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Mythorifts: Clash of Gods – Il TCG Italiano che sfida gli dèi

Il mondo dei giochi di carte collezionabili accoglie una nuova, ambiziosa aggiunta tutta italiana: Mythorifts: Clash of Gods, un gioco di carte collezionabiliche fonde strategia, mitologia e una solida componente fantasy per offrire un’esperienza di gioco unica e profonda. Creato da Mithronix Games, questo progetto si propone di dare ai giocatori la possibilità di vestire i panni di potenti divinità mitologiche, scatenando epiche battaglie tra dèi, creature leggendarie e incantesimi devastanti.

Mythorifts è un gioco di carte strategico a turni per due giocatori (con una variante in lavorazione per il 2vs2), ambientato in un universo in cui sei elementi primari – Fuoco, Acqua, Terra, Fulmine, Luce e Oscurità – plasmano le dinamiche del gioco. Ogni partecipante seleziona un Dio Mitologico (Avatar) come proprio campione e costruisce un mazzo di carte da 40 a 50 unità, tutte appartenenti allo stesso elemento del dio scelto.

Le carte si suddividono in tre categorie principali:

  • Dèi Mitologici (Avatar): i protagonisti del gioco, ciascuno dotato di abilità uniche e una potente trasformazione chiamata Ira degli Dèi.
  • Creature: esseri leggendari che combattono per il giocatore e sviluppano strategie basate sulle loro abilità e sinergie elementali.
  • Magie: potenti incantesimi che possono alterare il corso della partita, da effetti istantanei a maledizioni permanenti sul campo.

Le meccaniche di gioco: un sistema raffinato e avvincente

Una delle caratteristiche distintive di Mythorifts è la gestione delle risorse tramite l’Essenza Divina, un’energia necessaria per evocare creature, lanciare incantesimi e attivare le abilità speciali delle carte. Ogni turno, i giocatori ricevono un’unità di Essenza Divina, fino a un massimo di dieci, aumentando progressivamente il numero di giocate possibili e stimolando un approccio strategico in continua evoluzione.Il cuore del gioco è rappresentato dalla dinamica del combattimento. A differenza di altri TCG in cui le creature attaccano liberamente, in Mythorifts ogni unità attaccante viene spostata nella Zona di Combattimento, diventando vulnerabile agli attacchi avversari nel turno successivo. Questo sistema introduce una profonda componente tattica: attaccare può significare esporsi a pericoli, mentre difendersi offre possibilità di contrattacco strategico.

Inoltre, le creature conservano i danni subiti, a meno che non vengano curate, aggiungendo un ulteriore livello di pianificazione e gestione delle risorse. La scelta tra attaccare l’Avatar avversario o eliminare le sue creature diventa così una decisione cruciale per determinare l’esito della partita.

L’Ira degli Dèi: la svolta epica della partita

Ogni Avatar inizia con 30 punti vita, e uno degli obiettivi principali è ridurre a zero la salute dell’avversario per vincere la partita. Tuttavia, i giocatori possono accumulare Punti Ira a ogni turno, tranne nel primo turno del primo giocatore. Una volta raggiunto il requisito specifico, è possibile attivare l’Ira degli Dèi, trasformando l’Avatar e scatenando effetti devastanti che possono ribaltare le sorti del duello. In questo stato, il dio diventa temporaneamente immune ai danni e può scatenare un attacco potenziato, aumentando l’intensità del gioco e aprendo nuove possibilità strategiche.

Un gameplay ricco di possibilità

Con oltre 200 carte disponibili e sei elementi distinti, Mythorifts offre un’esperienza variegata e profondamente personalizzabile. Ogni elemento ha uno stile di gioco unico: il Fuoco predilige attacchi aggressivi e diretti, l’Acqua si basa sul controllo del campo, la Terra punta su difese solide e resistenza, il Fulmine è veloce e imprevedibile, la Luce favorisce la guarigione e il supporto, mentre l’Oscurità sfrutta meccaniche di sacrificio e danni continui.

