Nel vasto e affascinante universo della narrativa fantasy, pochi autori riescono a far brillare la loro luce come Alan Moore. Con la sua ultima opera, “The Great When: Il Grande Quando”, l’autore britannico, già noto per capolavori come V per Vendetta e Watchmen, segna un nuovo, audace capitolo della sua carriera. Questa storia è una vera e propria immersione in un mondo fantastico, descritto come mistico, esilarante e splendidamente costruito, promettendo di catturare l’immaginazione di lettori di tutte le età.
Ma chi è Alan Moore? Nato a Northampton nel 1953, è un vero e proprio “scrittore e mago”. Dopo decenni di successi nel mondo dei fumetti, ha deciso di voltare le spalle a questo medium, dichiarando: «Rinnego i fumetti, non la magia». Questa scelta radicale rivela il suo disincanto nei confronti di un’industria che, a suo avviso, è afflitta da ladri e incompetenti e si sta avviando verso una pericolosa infantilizzazione. Con “The Great When”, Moore si distacca quindi dal suo passato fumettistico per abbracciare un formato narrativo che gli permette di esplorare le profondità della sua creatività.
La trama del romanzo ruota attorno a Dennis Knuckleyard, un giovane apprendista che, per un incarico bizzarro della sua datrice di lavoro, finisce per imbattersi in un volumetto misterioso. Questo incontro fortuito lo catapulta in una Londra nascosta e inquietante, una dimensione parallela piena di venditori ambulanti, maghi eccentrici, pittori surrealisti e boss della malavita. La vita di Dennis cambia radicalmente, trasformandosi in un’avventura da incubo in cui la realtà si mescola a elementi fantastici, dando vita a situazioni surreali e pericolose.
Moore crea una Londra onirica che si snoda tra le pieghe del tempo e dello spazio, regalando ai lettori una sensazione di meraviglia e di minaccia costante. La narrazione si distingue per la sua capacità di intrecciare trame complesse e affascinanti, esplorando i limiti dell’incredibile e dell’inspiegabile. In questo nuovo mondo, Dennis non è solo un protagonista, ma un simbolo di tutti noi, lanciato in un viaggio alla scoperta di sé stesso e delle proprie paure.
Con “The Great When”, Alan Moore inaugura una pentalogia che promette di ridefinire il concetto di fantasy. La Londra che conosciamo viene abbandonata per dare spazio a una città intrisa di mistero e magia, dove la realtà e il sogno si intrecciano in modi sorprendenti. La prosa di Moore, ricca di riferimenti culturali e simbolismi, offre un’esperienza immersiva che invita a riflessioni più profonde.Ma non è solo la magia e il fantastico a rendere Moore un autore così influente; le sue opere spesso offrono anche una critica sociale affilata. “Il Grande Quando” non fa eccezione: attraverso il viaggio di Dennis, il lettore si confronta con temi complessi come l’isolamento, la ricerca dell’identità e la ribellione contro le convenzioni sociali. La Londra di Moore diventa così un microcosmo che riflette le sfide quotidiane che ognuno di noi deve affrontare.
Inoltre, dopo aver pubblicato “Illuminations – I racconti fantastici”, che ha messo in luce il suo potere visionario, “The Great When” rappresenta un altro importante traguardo per Moore. L’autore sarà anche premiato con una Menzione speciale alla carriera all’edizione 2024 del Premio Internazionale Bottari Lattes Grinzane, un riconoscimento meritato per un genio della narrazione. “The Great When: Il Grande Quando” non è solo un romanzo fantasy, ma un invito a esplorare le possibilità illimitate della narrativa. Con il suo stile incantevole, Alan Moore riesce a fondere il fantastico con il reale, offrendo una storia che rimarrà nel cuore di chiunque decida di intraprendere questo viaggio. Se siete appassionati di storie che sfidano l’immaginazione, non potete perdere l’occasione di scoprire il genio di Alan Moore e la sua visione unica di Long London. Preparati a essere sorpreso e incantato da una scrittura che celebra la magia della narrazione, pronta a conquistare anche le nuove generazioni di lettori.
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