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Nautilus: Un Adattamento TV di Jules Verne che Perde la Magia di Ventimila leghe sotto i mari

Nel panorama delle produzioni TV che tentano di portare in vita i classici della letteratura, Nautilus, la serie TV lanciata su Prime Video, si presenta come una delle più recenti reinterpretazioni della leggendaria figura del Capitano Nemo, il protagonista di Ventimila leghe sotto i mari di Jules Verne. Basata sul racconto delle origini di Nemo, questa serie non si limita a un semplice adattamento; piuttosto, cerca di rinnovare il mito e di rivivere la grandiosità della storia in un contesto moderno, ma purtroppo non senza delle ombre.

La genesi di Nautilus è tutt’altro che lineare. Originariamente pensata per Disney+, la serie ha subito una serie di colpi di scena dietro le quinte, culminati nell’abbandono del progetto da parte del colosso dello streaming. Tuttavia, il destino ha riservato una seconda chance per il capitano Nemo e il suo leggendario sottomarino, grazie all’acquisizione dei diritti da parte di AMC, un network rinomato per produzioni di qualità come The Walking Dead. L’accordo con Prime Video ha garantito la distribuzione in diverse nazioni, tra cui Italia, Gran Bretagna, Irlanda e Australia. Un cambio di rotta che ha dato nuova vita al progetto, ma che, purtroppo, non ha impedito che la serie incappasse in alcune scelte narrative discutibili.

La trama di Nautilus ruota attorno alla figura di Nemo, il quale, in questa versione, viene descritto come un uomo oppresso e schiavo della Compagnia britannica delle Indie orientali. Laddove il romanzo di Verne offriva una visione complessa di Nemo, con le sue radici anti-imperialiste e la sua lotta per la libertà, la serie riduce queste sfumature a un dramma semplice e forse troppo lineare, dove il Capitano Nemo è più un emarginato in cerca di vendetta che un uomo simbolo di speranza e sfida contro l’oppressione. Una scelta che, seppur interessante, rischia di appiattire la profondità del personaggio.

Inoltre, l’intento di spingere verso un’atmosfera drammatica, con conflitti psicologici e tensioni che si sviluppano troppo in fretta, finisce per erodere il potenziale della serie. Il senso di avventura e scoperta che permeava le opere di Verne è sostituito da un’immediata tensione narrativa che non lascia spazio alla meraviglia delle esplorazioni oceaniche. Non c’è più la meraviglia di un viaggio sottomarino nel cuore di un mondo misterioso, ma un dramma di vendetta che travolge un po’ troppo velocemente i personaggi e la loro evoluzione.

La produzione, che può contare su un cast di tutto rispetto – da Shazad Latif a Georgia Flood, passando per la partecipazione di star come Richard E. Grant e Anna Torv – si distingue per l’impegno visibile, ma la sceneggiatura a tratti troppo frettolosa e la riscrittura di alcune dinamiche, sebbene comprensibile nell’intento di modernizzare, rischiano di compromettere l’eredità del materiale originale. È chiaro che c’era la volontà di rendere Nautilus un prodotto fresco e appetibile per il pubblico odierno, ma il risultato finale lascia qualche perplessità.

Dal punto di vista estetico, la serie riesce comunque a restituire l’atmosfera cupa e misteriosa che si addice alla leggenda di Nemo e del suo Nautilus, ma il richiamo all’immaginario di Verne, seppur presente, non riesce mai a risuonare con la stessa potenza del romanzo. La stessa compagnia delle Indie Orientali, nemico storico di Nemo, viene descritta con tratti un po’ troppo generici, quasi come se mancasse quel carattere storico e filosofico che il romanzo di Verne aveva saputo ben incapsulare.

Nautilus rappresenta dunque un’ottima occasione mancata. Nonostante le buone intenzioni e le potenzialità del materiale originale, la serie si perde in una trama che fatica a mantenere viva la magia della narrazione di Verne. Le avventure sottomarine, che erano il cuore pulsante del libro, si trasformano in un dramma di vendetta e sopraffazione che perde la sua epicità. È un adattamento che riscrive la storia ma, purtroppo, dimentica di onorare l’essenza di ciò che ha reso Ventimila leghe sotto i mari un capolavoro. Se, da un lato, questa serie offre uno spunto per nuove generazioni, dall’altro manca di quella profondità che avrebbe potuto rendere giustizia all’immensità della narrazione di Verne. In conclusione, Nautilus potrebbe essere un buon punto di partenza per avvicinare i più giovani a un classico della letteratura, ma è lontana anni luce dall’essere l’adattamento che i fan di Verne avrebbero sperato.

