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Berenice di Cristiano Montanari: Quando Distopia e Mitologia Si Fondono in un’Epica Oscura e Coinvolgente

Cari compagni di avventure letterarie e nerd di ogni regno fantastico, preparatevi a immergervi in un mondo oscuro e affascinante, creato magistralmente dalla penna di Cristiano Montanari. Se amate i racconti dove la distopia urbana incontra l’alchimia e la mitologia, allora “Berenice”, edito da DZ Edizioni e impreziosito dalla copertina evocativa di Fabio Porfidia, è il romanzo perfetto per voi!

Immaginate una città che pulsa di vita e disperazione, sorta all’ombra di una gigantesca caverna senza nome. Milioni di abitanti chiamano casa questa metropoli labirintica, un luogo che somiglia a un organismo vivente tormentato da conflitti continui. Otto quartieri si contendono ferocemente le scarse risorse rimaste, usando mezzi assurdi e affascinanti come elicotteri alchemici, divinità nascoste nelle viscere della terra e intricate trame di spionaggio industriale. Sembra la trama di un epico videogioco, vero? Invece è la meravigliosa e inquietante cornice che Montanari ha creato per noi lettori avidi di storie dense e sfaccettate.

Al centro di questa storia caotica e seducente troviamo Tar, un eroe per caso, uno scagnozzo di periferia che vive di espedienti e piccoli crimini. Un colpo audace in un laboratorio misterioso trasforma drasticamente la sua vita, catapultandolo in una serie di eventi sconvolgenti che lo porteranno nei recessi più bui di Berenice. Tar dovrà affrontare assassini telepatici, enigmatici guardiani di antichi territori dimenticati e temibili sorellanze universitarie pronte a tutto pur di raggiungere oscuri obiettivi.

E proprio nel mezzo di questo tumulto, emerge Musa, una giovane donna enigmatica, ultima discendente di una stirpe antica, custode della memoria perduta della città. Il destino di Berenice, la salvezza o forse la definitiva rovina, poggia nelle mani inconsapevoli di Tar, costretto suo malgrado a proteggere Musa e a guidarla verso la riscoperta delle radici dimenticate.

Montanari non si limita a raccontarci un’avventura distopica: il suo romanzo è una riflessione profonda sul potere, sulla memoria e sulla capacità umana di resistere all’inevitabile. Il ritmo incalzante, la scrittura avvolgente e la cura maniacale per i dettagli rendono “Berenice” un romanzo assolutamente imperdibile per ogni vero amante del genere fantasy-distopico. È una storia dove ogni pagina respira tensione e meraviglia, conducendo il lettore verso un’apocalisse tanto imminente quanto affascinante. E voi, valorosi lettori, siete pronti a perdervi nelle strade oscure di Berenice accanto a Tar e Musa? Quali aspettative avete per questo viaggio così denso di misteri e oscurità? Commentate e condividete con noi il vostro entusiasmo: il destino di Berenice aspetta anche voi!

Edenlandia riapre: il cuore di Napoli torna a battere!

Dal 7 marzo, il silenzio aveva avvolto Edenlandia, il primo parco divertimenti italiano. Le risate dei bambini si erano spente, le giostre avevano smesso di girare e il sogno di generazioni sembrava sospeso nel tempo. Ma il cuore pulsante del parco divertimenti più amato di Napoli non ha mai smesso di lottare. Oggi, dopo settimane di incertezza e attesa, possiamo finalmente dirlo: bentornata, Edenlandia!

Il parco divertimenti di Fuorigrotta riaprirà ufficialmente le porte il 22 marzo 2025, segnando il ritorno di una delle attrazioni più iconiche della città. Il CEO Gianluca Vorzillo ha voluto rassicurare il pubblico, dichiarando che Edenlandia è pronta ad accogliere i visitatori con un giorno speciale, pieno di sorprese e con un regalo per tutti i partecipanti. Con un biglietto di soli 10 euro, sarà possibile ottenere un bracciale illimitato per godere di tutte le attrazioni, un gesto simbolico per celebrare questo atteso ritorno.

Un pezzo di storia napoletana

Prima che Edenlandia prendesse vita, a Napoli esisteva solo un piccolo luna park all’interno della villa comunale. Le attrazioni erano semplici, ma già riuscivano a regalare qualche momento di divertimento: c’era il trenino, l’autoscontro, l’autopista, le montagne russe, i dischi volanti e, naturalmente, la ruota panoramica.

