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Zerocalcare: il fumettista di Rebibbia che ha cambiato per sempre la narrazione nerd italiana

Parlare di Zerocalcare oggi significa raccontare molto più di un semplice autore di fumetti. Significa raccontare un’epoca, un modo di essere, una generazione intera che ha finalmente trovato una voce capace di parlare con il cuore, con ironia, ma anche con una sincerità disarmante. Nato ad Arezzo il 12 dicembre 1983, Michele Rech – questo il suo vero nome – è cresciuto tra Francia e Italia, ma è a Rebibbia, quartiere romano al quale è visceralmente legato, che trova il suo centro gravitazionale emotivo e narrativo. E proprio Rebibbia, con i suoi palazzi, i suoi autobus affollati e quel senso di periferia umana prima ancora che geografica, diventa uno dei protagonisti costanti della sua produzione.

La carriera di Zerocalcare inizia a prendere forma nel 2011, quando autopubblica il suo primo graphic novel, La profezia dell’Armadillo, un’opera seminale in cui si mescolano vita quotidiana, dolore, amicizia e una sana dose di ironia autodistruttiva. Il libro diventa rapidamente un cult, tanto da spingere BAO Publishing a realizzarne una nuova edizione a colori nel 2012. Lo stesso anno esce Un polpo alla gola, in cui l’autore sperimenta una narrazione più ampia, con una struttura più complessa, ma senza mai perdere quel tono personale e diretto che è diventato il suo marchio di fabbrica.

Nel 2013 arriva Ogni maledetto lunedì su due, una raccolta di storie tratte dal suo blog, che già allora aveva un seguito impressionante. E poi c’è Dodici, sempre del 2013, che è molto più di un fumetto apocalittico con zombie: è una dichiarazione d’amore a Rebibbia, mascherata da action a fumetti, un modo per raccontare l’umanità di un quartiere attraverso il filtro del genere.

Il vero salto di qualità arriva però nel 2014 con Dimentica il mio nome, un graphic novel maturo, stratificato, che scava nelle radici familiari di Zerocalcare e che lo porta fino alle soglie del Premio Strega nel 2015. Il libro entra nella dozzina dei finalisti e conquista il secondo posto nella sezione “Giovani”, oltre ad aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento di “Libro dell’anno” da Fahrenheit, programma cult di Radio 3 Rai.

Nel frattempo, la sua voce si fa sentire anche oltre il mondo dell’autobiografia e del fumetto d’intrattenimento. È del 2015 il potente reportage Kobane Calling, pubblicato inizialmente su Internazionale e poi diventato un volume a sé stante nel 2016. Con questo libro Zerocalcare racconta la sua esperienza sul confine turco-siriano, dove ha incontrato il popolo curdo e i combattenti delle YPJ e delle YPG. Il successo è straordinario: oltre 120.000 copie vendute, traduzioni in otto lingue e il Premio Micheluzzi 2017 come Miglior Libro. Ma soprattutto, Kobane Calling segna una svolta: dimostra che il fumetto può essere uno strumento potente per raccontare la geopolitica, l’attivismo, la resistenza.

Nel 2017 BAO Publishing celebra La profezia dell’Armadillo con una Artist Edition, mentre l’anno successivo l’opera ispira l’omonimo film diretto da Emanuele Scaringi, presentato alla 75ª Mostra del Cinema di Venezia nella sezione “Nuovi Orizzonti”. Ma la produzione di Zerocalcare non rallenta. Anzi, accelera. Sempre nel 2017 esce Macerie Prime, diviso in due volumi: Se una notte d’inverno un armadillo e Sei mesi dopo. Due lavori che raccontano il senso di smarrimento della generazione dei trentenni, sospesi tra sogni infranti e precarietà.

Nel 2019 arriva l’omaggio definitivo: il MAXXI di Roma gli dedica una mostra personale intitolata Scavare fossati – Nutrire coccodrilli, una retrospettiva imponente che ripercorre la sua carriera attraverso tavole originali, bozzetti e materiale inedito. BAO ne pubblica l’omonimo catalogo, ulteriore testimonianza della profondità del suo lavoro. Sempre nello stesso anno, Zerocalcare pubblica La scuola di pizze in faccia del Professor Calcare, un’antologia di recensioni nerd, fumetti inediti e riflessioni pungenti sull’attualità, come sempre condita da ironia tagliente e autoanalisi compulsiva.