Mysteria. Il Festival delle culture fantastiche ritorna dal 24 al 27 ottobre 2024

Dal 24 al 27 ottobre 2024, il Castello di Brescia si trasformerà nel fulcro della fantasia grazie a “Mysteria. Festival delle culture fantastiche”. Questo evento unico promette di mescolare magia, tecnologia, musica e letteratura, creando un’esperienza indimenticabile per i visitatori di tutte le età. Ideato e promosso da tre entità culturali locali — Cieli Vibranti, Visionaria e Scena Urbana — e sostenuto dal bando “Per la cultura 2023” di Fondazione Cariplo, Mysteria intende coinvolgere famiglie e appassionati in un viaggio attraverso i mondi fantastici, dall’horror al fantasy fino alla fantasiascienza.

Durante il giorno, i partecipanti potranno prendere parte a conferenze e laboratori. Gli esperti della Società Tolkeniana Italiana guideranno il pubblico nel mondo de “Il Signore degli Anelli”, mentre gli economisti spiegheranno le curiosità di un galeone d’oro di Harry Potter in termini di crediti di Star Wars. Non mancheranno spazi dedicati alla lettura e presentazione di novità editoriali, permettendo ai visitatori di immergersi in librerie di generi fantastici e sci-fi. I più piccoli potranno divertirsi con laboratori di teatro e disegno, mentre le famiglie potranno sfidarsi in giochi da tavolo a tema presso il Museo del Risorgimento.

La magia di Mysteria si farà più intensa con l’arrivo della sera, quando il Castello si illuminerà di installazioni artistiche ispirate al tema “Le origini del fantastico”. Grazie a videomapping e installazioni luminose, gli spazi del Castello si animeranno con storie di Jules Verne, creature da fiaba e macchine del tempo. Settantadue opere luminose, due delle quali realizzate in collaborazione con studenti delle accademie di belle arti LABA e Santa Giulia, guideranno i visitatori in un percorso immersivo che non mancherà di stupire.

L’area del Bastione di San Marco sarà dedicata all’“area food”, con la partecipazione della rete “Brescia Buona. Il gusto dell’accoglienza”, che comprende undici cooperative sociali bresciane attive nel settore della ristorazione. Questo non solo offrirà ai visitatori l’opportunità di gustare delizie locali, ma contribuirà anche a un’iniziativa di accoglienza solidale.

Le iniziative diurne di Mysteria saranno ad ingresso gratuito, rendendo l’evento accessibile a tutti. Tuttavia, il percorso luminoso serale richiederà un biglietto unico al costo di 7 euro, con ingresso gratuito per i bambini fino a 4 anni. Fabio Larovere, Andrea Faini e Anna Berna, i direttori artistici del festival, hanno sottolineato l’importanza di questo progetto: “Il festival è un invito alla lettura e un’occasione per coinvolgere le famiglie”. Con una vasta sinergia di attori locali, dalle università alle case editrici, Mysteria punta a creare un nuovo immaginario collettivo, unendo arte e creatività per rendere Brescia un luogo ancora più vibrante.

 “Mysteria. Festival delle culture fantastiche” non è solo un evento, ma un’avventura che trasforma il Castello di Brescia in un rifugio di immaginazione, dove il fantastico prende vita attraverso storie, installazioni artistiche e attività coinvolgenti. Non resta che segnare sul calendario queste date magiche e prepararsi un’esperienza indimenticabile!

Bereguardo Fantasy Festival: la magia ritorna al Castello! dal 11 al 13 ottobre 2024

L’autunno è arrivato e con esso si avvicina uno degli appuntamenti più attesi da tutti gli appassionati di mondi fantastici: il Bereguardo Fantasy Festival. Dopo il clamoroso successo della sua prima edizione, l’evento torna a infondere nuova vita nel magnifico Castello di Bereguardo, pronto a far sognare migliaia di visitatori con un programma ricco e avvincente. Tra le antiche mura che hanno assistito a secoli di storia, il confine tra realtà e immaginazione si assottiglia, permettendo a chiunque di varcarlo e lasciarsi trasportare in un universo fatto di magia, epiche avventure e creature incantate.