Il 19 giugno 1965 segna una svolta per il divertimento partenopeo: Edenlandia apre ufficialmente i battenti. Il progetto nasce grazie all’impegno degli imprenditori Oreste Rossotto e Ciro De Pinto, affiancati dall’avvocato Luca Grezio, legale della società. La realizzazione del parco è frutto della visione di Cesare Rosa, che disegna alcune delle attrazioni più iconiche, come l’Autopista del Sole e le Cascate del Niagara (i celebri tronchi). Edenlandia è un’idea ambiziosa, il primo esperimento in Europa di un parco ispirato direttamente a Disneyland, inaugurato dieci anni prima in California. Anche il logo riflette questo legame: un castello stilizzato e una scritta in caratteri gotici, con i colori giallo e blu a simboleggiare il parco. Questo design rimarrà invariato fino al 1990, quando verrà arricchito da una corona di stelle.

Nel corso degli anni ’70, Edenlandia diventa una meta imperdibile non solo per i napoletani, ma anche per turisti italiani e stranieri. Le giostre si moltiplicano, abbracciando diversi temi, e il nome stesso del parco richiama un luogo magico e adatto a tutti, grandi e piccini. Un dettaglio curioso: in questo periodo la Disney decide di fare un regalo speciale a Edenlandia, donandole una giostra dedicata a Dumbo, che verrà ribattezzata “Jumbo”. Ma non è solo il divertimento a rendere il parco celebre: le graffe fritte di Ciro De Pinto e sua moglie Annunziata Capozzi diventano leggendarie, richiamando visitatori da ogni angolo della città. Tuttavia, nel 1975 nasce Gardaland, che nel giro di pochi anni diventa il parco più grande e famoso d’Italia, con una superficie di oltre 500mila metri quadrati, contro i 38mila di Edenlandia.

Con l’arrivo degli anni ’80 e ’90, Edenlandia inizia a perdere il suo fascino iniziale. La concorrenza si fa sempre più agguerrita: parchi come Mirabilandia, inaugurato nel 1992, offrono attrazioni più moderne e coinvolgenti, mettendo in difficoltà la storica struttura napoletana.

Nel 2003, la società Park&Leisure di Cesare Falchero prende in gestione Edenlandia, insieme allo zoo e all’ex cinodromo di Napoli. C’è un tentativo di rilancio, con tanto di spot promozionali lanciati sul web nel 2008, ma il declino del parco sembra ormai inarrestabile.Nel 2010 vengono aggiunte nuove attrazioni, ma la crisi economica e la scarsa affluenza portano alla richiesta di fallimento nel 2011. Il Comune di Napoli e la Mostra d’Oltremare, proprietaria del terreno su cui sorge il parco, tentano di trovare un acquirente per dare una nuova vita a Edenlandia. Nel 2012, la Brain’s Park, società londinese specializzata in parchi tematici, vince il bando per la gestione, ma pochi mesi dopo rinuncia per problemi burocratici e la presenza di strutture abusive all’interno del parco.

Nonostante le difficoltà, la speranza di rivedere Edenlandia in attività non si spegne. Nel 2014, la società New Edenlandia prende in mano il parco con la promessa di riaprirlo nell’estate del 2015. Tuttavia, la vera svolta arriva nel novembre 2017, quando la GCR Outsider Holding del gruppo Vorzillo rileva la gestione. Finalmente, il 26 luglio 2018, Edenlandia riapre le porte al pubblico, cercando di restituire alla città un pezzo della sua storia e della sua magia.

La chiusura e la rinascita

L’8 marzo 2025, a seguito di una denuncia anonima e di ispezioni tecniche, il Comune di Napoli aveva ordinato la chiusura immediata del parco per gravi carenze nella manutenzione delle attrazioni. Secondo i rapporti ufficiali, molte giostre versavano in condizioni di degrado, rappresentando un rischio per la sicurezza pubblica. Vorzillo, allibito dalla decisione, ha contestato le accuse, sostenendo che i problemi riguardavano solo due giostre su trenta. La battaglia legale che ne è seguita ha portato a un lungo periodo di incertezza, fino alla svolta del 21 marzo, quando è stata finalmente annunciata la riapertura.

Un ritorno atteso con entusiasmo

Il 22 marzo 2025 non sarà una semplice riapertura, ma una vera e propria festa per tutta la città. Dopo settimane di lavori e miglioramenti, Edenlandia è pronta a riaprire più bella che mai. Il parco si presenta con nuove attrazioni, una manutenzione rinnovata e l’entusiasmo di sempre. Per tutti coloro che sono cresciuti con il sogno di Edenlandia, questa giornata rappresenta un ritorno all’infanzia, un simbolo di speranza e resilienza.

La storia di Edenlandia è fatta di successi, battute d’arresto e rinascite, ma una cosa è certa: il cuore di Napoli non ha mai smesso di battere per il suo parco divertimenti. L’attesa è finita. Le giostre vi aspettano. Edenlandia è viva, più che mai!

