Nel panorama cinematografico contemporaneo, una collaborazione tra un regista di talento come Nicholas Hytner e uno sceneggiatore di grande spessore come Alan Bennett non può che suscitare grande aspettativa. Dopo aver regalato al pubblico gioielli come The Lady in the Van, The History Boys e The Madness of King George, la coppia torna a lavorare insieme in The Choral, un progetto che si distacca dalle loro precedenti esperienze teatrali, proponendo una storia originale che affonda le sue radici nella drammaticità e nella leggerezza della vita.
The Choral è un film che racconta, con un sapiente equilibrio tra comicità e dramma, le vicende di un gruppo di adolescenti nell’Inghilterra del 1916, a pochi passi dalla Grande Guerra. La storia è ambientata nella cittadina immaginaria di Ramsden, nello Yorkshire, dove il maestro di coro Dr. Guthrie, interpretato da un affascinante Ralph Fiennes, dirige la locale Choral Society. Con un piglio rigoroso e un animo appassionato, Guthrie è deciso a preparare i giovani per una performance dell’opera The Dream of Gerontius di Edward Elgar. Ma, come spesso accade nelle opere di Bennett, la realtà si intreccia con la tragedia e, al posto di un semplice spettacolo, si trova davanti a un gruppo di ragazzi che si preparano ad affrontare l’incertezza della guerra.
Questa piccola comunità di coristi, formata da ragazzi e ragazze che hanno risposto alla chiamata della guerra, diventa il fulcro della narrazione. La scoperta delle gioie del canto si scontra inevitabilmente con la consapevolezza della partenza imminente per il fronte. Il coro diventa così metafora di una resistenza non solo contro le atrocità della guerra, ma anche contro le angosce esistenziali che la vita stessa può riservare.
Quello che colpisce subito di The Choral è la sua capacità di fondere l’elemento comico con il dramma in modo raffinato. La scrittura di Alan Bennett, che riesce a far emergere l’umanità anche nei momenti più oscuri, si unisce alla regia di Nicholas Hytner, noto per il suo sguardo sensibile e mai melodrammatico verso le sfide della vita. Il film non è solo una riflessione sulla guerra, ma una vera e propria esplorazione della speranza, della comunità e della forza che può nascere anche nei periodi più bui.
Ralph Fiennes, nel ruolo di Dr. Guthrie, è perfetto nel rappresentare un uomo severo e visionario, la cui passione per la musica è in grado di sconvolgere e, al contempo, dare serenità ai giovani che guidano nel loro viaggio di consapevolezza. Al suo fianco, Simon Russell Beale, nel ruolo di un altro membro della Choral Society, contribuisce con la sua solida interpretazione a dare spessore alla dinamica del gruppo. Il cast si arricchisce poi di altri nomi importanti, come Roger Allam, noto per la sua versatilità, e Ellie Sager, che aggiungono complessità al racconto.
L’aspetto che rende particolarmente interessante The Choral è il modo in cui esplora il contrasto tra la giovinezza e la morte. I ragazzi, a loro modo, trovano rifugio nella musica, ma la consapevolezza della guerra imminente incombe su di loro come una spada di Damocle. Ogni momento trascorso insieme a cantare, a scoprire il potere del suono e della melodia, diventa una parentesi fugace di bellezza in un contesto di incertezze e paure. La performance del coro, che rappresenta un atto di resistenza non solo alla guerra, ma anche al destino che si avvicina inesorabilmente, diventa un simbolo potente di speranza.
Sony Pictures Classics, BBC Film e Screen Yorkshire sono i produttori di questa pellicola che, a partire da maggio 2024, ha preso vita nelle campagne dello Yorkshire. Le riprese, che si preannunciano suggestive, contribuiranno a dare il giusto risalto a una storia che mescola storia, umanità e la magia della musica. L’uscita del film è prevista per il 2025 o il 2026, con una distribuzione mondiale che, inclusa l’Inghilterra, sicuramente non tarderà a far breccia nel cuore del pubblico. The Choral si profila come una di quelle opere che riescono a catturare l’essenza della vita stessa: il dolore e la gioia, la paura e la speranza. Grazie alla regia impeccabile di Nicholas Hytner e alla sceneggiatura delicata ma incisiva di Alan Bennett, il film ha tutte le carte in regola per diventare un classico contemporaneo. La bellezza delle sue melodie, mescolata con la crudezza della guerra, sarà sicuramente in grado di emozionare e commuovere chiunque lo guarderà, regalando un’esperienza cinematografica unica.
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