Questa varietà permette di costruire mazzi con combinazioni sinergiche e di sviluppare strategie basate su carte leggendarie e incantesimi potenti. Inoltre, in modalità avanzata, i giocatori possono selezionare due dèi mitologici, anche di elementi diversi, per creare mazzi ancora più versatili e imprevedibili.

Componenti di gioco e distribuzione

Mythorifts è già disponibile per l’acquisto tramite il negozio ufficiale, con la possibilità di ampliarne la distribuzione attraverso rivenditori specializzati. Il gioco include diversi prodotti pensati per i neofiti e per i collezionisti:

  • Starter Deck dedicati a divinità specifiche, come Zeus e Atena.
  • Bustine di espansione per potenziare il proprio mazzo e trovare carte rare.
  • Segnalini danno e segnalini Ira per facilitare il conteggio delle risorse durante la partita.

UnTCG italiano con ambizioni divine

Mythorifts: Clash of Gods rappresenta un’innovazione importante nel panorama dei TCG, portando un’alternativa tutta italiana ai titoli più affermati. Con un sistema di gioco ben congegnato, un’ambientazione mitologica affascinante e un gameplay strategico e coinvolgente, questo gioco ha tutte le carte in regola per conquistare una community di appassionati.L’obiettivo degli sviluppatori non è solo creare un nuovo TCG, ma offrire un’esperienza in grado di combinare accessibilità e profondità, rendendo il gioco facilmente comprensibile per i neofiti e stimolante per i veterani del genere. Con eventi in arrivo, espansioni future e una base di giocatori in crescita, il futuro di Mythorifts appare radioso e pronto a espandersi oltre i confini italiani.

Se sei un amante dei giochi di carte e della mitologia, Mythorifts: Clash of Gods potrebbe essere il nuovo titolo perfetto da aggiungere alla tua collezione. Sei pronto a sfidare gli dèi e dimostrare il tuo valore?Hai già provato Mythorifts o sei curioso di saperne di più? Condividi le tue impressioni nei commenti e seguici sui nostri social per rimanere aggiornato su tutte le novità del mondo dei TCG!

Apocalisse di fuoco e oscurità: ecco come l’asteroide ha ucciso i dinosauri

Immaginate un cielo oscurato da una nube di fuliggine per mesi dopo l’impatto di un asteroide gigantesco. Questo è stato il destino della Terra 66 milioni di anni fa, quando l’asteroide Chicxulub ha causato l’estinzione di massa dei dinosauri e del 75% delle specie viventi.

Un inverno nucleare preistorico

Le conseguenze dell’impatto sono state devastanti: incendi boschivi su scala globale, piogge acide e un drastico calo della luce solare. La fotosintesi si è interrotta, causando il collasso delle catene alimentari e l’estinzione di massa di piante e animali.

Nuove ricerche svelano i dettagli

Uno studio recente ha analizzato i fossili per ricostruire gli eventi successivi all’impatto. I dati rivelano che l’oscurità è durata circa 150 giorni, un periodo buio durante il quale il 65-81% delle specie è scomparso. Ci vollero ben 40 anni affinché l’ecosistema terrestre iniziasse a riprendersi da questo cataclisma.

Come l’asteroide ha causato l’estinzione in così poco tempo?

L’oscurità causata dalla fuliggine e dalle polveri ha avuto un ruolo fondamentale. Senza la luce solare, le piante non potevano fotosintetizzare e la base della catena alimentare è crollata. Questo ha avuto un effetto domino su tutte le altre specie, portando all’estinzione di massa che conosciamo.

Un evento apocalittico che ha cambiato per sempre la storia della Terra

L’impatto dell’asteroide Chicxulub e l’oscurità che ne è seguita rappresentano uno degli eventi più drammatici della storia del nostro pianeta. Un evento che ha segnato la fine di un’era e l’inizio di una nuova, con l’ascesa dei mammiferi come specie dominante.

