Quando si parla di anime giapponesi, è impossibile non pensare all’intensità emotiva e alla capacità di trasmettere temi universali attraverso storie che a volte ci sorprendono e altre volte ci sconvolgono. Trapezium, l’ultima produzione di CloverWorks, è esattamente uno di quei titoli che riesce a fare tutto ciò con grande maestria. Da appassionata di anime, posso dire che questo film ha una capacità unica di catturare la complessità emotiva e psicologica del mondo delle idol giapponesi, un tema che, seppur trattato in diverse opere, in Trapezium prende una piega decisamente originale.
Il film si basa sull’omonimo romanzo di Kazumi Takayama, un’autrice che ha una lunga carriera nel mondo della letteratura giapponese, ed è stato adattato in un anime dalla rinomata casa di produzione CloverWorks, famosa per opere come SPY x FAMILY e My Dress-Up Darling. Quello che colpisce subito in Trapezium è la sua capacità di mescolare il dramma con il mondo delle idol, creando una narrazione che non solo esplora il sogno della celebrità, ma anche le sue ombre. La protagonista, Yu Azuma, una ragazza determinata e ambiziosa, vuole diventare una idol, a tutti i costi. La sua determinazione è talmente forte che giura di non cedere alla tentazione dei social media e di non intraprendere relazioni sentimentali, cercando di mantenere una purezza che, come ci viene mostrato nel film, è solo una facciata. Yu decide di reclutare altre tre ragazze per formare un gruppo di idol e percorrere insieme la strada della fama. Ma, come spesso accade nelle storie più intense, il sogno di Yu si scontra con le difficoltà che non aveva previsto.
Ciò che mi ha particolarmente colpito di Trapezium è il modo in cui esplora il desiderio umano di essere visti e amati, ma anche la dolorosa solitudine che può derivare da questo cammino. L’industria delle idol, famosa per la sua natura spietata e per le aspettative che pone sulle ragazze, viene ritratta in modo vivido e realista, mostrando non solo le luci della fama, ma anche le sue ombre. Non è un mondo semplice, ed è proprio questo contrasto tra l’idealizzazione della fama e la sua crudele realtà che Trapezium riesce a trasmettere in maniera potente. La protagonista Yu, pur essendo una ragazza forte e piena di sogni, si trova ad affrontare ostacoli inaspettati, non solo da parte del mondo esterno, ma anche dalle dinamiche interne al gruppo di idol che ha creato. Questo è uno dei temi più affascinanti del film: la tensione tra l’ambizione individuale e la necessità di lavorare come un team, dove ognuna delle ragazze ha sogni e desideri propri, ma non sempre compatibili con quelli di Yu.
Il film, che dura 95 minuti, è diretto da Masahiro Shinohara, un regista con una solida carriera alle spalle, noto per il suo lavoro su Re:ZERO -Starting Life in Another World-. La sua capacità di dirigere è evidente anche in Trapezium, dove riesce a bilanciare la tensione emotiva con momenti di leggerezza e speranza. La sceneggiatura, scritta da Yuko Kakihara, è altrettanto brillante: le sue parole riescono a trasmettere l’intensità emotiva dei personaggi, rendendo ogni scena ricca di significato. Ma ciò che davvero cattura lo spettatore è il design visivo dell’opera. I personaggi, creati dalla talentuosa Rio, sono impeccabili e l’animazione, curata in ogni minimo dettaglio, è davvero coinvolgente. La cura nelle espressioni facciali, nei movimenti e nei fondali è una delle caratteristiche che rende questo film un’esperienza visiva memorabile. Inoltre, il design dei costumi, curato da Masako Ito, è affascinante e contribuisce a delineare le personalità delle protagoniste in modo efficace.
La musica è un altro aspetto fondamentale di Trapezium. La canzone di apertura, Wannabe di MAISONdes, con la partecipazione di Hoshimachi Suisei e sakuma., è una traccia coinvolgente che riesce a catturare immediatamente l’essenza del mondo delle idol, con una melodia vivace e energica. La canzone di chiusura, HoiJishin, eseguita da un gruppo di idol, tra cui Asaki Yuikawa e Reina Ueda, completa il film con una melodia che risuona con il cuore di chi ha vissuto le difficoltà e le vittorie della protagonista.
Una delle cose che mi ha affascinato di più di Trapezium è la sua capacità di mostrare, senza fronzoli, le sfide che le ragazze devono affrontare per realizzare i loro sogni. Yu non è una semplice “ragazza che vuole diventare famosa”, ma una persona con una visione, un obiettivo chiaro, ma anche con le sue vulnerabilità. Questo contrasto tra l’ambizione e le sue debolezze rende il film estremamente umano e accessibile a chiunque abbia mai sognato di fare qualcosa di grande, ma si sia trovato a fare i conti con le difficoltà e le incertezze del percorso. Trapezium è un film che va oltre le apparenze. Non è solo una storia di idol, ma un’indagine profonda sulla natura dei sogni, della solitudine e dell’autosufficienza. È una pellicola che consiglio vivamente a chiunque ami gli anime con una forte componente emotiva e psicologica, ma anche a chi vuole immergersi in un’opera che esplora il lato oscuro di un mondo che, purtroppo, troppo spesso viene idealizzato. Disponibile in streaming su Crunchyroll dal 28 febbraio 2025, Trapezium è una di quelle opere che lascia il segno, un anime che farà riflettere a lungo.
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