Ci sono storie che non si limitano a intrattenerci, ma ci attraversano come sogni ricorrenti, lasciando in noi un’eco profonda. “The Sandman”, la sontuosa serie Netflix tratta dalla pietra miliare fumettistica di Neil Gaiman, è una di quelle narrazioni rare. Dopo tre anni di attesa, riflessione e attaccamento emotivo, la serie è giunta al suo epilogo, chiudendo il cerchio con un’ultima stagione che rasenta la perfezione. Un addio tanto annunciato quanto struggente, che porta con sé un bagaglio d’immaginazione, introspezione e meraviglia.
Il viaggio finale di Morfeo, incarnato ancora una volta dal magnetico Tom Sturridge, si è articolato in due volumi intensi e un epilogo tanto potente quanto poetico. Pubblicati rispettivamente il 3, il 24 e il 31 luglio 2025, questi episodi rappresentano la degna chiusura di un’opera che ha riscritto le regole della serialità fantastica. A firmare la regia ritroviamo Jamie Childs, capace di tradurre in immagini l’essenza onirica e tormentata del materiale originale, mentre lo showrunner Allan Heinberg, affiancato da David S. Goyer e dallo stesso Gaiman, ha mantenuto salda la bussola narrativa fino all’ultimo respiro.
La stagione finale si addentra nel cuore pulsante di uno degli archi narrativi più iconici del fumetto: Season of Mists. Il Regno del Sogno, l’Inferno, il mondo della veglia e le intricate dinamiche familiari degli Eterni si intrecciano in un racconto che trascende il semplice intrattenimento per farsi riflessione sulla vita, la morte e il libero arbitrio. Morfeo si ritrova al centro di una crisi cosmica in cui divinità nordiche, angeli, demoni e membri della sua stessa famiglia si contendono il potere. Una scelta etica, politica e spirituale lo attende: chi sarà degno di governare l’Inferno?
Le new entry del cast – Freddie Fox nei panni di Loki, Clive Russell come Odino e Laurence O’Fuarain in versione Thor – amplificano la tensione epica di una stagione che mescola mitologia norrena, suggestioni classiche e l’inconfondibile lirismo gaimaniano. Ma le vere fratture si consumano nel cuore della Famiglia degli Eterni. Il ritorno di Orfeo, figlio di Morfeo e Calliope, porta con sé un carico di dolore irrisolto. A complicare ulteriormente la situazione arrivano Delirio e Distruzione, figure enigmatiche che incarnano la forza destabilizzante del cambiamento e dell’instabilità mentale.
Eppure, ciò che rende davvero straordinaria questa stagione non è solo il susseguirsi di eventi spettacolari, ma la loro profondità tematica. “The Sandman” non si limita a raccontare: interroga. Parla del lutto, della memoria, della responsabilità delle scelte e della fragilità delle divinità, che qui sono profondamente umane nei loro dilemmi esistenziali. Morfeo continua a essere il paradigma della tensione tra dovere e desiderio, tra la necessità di mantenere l’ordine e la tentazione di cambiare le regole. Un conflitto eterno, che nella seconda stagione giunge al suo punto di rottura.











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