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Tempest Rising: Un Ritorno Trionfale per gli Amanti degli RTS con un Omaggio a Command & Conquer

Dopo anni di attesa, finalmente è arrivato Tempest Rising, il nuovo gioco strategico in tempo reale sviluppato da Slipgate Ironworks e 2B Games, e pubblicato da 3D Realms. Con l’accesso anticipato che ha preso il via oggi per chi ha acquistato la Deluxe Edition, e il lancio ufficiale fissato per il 24 aprile, il gioco promette di far rivivere l’atmosfera dei classici RTS degli anni ’90, come Command & Conquer. In un’epoca in cui il genere sembra essersi affievolito, Tempest Rising si propone come un tributo ai grandi titoli del passato, pur mantenendo una propria identità.

La trama di Tempest Rising si inserisce in un contesto distopico, 34 anni dopo una crisi dei missili cubani che ha lasciato vaste aree della Terra irradiate. Due fazioni principali, il GDF (Global Defense Force) e la Tempest Dynasty, si contendono il controllo del pianeta e di una misteriosa fonte di energia, il Tempest, una pianta che cresce nelle zone contaminate. L’ambientazione richiama senza mezzi termini i grandi RTS del passato, con una netta ispirazione alla saga di Command & Conquer, ma con una narrazione che riesce a mantenere il proprio fascino.

Il gameplay di Tempest Rising è un ritorno alle radici del genere: costruzione di basi, raccolta risorse e combattimenti strategici tra eserciti. Non sorprende che il gioco evochi la nostalgia dei fan degli RTS, proponendo un’esperienza che sembra uscita direttamente dagli anni ’90. Le meccaniche di gioco si riflettono chiaramente nell’uso delle due fazioni principali, che offrono strategie diverse e incentivano la sperimentazione, mantenendo la tradizione di giochi come Red Alert.

Strategia e Difficoltà: Un’Esperienza Classica ma Impietosa

Uno degli aspetti più discussi di Tempest Rising è il bilanciamento della difficoltà. Sebbene le prime missioni siano relativamente facili, la difficoltà aumenta in modo significativo man mano che si prosegue. A metà della campagna, i giocatori si troveranno a fronteggiare sfide più dure, che richiedono una gestione attenta delle risorse e una strategia ben ponderata. Le missioni diventano complesse e, in alcuni casi, quasi punitiva, con la necessità di proteggere unità cruciali senza poterle sostituire facilmente. Questo approccio potrebbe sembrare frustrante per alcuni, ma è un chiaro richiamo alla difficoltà imposta dai giochi del passato, dove ogni errore aveva un peso.

Le unità speciali, pur essendo potenti, sono anche fragili, il che aumenta la necessità di prendere decisioni rapide e ponderate durante i combattimenti. Questo sistema di “carta, forbice, sasso” rende ogni scontro imprevedibile e ricco di tensione strategica.

Una Campagna Nostalgica e Modalità Multiplayer Limitate

La campagna di Tempest Rising è lunga e coinvolgente, ma presenta alcuni difetti legati all’assenza di una varietà di mappe multiplayer al lancio. Con solo sei mappe per gli scontri 1v1 e tre per le modalità 2v2 o FFA, il gioco rischia di non mantenere alto l’interesse a lungo termine. Tuttavia, queste mappe sono state pensate per offrire un’ottima esperienza di gioco e un’introduzione graduale al multiplayer, che in futuro potrebbe beneficiare di ulteriori contenuti.

Nonostante ciò, la campagna riesce a far sentire i giocatori parte di un’esperienza unica, con missioni che fungono quasi da tutorial per il multiplayer. Il gioco, in effetti, non lascia molto spazio all’errore, con la possibilità di fare salvataggi rapidi ma pochi momenti di autosalvataggio, il che aumenta la tensione durante le missioni.

Grafica e Colonna Sonora: Un Viaggio Sensoriale

Dal punto di vista grafico, Tempest Rising è visivamente spettacolare, riuscendo a ottimizzare l’esperienza anche su hardware non recenti grazie all’utilizzo della tecnologia DLSS. Lo stile visivo è decisamente ispirato agli RTS del passato, ma con una resa moderna che rende il gioco accattivante anche per le nuove generazioni di videogiocatori.

Un altro punto forte del gioco è la colonna sonora, affidata al leggendario Frank Klepacki, noto per il suo lavoro in Command & Conquer. Il mix di rock ed elettronica si sposa perfettamente con le battaglie frenetiche e la tensione delle missioni, anche se si avverte la mancanza di temi distintivi per ogni fazione. Nonostante ciò, la musica riesce sempre a evocare l’atmosfera giusta per ogni situazione di gioco.

Tempest Rising è il ritorno che molti appassionati di RTS stavano aspettando. Sebbene non reinventi il genere, il gioco offre un’esperienza nostalgica che farà battere forte il cuore dei fan di Command & Conquer e dei titoli simili. Non privo di difetti, come la difficoltà elevata e la scarsità di mappe al lancio, Tempest Rising riesce comunque a offrire una solida esperienza strategica che, con i futuri aggiornamenti e l’introduzione di nuove fazioni, potrebbe rivelarsi ancora più interessante. In un’epoca in cui gli RTS sono sempre più rari, Tempest Rising dimostra che il genere non è affatto morto, ma può ancora evolversi e affascinare una nuova generazione di giocatori.

Redazione

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