Nel panorama sempre più stratificato del DC Universe, dove i confini tra bene e male si fanno labili e le identità si moltiplicano tra terre parallele, c’è un volto familiare che si staglia nell’ombra del più grande degli eroi. Ma quel volto non sorride alla speranza: porta un’espressione cupa, il simbolo di una “U” minacciosa sul petto e una presenza che scuote le fondamenta dell’epica supereroistica. È Ultraman, e nel nuovo film Superman firmato James Gunn, la sua apparizione nel trailer – mentre tiene in manette lo stesso Superman – ha infiammato l’immaginario di fan e appassionati come un fulmine nel cielo di Metropolis.
Ma chi è davvero questo antieroe oscuro? Da dove arriva? E cosa potrebbe significare la sua presenza in un film così atteso?
Ultraman: lo specchio malvagio di Superman
Per comprendere appieno l’impatto dell’arrivo di Ultraman nell’universo cinematografico DC, bisogna intraprendere un viaggio nel tempo e nello spazio del fumetto, dove la sua figura è emersa per la prima volta nel lontano 1964, tra le pagine di Justice League of America #29. Era un’epoca in cui la DC iniziava a sperimentare con il concetto di multiverso e di realtà alternative, e Terra-3 nacque come l’inverso speculare della nostra amata Terra-1.
Su Terra-3, tutto ciò che conosciamo viene capovolto: gli eroi sono malvagi e i criminali sono… beh, ancora più pericolosi. Ultraman è il Superman di questa realtà distorta, un kryptoniano che non solo non fugge da un Krypton in esplosione, ma arriva sulla Terra con l’intento di dominarla. Dove Kal-El è la luce, Kal-Il (in alcune versioni) è l’oscurità. Dove Superman è vulnerabile alla kryptonite, Ultraman ne trae forza, accumulando potere con ogni esposizione. Questo paradosso rende il personaggio ancora più intrigante e spaventoso: l’idea che ciò che debilita un eroe possa alimentare il suo contrario è simbolicamente potente.
Con i suoi compari del Crime Syndicate of America, Ultraman ha terrorizzato l’universo DC in numerose occasioni, incarnando la corruzione di tutto ciò che Superman rappresenta. E proprio come il nostro Uomo d’Acciaio ha Clark Kent, anche Ultraman ha una maschera civile… solo che il suo travestimento serve a occultare il tiranno che è dentro, non a proteggerlo.
Dalle Crisi cosmiche alla reinvenzione moderna
Nel corso degli anni, il personaggio di Ultraman ha subito diverse metamorfosi, accompagnando i grandi eventi narrativi che hanno ridefinito il multiverso DC. Con Crisis on Infinite Earths nel 1985, la prima incarnazione del personaggio trova la morte in un gesto di redenzione: un sacrificio finale per tentare di salvare il suo mondo. Un momento tragico e nobile che aggiunge strati emotivi a un villain che, fino a quel momento, era stato principalmente una figura di pura malvagità.
Ma la DC non ha mai lasciato davvero morire i suoi archetipi più potenti. Con JLA: Earth-2, il leggendario Grant Morrison ha rivisitato Ultraman come un astronauta terrestre del mondo anti-materia, trasformato in un dio oscuro da alieni che alterano il suo DNA con la kryptonite. Una narrazione che fonde scienza, distorsione morale e senso dell’inevitabile. È una storia che ci fa riflettere su quanto poco basti per trasformare l’eroismo in tirannia, quando i poteri sono nelle mani sbagliate.
E infine, nelle saghe più recenti, come Forever Evil, il volto di Ultraman si fa ancora più inquietante. Non è solo un dopplegänger di Superman: è la dimostrazione vivente di come il potere possa essere piegato, corrotto, ricostruito in una forma malata e autoritaria. Kal-Il non è mai stato un eroe, e la sua versione più moderna lo raffigura come un tiranno freddo e calcolatore, capace di uccidere i suoi stessi genitori adottivi a soli sette anni.
James Gunn e la maschera dell’enigma
Ed eccoci oggi, al cospetto del nuovo capitolo cinematografico che James Gunn si appresta a scrivere per Superman. La sua visione ha già suscitato entusiasmi e discussioni accese, e l’apparizione di questo presunto Ultraman nel trailer ha acceso i radar degli appassionati di lunga data. Ma attenzione: nulla è ancora certo.
L’estetica scelta – costume nero, volto nascosto, il simbolo della “U” – richiama chiaramente Ultraman, ma ci sono teorie che suggeriscono una fusione concettuale tra lui e un altro celebre alter ego di Superman: Bizarro. Quest’ultimo, nei fumetti, è un clone difettoso dell’Uomo d’Acciaio, con pelle pallida e mente confusa, un riflesso tragico e quasi infantile della perfezione superumana.
E se fosse proprio questo il gioco che Gunn sta portando avanti? Un clone creato da Lex Luthor per distruggere Superman dall’interno, travestito da Ultraman, ma destinato a cadere, a degenerare e infine trasformarsi in Bizarro? La possibilità è affascinante. E aprirebbe le porte a una narrazione intensa, drammatica, piena di conflitto interiore, in cui il “villain” potrebbe persino guadagnarsi una redenzione o, al contrario, sprofondare nella follia.
Quel che è certo è che, con l’arrivo di Ultraman (o chiunque sia dietro quella maschera), il film di James Gunn si preannuncia non solo come un nuovo inizio per Superman, ma come un profondo scavo nei suoi opposti, nei suoi fantasmi, nella lotta tra ciò che potrebbe essere e ciò che non deve diventare.
“Superman” arriverà al cinema l’11 luglio, pronto a ridefinire ancora una volta l’iconografia dell’eroe più iconico di tutti i tempi… e a mettere in discussione ciò che pensavamo di sapere su di lui.
E tu, cosa ne pensi dell’arrivo di Ultraman nell’universo DC cinematografico? Ti aspetti un villain puro o una creatura tragica in cerca d’identità? Condividi le tue teorie nei commenti e non dimenticare di spargere la voce condividendo questo articolo sui tuoi social! Il confronto tra appassionati è il vero cuore pulsante del fandom: facciamolo battere più forte che mai!
Aggiungi commento