Le Donne al Balcone – The Balconettes: un film che mescola commedia, thriller e femminismo audace

Le Donne al Balcone – The Balconettes, diretto e interpretato da Noémie Merlant, è una pellicola che ha tutte le carte in regola per fare parlare di sé. Questo film, che debutta nei cinema italiani il 20 marzo 2025, si distingue per il suo approccio audace e la sua capacità di fondere generi diversi, creando un’opera in grado di sorprendere e divertire, ma anche di riflettere sulle tematiche più attuali legate alla condizione femminile.

Ambientato in una torrida estate a Marsiglia, Le Donne al Balcone racconta la storia di tre giovani donne che, pur vivendo insieme, sono molto diverse tra loro per carattere e aspirazioni. Nicole, una scrittrice introversa e sognatrice, interpretata da Sanda Codreanu, Ruby, una camgirl libera e ribelle, interpretata da Souheila Yacoub, e Élise, un’attrice insicura e ansiosa, interpretata dalla stessa Noémie Merlant, sono legate da un’amicizia profonda, unita da una sorellanza che si consolida nel corso della trama.

Il film prende il via con un atto innocente: le tre ragazze si ritrovano a spiare il loro affascinante vicino di casa dal balcone del loro appartamento. Un giorno, l’uomo (Lucas Bravo, noto per Emily in Paris) le invita a bere qualcosa a casa sua. Quello che sembra un incontro casuale e senza pretese si trasforma rapidamente in un incubo da cui le protagoniste dovranno lottare per uscire, dando il via a una serie di eventi che si alternano tra il surreale, il thriller e il gore, ma sempre con un’ironia tagliente.

Un mix di generi tra Almodóvar e Tarantino

Il film è un’esplosiva combinazione di generi che affonda le radici nel cinema di registi come Pedro Almodóvar e Quentin Tarantino, ma anche nel linguaggio di thriller coreani e giapponesi, come The Wailing o Ichi the Killer. La regista, Noémie Merlant, ha dichiarato di aver voluto, inizialmente, un’atmosfera più leggera e vivace, quasi una commedia romantica, che evolve successivamente in un thriller sanguinolento e surreale, pur mantenendo sempre una sottile comicità. La trasformazione del film da una storia colorata e spensierata a un incubo visivo è resa con maestria, con un uso accorto dei colori, in particolare il verde, che esprime angoscia e inquietudine.

Il femminismo e l’ironia come strumenti di denuncia

Una delle chiavi di lettura di Le Donne al Balcone è sicuramente la sua audacia nel trattare tematiche complesse come la violenza di genere, il sessismo e l’abuso, senza mai rinunciare all’ironia e alla satira. Noémie Merlant ha scelto di affrontare questi temi in modo diretto, ma senza scivolare mai nella retorica, regalando al pubblico un’esperienza che alterna momenti di riflessione a quelli di pura adrenalina e risate. L’umorismo viene utilizzato come un potente strumento di liberazione, per permettere alle protagoniste di sfuggire agli abusi del passato e affrontare le difficoltà del presente con una dose di coraggio e un pizzico di follia.

In una delle dichiarazioni più significative, Merlant afferma che l’intento del film è stato quello di creare un’opera che fosse al contempo libera ed esuberante, una riflessione sulle difficoltà delle donne nel mondo contemporaneo ma anche un tributo alla loro capacità di resistere e ribellarsi. “L’umorismo e la satira sono armi forti”, dice la regista, sperando che Le Donne al Balcone non solo diverta, ma stimoli anche una riflessione più profonda sulle dinamiche di potere che influenzano le vite delle donne.

Una dark comedy indimenticabile

Il risultato finale è una dark comedy che gioca con gli stereotipi e le aspettative del pubblico, ma senza mai cadere nella banalità. Ogni personaggio è ben definito, con tratti distintivi e una personalità unica che emerge prepotentemente. Le tre protagoniste sono molto più che semplici figure cinematografiche: sono simboli di una lotta quotidiana contro la superficialità e l’oppressione, personaggi forti, caratterizzati da una vitalità esplosiva che le rende irresistibili.

Le interpretazioni delle protagoniste, tra cui spicca quella di Merlant nel ruolo di Élise, sono straordinarie. Le attrici riescono a dare vita a personaggi credibili e sfaccettati, che non solo divertono, ma provocano anche un senso di empatia. Il film, con la sua trama ricca di colpi di scena e situazioni paradossali, è capace di tenere lo spettatore incollato allo schermo, tra il grottesco e il tragico, il comico e il drammatico.

Un manifesto femminista che osa sfidare i tabù

In conclusione, Le Donne al Balcone è un film che non ha paura di sfidare i tabù, di trattare argomenti difficili con un linguaggio crudo e diretto, ma con una vitalità che lo rende fruibile e coinvolgente. La sceneggiatura, scritta da Merlant in collaborazione con Céline Sciamma, si fa portavoce di una denuncia sociale che non manca mai di un lato giocoso e di un umorismo che permette alle protagoniste di affrontare le difficoltà con una risata liberatoria.