Il festival, che si svolgerà da venerdì 11 ottobre a domenica 13 ottobre 2024, promette un’esperienza immersiva e indimenticabile, completamente gratuita e aperta a tutti. L’inaugurazione, prevista per le 18:00 di venerdì, sarà un trionfo di luce e spettacolo grazie a “La chimica del fuoco”, un’esibizione pirotecnica che illuminerà la notte e aprirà ufficiale le porte di un fine settimana straordinario. A seguire, le note dell’epic folk del gruppo “Barad Guldur” risuoneranno nella corte del castello, creando un’atmosfera suggestiva e sognante, perfetta per introdurre i visitatori nel clima fiabesco dell’evento.

Il sabato sarà un susseguirsi di emozioni e sorprese. I cavalieri Jedi incroceranno le loro spade laser in spettacolari combattimenti, mentre conferenze tematiche come “Animali fantastici e dove trovarli: nei miti e nell’arte” e “Il Medioevo secondo Walt Disney” offriranno momenti di approfondimento culturale, mescolando il sapere con l’ incanto. Non mancheranno le rievocazioni di scherma medievale, che riporteranno in vita antiche gesta di eroismo e coraggio. E per chiudere la giornata con il botto, l’esibizione dei Gemboy, noti per il loro stile irriverente e goliardico, sarà un’occasione per divertirsi e lasciarsi andare a risate e buonumore.

Domenica il festival non rallenta il suo ritmo incalzante. La sfilata Steampunk vedrà sfilare personaggi stravaganti e misteriosi, vestiti con abiti che sembrano usciti da un romanzo di Jules Verne. L’entusiasmo salirà alle stelle con il contest cosplay, un’esplosione di creatività e talento che vedrà sfidarsi centinaia di partecipanti, pronti a vestire i panni dei loro eroi preferiti. Ma non finisce qui: l’incontro ravvicinato con i rapaci, che si svolgerà tra le sale del castello, offrirà un’esperienza educativa unica, permettendo ai visitatori di conoscere da vicino questi maestosi animali e di scoprire i segreti del loro mondo.

Per tutta la durata del festival, oltre 70 espositori animeranno il cortile e le stanze del castello, creando un vivace bazar di articoli nerd, memorabilia cosplay, giochi di ruolo e da tavolo. Artisti e scrittori troveranno spazio nell’Artist & Writer Alley, dove sarà possibile scoprire opere originali e incontrare i loro autori. I più temerari potranno arrivare alla prova con il tiro con l’arco medievale, mentre chi vorrà concedersi una pausa golosa avrà solo l’imbarazzo della scelta: stand gastronomici proporranno una varietà di specialità culinarie, accompagnate da bevande storiche come idromele, ippocrasso e birre artigianali, per un vero e proprio viaggio nei sapori del passato.

Il Bereguardo Fantasy Festival non è solo un evento, ma un portale verso un altro mondo, un’occasione per staccare dalla quotidianità e immergersi in un’avventura fuori dal comune. È un’esperienza che unisce tutte le età e tutte le passioni, dal più giovane sognatore al più esperto cultore del fantasy. L’invito è chiaro: lascia alle spalle il mondo reale e preparati a vivere un fine settimana da fiaba, tra draghi e cavalieri, magie e leggende.

Per chi desidera conoscere ogni dettaglio del programma, è possibile visitare il sito ufficiale, dove trovare tutte le informazioni su eventi, orari e ospiti. Non perdere l’occasione di partecipare a questo straordinario viaggio: il Bereguardo Fantasy Festival ti aspetta, pronto ad aprire le porte del suo incantato castello per farti vivere un sogno a occhi aperti.

«L’isola Misteriosa» di Jules Verne secondo Franco Caprioli e Claudio Nizzi

Immaginatevi catapultati nel tumulto della guerra di secessione americana, mentre la città di Richmond è stretta tra le grinfie delle truppe nordiste di Grant. È qui che ha inizio uno dei racconti più iconici della letteratura, “L’Isola Misteriosa” di Jules Verne, trasformato ora in un’epica avventura a fumetti grazie alla maestria di Franco Caprioli e Claudio Nizzi.

