Il cinema horror ha sempre flirtato con il concetto di viaggio nel tempo, ma pochi film hanno osato combinare lo slasher con i paradossi temporali. “Time Cut”, diretto da Hannah Macpherson, tenta questa audace fusione, portando sullo schermo un mix tra “Ritorno al futuro” e “So cosa hai fatto”, con una spruzzata di nostalgia anni Duemila. Il risultato? Un film che sorprende e delude in egual misura, dividendo gli spettatori tra amanti dell’horror e appassionati delle atmosfere retrò.
La protagonista Lucy Field, interpretata da Madison Bailey, è cresciuta all’ombra della sorella Summer (Antonia Gentry), uccisa brutalmente da un serial killer prima ancora che lei nascesse. Il peso di questa tragedia ha reso i genitori iperprotettivi, facendola sentire come un rimpiazzo della sorella mai conosciuta. Quando la famiglia si reca nel luogo dell’omicidio per renderle omaggio, Lucy scopre accidentalmente una misteriosa macchina del tempo e viene catapultata nel 2003, l’anno della tragedia. Superato lo shock iniziale, Lucy incontra Quinn (Griffin Gluck), un emarginato della scuola bullizzato dal gruppo di amici di Summer. Dopo averlo salvato da uno scherzo crudele, i due stringono un’alleanza per scoprire l’identità dell’assassino e cambiare il corso degli eventi. Ma più Lucy si avvicina a Summer, più emerge un paradosso inquietante: se riuscisse a salvarla, la sua stessa esistenza verrebbe cancellata. La tensione raggiunge il culmine quando Lucy e Quinn scoprono che il killer non è altri che una versione futura di Quinn stesso, tornato indietro nel tempo per vendicarsi di Summer. Il climax è un frenetico scontro tra passato e futuro che porta Lucy a una scelta drastica per salvare la sorella e riscrivere la storia.
Nonostante la premessa da slasher, “Time Cut” manca di veri momenti horror. La regista Hannah Macpherson ha volutamente smussato la violenza e l’elemento gore, trasformando il film in un thriller per un pubblico più ampio. La scelta di ridurre la brutalità potrebbe deludere i fan del genere, ma il film trova la sua forza nel rapporto emotivo tra le due sorelle e nel dilemma morale della protagonista. Questa impostazione rende “Time Cut” un ibrido insolito: uno slasher che non spaventa, ma intrattiene con un mix di tensione e sentimentalismo. Il viaggio nel tempo è gestito in modo creativo, e il film riesce a giocare con i cliché del genere senza scadere nella prevedibilità assoluta.
Se “Time Cut” riesce a distinguersi è grazie alla sua impeccabile estetica anni Duemila. La ricostruzione dell’epoca è curata nei minimi dettagli, dalla moda ai riferimenti culturali, fino alla colonna sonora che include artisti come Avril Lavigne, Wheatus e Vanessa Carlton. La nostalgia permea ogni scena, rendendo il film un vero e proprio tributo a quell’era, sulla scia di operazioni come “Stranger Things” per gli anni ‘80. L’influenza di Christopher Landon, produttore del film e regista di horror-comedy di successo come “Auguri per la tua morte” e “Freaky”, è evidente nella leggerezza con cui la storia viene narrata. “Time Cut” non cerca di essere un horror puro, ma piuttosto un thriller pop pensato per un pubblico giovane e trasversale.
Definire “Time Cut” un classico slasher sarebbe fuorviante. La mancanza di elementi horror tradizionali potrebbe far storcere il naso ai puristi del genere, ma il film compensa con una sceneggiatura ricca di colpi di scena e una forte componente emotiva. Più che un film dell’orrore, è un thriller con viaggi nel tempo che strizza l’occhio a un pubblico più ampio. Nel panorama degli horror moderni, “Time Cut” rappresenta un tentativo interessante di innovare il genere, creando un ibrido che potremmo definire “slasher per famiglie”, un prodotto che riprende gli elementi del thriller adolescenziale senza mai affondare nella crudeltà e nella paura vera e propria. Un’operazione furba e accessibile, che potrebbe aprire la strada a un nuovo sottogenere.
“Time Cut” è un film che divide: chi cerca un horror puro ne resterà deluso, mentre chi ama i film nostalgici e il mix di generi lo troverà intrigante. La storia regala momenti emozionanti e la dinamica tra le due sorelle è il vero cuore pulsante della pellicola. Nonostante una certa prevedibilità e una dose di ingenuità nella costruzione del viaggio nel tempo, il film scorre piacevolmente e si lascia guardare senza annoiare. Disponibile su Netflix dal 30 ottobre 2024, “Time Cut” è perfetto per una serata leggera all’insegna della nostalgia e delle atmosfere early 2000. Se siete fan di “Totally Killer” o degli horror teen con un twist, potrebbe essere la visione giusta per voi.
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