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“The Paper”: il ritorno di The Office nel cuore del Midwest americano

Preparate i vostri stapler rossi e lucidate le vostre tazze da caffè aziendali: il mondo surreale di The Office sta per tornare. Ma questa volta, non saremo più a Scranton e la Dunder Mifflin è ormai un ricordo lontano. A oltre dieci anni dalla fine della sitcom che ha ridefinito il concetto di mockumentary, arriva ufficialmente The Paper, il reboot/spin-off che promette di riportarci in quell’assurda e affettuosa routine da ufficio che abbiamo imparato ad amare. Solo che stavolta, la posta in gioco è ancora più alta: salvare un giornale sull’orlo del fallimento. Svelato da Peacock durante l’annuale presentazione agli inserzionisti di NBCUniversal a New York, The Paper si presenta come una nuova serie ambientata nello stesso universo narrativo di The Office. Alla guida del progetto troviamo ancora una volta Greg Daniels, il creatore dell’amatissima versione americana, affiancato dal brillante Michael Koman, già co-creatore del surreale Nathan for You. Un duo creativo che fa ben sperare.

La trama si svolge nei locali ormai semi-abbandonati del Toledo Truth-Teller, uno storico quotidiano locale del Midwest, precisamente in Ohio, che arranca verso l’oblio. Quando la troupe del documentario che aveva seguito Michael Scott e colleghi a Scranton decide di immortalare un nuovo esperimento sociale, il focus si sposta su questo piccolo giornale. Il suo editore, disperatamente in cerca di un rilancio, decide di assumere un gruppo di giornalisti volontari—più che altro dei disadattati in cerca di una causa—senza sapere che saranno osservati 24/7 da una telecamera indiscreta.

Ad arricchire il cast troviamo nomi di grande talento e carisma. Il sempre intenso Domhnall Gleeson (Ex Machina, Star Wars) interpreterà un idealista appena arrivato al giornale, mentre la magnetica Sabrina Impacciatore, reduce dal successo internazionale di The White Lotus, vestirà i panni della caporedattrice, una figura tanto cinica quanto determinata. E non manca un tocco di nostalgia: Oscar Nuñez torna nei panni di Oscar, ora impiegato come contabile per il Truth-Teller, visibilmente scocciato nel rivedere la troupe.

La scelta di ambientare la nuova serie in un giornale è quanto mai significativa. In un’epoca in cui le fake news proliferano, l’editoria tradizionale agonizza e i social dettano l’agenda, mettere sotto la lente dell’umorismo il mondo del giornalismo locale è un’idea brillante e attuale. C’è qualcosa di profondamente romantico e tragico nel tentativo di tenere in vita un quotidiano cartaceo in pieno XXI secolo, ed è proprio in quel groviglio di fallimenti annunciati, ego improbabili e battaglie quotidiane per la fotocopiatrice che The Paper trova la sua linfa.

Oltre ai protagonisti già annunciati, nel cast figurano anche Melvin Gregg (The Blackening), Chelsea Frei, Ramona Young, Gbemisola Ikumelo, Alex Edelman, Tim Key ed Eric Rahill, per un ensemble corale che promette di regalarci nuovi archetipi da amare e citare nei secoli dei secoli. Il tono? In perfetta linea con lo spirito di The Office: un umorismo che rasenta l’assurdo, ma che riesce sempre a trovare la verità nascosta dietro la banalissima quotidianità.

Il debutto è previsto per settembre su Peacock, anche se la data precisa è ancora top secret. La serie, per ora intitolata semplicemente The Paper, potrebbe rappresentare il primo passo verso un universo espanso di The Office, magari con futuri spin-off o crossover. E chissà, forse un giorno rivedremo anche qualche altra vecchia conoscenza affacciarsi alla porta dell’ufficio.

Lisa Katz, presidente di NBCUniversal Entertainment, ha dichiarato che The Office continua a conquistare nuove generazioni di fan grazie allo streaming, e non sorprende: le dinamiche da ufficio sono universali, e il desiderio di vedere personaggi reali, fallibili e goffamente adorabili è più vivo che mai.

Il vero interrogativo, tuttavia, è uno solo: questo reboot sarà all’altezza del suo predecessore? Saprà far ridere e riflettere con la stessa grazia disarmante che ha reso immortali battute come “That’s what she said” o momenti di pura follia come il fuoco simulato di Dwight?

