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Thimbleweed Park

Strano luogo di incontro il letto di un fiume che passa sotto al ponte ferroviario di una cittadina quasi deserta; il tutto diventa ancor più surreale se trovate l’invito scritto su un biglietto anonimo nella vostra camera…

THIMBLEWEED POP .80 ABITANTI

La mattina seguente gli agenti Ray e Reyes dell’FBI infatti si trovano ad indagare sul cadavere sconosciuto rinvenuto nel letto di un fiume sotto un ponte ferroviario. Coincidenze? No è l’inizio di Thimbleweed Park avventura grafica prodotta da quel geniaccio di Ron Gilbert (padre di tutte le grandi avventure Lucas Arts del passato). Partendo da questo sconosciuto si dipanerà l’avventura grafica più “amarcord” degli ultimi quindici anni! Il gameplay di questo titolo è molto semplice e si basa su una versione moderna della “SCUMM”, ovvero l’interfaccia usata in capolavori quali Monkey Island, Maniac Mansion, etc., nella parte bassa sinistra dello schermo troverete infatti la lista di verbi per compiere le azioni di gioco e in basso a destra sarà sempre presente l’inventario. Potrete cambiare personaggi e accedere il menù spostando il puntatore nell’angolo destro alto dello schermo. Cliccando una volta con il puntatore del mouse sul terreno sposterete il personaggio in quella direzione, tenendo premuto il tasto il protagonista si muoverà più velocemente. Per eseguire ogni azione del gioco invece dovrete semplicemente selezionare il comando giusto. Volete attivare un interruttore? Selezionate USA e l’interruttore. Volete parlare con qualcuno? Il comando giusto sarà PARLA. C’è una stanza con una porta che vi attira? Bene magari APRI è ciò che fa per voi. Scordatevi di muovere il puntatore selezionando azioni automatiche in base agli hotspot, qui è tutto come nel passato, in mano alla vostra fantasia e inventiva. Un consiglio da veterano? Esaminate ogni cosa, provate a eseguire le azioni più strambe e a combinare gli oggetti più improponibili, le risate sono assicurate.

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TUTTE LE STRADE PORTANO AI NEGOZI CHIUSI DI THIMBLEWEED

Inizialmente potrete passare solamente gestire i due agenti dell’FBI, ma quando scoprirete che l’omicidio forse ha a che fare con la chiusura della ditta di cuscini e il torbido passato della cittadina ecco che farete la conoscenza di altri tre improponibili eroi introdotti inizialmente da flashback e poi liberamente intercambiabili. Il gran numero di personaggi utilizzabili rende da una parte molto godibile l’avventura (perché la popolazione interagirà in modo diverso con loro) ma da un’altra la rende un poco “confusionaria” (quando vi dovrete passare i vari oggetti per avanzare con gli altri eroi). State pur certi che però vi affezionerete a ciascuno di loro per il carattere unico e la personalizzazione davvero fantastica.Molti enigmi richiedono la classica combinazione di oggetti, alcuni la combinazione di azioni fatte tra personaggi, in diverse occasioni “impazzirete” per arrivare all’ovvia ma surreale soluzione; ma mai vi troverete a voler abbandonare questa avventura.

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FERMI TUTTI, SIAMO GLI AGENTI RAY E REYES

Tecnicamente parlando Thimbleweed Park è un tuffo nel passato, la grafica a pixel riesce ad essere piacevole e apprezzatissima ed è accompagnata da animazioni fatte realmente bene. Anche il comparto sonoro è stato implementato con perizia, colonna sonora ed effetti sono molto anni 80-90, mentre il parlato (io l’ho giocata in inglese) è fantastico. Ovviamente in molti testi e scene ci sono i rimandi ai grandi titoli del passato Lucas Arts, sfido i “nostalgici” a trovarli tutti! Ovviamente il gameplay è intuitivo e solido, a volte forse soffre di un po’ di “ripetitività” data dal dover passare ripetutamente da posti già visitati, ma ci sta. La longevità si assesta su ottimi livelli perché Thimbleweed Park possiede due livelli di difficoltà, uno “semplice” che limita il numero di enigmi e uno più “complesso” che vi spingerà a risolvere ogni passaggio per arrivare all’agognato finale. Io promuovo a pieni voti l’operazione “amarcord” proposta da Ron Gilbert.

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VOTO: 88

DISPONIBILITA’: PC – MAC – X-BOX ONE

Mario "Harrison" Frangi

Mario "Harrison" Frangi

Scrivere in un libro ciò che siamo, usare delle parole per descrivere sentimenti, liberare la nostra vera identità grazie alla fantasia...

Eccomi qui a scrivere su Satyrnet! Sia che arrivino da una Galassia lontana lontana che dalle dalla ricerca di qualche antico manufatto, i miei articoli avranno sempre un "retrogusto" d'avventura!

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