Nel 1865, cinque prigionieri e un fedele cane riescono a fuggire dalla loro terra natia a bordo di un pallone aerostatico. Ma il destino ha in serbo per loro una prova ben più grande: una tempesta furiosa li scaglierà su un’isoletta sperduta e disabitata nel vasto Pacifico. È qui che inizia il loro incredibile viaggio, tra incontri inquietanti, pericoli mortali ed eventi misteriosi che li porteranno verso un finale esplosivo.

Franco Caprioli, rinomato maestro dell’arte sequenziale italiana, ha dedicato la sua carriera alla trasposizione a fumetto delle opere di Jules Verne. Conosciuto affettuosamente come “il poeta del mare” per le sue ambientazioni marine, Caprioli ha già interpretato nella sua vita opere come “Michele Strogoff” e “I figli del capitano Grant”. La sua collaborazione con Claudio Nizzi, celebre autore di “Mister No” e “Tex”, ha prodotto un adattamento straordinario, che Nizzi stesso ha descritto come una reinvenzione piuttosto che una semplice traduzione delle parole di Verne.

Questa nuova incarnazione de “L’Isola Misteriosa” non delude le aspettative: pubblicata dalle Edizioni NPE, l’opera vanta ottanta tavole a colori che catturano l’immaginazione e l’emozione di ogni pagina. Disponibile in formato cartonato di grande formato, l’edizione promette di portare i lettori in un viaggio visivo indimenticabile. Se siete fan di Jules Verne, appassionati del genere avventuroso o semplicemente amanti dell’arte del fumetto, “L’Isola Misteriosa” di Franco Caprioli e Claudio Nizzi è un’imperdibile aggiunta alla vostra collezione. Non perdetevi l’opportunità di immergervi in ​​questa straordinaria avventura, disponibile nelle librerie a partire dal 12 luglio. Che l’avventura abbia inizio!

LEGO Jules Verne: set esclusivo in omaggio, come ottenerlo!

Amanti di Jules Verne e LEGO? Non perdete questa occasione! Un set esclusivo a tema è disponibile per un periodo limitatissimo, ma per ottenerlo dovrete essere veloci e soddisfare alcune condizioni.

Cosa vi aspetta?

  • Il set “Omaggio ai libri di Jules Verne” (40690) composto da 351 pezzi, dedicato ai più famosi romanzi dello scrittore, come “Il giro del mondo in ottanta giorni”, “Ventimila leghe sotto i mari” e “Cinque settimane in pallone”.
  • Un kit ricco di dettagli, alto 11 cm, largo 15 cm e profondo 14 cm, che include una minifigure di Jules Verne.
  • Un’occasione imperdibile per celebrare uno dei più grandi autori di sempre e la sua passione per l’esplorazione.

Come ottenerlo?

  • Essere iscritti al programma LEGO Insiders (gratuito per i maggiorenni).
  • Effettuare una spesa di almeno 150 euro sullo shop LEGO, nei LEGO Store o tramite ordini telefonici.
  • Sfruttare l’offerta entro il 30 giugno 2024 (in alcuni casi, fino al 23 giugno).

Attenzione!

  • L’omaggio è disponibile fino a esaurimento scorte.
  • Un solo set per famiglia.
  • Non valido per ordini Pick a Brick (Standard), LEGOLAND, LEGOLAND Discovery Center o LEGO Store certificati.

Un’alternativa per chi non è Insider?

Per chi non vuole iscriversi al programma o preferisce spendere meno, c’è il set “Trofeo” (40688) da 157 pezzi, in omaggio con acquisti di almeno 65 euro su determinati temi LEGO. Un regalo perfetto per bambini dai 7 anni in su.

Non perdete questa occasione unica! Correte sullo shop LEGO e preparatevi a un viaggio indimenticabile tra le pagine di Jules Verne!

Jules Verne: il visionario che immaginò il futuro

Jules Verne, nome leggendario della letteratura francese, non ha solo appassionato generazioni di lettori con i suoi romanzi avventurosi, ma ha anche profetizzato con sorprendente accuratezza alcune delle invenzioni che avrebbero rivoluzionato il mondo.

Un’epoca di prodigi e di fantasia

Nato a Nantes nel 1828, Verne visse in un’epoca di grandi sconvolgimenti tecnologici. La Prima e la Seconda Rivoluzione Industriale spinsero l’umanità verso traguardi mai visti prima: ferrovie, automobili, dirigibili, telegrafi, telefoni, navi a vapore… La fantasia degli uomini era inebriata da queste conquiste e Verne, spirito curioso e visionario, seppe cogliere l’essenza di questo fermento e plasmarlo nelle sue opere.

