluppò un forte senso di lealtà verso l’Impero. Decisa a fare carriera nella Marina Imperiale, si iscrisse all’Accademia Militare di Carida, dove dovette affrontare la discriminazione e il sessismo dei suoi superiori e colleghi. Per dimostrare le sue capacità, Daala usò un alias informatico per sconfiggere molti ufficiali imperiali di alto livello in simulazioni di battaglia, usando tattiche innovative e aggressive. Le sue imprese attirarono l’attenzione del Gran Moff Wilhuff Tarkin, il comandante della Morte Nera e il braccio destro dell’Imperatore Palpatine. Tarkin la prese sotto la sua ala, facendola salire di grado e diventando anche il suo amante. Daala divenne la sua protetta e confidente, imparando da lui i segreti e le strategie dell’Impero.

L’Installazione del Maw

Tarkin, conscio delle potenzialità di Daala, le affidò il comando di una base segreta di ricerca situata nel Maw, un complesso di buchi neri che nascondeva la stazione dagli scanner. Lì, alcuni dei migliori scienziati dell’Impero lavoravano a progetti di super-armi, tra cui il Sole Oscuro, una stella artificiale in grado di distruggere interi sistemi solari, e l’Ala della Morte, un caccia stellare dotato di un raggio laser miniaturizzato. Daala rimase nell’Installazione del Maw per undici anni, isolata dal resto della galassia e ignara degli eventi che portarono alla morte di Tarkin, Palpatine e Darth Vader, nonché alla caduta dell’Impero e all’ascesa della Nuova Repubblica. La sua fedeltà a Tarkin era tale che mantenne il suo cognome anche dopo la sua scomparsa, e si fece tatuare una piccola stella nera sulla guancia destra in suo onore. La sua esistenza fu scoperta nel 11 ABY, quando Kyp Durron, Han Solo e Chewbacca, in fuga da Kessel, si imbatterono nell’Installazione del Maw. Daala li interrogò, e rimase scioccata nell’apprendere che l’Impero era in rovina e che la Nuova Repubblica era la nuova potenza galattica. Furiosa e vendicativa, Daala decise di lanciare la sua campagna per seminare il caos nella galassia e vendicare la morte di Tarkin, con le sue quattro Star Destroyer e il Sole Oscuro.

La guerra contro la Nuova Repubblica

Daala attaccò diversi obiettivi della Nuova Repubblica, tra cui il pianeta Mon Calamari, la sede dell’Accademia Jedi di Yavin 4 e il centro di ricerca di Sluis Van. Tuttavia, i suoi piani furono ostacolati da vari fattori, tra cui la perdita del Sole Oscuro, rubato da Solo e i suoi compagni, che riuscirono anche ad avvertire la Nuova Repubblica della sua esistenza, la ribellione di alcuni dei suoi scienziati, che sabotarono le sue super-armi, e la scarsa collaborazione degli altri signori della guerra imperiali, che la consideravano una donna incompetente e ambiziosa. Daala subì numerose sconfitte e perdite, tra cui tre delle sue quattro Star Destroyer. Con la sua ultima nave, la Cavaliere, tornò all’Installazione del Maw per cercare di proteggerla dall’attacco della Nuova Repubblica. Lì, trovò le forze della Nuova Repubblica, guidate dal generale Wedge Antilles, che la attaccarono. Daala riuscì a fuggire, ma non prima di aver attivato il Sole Oscuro, che distrusse l’Installazione del Maw e tutte le navi presenti, tranne la Cavaliere e il Millennium Falcon. Daala si ritirò in un pianeta remoto, dove pianificò la sua prossima mossa. Si alleò con il signore della guerra Gilad Pellaeon, un ex sottoposto di Tarkin, e con il Moff Disra, un politico corrotto. Insieme, tentarono di riunificare i resti dell’Impero, plagiato da una guerra civile, e di creare una nuova minaccia per la Nuova Repubblica, usando un clone del defunto Grand’ammiraglio Thrawn, uno dei più brillanti e rispettati comandanti imperiali. Tuttavia, il loro piano fallì, a causa dell’intervento di Talon Karrde, un contrabbandiere che aveva conosciuto Thrawn, e di Flim, un attore che impersonava Thrawn. Daala fu catturata e imprigionata, ma riuscì a evadere grazie all’aiuto di Pellaeon, che le offrì il comando della Flotta Imperiale. Daala accettò, e lanciò un ultimo attacco alla Nuova Repubblica, usando una nuova arma, il Generatore di Onde di Magma, che provocava eruzioni vulcaniche sui pianeti bersaglio. Daala colpì diversi mondi, tra cui Dantooine, dove si trovava l’Accademia Jedi, e Coruscant, il cuore della Nuova Repubblica. Tuttavia, il suo assalto fu respinto dai Jedi, guidati da Luke Skywalker, e da alcuni suoi ex alleati, che la tradirono. Daala fu costretta a ritirarsi, e a cedere il comando a Pellaeon, che propose una tregua alla Nuova Repubblica.

