Ci sono viaggi che restano impressi nella memoria e poi ci sono viaggi che lasciano un’impronta nell’anima, come un profumo che riaffiora all’improvviso, o un sapore che ti fa chiudere gli occhi per un istante. Tucci in Italy, la nuova serie documentaristica di National Geographic in arrivo in esclusiva su Disney+ il 19 maggio 2025, è esattamente questo: un tour sensoriale e culturale nell’Italia più autentica, vista attraverso lo sguardo raffinato e appassionato di Stanley Tucci, attore da Oscar® e amante viscerale del nostro Paese.
Ma non aspettatevi il solito programma di cucina: Tucci in Italy è molto più di una sfilata di piatti prelibati. È un vero e proprio racconto nerd – sì, nerd! – per chi è ossessionato dalla cultura gastronomica tanto quanto da quella storica e antropologica. È un viaggio nella lore culinaria italiana che unisce passato e presente, tradizione e innovazione, paesaggio e identità. Un prodotto che sembra uscito da un sogno condiviso da Slow Food e Studio Ghibli.
Un progetto firmato SALT Productions e BBC Studios, con il tocco inconfondibile di National Geographic
Prodotto dalla SALT Productions – fondata da Tucci insieme a Lottie Birmingham nel 2023 – e realizzato in collaborazione con la divisione Specialist Factual della BBC Studios, Tucci in Italy si articola in cinque episodi, ognuno dedicato a una diversa regione italiana: Toscana, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Abruzzo e Lazio.
Questa non è una semplice scelta geografica, ma una dichiarazione d’intenti: ogni tappa rappresenta un microcosmo culturale a sé, con il proprio pantheon di ingredienti sacri, rituali gastronomici e segreti da svelare. E Stanley Tucci, nel ruolo di moderno cantastorie enogastronomico, li esplora con un entusiasmo contagioso, mettendo in gioco la sua personale connessione con l’Italia – a partire dalla Toscana, dove ha vissuto per un anno da giovane.
Episodio dopo episodio: un’Italia che non ti aspetti
In Toscana, tra le colline senesi e i ricordi fiorentini, Tucci si immerge in un banchetto che sembra uscito da Il Nome della Rosa versione foodie, incontrando cowboy toscani e riscoprendo la sacralità del convivio. Ma il vero plot twist arriva in Lombardia, dove la narrazione si sposta sul futuro: fattorie hi-tech, cucina sostenibile e ingredienti rari coltivati all’ombra delle ciminiere. In un’Italia che guarda avanti senza dimenticare le sue radici, l’episodio lombardo suona come un episodio cyberpunk girato nella Pianura Padana.
Nel Trentino-Alto Adige, Tucci scende letteralmente dalle montagne con gli sci per partecipare al “Dirndl Day” e ci regala uno dei momenti più nerd della serie: la scoperta della cucina mitteleuropea che si mescola con l’anima alpina italiana, tra zuppe di fieno, polenta in pista e battaglie linguistiche.
Abruzzo è forse l’episodio più intimo, il più “indie”: un debutto assoluto per Tucci in questa regione, dove il cibo è scolpito nella roccia come le montagne che lo ospitano. Barbecue tradizionali tra i pascoli, confetti dall’origine sorprendente e pranzi dal gusto francese, in una narrazione che alterna western rurale e slice of life.
Il viaggio si conclude nel Lazio, ma non nella Roma delle cartoline. Qui Tucci si addentra nelle campagne sconosciute, nella porchetta di Ariccia e nella pizza romana autentica, in cerca dell’anima rustica che pulsa appena oltre il Grande Raccordo Anulare. È come se la serie dicesse: “Non fermarti al Colosseo, l’Italia vera è altrove. Seguimi.”
Il potere dello storytelling enogastronomico: nerding su cibo, identità e memoria
Quello che rende Tucci in Italy un prodotto imperdibile per chi ama la narrazione è proprio la sua capacità di trasformare il cibo in una chiave d’accesso alla memoria collettiva. Ogni piatto raccontato da Tucci non è solo gustato, ma scomposto come un enigma narrativo. C’è lo stesso spirito da “lore master” che trovi nei migliori RPG, solo che qui i dungeon sono le cucine delle nonne e gli NPC sono pastori, artigiani, pescatori e chef visionari.
Tucci non si limita a raccontare il cosa, ma scava nel perché e nel come. Con uno stile che mescola il carisma di Anthony Bourdain alla precisione di Ken Burns, riesce a costruire una narrazione coinvolgente, tra immagini mozzafiato, musiche evocative e testimonianze vere, in perfetto stile National Geographic.
Disney+ e National Geographic: quando lo streaming diventa un atlante culturale
Tucci in Italy si inserisce perfettamente nel nuovo corso di National Geographic Content, che sotto l’egida di Disney+ punta sempre più su produzioni che siano al tempo stesso spettacolari e consapevoli. Con oltre 780 milioni di follower sui social e una presenza in 172 paesi, National Geographic oggi è un punto di riferimento per chi vuole viaggiare con la mente e il cuore.
Il servizio streaming della Casa del Topo ha investito con intelligenza su contenuti capaci di raccontare il mondo in modo nuovo. E Tucci in Italy è un tassello fondamentale in questa strategia: un documentario che sa intrattenere, ma anche educare, coinvolgere e ispirare.
Un invito alla scoperta nerd del nostro Paese
In un’epoca in cui la cultura nerd è diventata sinonimo di curiosità, approfondimento e passione per le storie ben raccontate, Tucci in Italy è un esempio perfetto di “nerdismo enogastronomico” portato ai massimi livelli. È la serie che ogni appassionato di cucina, cultura pop e storytelling visivo dovrebbe guardare.
Dal Palio di Siena alla porchetta di Ariccia, passando per le zuppe alpine e i laboratori culinari del futuro, Stanley Tucci ci offre una visione dell’Italia che è al tempo stesso familiare e sorprendente, tradizionale e contemporanea. Un’Italia da assaporare, da vivere, da raccontare.
Segnatevi la data: 19 maggio 2025. Accendete Disney+, preparate uno spuntino (possibilmente a tema) e lasciatevi guidare in questo viaggio che è una dichiarazione d’amore all’Italia. Parola di nerd.
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