Per scoprirlo, non ci resta che aspettare settembre. Nel frattempo, tenete gli occhi puntati su The Paper e preparatevi a tornare dietro la scrivania più caotica del piccolo schermo.

E voi cosa ne pensate? Siete pronti a lasciarvi coinvolgere da un nuovo ufficio pieno di drammi, assurdità e imbarazzi a telecamera accesa? Avete già nostalgia di Scranton o siete curiosi di esplorare Toledo con occhi nuovi?

Scrivetecelo nei commenti qui sotto, condividete l’articolo sui vostri social con l’hashtag #ThePaper e fate sapere ai vostri colleghi nerd che il mockumentary da ufficio non è affatto morto. Anzi, ha appena riaperto i battenti.

Il Ritorno di Malcolm in the Middle: Un Revival tra Nostalgia e Nuove Sfide

Avete presente quella sensazione strana e potente che vi prende quando scoprite che una serie tv che avete amato con tutto il cuore sta per tornare? Ecco, quando ho letto dell’annuncio ufficiale del revival di Malcolm in the Middle su Disney+, ho fatto un salto sul divano degno di Hal in mutande che balla con i pattini. Sì, proprio lui, l’indimenticabile Bryan Cranston prima di diventare Heisenberg. Una notizia che per noi nerd cresciuti tra i primi anni Duemila è più di un semplice revival: è un tuffo in quel mondo assurdo, geniale e disfunzionalmente perfetto che era casa. Dal 2000 al 2006 Malcolm in the Middle non è stata solo una sitcom. È stata un’esperienza, un’illuminazione per chi, come me, ha sempre trovato un po’ più di verità nella follia familiare di Malcolm, Reese, Dewey, Francis, Hal e Lois che in tante “famiglie modello” da tv patinata. Ora, a quasi venticinque anni dal debutto, questa famiglia sta per tornare. E anche se saranno solo quattro episodi, l’hype è alle stelle.

Una sedia vuota a tavola: il nuovo Dewey

Sì, lo so, parliamone subito: Dewey. L’anima tenera, stramba e imprevedibile della serie. Erik Per Sullivan, che lo interpretava, ha deciso di non tornare. Non è una notizia shock — da anni vive lontano dai riflettori — ma ammetto che ci speravo. Per chi è cresciuto con la serie, Dewey era più di un fratellino minore: era l’elemento caotico e poetico che completava la formula. Al suo posto ci sarà Caleb Ellsworth-Clark, attore giovane e promettente. Ma diciamolo: è un’eredità pesante. Far dimenticare Erik non sarà facile, e i fan sono già divisi come Reese davanti a due porzioni di pizza. Però voglio essere onesto: il cambiamento fa parte della vita, anche di quella televisiva. E magari Caleb riuscirà a cogliere l’essenza del personaggio senza imitarlo, portando qualcosa di nuovo ma coerente. Non è impossibile, e sono pronto a farmi sorprendere.

Le vecchie glorie tornano a casa

Dove invece non ci sono dubbi, è sul resto del cast. È tutto vero: Frankie Muniz sarà di nuovo Malcolm, ma ora adulto e con una figlia (!), mentre Bryan Cranston torna a essere Hal, probabilmente più svitato che mai. E Jane Kaczmarek? Lois è sempre Lois, quella madre che abbiamo tutti temuto ma anche un po’ adorato. E ci saranno anche Christopher Masterson (Francis) e Justin Berfield (Reese), pronti a riaccendere quelle dinamiche esplosive che hanno reso la serie un cult assoluto.

Dietro le quinte ci sarà ancora Linwood Boomer, creatore e mente visionaria della serie, affiancato dal regista Ken Kwapis, che già aveva diretto alcuni episodi della serie originale. Insomma, tutto fa pensare a un ritorno ben orchestrato, rispettoso della legacy dello show ma anche pronto a sperimentare.

Caos familiare 2.0

La trama, per ora, resta avvolta nel mistero, ma abbiamo una sinossi iniziale: Hal e Lois stanno organizzando la festa per il loro 40° anniversario di matrimonio, e questo evento sarà la scintilla che riaccenderà il caos. Malcolm e sua figlia si ritroveranno così immersi in quelle dinamiche familiari che conosciamo fin troppo bene. Una premessa perfetta per combinare nuove situazioni con l’ironia tagliente e surreale che ha reso la serie così speciale.