Midnight: L’Antologia dell’Orrore che Spinge oltre i Confini della Razionalità

Nel buio della mezzanotte, dove le tenebre sembrano inghiottire ogni cosa, l’ignoto s’insinua silenzioso, pronto a strappare via ogni certezza. La mezzanotte non è solo un’ora, è una soglia, una linea sottile tra il conosciuto e l’insondabile. Dove finisce la razionalità, il mondo che vediamo, tocciamo e comprendiamo, e dove inizia l’inquietante regno dell’orrore? È in questo limbo, tra il razionale e l’irreale, che prende vita Midnight, l’antologia curata da Luigi Boccia e Nicola Lombardi, edita da Weird Book, che raccoglie le inquietanti voci di quattordici tra i più grandi autori del brivido, sia nazionali che internazionali.

Midnight non è solo una raccolta di storie che solleticano l’immaginario, ma un viaggio profondo nelle zone oscure della mente umana, dove il confine tra realtà e incubo è labile. In questa antologia, l’orrore non è mai troppo lontano dalla realtà; è nascosto dietro l’angolo, pronto a manifestarsi sotto forma di mostri, ossessioni, e incubi da cui non si può scappare. Ogni autore, con il proprio stile unico, porta alla luce le paure più ancestrali e le inquietudini più moderne, in un mosaico che esplora ogni angolo del brivido psicologico, dal thriller horror più tradizionale ai racconti più disturbanti e surreali.

La mezzanotte, simbolo della transizione tra il giorno e la notte, è il cuore pulsante di questa antologia. È quel punto in cui la razionalità cede il passo all’impossibile, dove l’oscurità diventa il terreno fertile per le peggiori aberrazioni. I racconti che compongono Midnight sono un invito a sfidare le nostre convinzioni, a guardare oltre il confine dell’ignoto e ad abbracciare la paura che si annida nel profondo di ognuno di noi.

Un’Antologia Ricca di Narrazioni Disturbanti

Tra le pagine di Midnight, i lettori si troveranno a confrontarsi con storie che spaziano dall’horror psicologico alla narrativa post-apocalittica, passando per il weird e il thriller. Joe R. Lansdale, uno dei grandi maestri del brivido, apre la raccolta con Mattina, mezzogiorno e sera, un racconto che rielabora il mito del mostro, rendendo il concetto di mostruosità sempre più sfumato e ambiguo, in una narrazione che muta a seconda dell’ora del giorno. Lansdale gioca con le ore, trasformando la familiarità di ogni momento in una minaccia crescente, come una presenza invisibile che si fa sentire attraverso la vittima.

Lee Murray, con Turno di notte, ci introduce in un incubo che ha radici nella quotidianità, ambientando la sua storia in una casa di riposo dove l’orrore si nutre degli incubi che tormentano i suoi protagonisti. La tensione psicologica e la paura del confinamento sono al centro di una vicenda che si fa sempre più inquietante mentre i confini tra sogno e realtà si fanno sempre più labili. Un’altra perla della raccolta è L’ultima cena di Scott Edelman, che dipinge una visione post-apocalittica in cui i superstiti dell’umanità sono ridotti a creature mostruose, consumate dalla fame e dalla follia.

Il teatro dell’infinita delizia di Joe Weintraub ci porta in un labirinto oscuro nel cuore di una montagna, dove l’unica certezza sembra essere l’impossibilità di fuggire. La storia, inquietante e claustrofobica, gioca con il concetto di destino e disperazione, immergendo il lettore in un ambiente che sembra non concedere via d’uscita. Danilo Arona, con Hot & Spicy, ci regala un racconto fulminante che esplora il lato oscuro delle chat online, mescolando il thriller psicologico con il weird in una storia che scivola rapidamente nel perturbante.

