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“Valentina pirata” di Guido Crepax: eros, fantascienza e visionarietà in un tesoro ritrovato

C’è un momento, per chi ama profondamente il fumetto d’autore, in cui la carta stampata torna a battere il cuore. È quando un’opera dimenticata, smarrita nei meandri del tempo, viene restituita ai lettori in una veste degna della sua grandezza. È esattamente ciò che accade con Valentina pirata di Guido Crepax, in uscita in libreria il prossimo 17 giugno. Un volume che si annuncia come un evento editoriale per chi, come me, ha sempre considerato l’universo di Valentina uno dei vertici dell’erotismo a fumetti — e non solo.

Questo nuovo volume, che fa parte della prestigiosa collana “Mondo Crepax”, è molto più di una semplice ristampa: è una vera e propria edizione ragionata, un atto d’amore critico e filologico. All’interno troviamo raccolte alcune delle storie più affascinanti ambientate in uno scenario fantascientifico, fra cui spicca L’astronave pirata, autentico gioiello mai più ristampato dal lontano 1968. Già solo questo basterebbe a giustificare l’acquisto, ma c’è molto di più.

L’apparato critico che accompagna il volume è firmato da Boris Battaglia, che non è certo un nome qualsiasi nel mondo degli studi sul fumetto. Il suo contributo aiuta a leggere queste storie non solo come prodotti di una fantasia debordante, ma anche come frammenti preziosi di un discorso più ampio, che coinvolge la storia del fumetto italiano, l’evoluzione dell’immaginario erotico e perfino la cultura visiva del secondo Novecento.

Ma lasciatemi dire: per quanto si possa parlare dell’alto valore intellettuale e artistico delle storie di Valentina — e io sono il primo a difenderlo a spada tratta — non bisogna mai dimenticare che si tratta di racconti straordinariamente godibili. Sono narrazioni magnetiche, viscerali, avvincenti. E, sì, anche molto divertenti. Valentina pirata, nonostante il titolo che farebbe pensare a un’avventura alla Salgari in guêpière, è in realtà una space opera sorprendentemente moderna. Rileggerla oggi fa venire i brividi per la sua capacità visionaria: anticipa certi elementi di Star Wars e Dune, ma lo fa con l’eleganza grafica e la sensualità che solo Crepax sapeva dare al tratto.

Ed è proprio qui che si manifesta il genio dell’autore milanese. Perché Crepax non si limitava a disegnare belle donne in pose ammiccanti. Costruiva mondi. Mondi complessi, stratificati, dove l’erotismo non era mai gratuito, ma parte integrante di un linguaggio espressivo profondamente colto e raffinato. E Valentina — giornalista, fotografa, amante, viaggiatrice del tempo e dello spazio — non era mai solo un oggetto del desiderio, ma una protagonista consapevole, una donna vera, fragile e fortissima insieme, che cresceva e invecchiava con il suo autore.

Ripercorrere le pagine di Valentina pirata è un viaggio anche dentro la storia personale e artistica di Guido Crepax. Nato a Milano nel 1933 e scomparso nel 2003, Crepax è stato uno dei più grandi innovatori del fumetto italiano, forse il più noto a livello internazionale quando si parla di graphic novel per adulti. Dopo la laurea in architettura, scelse il disegno come vocazione, realizzando copertine di dischi e campagne pubblicitarie per marchi che hanno fatto la storia del costume italiano, da Campari a Shell, da Esso a Rizzoli.

Ma è nel 1965, sulle pagine della rivista “Linus”, che tutto cambia. Nasce Valentina. Un personaggio rivoluzionario sotto ogni punto di vista: la prima eroina del fumetto erotico a essere raccontata nella sua complessità psicologica, e l’unica, probabilmente, a invecchiare con grazia e autenticità insieme al suo creatore. In quarant’anni di attività, Crepax ha realizzato oltre 5.000 tavole, tradotte in più di 200 edizioni in tutto il mondo. Ma ha fatto anche molto di più: ha illustrato libri, lavorato per il teatro e il cinema, disegnato per la moda e il design, sempre mantenendo una coerenza stilistica e concettuale che oggi ci appare ancora più straordinaria.

In un tempo in cui tutto sembra gridare, la voce di Crepax sussurra. Ma lo fa con una forza che spacca il silenzio. Valentina pirata è una di quelle opere che ti rimangono dentro, che ti fanno sentire il desiderio di esplorare non solo altri pianeti, ma anche gli abissi dell’anima. È un’opera che parla al lettore adulto, ma non smette mai di stimolare lo sguardo curioso e meravigliato del bambino interiore che, almeno per me, ogni tanto ha bisogno di perdersi tra le stelle… in compagnia di una pirata bellissima, libera e inafferrabile.

E tu, lettore del CorriereNerd.it, che rapporto hai con Valentina? Hai mai letto le sue avventure o sei tra coloro che stanno per scoprirla per la prima volta? Raccontamelo nei commenti o condividi questo articolo con chi, come te, ama viaggiare tra le galassie del fumetto e del desiderio.

Enrico Ruocco

Enrico Ruocco

Figlio della GOLDRAKE generation, l’amore che avevo da bambino per il fumetto è stato prima stritolato dall’invasione degli ANIME, poi dall’avvento dei Blockbuster e annientato completamente dai giochi prima per PC e poi per CONSOLE.
In seguito con l’arrivo del nuovo millennio, il tanto temuto millennium bug , ha fatto riaffiorare in me una passione sopita soprattutto grazie ad INTERNET.
Era il 2000 quando finalmente in Italia internet diventava sempre più commerciale, ed io decisi di iniziare la mia avventura sul web creando il mio sito TUTTOCARTONI. Sito nato da una piccola ricerca fatta fra quello che “tirava” sul web e le mie passioni. Sappiamo bene cosa tira di più sul web … sinceramente non lo ritenni adatto a me, poi c’era lo sport, altra mia passione ma campo altamente minato. Infine c’erano i cartoon e i fumetti…beh qua mi sentivo preparato e soprattutto pensavo di trovare un mondo PACIFICO…
Man mano che passava il tempo l’interesse si spostava sempre più verso il fumetto, ed oggi, nel 2017, guardandomi indietro e senza vantarmi troppo posso considerarmi un blogger affermato e conosciuto, uno dei padri degli eventi salernitani dedicati al mondo del fumetto ma soprattutto lettore di COMICS di ogni genere.

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