E tra i nuovi arrivi c’è anche Kiana Madeira, attrice che abbiamo visto nella trilogia horror di Fear Street, che interpreterà la fidanzata di Malcolm. Forte, intelligente, forse troppo per lui. Non vedo l’ora di scoprire le dinamiche tra i due — e scommetto che anche lei finirà nel vortice di follia che è essere parte di quella famiglia.

Più di un revival: un pezzo di cuore

Parliamoci chiaro: questo revival non è solo un contentino per fan nostalgici. È un modo per celebrare una serie che ha rotto gli schemi, che ha parlato di famiglia con onestà e ironia, che ha dato una voce a chi non si è mai sentito “normale”. Malcolm in the Middle era avanti anni luce. Parlava di disfunzionalità senza giudicarla, anzi, rendendola un valore. Ogni personaggio, anche il più strambo, aveva dignità, profondità, verità. E sebbene il mondo sia cambiato, scommetto che quello spirito può ancora dire qualcosa, soprattutto oggi, in un’epoca in cui le famiglie sono più varie e caotiche che mai. A modo suo, Malcolm è stato uno specchio. E magari, con questo ritorno, potrà esserlo ancora.

Non c’è ancora una data ufficiale, ma tutto fa pensare che il 2025 sarà l’anno perfetto: il venticinquesimo anniversario della serie. Un’occasione simbolica, potente, quasi poetica. Per chi, come me, ha visto crescere quei personaggi e ci si è affezionato come fossero amici veri, sarà un evento imperdibile.E ora passo a voi la palla: siete pronti a tornare nel mondo di Malcolm? Vi convince il nuovo Dewey? Pensate che quattro episodi siano abbastanza per rendere giustizia a questo piccolo capolavoro? Raccontatemi cosa ne pensate nei commenti o, ancora meglio, condividete l’articolo sui vostri social con i vostri amici nostalgici. Perché una cosa è certa: Malcolm in the Middle non è mai uscito davvero dal nostro cuore.

Lego Ideas presenta il set di “The Office”

Il set The Office Lego Ideas (21336) è stato pensato per ricreare le scene più esilaranti e commoventi della serie statunitense, vincitrice di un Emmy Award. Gli appassionati avranno la possibilità di costruire una parte della Dunder Mifflin Paper Company di Scranton, compreso l’ufficio del “Miglior Capo del mondo” Michael Scott e di completare il proprio modellino da esposizione con 15 minifigure dei personaggi principali e tanti accessori per ricordare i momenti più divertenti. Il set è disponibile dal 1° Ottobre 2022 nei LEGO Store, su lego.com, nei negozi Toys Center, Global Ingross e SME, al prezzo di 119.99 €.

Jaijaj Lewis, progettista di Lego Ideas è un professionista newyorkese che lavora nell’ambito del marketing. A partire dal 2014 ha lavorato a varie versioni del modellino The Office Lego Ideas. Prima di questo set, aveva già presentato altre due proposte su LEGO Ideas ed entrambe hanno raggiunto i 10.000 voti, la cifra necessaria per essere presi in considerazione per la realizzazione del set. Il suo ultimo modello si ispira principalmente alle prime sette stagioni della serie dove Michael Scott veste i panni del “Miglior Capo del mondo”, prima di decidere di lasciare definitivamente la Dunder Mifflin:

“Per me The Office rappresenta uno spettacolo a cui assistere per trovare conforto. È esilarante, coinvolgente e commovente. Nel corso degli anni ho sentito dire da migliaia di appassionati che nei momenti di difficoltà lo guardavano per tirarsi su di morale. Complessivamente, ho lavorato a questo progetto per quasi sette anni. Come fonte di ispirazione per i miei bozzetti, ho usato le immagini del dietro le quinte, i progetti del set e ho rivisto la serie più e più volte. È stato molto divertente ricreare i momenti iconici della serie nelle varie stagioni. Anche dopo aver raggiunto i 10.000 voti, ho continuato ad aggiungere nuove caratteristiche per migliorare il modello. Una delle modifiche più importanti è stata quella di ridimensionarlo per rendere il set più piccolo, pur mantenendo molti dei personaggi. Sono molto grato ai fan che mi hanno sostenuto e votato… significa davvero molto per me!”.

designer del Gruppo Lego Ideas Laura e Chris Perron, marito e moglie proprio come la coppia protagonista della serie Jim e Pam, hanno lavorato insieme alla realizzazione del set e affermano:

 

“Jaijai ha fatto un ottimo lavoro nel perfezionare la portata e la scala del modello. Insieme abbiamo creato il progetto finale con l’obiettivo di catturare il maggior numero possibile di angolazioni iconiche, in uno spazio che riuscisse a contenere 15 minifigure (e un gatto). È stata un’esperienza speciale poter co-progettare questo set con mia moglie Laura; sentivamo di poter giocare con la dinamicità della coppia Jim e Pam (Batti conque!). Per non rinunciare ai dettagli, sono inclusi diversi sticker e accessori extra, per ricreare i propri momenti preferiti”.