Davide Camparsi, con Pezzi, ci regala una rivisitazione del mito di Pigmalione, dove la stregoneria si mescola con le montagne e il soprannaturale. Giada Cecchinelli, con Il suo ottantatré, racconta una vita di difficoltà, in un racconto che, purtroppo, non offre alcuna consolazione, ma solo una consapevolezza amara della fragilità dell’esistenza. Marco Santeusanio, con Cuore di mamma, ci porta nei meandri di un affetto distorto, in cui il bene si confonde con il male in un’ossessione che porta a esiti tragici.

Miriam Palombi, con L’albero della fame, ci racconta un abominio che si perpetua di generazione in generazione, mentre Decimo Tagliapietra, con L’ingozzata, crea una storia di incubi che pare ispirata dai più oscuri deliri dei teorici del complotto. Cristian Borghetti, in Su mannale, ci trasporta in una Sardegna remota, dove il folklore si intreccia con l’orrore, in una narrazione che mescola tradizione e paura.

Simone Volponi, con Nel cuore del suo odio, ci conduce in un racconto che esplora la fede e il peccato, in un contesto rurale che si tinge di un male assoluto. Edoardo Rosati, in Il potere del sangue, ci presenta una storia in cui il male al servizio del bene si fa tangibile, mentre Gianfranco Nerozzi, con Quando il buio si fa blu, chiude l’antologia con un horror poliziesco che scava nel folklore regionale, portandoci alla scoperta di un’oscura vicenda che coinvolge anime innocenti.

Midnight è una raccolta che non si accontenta di spaventare il lettore, ma lo sfida a confrontarsi con il lato oscuro dell’umanità e delle nostre stesse paure. Ogni racconto è un piccolo viaggio nell’ignoto, un’indagine profonda su ciò che si nasconde nel buio. La varietà degli autori e dei temi trattati rende quest’opera unica, un must per tutti gli amanti del genere horror e per chi è alla ricerca di storie che vadano oltre la semplice paura. La cura dei dettagli, la profondità psicologica e la qualità della scrittura rendono Midnight un’opera imprescindibile per ogni collezionista e appassionato di brividi.

La saga de “La favola oscura” di Jonathan Fiorentino

Lo scrittore, illustratore e cosplayer Jonathan Fiorentino ha realizzato un interessante saga fantasy dal titolo “La favola oscura” pubblicata da Spazio Cultura Edizioni nella nuova collana editoriale Elpìs diretta da Antonella Giacona e coordinata di Erica Prontera. L’autore e illustratore, ha iniziato a scrivere romanzi a soli 14 anni e da allora ha concluso un libro all’anno, sempre accompagnato dalla sua passione per il disegno. Jonathan è infatti un artista a tutto tondo, dalla scrittura fno al cosplay.

Abisso.

“Ora credi alle storie di mostri?”. Qualcosa di strano sta succedendo nella vita di Lily Brown. Niente sembra avere senso da quando si è svegliata senza ricordi in una casa prigioniera nel tempo, non sapendo di avere firmato un patto che la vincola a Evan Sandman, il ragazzo pericoloso e magnetico che sta cercando di usarla per i propri scopi. La chiave è nel passato che Lily non ricorda, perché anche la sua gemella sembra nascondere un segreto, un’ombra che si è risvegliata al compiere della loro maggiore età. Qualcosa di molto oscuro avvolge Butterfly House, un mistero che ha sconvolto la vita di tutti i suoi abitanti, e per risolverlo è necessario rispondere a una domanda: chi è Pandora? E soprattutto, quale segreto unisce lei e Lily? Una casa oscura, una città oscura, un ragazzo oscuro e oscuri segreti. Bentornati a Folklore.

Morte.

Morte è un romanzo fantasy, secondo libro della saga “La favola oscura” iniziata con Abisso. “Quando non puoi risalire, puoi sempre scendere. Giù nella tana del coniglio e ancora più in basso, nel profondo abisso nero. ”Tre mostri e una scommessa. Chi di loro otterrà il cuore di Lily, la fanciulla che ha salvato il diavolo, prendendo così il controllo di Butterfly House? La casa oscura da cui sembra avere origine il Male non è l’unico motivo per cui Evan Sandman vuole vincere questa partita, dato che Lily potrebbe essere la sua sposa perduta in passato. Per salvare più di una vita e restare accanto a Evan, Lily tornerà nella casa dove si sta risvegliando qualcosa di oscuro e antico che appartiene al passato di Evan. Una creatura che sottopone le sue vittime a giochi mortali e che potrebbe causare la fine del ragazzo delle falene. Il secondo volume della Favola Oscura, una storia di mostri e d’amore, di morte e di rinascita, un folle valzer di anime che danzano trovandosi e perdendosi tra le tenebre.

