Il 13 giugno del 1933, un misterioso oggetto volante si schiantò nei pressi di Vergiate, a pochi chilometri da Varese, e vicinissimo al Lago Maggiore creando una grande agitazione tra gli abitanti locali e scatenando speculazioni su ciò che potrebbe essere successo. Almeno questa è la tesi emersa dagli studi dell’ufologo Roberto Pinotti e di altri collaboratori del Centro ufologico nazionale che avrebbero ritrovato numerosi resoconti dell’epoca, in cui si descriveva il supposto UFO era di forma ellittica e di dimensioni significative.
Dopo l’incidente, le autorità italiane organizzarono una massiccia operazione di soccorso nella zona, cercando di stabilire cosa fosse successo e se ci fossero sopravvissuti all’impatto. Tuttavia, l’area intorno al luogo del presunto schianto fu completamente sigillata, impedendo ai civili di avvicinarsi e di vedere di persona cosa fosse successo. Ad occuparsi del caso fu il Gabinetto RS/33, di cui parrebbe fa parte anche Guglielmo Marconi. Le informazioni raccolte sarebbero state poi cedute al Reich e vennero usate come base progettuale per i famosi Horten Ho 229 i celebri “UFO nazisti”.
Il governo italiano ha sempre negato l’esistenza di qualsiasi incidente di questo tipo, e non ci sono stati rapporti ufficiali o documenti rilasciati in merito a questo misterioso avvenimento. Tuttavia, nonostante la mancanza di prove concrete e la negazione del governo, molti esperti di UFO continuano a interessarsi all’evento del 1933, considerandolo uno dei casi di avvistamento più importanti e misteriosi della storia. Alcuni teorici del complotto sostengono che il governo italiano potrebbe aver nascosto la verità sul presunto schianto per mantenere il controllo sulla situazione e impedire il panico tra la popolazione.
In ogni caso, l’incidente del 1933 rimane un caso avvincente e misterioso nella storia degli avvistamenti UFO. La mancanza di prove concrete e la negazione ufficiale del governo italiano lasciano ancora molti interrogativi aperti sulla natura dell’oggetto volante e sulle circostanze del suo presunto schianto.
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