 

“Questo progetto mi ha permesso di unire tre cose che amo: mio marito (Chris), The Office e i mattoncini LEGO! Siamo grandissimi fan della serie e molte delle nostre ispirazioni sono nate durante le chiacchierate a cena. In particolare, sono molto soddisfatta di come è venuto il tavolo della reception: la sua curva è molto distinitiva e volevamo che fosse perfetta!”.

Il set The Office Lego Ideas include 15 incredibili minifigure Lego: Michael Scott, Dwight Schrute, Jim Halpert, Pam Beesly, Ryan Howard, Angela Martin, Oscar Martinez, Kevin Malone, Stanley Hudson, Kelly Kapoor, Phyllis Lapin Vance, Meredith Palmer, Creed Bratton, Toby Flenderson e Darryl Philbin, oltre a una figure LEGO del gatto di Angela, Garbage. Ci sono anche molti accessori che rimandano ai momenti della serie più amati dai fan, tra cui la spillatrice in gelatina, il Golden Ticket, il trofeo di Dundie e la tazza “World’s Best Boss”.

Caratteristiche aggiuntive:

  • Questo iconico set Legorappresenta una fedele piantina dell’ufficio Dunder Mifflin di Scranton. Permette di costruire l’area della reception, l’ufficio di Michael (che può essere anche separato per essere esposto da solo), la scrivania di Jim e Dwight, quella di Phyllis e Stanley e la sala conferenze.
  • Gli accessori inclusi sono ispirati alle scene storiche come la teiera, la lettera e l’anello di fidanzamento di Jim per Pam, la sceneggiatura di Michael, “Threat Level Midnight”, le armi nascoste di Dwight, la pentola di chili di Kevin e una spillatrice in gelatina.
  • Le 15 minifigure sono caratterizzate da 2 espressioni facciali tra cui scegliere, per poter mostrare emozioni diverse semplicemente girando la testa.
  • Il set misura oltre 7 cm di altezza, 30 cm di larghezza e 25 cm di profondità ed è perfetto per un regalo di compleanno o come pensiero speciale per se stessi o per un fan di The Office.
  • Il set è composto da 164 pezzi ed è arricchito con un libretto informativo sulla serie The Office, sul creatore del set e sui progettisti LEGO®, oltre che da istruzioni dettagliate per rendere la costruzione più semplice e divertente.

The Office – Una leggenda della comedy moderna tra risate, imbarazzo e umanità disarmante

Quando nel 2005 The Office sbarcò sugli schermi americani, pochi avrebbero scommesso che quel modesto remake di una serie britannica avrebbe fatto la storia della televisione. Eppure, in un mondo sempre più dominato da format iper-lavorati e risate preregistrate, quella comedy dalla regia documentaristica, con personaggi impacciati e umanissimi, riuscì a conquistare il cuore di milioni di spettatori. Una rivoluzione fatta di silenzi imbarazzanti, risate genuine e una comicità che sfiora il tragico senza mai perdere la tenerezza.

The Office è molto più di una semplice sitcom ambientata in un’anonima filiale della fittizia azienda di carta Dunder Mifflin: è un’ode all’assurdità della vita d’ufficio, un ritratto dolce-amaro delle relazioni umane e una miniera d’oro per chi ama il grottesco con venature romantiche. Ideata da Greg Daniels e tratta dall’originale britannica di Ricky Gervais e Stephen Merchant, la serie americana ha trovato una voce tutta sua, capace di superare il materiale di partenza e definire un nuovo standard per la comicità televisiva.

La trasformazione da remake a capolavoro

All’inizio, lo show cercava di ricalcare i toni acidi e realistici dell’originale inglese, ma qualcosa non funzionava del tutto. Fu solo a partire dalla seconda stagione che The Office trovò la sua vera anima, prendendo le distanze dalla versione UK e abbracciando una comicità più calda e inclusiva, senza però rinunciare al suo spirito caustico.