Dal 20 marzo, Le Donne al Balcone sarà nei cinema italiani, distribuito da Officine UBU. Un film da non perdere, un’esperienza cinematografica che fa riflettere e diverte, un viaggio tra il surreale e il reale, un manifesto di coraggio e libertà.

Advanced Dungeons & Dragons: il primo gioco di ruolo su schermo

Ben prima di Baldur’s Gate III, D&D è da sempre stato un’icona dell’industria videoludica. Advanced Dungeons & Dragons (AD&D) è stato uno dei primi giochi di ruolo su schermo ad essere concesso in licenza da TSR Inc., la casa editrice del famoso gioco di ruolo da tavolo omonimo. Pubblicato nel 1982 per la console Intellivision, AD&D è stato un successo di critica e di pubblico, grazie alla sua grafica colorata, al suo gameplay avvincente e alla sua fedeltà all’ambientazione fantasy di Dungeons & Dragons.

Il gioco si svolge in un mondo immaginario, dove il giocatore deve attraversare un vasto territorio, affrontare pericoli e mostri, e recuperare i due pezzi della Corona dei Re, un antico artefatto magico che può garantire la pace e la prosperità al regno. Il giocatore inizia la sua avventura in una capanna su un lato della mappa, e deve raggiungere l’altra estremità, dove si trova la Montagna Nuvolosa, la dimora della corona, custodita da feroci draghi.

Per poter avanzare nel territorio, il giocatore deve entrare in alcune montagne, che nascondono dei labirinti di stanze e corridoi. In questi labirinti, il giocatore deve esplorare, cercare oggetti utili, e combattere i mostri che incontra. L’unica arma a disposizione del giocatore è un arco e delle frecce, che possono essere sparate in otto direzioni diverse, premendo i tasti numerici del controller Intellivision. Il giocatore deve fare attenzione a non esaurire le frecce, che possono essere trovate in alcune stanze o in alcuni forzieri.

Gli oggetti che il giocatore può trovare sono i seguenti:

– Faretra: aggiunge frecce all’inventario del giocatore.

– Barca: necessaria per muoversi lungo i fiumi sulla mappa.

– Ascia: necessaria per muoversi attraverso le foreste sulla mappa.

– Chiave: necessaria per passare i cancelli nei muri sulla mappa.

– Corona: trovata solo nella Montagna Nuvolosa; entrambi i pezzi devono essere trovati per vincere il gioco.

Ogni oggetto può essere trovato solo in una determinata montagna, che cambia colore a seconda della difficoltà. Le montagne blu contengono la barca, le montagne rosse contengono l’ascia, le montagne viola contengono la chiave, e la Montagna Nuvolosa contiene la corona. La difficoltà delle montagne determina anche il tipo e la velocità dei mostri che si possono incontrare, che vanno da ragni e pipistrelli a orchi e draghi.

Il gioco presenta una grafica dettagliata e variopinta, che rende bene l’atmosfera fantasy del gioco. Ogni montagna ha un aspetto diverso, e i mostri sono ben animati e riconoscibili. La mappa è ampia e offre diverse possibilità di esplorazione e di scelta del percorso. Il gioco è anche dotato di una colonna sonora adeguata, che cambia a seconda della situazione, e di effetti sonori realistici, come il rumore delle frecce e dei passi.

AD&D è stato uno dei primi giochi a usare più di 4K di ROM, il che gli ha permesso di avere una maggiore varietà e complessità rispetto ad altri giochi dell’epoca. Il gioco è stato anche uno dei primi a usare una generazione casuale dei labirinti, il che aumenta il fattore di rigiocabilità e di sfida. Il gioco è stato inoltre apprezzato per la sua fedeltà al gioco di ruolo da tavolo, riprendendone alcuni elementi come i mostri, gli oggetti e l’ambientazione.

AD&D è stato un successo commerciale, vendendo centinaia di migliaia di copie, e diventando uno dei giochi più popolari per Intellivision. Il gioco ha ricevuto anche ottime recensioni da parte della critica, che lo ha lodato per la sua grafica, il suo gameplay e la sua originalità.

 

Il gioco ha avuto anche un seguito, intitolato AD&D: Treasure of Tarmin, che ha introdotto una visuale in prima persona e una maggiore profondità di gioco.

AD&D è considerato oggi un classico del genere dei giochi di ruolo su schermo, e un precursore di molti giochi successivi, come The Legend of Zelda, Ultima e naturalmente la serie di Baldur’s Gate. Il gioco è stato rieditato in diverse occasioni, sia per Intellivision che per altre piattaforme,. Il gioco è ancora oggi apprezzato e giocato da molti appassionati, che lo ritengono un capolavoro del retrogaming e un esempio di innovazione e creatività.