Victoria Lomasko, nata nel 1978 a Serpukhov, una cittadina a sud di Mosca, è un’artista che incarna la memoria e la trasformazione di un mondo che non esiste più, ma le cui ombre persistono nella realtà contemporanea. Cresciuta in un contesto dominato dalla produzione industriale, con un padre che, pur essendo operaio metalmeccanico, coltivava in segreto la passione per l’arte provocatoria, Lomasko si è trovata sin dall’infanzia a cavallo tra due mondi: quello del rigido conformismo sovietico e quello dell’espressione artistica, intima e clandestina.
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