Gran parte del merito va senza dubbio all’interpretazione magistrale di Steve Carell nei panni di Michael Scott, manager infantile, inopportuno e disperatamente bisognoso di affetto. Un personaggio che, nelle mani di un attore meno sensibile, sarebbe potuto diventare odioso. Invece, grazie a Carell, Michael diventa tragico e comico allo stesso tempo, il fulcro emotivo della serie.

Accanto a lui, una galleria di personaggi indimenticabili: il sempre cinico e surreale Dwight Schrute (Rainn Wilson), la dolce Pam Beesly (Jenna Fischer), il sarcastico e adorabile Jim Halpert (John Krasinski), l’eccentrico Andy Bernard (Ed Helms) e tanti altri. Ognuno con le proprie manie, fragilità e momenti di gloria.

Un microcosmo chiamato Dunder Mifflin

La grande forza di The Office sta nella sua capacità di rendere epico l’ordinario. Nella filiale di Scranton si respira l’aria stagnante dei corridoi aziendali, si ascoltano le battute non richieste durante le riunioni e si assiste ai battibecchi continui tra colleghi che, malgrado tutto, si vogliono bene. Ogni stagione è un piccolo affresco sulla banalità quotidiana, reso straordinario da una scrittura intelligente e da una costruzione narrativa che premia la fedeltà dello spettatore.

Il rapporto tra Jim e Pam, ad esempio, è una delle storie d’amore più amate e autentiche della televisione. Il loro lento avvicinamento, fatto di sguardi, silenzi, incomprensioni e piccoli gesti, ha commosso e fatto sognare generazioni di fan. Non è un caso che il bacio nel finale della seconda stagione sia considerato uno dei momenti più intensi nella storia delle serie TV.

Evoluzione e maturità: da comedy a ritratto generazionale

Nel corso delle sue nove stagioni, The Office ha saputo reinventarsi senza mai perdere la propria identità. La narrazione si espande, i personaggi crescono, cambiano, affrontano nuove sfide. Alcuni trovano l’amore, altri perdono tutto. Alcuni lasciano l’ufficio per inseguire sogni lontani, altri decidono di restare, abbracciando la bellezza delle piccole cose.

Con il passaggio da Michael Scott a nuovi manager – come l’improbabile Andy o il rigido Robert California – la serie ha affrontato momenti di transizione, ma ha saputo conservare intatto il suo cuore pulsante. Anche il finale, struggente e dolcissimo, ha regalato una chiusura perfetta, con una reunion che non suonava mai forzata o nostalgica, ma necessaria, come una chiacchierata tra vecchi amici.

Un’eredità indelebile

Nonostante siano passati più di dieci anni dalla messa in onda dell’ultimo episodio, The Office continua a vivere grazie allo streaming – e in Italia su Prime Video – e a una fanbase globale che si rinnova costantemente. I meme, le GIF e i video su TikTok e Instagram hanno trasformato la serie in un fenomeno cult intergenerazionale. Ogni nuovo spettatore che scopre la serie è destinato a innamorarsi del nonsense di Creed, della rigidità grottesca di Angela, delle esplosioni d’ira di Stanley o dell’imbarazzante goffaggine di Toby.

E poi ci sono gli webisodi – piccole gemme come The Accountants, The Outburst, Subtle Sexuality – che espandono l’universo di Scranton e offrono nuovi spunti per appassionati e completisti.

Perché The Office è diventata un pilastro della cultura pop

In un’epoca in cui le serie TV sono spesso spettacolari, patinate e ad altissimo budget, The Office ci ha insegnato che si può fare grande televisione anche con una semplice stampante difettosa, un distributore di gelatine e una festa di Natale organizzata malissimo. La comicità nasce dalle piccole cose, e la grandezza si cela dietro alle persone più improbabili.

La serie è diventata un faro per chi lavora in ufficio, per chi si sente un po’ fuori posto, per chi ama ridere senza bisogno di effetti speciali. È, in fondo, una dichiarazione d’amore al quotidiano, con tutte le sue assurdità, i suoi drammi e i suoi piccoli miracoli.

E ora tocca a voi: avete anche voi un collega “alla Dwight”? Vi siete mai innamorati nel vostro posto di lavoro come Jim e Pam? Qual è il vostro episodio preferito? Raccontatecelo nei commenti qui sotto e condividete questo articolo sui vostri social per far scoprire The Office a chi ancora non conosce il gioiello nascosto dietro la facciata grigia di un ufficio qualsiasi.

Perché sì, The Office è tutto tranne che un semplice ufficio. È casa.