Oscurità.

“Oscurità”. il volume è il terzo libro della saga: “La favola oscura. Nel romanzo, il filo rosso che lega il diavolo a Lily ci guida ancora nell’oscurità di Butterfly House, tra foreste tetre, abissi profondi e segreti dimenticati. Stavolta Lily si sveglierà nel Giardino dell’Eden e dovrà trovare le Mele d’Oro per riavere sua sorella, e chiudere i portali che conducono all’Abisso, mentre la città di Folklore e chiunque lei abbia amato rischiano di scomparire per sempre, come se fossero stati solo un sogno… o un incubo. Ma Lily può davvero fidarsi di Lucifero, o ha scelto di amare un mostro senza confini? Eppure non si può scegliere chi amare. La favola del diavolo e della sua Luce, la discesa più profonda nell’Abisso, l’ultima caduta prima della verità feroce del gran finale.

Jonathan Fiorentino, ha dato vita a numerose saghe, come “Sitael”, vincitrice di alcuni premi letterari, pubblicata da Flaccovio nel 2010, acquisita nel 2011 da Rizzoli, e poi da Fabbri e ripubblicata da Elpìs, unitamente al romanzo prequel: “Fragment”. Sempre per Elpìs ha pubblicato la “Saga Oscura”, composta da sei romanzi, e la “Favola Oscura”, iniziando questo sogno di tenebra con Abisso che continua adesso con Spazio Cultura Edizioni che ha acquisito il marchio. realizzando la nuova collana editoriale Elpìs.

Gli Elfi Oscuri: Mistero, Potere e Corruzione tra mitologia, fantasy e Giochi di ruolo

Gli elfi oscuri sono una delle creature più affascinanti e complesse nella mitologia e nella narrativa fantasy. Radicati nella mitologia norrena, attraverso le figure dei Døkkálfar e degli Svartálfar, queste misteriose entità si sono evolute nel tempo, diventando emblemi di malvagità, potere e corruzione. Il loro legame con l’oscurità, la magia e l’artigianato li ha resi simboli di una bellezza inquietante, una caratteristica che emerge chiaramente nelle rappresentazioni moderne.

Nel mondo della mitologia norrena, i Døkkálfar (“elfi scuri”) e gli Svartálfar (“elfi neri”) erano esseri enigmatici che abitavano mondi sotterranei. La loro associazione con l’oscurità e la magia li rendeva entità misteriose e temute, lontane dalla luce del mondo di superficie. La trasformazione di queste figure nel fantasy moderno ha visto l’emergere degli elfi oscuri come esseri corrotti, animati da una crudele sete di potere e disprezzo per tutte le altre razze. Gli elfi oscuri non sono più semplicemente esseri magici e affascinanti; sono divenuti figure antagoniste, la cui lotta per la supremazia sfocia spesso in guerre devastanti e tradimenti senza pietà.

Nelle narrazioni fantasy, gli elfi oscuri sono spesso descritti come un ramo deviante della razza elfica, nato da conflitti interni e divisioni ideologiche. Questi conflitti hanno dato vita alla “Caduta”, un evento fondamentale che segna la loro fuga verso le profondità della terra. Lì, isolati dal mondo di superficie, hanno creato una società spietata e strutturata. Sebbene condividano molte delle straordinarie capacità degli elfi di superficie, come la magia e l’abilità nella guerra, il loro obiettivo è diverso: il dominio, la distruzione e la manipolazione delle forze oscure.

