Nel cuore delle Dolomiti venete, dove le montagne sembrano incendiate dal tramonto e l’aria profuma di boschi antichi e leggende dimenticate, è nato un progetto cinematografico che merita attenzione. Non è solo una serie indipendente: è un atto d’amore verso il cinema, il racconto e la resilienza. Si chiama “I Cercatori” e sta conquistando, un passo dopo l’altro, il cuore del pubblico nerd italiano.
Il progetto nasce nel 2024, quasi per gioco, da un gruppo di giovani della provincia di Belluno. Nessun fondo, nessuna esperienza professionale, solo passione allo stato puro, telecamere di fortuna, notti gelide e un’incontenibile voglia di raccontare storie. Denis Masoch, produttore esecutivo e anima pulsante dell’avventura, parla di questo percorso come di un piccolo terremoto nel panorama indipendente italiano. E a guardare i risultati, ha ragione.
“I Cercatori” è una serie che si muove tra avventura, thriller e mistero, ambientata in un mondo devastato dove un gruppo di sopravvissuti lotta non solo contro i pericoli concreti, ma anche contro antiche leggende che riemergono per sconvolgere ogni fragile certezza. È una narrazione intensa, vibrante, che ha il sapore dei migliori prodotti post-apocalittici, ma con un’anima tutta italiana, radicata nelle atmosfere misteriose delle Dolomiti.
La vera magia, però, avviene fuori dallo schermo. Denis racconta di notti passate a girare nei boschi, col freddo che morde le mani e la corsa contro il tempo per montare tutto prima della prossima fiera nerd. Nessuno del team aveva mai fatto cinema. Eppure, quando hanno visto le prime scene montate, si sono accorti di avere tra le mani qualcosa di autentico. Da lì, il passo alla seconda stagione è stato naturale: un progetto che debutterà nell’autunno 2025, con un salto di qualità netto. Il teaser ufficiale, disponibile sul loro canale YouTube, lascia intuire una maturazione non solo tecnica ma anche narrativa.
Ma “I Cercatori” non si limita a una sola serie: da questo universo sono già nati due spin-off, “Il Giocattolaio delle Anime” e “La Lama del Tormento”, che esplorano lati oscuri e affascinanti del mondo creato da Denis e dal suo team. E proprio YouTube è la loro piattaforma di riferimento, dove tutti gli episodi sono disponibili gratuitamente, portando il cinema indipendente direttamente nelle case del pubblico. Una scelta che parla di inclusività, di apertura, di desiderio di condividere storie con chiunque voglia ascoltarle.
Il team dietro le quinte è una piccola comunità. Otto membri principali reggono le fila del progetto: Denis come produttore esecutivo, Erik Masoch alla sceneggiatura, Enrico Scariot alla regia e montaggio, Andrea Peratoner come assistente alla regia, David Ben tecnico luci e attrezzista, Alessandra Baseggio supervisore sceneggiatura, Manuela Prestileo al trucco e ai costumi e Federico De Luca come assistente produzione. Attorno a loro, un gruppo di oltre 50 collaboratori fra attori e comparse, una vera e propria famiglia che ha fatto dell’arte un collante e del cinema un atto collettivo.
Il successo del progetto si riflette anche fuori dal web: “I Cercatori” è stato ospite di importanti fiere nerd del Triveneto come la NaonisCon di Pordenone e il Dolomiti Fantasy a Borgo Valbelluna, conquistandosi spazi su testate come il Corriere delle Alpi, Il Veses, Radio Più, TeleBelluno, Rete Veneta. Per un gruppo partito da un garage, ogni microfono, ogni intervista, ogni articolo rappresenta una piccola, grande vittoria.
Dietro tutto questo, però, c’è anche una storia personale che merita di essere raccontata. Denis Masoch convive con una forma severa di fibromialgia, una malattia cronica che rende ogni giorno una sfida. Eppure, proprio attraverso “I Cercatori”, Denis ha trovato una via di espressione, un modo per trasformare il dolore in creatività, per fare della fatica un motore narrativo e della fragilità un atto di resilienza. Questo non è solo intrattenimento: è un messaggio di speranza, un invito a credere che anche nei momenti più bui è possibile inventarsi una nuova luce.
Con la seconda stagione pronta al debutto nelle sale della provincia di Belluno e le iscrizioni a festival cinematografici internazionali, “I Cercatori” si prepara a fare il grande salto. È difficile prevedere dove arriverà questo progetto, ma una cosa è certa: ciò che è nato tra le pieghe delle Dolomiti ha già lasciato un segno, dimostrando che il cinema indipendente italiano non è solo vivo, ma capace di emozionare e innovare.
Per chi ama storie di coraggio, mistero, amicizia e indipendenza creativa, “I Cercatori” è un appuntamento da non perdere. Gli episodi sono su YouTube, pronti per essere visti, commentati, condivisi. Perché il bello delle storie è proprio questo: vivere attraverso chi le guarda, discuterle, amarle, farle circolare. E chissà, magari proprio grazie al passaparola sui social, questo piccolo miracolo nato tra le montagne riuscirà a volare ancora più lontano.
Chiunque abbia voglia di farsi trasportare da un racconto autentico, coraggioso, profondamente umano, è invitato a unirsi a questa avventura. Perché a volte i sogni più belli nascono proprio così: tra la neve, le stelle e una telecamera puntata verso l’ignoto.