Sistemando la camera capita sempre di trovare qualcosa che ci fa affondare nel fango dei ricordi.. Ed ogni volta ci si trova nell’empasse, dovendo decidere se cancellare i propri ricordi o mantenerli, il piu delle volte relegandoni comunque ad un nuovo oblio. Cosi ho trovato questa poesia, dedicatami da una persona molto profonda, ma malata, che ho incontrato parecchi anni fa in un centro di recupero per malattie psiconeurali a Porta Potenza Piceno.
Cosi invece di gettarla, o relegarla di nuovo tra le scartoffie, ve la propongo.
LA COLOMBA DELL’AMORE
Salve,
si…..,
Salve a te,
o sorella colomba,
tu che svolazzi
nelle pianure romane.
Mi fai cantarei;
una canzone,
misteriosa
come il tuo amore,
le nubi, del firmamento
sono un niente
e tu svolazzi
nell’azzurro del cielo
GIORGIO DE MUSIS
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