Gli elfi oscuri sono noti per la loro abilità nell’inganno, nella guerra e nella magia. Le loro società sono estremamente gerarchiche, in cui ogni membro ha un ruolo ben definito, ma non esiste spazio per la pietà, nemmeno tra i propri simili. La loro pelle scura come l’ossidiana, i capelli bianchi e gli occhi che vanno dal rosso al verde sono tratti fisici distintivi che li rendono facilmente riconoscibili. La loro visione infrarossa consente loro di vivere e muoversi nell’oscurità totale, un adattamento che riflette perfettamente la loro natura e il loro ambiente sotterraneo. Nonostante le frequenti divisioni interne, gli elfi oscuri sanno unirsi quando minacce esterne incombono, mostrando un senso di unità sorprendente in momenti critici.

Uno dei più iconici esempi di elfi oscuri è rappresentato dai drow di Dungeons & Dragons, introdotti nel 1977 nel Manuale dei Mostri della prima edizione di Advanced Dungeons & Dragons. I drow sono elfi malvagi che vivono nel sottosuolo e sono governati da una cultura matriarcale. La loro religione è dominata dal culto di Lolth, la regina ragno, e le loro città sotterranee, costruite in forme che ricordano ragnatele, sono il centro di una complessa società intrisa di magia e intrighi. La figura di Lolth, dea della perfidia, guida la vita quotidiana dei drow, mentre le loro città riflettono la loro connessione con il caos e l’oscurità. Le casate nobiliari sono guidate da Matrone, sacerdotesse devote a Lolth, mentre gli uomini svolgono ruoli subalterni. In questo contesto, i tradimenti e le lotte interne sono all’ordine del giorno, creando un ambiente in cui la sopravvivenza è affidata al più astuto e potente.

Questa rappresentazione dei drow ha avuto un’influenza notevole anche nei videogiochi, come Baldur’s Gate, dove personaggi come Viconia incarnano la complessità morale di questa razza. Sebbene siano condannati alla malvagità, i drow non sono mai ritratti come esseri unidimensionali, ma come individui con lotte interiori, sofferenze e speranze di redenzione.

Gli elfi oscuri non sono confinati solo all’universo di Dungeons & Dragons; la loro presenza è forte anche in altre opere di fantasy. Nella trilogia The Deed of Paksenarrion di Elizabeth Moon, per esempio, gli elfi oscuri rappresentano una setta ribelle che si allontana dagli insegnamenti di divinità più nobili per abbracciare i culti delle forze oscure, esplorando temi di corruzione e perdita. In EverQuest, gli elfi oscuri (Teir’Dal) sono una delle razze centrali, con una società dominata da una regina potente e un sistema di caste complesse. In Warhammer, i Druchii sono elfi traditori che venerano il dio del sangue Khaine e sono noti per la loro crudeltà e odio verso le altre razze, specialmente gli Alti Elfi.

Anche in universi più moderni, come quello di The Elder Scrolls, gli elfi oscuri, o Dunmer, rappresentano una razza complessa e tormentata. Originari di Morrowind, i Dunmer sono divisi tra la loro cultura conservatrice e un desiderio di vendetta contro gli dèi che li hanno maledetti. Con la loro pelle grigio-azzurra e gli occhi rossi, i Dunmer sono una rappresentazione perfetta di come l’oscurità possa non solo essere fisica, ma anche spirituale e culturale.

La figura degli elfi oscuri si evolve e si adatta continuamente, ma il loro fascino rimane invariato. Questi personaggi sono una riflessione sulla corruzione, sul potere e sulla lotta tra luce e oscurità. La loro presenza, che spazia dai miti norreni alle opere moderne, continua a captare l’immaginazione di appassionati di ogni genere, rendendoli una parte imprescindibile della cultura popolare. La continua evoluzione della loro rappresentazione nelle storie moderne, dai giochi di ruolo ai videogiochi, li mantiene vivi nel cuore del fantasy, dove rimangono simboli di bellezza, terrore e complessità.