CorriereNerd.it

Unknown 9: Awakening – Quando l’Ambizione Supera la Realizzazione

Quando Reflector Entertainment annunciò il suo primo progetto, Unknown 9: Awakening, il pubblico rimase intrigato dall’ambizione del titolo. Presentato alla Gamescom con un trailer cinematografico che prometteva un’esperienza unica, il gioco aspirava a essere il fulcro di un universo transmediale composto da romanzi, fumetti, podcast e altre opere. Tuttavia, l’entusiasmo iniziale si è gradualmente affievolito, e il risultato finale non è riuscito a mantenere le promesse fatte. Unknown 9: Awakening si svolge in un’ambientazione alternativa del 1912, un mondo che nasconde segreti profondi e civiltà perdute. La protagonista è Haroona, una giovane indiana dotata di capacità straordinarie che le consentono di accedere a una dimensione parallela chiamata il Rovescio (The Fold). Questo regno misterioso, che si sovrappone alla nostra realtà, offre poteri straordinari a coloro che riescono a dominarlo.

Haroona non è l’unica a cercare di sfruttare i segreti del Rovescio. Durante la sua avventura, deve affrontare due società segrete: i LYS (Leap Year Society), che desiderano illuminare l’umanità con le conoscenze proibite, e gli Ascendants, una fazione scissionista che usa questi poteri per riscrivere la storia secondo i propri interessi. Questo conflitto, che mescola intrighi, enigmi e battaglie, guida la narrazione in un viaggio che porta il giocatore attraverso ambientazioni affascinanti come le giungle dell’India, le sabbie della Mauritania e i paesaggi gotici del Portogallo.

Ambizioni e Limiti

Il gameplay di Unknown 9: Awakening cerca di unire elementi di titoli iconici come Tomb Raider e Uncharted, con una miscela di esplorazione, combattimenti e puzzle. Haroona può sfruttare il suo legame con il Rovescio per manipolare la realtà, controllare i nemici, schivare proiettili e utilizzare l’energia umbrica (Umbric energy) per sconfiggere gli avversari. Questa varietà di abilità prometteva di offrire un gameplay dinamico e coinvolgente. Purtroppo, nonostante le idee intriganti, l’esecuzione lascia a desiderare. Le meccaniche di gioco risultano poco raffinate, con controlli rigidi e un level design che non sfrutta appieno le potenzialità offerte dal Rovescio. Anche le sequenze di combattimento e gli enigmi mancano di profondità, riducendo l’esperienza a una serie di compiti ripetitivi.

Dal punto di vista visivo, Unknown 9: Awakening delude le aspettative. Nonostante l’ambientazione globale e il potenziale per scenari mozzafiato, il comparto grafico appare datato, con texture poco dettagliate e animazioni rigide. Questo è particolarmente evidente nelle cutscene, dove la mancanza di fluidità rovina l’impatto emotivo di momenti chiave.L’atmosfera, che avrebbe dovuto essere uno dei punti di forza del gioco, è penalizzata da un design sonoro poco memorabile e una colonna sonora incapace di sostenere il tono epico della storia. Gli ambienti, sebbene ricchi di dettagli storici e culturali, non riescono a trasmettere la sensazione di mistero e scoperta promessa inizialmente.

Un Universo Transmediale Caduto nel Vuoto

Reflector Entertainment aveva progettato Unknown 9 come il punto di partenza per un vasto universo narrativo. Oltre al gioco, il franchise includeva podcast, fumetti e un romanzo che avrebbero dovuto approfondire la mitologia dei “Nove Ignoti” e le origini delle società segrete. Tuttavia, il fallimento commerciale del gioco ha portato alla cancellazione dell’intero progetto.

Il CEO di Reflector Entertainment, Herve Hoerdt, ha dichiarato che, nonostante i numerosi tentativi di salvare il progetto con investimenti e aggiustamenti, i risultati delle vendite e il feedback del pubblico non hanno giustificato ulteriori sviluppi. Di conseguenza, lo studio ha subito licenziamenti e la chiusura definitiva del progetto transmediale.

Un aspetto interessante di Unknown 9: Awakening è la presenza di Anya Chalotra, nota per il suo ruolo come Yennefer di Vengerberg nella serie Netflix The Witcher. L’attrice ha prestato la voce e le sembianze a Haroona, aggiungendo un tocco di prestigio al cast del gioco. Tuttavia, il talento di Chalotra non è stato pienamente valorizzato, a causa di una sceneggiatura poco incisiva e di una caratterizzazione della protagonista che manca di profondità.

Unknown 9: Awakening rappresenta un esempio lampante di come ambizione e realizzazione possano non andare di pari passo. Sebbene l’idea di un universo transmediale e il concept di base fossero intriganti, la mancanza di risorse adeguate e un’esecuzione approssimativa hanno trasformato il progetto in un fallimento. Nonostante alcuni elementi positivi, come l’ambientazione globale e il potenziale narrativo, il gioco non è riuscito a soddisfare né i fan né la critica.

Con la cancellazione del franchise, Reflector Entertainment dovrà affrontare un lungo percorso di ricostruzione della propria reputazione. Per il pubblico, Unknown 9: Awakening resterà un promemoria delle difficoltà nel bilanciare ambizione e realizzazione nel mondo dei videogiochi.

maio

maio

Massimiliano Oliosi, nato a Roma nel 1981, laureato in giurisprudenza, ma amante degli eventi e dell'organizzazione di essi, dal 1999 tramite varie realtà associative locali e nazionali partecipa ad eventi su tutto il territorio nazionale con un occhio particolare al dietro le quinte, alla macchina che fa girare tutto.

Aggiungi un commento

Seguici sui social