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L’impatto dei Social nella società moderna. Pro e contro della più grande rivoluzione della storia

L’ingresso nel mainstream di Internet ha cambiato la società in maniera notevole. L’impatto più forte lo hanno dato sicuramente i Social Network, unendo in un’unica piattaforma profili personali e professionali, gruppi di discussione, messaggistica istantanea e intrattenimento. Ma tutti questi cambiamenti sono davvero così positivi? O celano qualcosa per cui bisogna prestare particolare attenzione? Cerchiamo di capirlo insieme.

Web 1.0: La Nascita del Web Statico

Negli anni ’90, il Web 1.0 segnò l’inizio della presenza online. I siti web erano statici, fornendo informazioni di base senza molte interazioni utente. La navigazione era limitata e la condivisione di contenuti era spesso unidirezionale. E molto spesso, data la difficoltà nel caricare ogni volta le pagine online, i siti non erano aggiornati regolarmente. Tuttavia c’erano le mailing list, ovvero gruppi di discussione via mail in cui i vari utenti si mettevano in contatto e parlavano dei propri argomenti preferiti. In ultimo, arrivò mIRC. Un sistema di chat basato sul protocollo IRC (Internet Relay Chat) in cui utenti da tutto il mondo potevano creare stanze di chat e parlare al loro interno.

Web 2.0: L’interattività e l’avvento dei Social

Con l’avvento del nuovo millennio, il Web 2.0 ha portato un cambiamento epocale. I siti non erano più semplici vetrine, ma piattaforme interattive. Si è cominciato con i Blog, in cui ognuno era libero di scrivere i propri pensieri e pubblicarli online e i Forum, dove persone legate dagli stessi interessi aprivano thread di discussione e si scambiavano opinioni (un’evoluzione delle mailing list e di mIRC). Contemporaneamente, alcuni portali offrivano software di messaggistica istantanea, come MSN, Skype o ICQ. Dai portali dei forum, le persone si scambiavano il proprio contatto e chattavano singolarmente. Infine, è stato il momento dei Social Network, che univano tutto ciò di cui sopra in un’unica piattaforma.

Mobile Revolution: Web ovunque, sempre

Con la proliferazione degli smartphone, il web è diventato mobile. La navigazione da dispositivi mobili è diventata la norma, spingendo gli sviluppatori a creare siti web e app che offrissero un’esperienza ottimale su schermi più piccoli. Qui le persone hanno cominciato a sentire il bisogno di stare connessi h24. E sempre qui, anche il modo di informarsi ha cominciato a cambiare. Avendo la possibilità di consultare i Blog di informazione e i gruppi di discussione sui Social in qualsiasi momento della giornata, non si sente più il bisogno, ad esempio, di comprare il giornale. La velocità con la quale ci si informa ora è talmente elevata che nel momento in cui un quotidiano esce in edicola, le notizie sono già vecchie.

Web 3.0: L’Intelligenza Artificiale

La terza fase del web ha portato l’evoluzione più straordinaria di sempre: l’ IA. Algoritmi di Intelligenza Artificiale sempre più capaci di auto-apprendere e in grado di comunicare con noi con un linguaggio naturale. E recentemente anche video e foto generati da IA. video e foto in grado di riprodurre la realtà con una precisione al limite del fotorealismo.

SEO: L’Importanza di Essere Rilevanti

Con ogni fase, l’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO) è diventata essenziale. Dal Web 1.0, dove le keyword erano la chiave, all’era attuale, dove la qualità del contenuto, la velocità del sito e l’esperienza utente sono fondamentali, l’SEO ha seguito il passo delle trasformazioni digitali.

Pro e Contro del Web di oggi

Quindi, ricapitolando, oggi possiamo informarci alla velocità della luce tramite siti di informazione aggiornati h24, possiamo condividere i nostri pensieri e le nostre opinioni sui Social e abbiamo la possibilità di interrogare le IA per avere informazioni su tutto. In più, possiamo generare immagini e video solo descrivendo quello che vogliamo vedere. A cosa porta tutto questo? Analizziamone i pro e i contro:

Web 3.0: Pro

Tra i pro del Web di oggi c’è sicuramente la facilità nel reperire le informazioni e la possibilità di condividere tutto nei gruppi di discussione. Immaginate un gruppo Telegram o WhatsApp i cui partecipanti sono per la maggior parte ricercatori, che condividono i risultati delle proprie ricerche con altri colleghi da ogni parte del mondo e confrontano i vari risultati. Con lo scambio di informazioni ognuno può implementare la propria ricerca e inserire nuovi dati, arrivando a conclusioni sempre più dettagliate e precise. Ogni ricercatore poi, può pubblicare la sua ricerca sul proprio blog universitario, o su siti specializzati (come Nature) e condividere i risultati con un pubblico ancora più ampio. In questo modo, il progresso viaggia più velocemente.

