La spezia scorre di nuovo. HBO ha ufficialmente riattivato la sua “macchina delle spezie” annunciando l’inizio delle riprese della seconda stagione di Dune: Prophecy, il prequel dell’universo di Frank Herbert che ha conquistato fan e critica nel 2024. Dopo il trionfo della prima stagione, la serie prodotta da Legendary Television e distribuita su Sky e NOW torna a espandere l’universo di Dune con nuovi personaggi, intrighi e panorami mozzafiato che spaziano tra Ungheria, Giordania e Spagna.
A capo della produzione ritroviamo la showrunner Alison Schapker, già autrice di Fringe e Westworld, che promette un secondo capitolo ancora più oscuro, spirituale e politicamente complesso. Per celebrare l’inizio delle riprese, HBO ha pubblicato un video dietro le quinte che mostra il ritorno del cast, i set immersi nel deserto e il palpabile entusiasmo della troupe: il segnale più chiaro che Dune: Prophecy è pronta a tornare più epica che mai.
Nuovi volti tra le sabbie del destino
La seconda stagione vedrà l’arrivo di tre nuovi nomi di peso: Indira Varma (Game of Thrones, Obi-Wan Kenobi), Tom Hollander (The White Lotus, Pirates of the Caribbean) e Ashley Walters (Top Boy, Bullet Boy). HBO non ha ancora svelato i ruoli che interpreteranno, alimentando così la curiosità dei fan. Visti i toni mistici e dinastici della serie, non è difficile immaginare che possano incarnare nuovi membri delle antiche casate o figure centrali nelle lotte di potere religiose e politiche che precedono la nascita delle Bene Gesserit.
Accanto a loro, ritornano le protagoniste Emily Watson (Valya Harkonnen) e Olivia Williams (Tula Harkonnen), le due sorelle destinate a fondare la leggendaria Sorellanza. Al loro fianco, rivedremo Jodhi May nei panni dell’Imperatrice Natalya, Travis Fimmel come il carismatico soldato Desmond Hart, e un cast corale che include Sarah-Sofie Boussnina, Shalom Brune-Franklin, Yerin Ha, Aoife Hinds e Tessa Bonham Jones.
Le origini delle Bene Gesserit
Dune: Prophecy non è solo una serie ambientata 10.000 anni prima di Paul Atreides: è un viaggio alle radici del mito. Tratta dal romanzo Sisterhood of Dune di Brian Herbert e Kevin J. Anderson, l’opera esplora le fondamenta ideologiche, genetiche e spirituali delle Bene Gesserit, l’enigmatica confraternita che dominerà il destino dell’universo di Dune.
Ambientata nel turbolento periodo successivo al Jihad Butleriano, la serie racconta come l’umanità, sopravvissuta alla rivolta contro le macchine pensanti, stia tentando di ricostruire se stessa. In questo caos emergono Valya e Tula Harkonnen, due donne diverse ma unite dal desiderio di plasmare un nuovo ordine attraverso la conoscenza, la fede e la manipolazione. È qui che nasce il seme della Sorellanza, con le sue liturgie segrete e le sue missioni genetiche, elementi che faranno da ponte tra la mistica e la politica — cuore pulsante del mondo di Herbert.
Un prequel che parla al futuro
Una delle magie di Dune: Prophecy è la sua capacità di evocare un passato remoto che sembra però familiare. Nelle sue atmosfere si respira la tensione tra tecnologia e religione, potere e destino, femminile e maschile. Ogni episodio della prima stagione ha mostrato come la serie riesca a unire la profondità filosofica dei romanzi originali con la spettacolarità cinematografica inaugurata da Denis Villeneuve nei film Dune e Dune: Parte Due.
Con la seconda stagione, la showrunner Schapker promette di ampliare il respiro narrativo, esplorando nuove case nobiliari, nuove pianure di sabbia e soprattutto le conseguenze delle scelte compiute dalle sorelle Harkonnen. La regia e la fotografia continueranno a privilegiare una resa visiva maestosa e mistica, con un linguaggio estetico che fa convivere il deserto con il sacro, la sabbia con la carne, la fede con la scienza.
Attesa e profezia
La produzione della prima stagione fu segnata dagli scioperi di Hollywood, che ne ritardarono l’uscita fino al novembre 2024. Ora, con le riprese del nuovo ciclo già in corso, i fan sperano di rivedere Dune: Prophecy entro la fine del 2025. Nessuna data è stata confermata, ma l’entusiasmo del cast e della crew fa presagire un percorso più rapido.
Per il fandom di Dune, questa serie rappresenta qualcosa di più di un semplice spin-off: è la ricostruzione di un’eredità. È la storia di come il potere nasca dal silenzio, di come le donne dell’universo di Herbert abbiano imparato a piegare la genetica, la politica e la religione ai propri fini, gettando le basi per la venuta del Kwisatz Haderach.
E anche se noi non possiamo vedere il futuro — non siamo il Kwisatz Haderach, come ironizza HBO — una cosa è certa: la Profezia è appena cominciata.
