Continua lo speciale di Satyrnet dedicato alla figura di Walt Disney (leggi prima parte). Al ritorno in patria, dopo la guerra mondiale Walt Disney, grazie all’esperienza “forte” per la Croce Rossa in Francia, Walter Elias Disney era ormai un uomo. Salutò con una breve visita i genitori e lasciò la casa paterna per trasferirsi a Kansas City, deciso a intraprendere la strada dell’ “artista”. Qui trovò impiego presso un’agenzia pubblicitaria e fece la conoscenza di Ubbe Iwwerks (poi Ub Iwerks). Insieme misero su una società, che però ebbe vita breve. Nel frattempo Disney aveva trovato impiego presso la Kansas City Film Ad, dove presto Iwerks lo seguì.
Dopo qualche tempo, tuttavia, Mintz non fu più soddisfatto: la serie di Alice era ormai superata. Egli chiese allo Studio una nuova serie animata che avesse per protagonista un coniglio. Così dalla matita di Iwerks, tenendo bene a mente il modello dell’allora famosissimo Felix The Cat, nacque Oswald The Lucky Rabbit. Il coniglio riscosse grande successo; soprattutto inaugurò una delle principali future fonti di guadagno per lo Studio: il merchandising. Ma non durò a lungo. Quando, un anno dopo, Walt si recò da Mintz per un più che giustificato aumento dei compensi, ricevette una risposta che lo lasciò sbigottito. Gli venne proposto un contratto ancor più svantaggioso di quello stipulato in precedenza; in caso di rifiuto, Disney avrebbe perso tutti i diritti su Oswald. In effetti Mintz aveva ordito un vero e proprio inganno, “derubando” Disney di alcuni dei suoi migliori collaboratori (ma Iwerks gli era rimasto fedele) e svelando al momento opportuno il loro tradimento per costringerlo a firmare. Walt era disperato ma, su consiglio di Roy, rifiutò e si mise in viaggio verso casa. Su quel treno, dalla testa di Walt e dalla mano di Iwerks, nacque, così vuole la leggenda, il piccolo topo Mortimer. Ma forse il suo nome suonava troppo solenne o troppo sdolcinato alle orecchie di Lillian Disney, perciò gli si diede presto nuovo battesimo: Mickey Mouse fece ingresso a Hollywood.
Il 18 Novembre del 1928 è preso spesso come punto di partenza nella biografia di Disney, non a torto. Quello è il momento in cui tra tutti gli studios di animazione grandi e piccoli, uno si erge sugli altri e il mondo lo vede. Il Disney che resta nelle pagine d’oro del libro di Hollywood nasce qui. Il nuovo distributore dei film Disney era Pat Powers, un tipo losco in verità, ma comunque un distributore. Grazie a lui, all’amico di sempre Ub, e a Carl Stalling, che si occupava delle musiche degli short, si riesumarono ben due cartoni nati muti e li si riempì di musica. Al pubblico piacquero. Inoltre si produssero altri cartoon del topo, nacque addirittura una serie nuova, quella delle leggendarie “Silly Simphonies”, che darà grandi soddisfazioni a Disney.
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