Un silenzio carico di tensione ha invaso il web pochi istanti prima che Nintendo sganciasse la bomba: le prime immagini ufficiali del film dedicato a The Legend of Zelda, il progetto cinematografico che più di ogni altro sta incendiando l’immaginazione dei fan. Bastano tre scatti per trasformare anni di speculazioni in qualcosa di concreto, quasi tangibile, come il primo bagliore dell’alba su Hyrule.
Il duo protagonista appare finalmente in versione cinematografica. Benjamin Evan Ainsworth presta il volto a Link, ritratto in un costume che sembra scolpito direttamente dall’iconografia classica della saga, con la tunica verde reinterpretata con eleganza e un’aura ruvida da guerriero errante. Bo Bragason, invece, incarna una Zelda sospesa tra regalità e delicatezza, avvolta in un abito che richiama i toni celesti e raffinati di Breath of the Wild. Sullo sfondo, un frammento delle selvagge vallate della Nuova Zelanda offre un primo assaggio dell’Hyrule che sta prendendo forma, scolpita tra montagne, vento e leggende.
Le immagini sembrano anche confermare la veridicità dei filmati trapelati nel weekend precedente, un dietro le quinte circolato freneticamente sui social e ora, di fatto, legittimato.
Nintendo punta al cinema: la nuova era delle sue leggende
Il progetto nasce da una visione chiara: portare sul grande schermo una delle saghe più amate e riconoscibili della storia del videogioco. Dopo l’enorme successo del film di Super Mario Bros., Nintendo ha deciso di alzare ulteriormente l’asticella, scegliendo non solo di produrre, ma di finanziare in modo significativo l’adattamento di Zelda. Un investimento massiccio, metà del quale coperto direttamente dalla casa di Kyoto, che testimonia un’ambizione nuova.
Per la prima volta, Nintendo entra in una collaborazione monumentale con Sony Pictures Entertainment, sfidando gli equilibri storici dell’industria. A guidare la regia troviamo Wes Ball, lo stesso cineasta che ha firmato la trilogia di Maze Runner e il recente Kingdom of the Planet of the Apes. La sua sensibilità per i mondi immensi, feroci e simbolici sembra il terreno ideale per trasformare la saga creata da Shigeru Miyamoto in una mitologia cinematografica.
Accanto a lui c’è Avi Arad, nome che i fan dei cinecomic conoscono da sempre. Vederlo collaborare fianco a fianco con Miyamoto non è semplicemente sorprendente: è quasi surreale. È la collisione di due forme di narrazione pop, due scuole diverse ma complementari che provano a forgiare un’epopea capace di parlare sia ai gamer sia a chi, per la prima volta, sentirà riecheggiare la parola Triforza in una sala cinematografica.
Bo Bragason e Benjamin Evan Ainsworth: le nuove icone di Hyrule
Gli appassionati stanno scandagliando ogni dettaglio del volto di Bo Bragason, cercando quella luminosità interiore che ha reso Zelda un simbolo di saggezza e resilienza. L’attrice, ancora poco nota al grande pubblico, si trova improvvisamente al centro di una discussione globale, come se l’intero fandom dovesse decidere, collettivamente, se sia lei la principessa che hanno immaginato fin dall’infanzia.
Per Ainsworth la sfida è diversa ma altrettanto titanica. Link non è un protagonista qualunque: è un eroe che comunica più con gli sguardi che con le parole. La sua forza narrativa sta nel silenzio, nel gesto, nel coraggio ostinato. Qualunque scelta faranno sceneggiatori e regista sulla sua eventuale voce sarà destinata a generare dibattito, teorie, passioni.
Le riprese tra le terre della Nuova Zelanda: Hyrule prende forma
La produzione è partita da poche settimane a Wellington, luogo che negli ultimi decenni è diventato sinonimo di fantasy cinematografico. Le colline cangianti, la luce tagliente e i paesaggi primordiali sembrano fatti apposta per trasformarsi in pianure, boschi e montagne di Hyrule. Il set rimarrà attivo fino ad aprile 2026, mentre l’uscita è fissata per il 7 maggio 2027, data che già vibra nei calendari degli appassionati come un rito laico collettivo.
Il mito riscritto per il grande schermo
Nintendo ha rilasciato la prima sinossi ufficiale del film, un testo che profuma di leggenda e richiama immediatamente la struttura narrativa classica della saga. Link, giovane guerriero destinato a proteggere il regno di Hyrule, affronta le forze oscure guidate da Ganon, tiranno assetato della Triforza, reliquia capace di piegare il destino stesso. Il viaggio dell’eroe passa attraverso dungeon, mostri, simboli antichi e prove spirituali che rappresentano, come in ogni capitolo della serie, un percorso di crescita prima ancora che un’odissea d’azione.
Ogni dettaglio riecheggia l’essenza di Zelda, quella miscela di avventura, contemplazione e malinconia che ha definito la saga da A Link to the Past fino a Tears of the Kingdom. La domanda che rimbalza tra le community è semplice e gigantesca: che volto avrà questa storia?
La sfida di Wes Ball: trasformare l’inesprimibile
Tradurre Zelda significa confrontarsi con un immaginario che vive nei movimenti del giocatore, nelle pause davanti a un tramonto, nelle melodie che emergono come ricordi di vite precedenti. Wes Ball dovrà trovare un equilibrio tra epica e intimità, senza cadere nella tentazione di trasformare Hyrule in un semplice scenario action.
C’è chi sogna un adattamento fedele di Ocarina of Time, chi invece brama le atmosfere mistiche di Twilight Princess. I fan di Breath of the Wild sperano in una narrazione più libera e dilatata. E altri ancora immaginano una storia completamente originale, in grado di riunire tutto senza tradire nulla.
Una cosa è certa: il film dovrà catturare quella sensazione particolare che solo Zelda sa offrire, quel momento sospeso in cui il vento sfiora le foglie e l’ombra di un mistero antico sembra chiamare per nome.
La febbre dei fan: teorie, fanart, hype
Il fandom sta vivendo l’attesa come un rituale. Ogni frame diffuso viene analizzato come un indizio, mentre le fanart esplodono sui social con migliaia di reinterpretazioni dei personaggi. YouTube si riempie di video-analisi che ricostruiscono timeline, connessioni, possibili rimandi ai vari giochi della serie.
Questo slancio collettivo è la dimostrazione di quanto Zelda sia più di un titolo. È un’eredità emotiva che accompagna generazioni diverse, un linguaggio condiviso che riesce a unire giocatori esperti, nuovi fan e chi, semplicemente, ama i grandi racconti epici.
Hyrule chiama: la community risponde
Ora la parola passa a voi, lettori di CorriereNerd.it. Quale versione di Zelda vorreste vedere sul grande schermo? Una principessa guerriera, una guida spirituale o un’eroina capace di unire forza e dolcezza? E Link: dovrebbe mantenere il suo silenzio iconico o parlare per la prima volta nella storia della saga?
Raccontateci la vostra visione nei commenti: il dibattito è già acceso e la community è pronta a costruire insieme l’attesa per il 7 maggio 2027.
Quel giorno, nelle sale di tutto il mondo, l’arpa di Zelda tornerà a vibrare. Le luci si abbasseranno, l’avventura inizierà e ognuno di noi sentirà di essere di nuovo lì, davanti alla stessa promessa antica: seguire il richiamo della Triforza e perdersi ancora una volta nei sentieri di Hyrule.
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