Attività successive

Daala si ritirò nuovamente in un pianeta isolato, dove visse per alcuni anni in solitudine. Durante questo periodo, ebbe un figlio, frutto di una relazione occasionale con un uomo sconosciuto. Daala si dedicò alla cura del bambino, ma lo perse a causa di una malattia. Questo evento la segnò profondamente, e la rese ancora più amareggiata e vendicativa. Nel 25 ABY, Daala fu contattata da Boba Fett, il famoso cacciatore di taglie e leader dei Mandaloriani. Fett le offrì una missione: uccidere il Jedi Kyp Durron, che era stato responsabile della distruzione di diverse navi imperiali, tra cui la Morte Nera II, usando il Sole Oscuro. Daala accettò, e si infiltrò nell’Accademia Jedi di Yavin 4, dove Durron si trovava. Tuttavia, il suo tentativo di assassinio fallì, e Daala fu scoperta e catturata dai Jedi. Daala fu imprigionata nell’Accademia Jedi, dove fu interrogata da Luke Skywalker, che cercò di convincerla a lasciare il suo odio verso i Jedi e la Nuova Repubblica, e a collaborare con loro per affrontare la minaccia degli Yuuzhan Vong, una razza aliena invasiva che stava devastando la galassia. Daala rifiutò, e rimase ostile e sprezzante verso i Jedi e la Nuova Repubblica. Daala fu liberata dall’Accademia Jedi da un gruppo di mercenari, che la portarono al cospetto di un misterioso individuo, che si rivelò essere il Grand’ammiraglio Thrawn. Daala rimase sorpresa e scettica, poiché Thrawn era stato dato per morto anni prima. In realtà, si trattava di un clone di Thrawn, creato dal Secondo Impero, una fazione imperialista che si era rifugiata nel Maw, e che aveva ricostruito l’Installazione del Maw e le sue super-armi. Il clone di Thrawn offrì a Daala il comando di una flotta di Star Destroyer, con l’obiettivo di distruggere gli Yuuzhan Vong e ristabilire l’Impero. Daala accettò, ma si rese conto che il clone non era il vero Thrawn, e che il Secondo Impero era una farsa. Con l’aiuto di Jagged Fel, un pilota imperiale, Daala sabotò il clone di Thrawn e il Secondo Impero, e fuggì con la sua flotta. Daala si unì alla Flotta Irregolare del Maw, un gruppo di ex ufficiali imperiali che si erano stabiliti nel Maw, e che avevano recuperato alcune delle super-armi dell’Installazione del Maw. Daala divenne la leader della Flotta Irregolare, e si impegnò a combattere gli Yuuzhan Vong, ma anche a contrastare i Jedi, che riteneva responsabili di molti dei mali della galassia.

La Seconda Guerra Civile Galattica

Nel 40 ABY, scoppiò una nuova guerra civile nella galassia, tra l’Alleanza Galattica, guidata da Jacen Solo, nipote di Han Solo e Leia Organa, e la Confederazione, una coalizione di mondi che si erano ribellati all’Alleanza. Daala e la Flotta Irregolare rimasero neutrali, ma osservarono con interesse gli sviluppi del conflitto. Daala scoprì che Jacen Solo era diventato un Sith, con il nome di Darth Caedus, e che aveva preso il controllo dell’Alleanza Galattica, imponendo una dittatura brutale.

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