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Tokyo Disneyland: 40 anni di magia, sogni e innovazione che incantano il Giappone e il mondo intero

Quando si parla di magia, di sogni e di incanto, c’è un luogo in Giappone che da quarant’anni riesce a incantare chiunque vi metta piede: Tokyo Disneyland. Aperto il 15 aprile 1983, questo parco non è soltanto un tassello importante della galassia Disney, ma è una vera e propria istituzione della cultura pop mondiale. Eppure, sorprendentemente, non è la Disney a possederlo, né a gestirlo. Dietro le quinte di questo regno incantato c’è la The Oriental Land Company, una società giapponese privata che ha scommesso su un sogno e ha finito per creare una delle mete più amate e visitate del pianeta.

Quel giorno di primavera del 1983 resterà per sempre nella storia: per la prima volta, la magia di Walt Disney varcava i confini degli Stati Uniti e metteva radici in Asia, a Urayasu, nella prefettura di Chiba, appena a est di Tokyo. Migliaia di persone assistevano emozionate all’inaugurazione, con Masatomo Takahashi, presidente della Oriental Land, e E. Cardon Walker, allora presidente della Disney, che tagliavano il nastro accanto a Topolino, Minnie e soci. Poco dopo, circa tremila fortunati visitatori varcavano ufficialmente i cancelli, accolti da Takahashi che dichiarava con orgoglio: “Oggi, 15 aprile del 1983, dichiaro aperto Tokyo Disneyland!”.

L’impatto fu immediato e clamoroso. Appena un anno dopo, il parco contava già dieci milioni di visitatori, un risultato che lasciò a bocca aperta perfino i più ottimisti. Ma quella era solo la scintilla iniziale di un incendio destinato a diventare un fenomeno mondiale.

Nel corso degli anni, Tokyo Disneyland ha continuato a crescere, macinando record su record. Nel 2013 ha toccato quota 17,2 milioni di visitatori, conquistandosi il titolo di secondo parco a tema più visitato al mondo, subito dietro al colosso di Walt Disney World a Orlando. E nel 2019 ha quasi raggiunto i 18 milioni. Ma cosa rende Tokyo Disneyland così irresistibile? La risposta sta in un equilibrio perfetto, quasi alchemico, tra la magia universale del mondo Disney e l’incredibile attenzione al dettaglio tipica della cultura giapponese.

Ogni angolo del parco, ogni attrazione, ogni spettacolo è progettato per far sentire il visitatore parte di un sogno a occhi aperti. A cominciare dal World Bazaar, una reinterpretazione coperta della classica Main Street U.S.A., sormontata da un’enorme struttura in vetro e acciaio che non è solo esteticamente affascinante, ma anche incredibilmente funzionale per proteggere i visitatori dalle piogge e dagli inverni rigidi di Tokyo. Al centro del parco svetta il Cinderella Castle, gemello di quello di Walt Disney World in Florida, un simbolo che non ha bisogno di presentazioni e che lega Tokyo al cuore pulsante dell’immaginario Disneyano.

Ma la vera forza di Tokyo Disneyland sta nella sua capacità di evolversi costantemente. Già negli anni ’80 arrivarono attrazioni iconiche come Big Thunder Mountain e Star Tours, seguite negli anni ’90 da Splash Mountain, che divenne il cuore pulsante di Critter Country. Nel 1985 prese vita la prima Tokyo Disneyland Electrical Parade, uno spettacolo notturno di luci e musica che ancora oggi lascia senza fiato. E per il quinto anniversario, nel 1988, fu annunciato lo sviluppo del secondo parco del resort: Tokyo DisneySea, un gioiello inaugurato nel 2001 e universalmente considerato uno dei parchi tematici più belli e ambiziosi mai realizzati.

Naturalmente, non sono mancati i momenti difficili. L’11 marzo 2011, il devastante terremoto del Tōhoku costrinse il resort a chiudere per la prima volta nella sua storia. Trentaquattro giorni dopo, proprio il 15 aprile, Tokyo Disneyland riaprì simbolicamente le sue porte, seguito pochi giorni dopo da DisneySea, in un momento carico di emozione per il Giappone intero. Anche la pandemia da Covid-19 nel 2020 mise alla prova il parco, che chiuse nuovamente per diversi mesi. Quando riaprì, il primo luglio, lo fece con una gestione rigorosa e attenta, limitando il numero di visitatori e introducendo misure sanitarie senza precedenti, dimostrando ancora una volta un livello di responsabilità e cura che ha contribuito a rafforzare ulteriormente il legame con il pubblico.

Tokyo Disneyland è un universo a sé stante, suddiviso in sette aree tematiche, ognuna con la propria personalità. Il World Bazaar è il regno dello shopping e della ristorazione elegante, Fantasyland è il cuore delle fiabe, con attrazioni come It’s a Small World, Haunted Mansion e il celebre Pooh’s Hunny Hunt, considerato un capolavoro tecnologico grazie al sistema di guida senza binari. Toontown è il regno dei cartoni animati, dove tutto sembra uscito da “Chi ha incastrato Roger Rabbit?”, Tomorrowland ci proietta nello spazio e nell’universo di Star Wars, Adventureland ci porta tra giungle e pirati, Westernland ci fa vivere il vecchio West, e Critter Country ci coccola con storie di animali e leggende americane.

Ma al di là delle attrazioni, Tokyo Disneyland è soprattutto un luogo dove l’immaginazione incontra la cultura giapponese in un connubio perfetto. È un posto dove tutto – dalla pulizia impeccabile al sorriso caloroso dello staff – racconta una filosofia dell’accoglienza che rende l’esperienza unica e indimenticabile. È un luogo che non si limita a replicare modelli americani, ma li reinventa e li adatta, trasformandoli in qualcosa di profondamente radicato nel tessuto culturale locale.

Oggi, a quarant’anni dall’apertura, Tokyo Disneyland non mostra alcun segno di invecchiamento. Anzi, continua a innovarsi, a sorprendere, a emozionare. È una destinazione che ogni amante della Disney, ogni appassionato di cultura pop, ogni sognatore dovrebbe visitare almeno una volta nella vita. Perché Tokyo Disneyland non è solo un parco divertimenti, è una porta aperta sull’infanzia, sull’immaginazione, su quel bisogno universale di meravigliarsi che ci accomuna tutti.

E allora, cosa aspettate? Che siate stati lì mille volte o che lo stiate sognando da sempre, raccontatemi nei commenti i vostri ricordi, le vostre emozioni, i vostri sogni legati a Tokyo Disneyland! Condividete questo articolo sui social, fate volare la magia, perché dopotutto… a quarant’anni Tokyo Disneyland non ha alcuna intenzione di smettere di farci sognare.

Redazione

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