Viaggio verso la Luna: un sogno diventato realtà

Forse la “predizione” più famosa di Verne è quella dei viaggi lunari. Nei romanzi “Dalla Terra alla Luna” (1865) e “Intorno alla Luna” (1870), descrisse con ingegno un cannone gigante in grado di lanciare una capsula spaziale verso il nostro satellite. Un’impresa che, pur con alcune differenze, si sarebbe avverata circa un secolo dopo, con le missioni Apollo della NASA.

Ventimila leghe sotto i mari: esplorando le profondità oceaniche

Un altro capolavoro di Verne, “Ventimila leghe sotto i mari” (1870), ci porta nelle profondità oceaniche a bordo del Nautilus, il sottomarino del misterioso Capitan Nemo. Un’invenzione che all’epoca era solo un sogno, ma che già affascinava gli ingegneri e gli inventori. Verne, con la sua penna visionaria, ne descrisse le caratteristiche con sorprendente accuratezza, anticipando persino l’utilizzo di motori elettrici per la propulsione.

Parigi del XX secolo: uno sguardo al futuro

In “Parigi nel XX secolo” (1863), Verne immagina la capitale francese nel 1960, popolata da grattacieli di vetro, collegata da una rete di treni ad alta velocità e dotata di automobili a gas. Un quadro futuristico che, seppur con alcune licenze poetiche, coglie alcuni elementi chiave dello sviluppo urbano e tecnologico del secolo successivo.

Come ha fatto Verne a predire il futuro?

Se da un lato Verne era dotato di una fervida immaginazione, dall’altro era anche un attento osservatore del suo tempo. Attratto dalle novità tecnologiche e appassionato di scienza, seppe cogliere le tendenze del suo tempo e proiettarle in un futuro che, seppur immaginario, presentava sorprendenti affinità con la realtà.

Un lascito inestimabile

Le opere di Jules Verne non sono solo storie avvincenti, ma anche un invito a sognare e a spingersi oltre i confini dell’immaginabile. La sua capacità di prevedere il futuro, pur con alcune inesattezze, ci ricorda che l’innovazione nasce spesso da un connubio tra fantasia e conoscenza, spingendoci a guardare sempre oltre l’orizzonte e a sognare un mondo migliore.

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Il Futuro del Design tra Fantascienza e Realtà: una Mostra Rivoluzionaria al Vitra Design Museum

Il Vitra Design Museum di Weil am Rhein, in Germania, si appresta ad inaugurare una mostra straordinaria intitolata “Science Fiction Design: From Space Age to Metaverse” il prossimo 18 maggio 2024. Questo tempio del design, noto per la sua dedizione alla ricerca e presentazione del design in tutte le sue forme, esplora il legame tra design, architettura, arte e cultura quotidiana. Ogni anno, il museo organizza fino a dieci mostre tematiche, esibite nell’iconico edificio di Frank Gehry, nel Schauderpot di Herzog & de Meuron e in altri spazi del Vitra Campus. Le esposizioni del museo, famose per la loro unicità, viaggiano anche in tour mondiale.

La mostra “Science Fiction Design” si distingue per il suo approccio innovativo, esponendo oltre 100 oggetti della collezione del museo in un allestimento futuristico curato dall’artista visivo e designer argentino Andrés Reisinger. La mostra traccia un percorso che va dagli albori del XX secolo, attraverso la Space Age degli anni ’60 e ’70, fino ai recenti design per il metaverso, completata da opere selezionate dal cinema e dalla letteratura.

Il genere della fantascienza, popolare fin dal XIX secolo, ha ispirato autori come Mary Shelley e Jules Verne a riflettere sulle sfide dell’era industriale in mondi futuristici. Il genere ha toccato temi universali come amore, guerra e morte, contestualizzandoli in viaggi spazio-temporali e nuove tecnologie. Con l’avvento del cinema, la fantascienza è diventata un genere cinematografico di rilievo, come dimostra il film “Viaggio sulla Luna” del 1902 di Georges Meliès. L’era spaziale degli anni ’50 ha visto il lancio dei primi satelliti e una corsa alla luna che ha catturato l’immaginario collettivo.