Web 3.0: Contro

Il contro del Web di oggi è in pratica lo stesso motivo che lo rende un Pro. Ovvero la velocità delle informazioni e la possibilità di condividere le proprie opinioni. Fino a qualche anno fa, c’erano determinate categorie di persone, talvolta pericolose, che non si azzardavano a condividere le proprie opinioni neanche al bar. Sto parlando di terrapiattisti, no-vax, neonazisti, razzisti e estremisti vari. Ma mentre i terrapiattisti non recano danno a nessuno, gli altri purtroppo sì. Ed ecco che nascono i gruppi contro la medicina tradizionale, che incoraggiano chi ha malattie gravi a curarsi con una spremuta d’arancia o i gruppi estremisti che fomentano odio e istigano alla violenza. Queste persone hanno scoperto che in giro per il mondo esiste altra gente come loro e ora è più facile organizzarsi. Il modo in cui reperiscono le informazioni è lo stesso di qualsiasi altra persona, ma il problema sono le fonti. Molto spesso queste persone aprono blog complottisti e iniziano a diffondere informazioni false. E chi è nella cerchia le prende per buone e accusa gli altri di essere disinformati. E oltre questo ciclo di ignoranza, grazie a certi meccanismi si sviluppano sempre più odio, intolleranza, violenza e cyberbullismo.

L’importanza strategica del SEO

Una grossa mano ai siti di informazione può darla il SEO. Quando un sito è ottimizzato, appare in alto nei motori di ricerca. Il problema è che una persona disinformata e disinformatrice può comunque aprirsi un blog e scrivere quello che vuole in chiave SEO. Se poi usa titoli click-bait e riesce ad attirare proseliti, il suo blog apparirà sempre in testa alle ricerche, a discapito di chi le informazioni le reperisce da fonti ufficiali certificate. E quindi il problema si ripresente.

Quindi?

Quindi? Come possiamo fare per aggirare la disinformazione online? Patentino per il web? Censura? Limitazione alla pubblicazione dei contenuti per determinati utenti recidivi?La disinformazione online è un fenomeno sempre più diffuso e pericoloso, che mina la credibilità delle fonti informative, la fiducia nelle istituzioni e la convivenza civile. Come possiamo contrastarla efficacemente, senza limitare la libertà di espressione e il diritto all’informazione?Una possibile soluzione è quella di promuovere una maggiore consapevolezza e responsabilità da parte degli utenti dei social network, che sono spesso i principali veicoli di notizie false, manipolate o tendenziose. Per farlo, occorre innanzitutto educare le persone a verificare le informazioni che ricevono e condividono, a confrontare le fonti, a riconoscere i segnali di qualità e affidabilità, a evitare di cadere in trappole emotive o cognitive.Inoltre, occorre incentivare la creazione e la diffusione di contenuti informativi di qualità, che siano basati su fatti verificabili, che rispettino i principi deontologici del giornalismo, che offrano una pluralità di punti di vista e che siano trasparenti sulle proprie fonti e metodologie. Questo richiede un impegno da parte dei produttori di informazione, ma anche un sostegno da parte delle piattaforme digitali, che devono garantire una maggiore visibilità e accessibilità a questi contenuti, oltre che una maggiore protezione da attacchi informatici o intimidazioni.Infine, occorre rafforzare il ruolo della società civile, delle organizzazioni non governative, delle istituzioni educative e culturali, che possono svolgere un’azione di sensibilizzazione, monitoraggio, contrasto e prevenzione della disinformazione online. Queste realtà possono creare reti di collaborazione, offrire servizi di verifica e fact-checking, organizzare campagne di informazione e formazione, coinvolgere i cittadini in iniziative di partecipazione e dialogo.

Roberto Romagnoli

Roberto Romagnoli

Nato sul pianeta Terra nel 1981, ma cittadino dell'universo.
Conosciuto in rete anche come Ryoga777, RyoGa o Ryoga Wonder.
Cantante degli X-Italy, band attiva tra il 2004 e il 2006, prima in Italia a proporre cover degli X-Japan. Successivamente canta anche nei Revolution, altra band italiana ispirata al mondo del Visual-Kei Giapponese e al Glam americano.
Negli anni si è occupato spesso di organizzazione di eventi a tema JRock, Cosplay, Manga e Musica in generale collaborando spesso con l'associazione Japanimation. È stato anche redattore di L33T, programma per ragazzi in onda su Rai 2 e Rai Futura tra il 2006 e il 2007.
Caporedattore e responsabile per l'Italia di Nippon Project e Presidente delle associazioni VK Records (etichetta discografica indipendente) e Steel Music Promotion (media dedicato alla musica e all'organizzazione di concerti)

Gamer incallito.

Il suo lato geek, sopito fino a qualche anno fa, ha cominciato a farsi sentire sempre più prepotentemente. Quindi alla fine ha deciso di aprirsi il suo blog geek robertoromagnoli.com e ha cominciato a scrivere anche su siti a tema gaming e tecnologia, tra cui Akiba Gamers e Stolas Informatica.

Amante di tutto ciò che riguarda la tecnologia, l'informatica, anime e manga, ma innamorato anche di DC Comics e Marvel.

Fondamentalista Trekkie, da quando c'è il covid e non ci si può più stringere la mano, ha trovato la scusa per fare il saluto vulcaniano.

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