Nel 2020 tornano i toni cupi con Scheletri, un noir urbano ambientato negli anni dell’università, denso di inquietudini e segreti, e con A babbo morto, una favola nera in cui Babbo Natale diventa il simbolo di una società al collasso, sfruttata, logorata, piegata dal capitalismo. È una parabola amara, ma mai cinica, capace di far riflettere senza rinunciare a quel tocco tragicomico che è il marchio di fabbrica dell’autore.

Il 2021 è l’anno della consacrazione globale grazie alla serie animata Strappare lungo i bordi, distribuita da Netflix. Un successo clamoroso, trasversale, capace di conquistare anche chi non aveva mai letto una tavola di Zerocalcare. La serie, doppiata dallo stesso autore e accompagnata dalla voce narrante di Valerio Mastandrea nei panni dell’Armadillo, riceve recensioni entusiastiche e fa incetta di visualizzazioni. Il suo impatto è tale da meritare il Premio Sergio Bonelli nel 2022, un riconoscimento che suggella definitivamente la sua importanza all’interno del fumetto italiano e della cultura pop contemporanea.

Sempre nel 2021, pubblica Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia, una raccolta che mescola storie nate durante la pandemia, aneddoti personali e retroscena sulla lavorazione della serie animata. Il libro, uscito il 25 novembre, diventa in appena una settimana il più venduto in Italia. Una conferma che il legame tra Zerocalcare e i suoi lettori è qualcosa di raro e prezioso, un’empatia autentica costruita su anni di condivisione e sincerità.

Nel 2022, continua la sua attività di autore impegnato con No Sleep Till Shengal, un nuovo reportage a fumetti che documenta il viaggio compiuto l’anno precedente nell’enclave irachena degli Ezidi, un popolo segnato dal genocidio dell’ISIS e ancora oggi in lotta per la propria autodeterminazione. Anche in questo caso, Zerocalcare si mette al servizio delle storie degli altri, con uno stile diretto, ma rispettoso, capace di informare senza mai cadere nel didascalico.

Quello di Zerocalcare è un percorso unico nel panorama del fumetto italiano, e non solo. Con la sua voce inconfondibile ha saputo raccontare il disagio generazionale, la lotta sociale, l’amicizia, la morte, la precarietà, ma anche il nerdismo quotidiano fatto di serie TV, videogiochi, meme e riferimenti pop. È diventato, suo malgrado, un punto di riferimento culturale per milioni di lettori. Un autore capace di parlare al cuore senza rinunciare alla testa.

E voi, cari lettori del CorriereNerd.it, che rapporto avete con Zerocalcare? Qual è la sua opera che vi ha colpito di più o che vi ha aiutato in un momento particolare della vita? Fatecelo sapere nei commenti e condividete l’articolo sui vostri social per far scoprire a tutti la potenza narrativa di questo autore che ha saputo rendere Rebibbia il centro dell’universo nerd italiano!

Gianluca Falletta

Gianluca Falletta

Gianluca Falletta, creatore di Satyrnet.it, finalista nel 2019 di Italia's Got Talent, è considerato "il papà del Cosplay Italiano". Come uno dei primi sostenitori e promotori del fenomeno made in Japan in Italia, Gianluca, in 25 anni di attività ha creato, realizzato e prodotto alcune delle più importanti manifestazioni di  settore Nerd e Pop, facendo diventare Satyrnet.it un punto di riferimento per gli appassionati. Dopo "l'apprendistato" presso Filmmaster Events e la Direzione Creativa di Next Group, due delle più importanti agenzie di eventi in Europa, Gianluca si occupa di creare experience e parchi a tema a livello internazionale e ha partecipato allo start-up dei nuovissimi parchi italiani Cinecittà World, Luneur Park e LunaFarm cercando di unire i concetti di narrazione, creatività con l'esigenza di offrire entertainment per il pubblico. Per info e contatti gianlucafalletta.com

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