Designer come Gae Aulenti e Verner Panton hanno creato arredi che riflettevano un nuovo stile di vita moderno e hanno ispirato i set dei film di fantascienza. Mobili iconici come la serie Djinn di Olivier Mourgue e la Ribbon Chair di Pierre Paulin hanno trovato posto sul grande schermo.

Il dialogo tra fantascienza e design si è evoluto nei decenni, con opere come l’Orgone Chair di Marc Newson e l’Argyle Chair di Charles Rennie Mackintosh che hanno arricchito il panorama cinematografico. La mostra esplora anche l’impatto delle nuove tecnologie come la progettazione assistita da computer e la stampa 3D, che hanno dato vita a nuovi classici del design. Oggi, con la prospettiva di una seconda era spaziale, la mostra solleva interrogativi sul futuro del design e sull’evoluzione del metaverso come nuovo spazio per l’innovazione. Andrés Reisinger, con le sue opere digitali e la Hortensia Chair, rappresenta la fusione tra il regno fisico e il metaverso, esprimendo le aspirazioni estetiche di una generazione digitale e rendendo omaggio alla fantascienza cinematografica.

La mostra “Science Fiction Design” al Vitra Design Museum promette di essere un viaggio affascinante attraverso la storia del design e della fantascienza, un’esplorazione di come questi due mondi si sono influenzati a vicenda e di come continueranno a plasmare il nostro futuro.

“I figli del capitano Grant” di Jules Verne nell’adattamento a fumetti di Franco Caprioli

Nel 1867, Jules Verne regalò al mondo il romanzo “I figli del capitano Grant”, che sarebbe diventato il primo capitolo di una trilogia avvincente. L’amato scrittore francoisevenne seguito da capolavori come “Ventimila leghe sotto i mari” e “L’isola misteriosa”. Franco Caprioli, un grande estimatore di Verne, si cimentò in numerosi adattamenti delle sue opere, tra cui i famosi “Michele Strogoff” e “Un capitano di quindici anni”. Non riuscì però a completare il lavoro iniziato su “I figli del capitano Grant”, che venne successivamente portato a termine da un altro grande del fumetto italiano, Gino D’Antonio.

La storia racconta di Lord Glenarvan che si unisce alla ricerca dei figli di Grant, in un viaggio intorno al mondo pieno di pericoli e scoperte straordinarie. Questa epica avventura, tratta dal romanzo di Verne e adattata magistralmente da Caprioli e D’Antonio, sarà disponibile in libreria a partire dal 23 febbraio.

Grazie all’edizione cartonata a colori di Edizioni NPE, l’affascinante trasposizione a fumetti di Caprioli prende vita nuovamente, includendo anche i suoi disegni incompiuti. La storia ci porta a Glasgow nel 1861, dove il capitano Grant parte con la sua nave alla ricerca di una nuova terra da colonizzare. Dopo un naufragio provocato da un tifone, i suoi figli Mary e Robert vengono accolti dalla zia Judy e intraprendono un’avventurosa ricerca per ritrovare il padre.

Il Giro del Mondo in 80 Giorni: Un’Avventura TV che Riporta alla Luce il Capolavoro di Jules Verne

Il Giro del Mondo in 80 Giorni è uno di quei classici che non perde mai il suo fascino, un racconto che continua a catturare l’immaginazione di generazioni. Non sorprende quindi che l’adattamento televisivo di questo capolavoro di Jules Verne, prodotto da una coproduzione internazionale che coinvolge Italia, Francia e Germania, sia stato accolto con grande entusiasmo dal pubblico. Se nel 2021 la serie aveva esordito su BBC One, è solo nel dicembre del 2023 che il pubblico italiano ha potuto finalmente godersi l’avventura di Phileas Fogg su Rai 2, con la serie distribuita anche su RaiPlay. In otto episodi, questo nuovo adattamento riporta in vita la storica scommessa che ha spinto il gentleman vittoriano a circumnavigare il globo in soli ottanta giorni, mettendo alla prova non solo il suo coraggio ma anche le sue convinzioni più radicate. Con una produzione che ha visto location che spaziano dal Regno Unito alla Francia, dal Sud Africa alla Romania, la serie si presenta come una visione moderna e vibrante di un’opera senza tempo.

La Trama: Un Viaggio Senza Tempo con Nuove Prospettive

La storia, ovviamente, ruota intorno alla famosa scommessa di Phileas Fogg, un uomo abitudinario e metodico, che decide di sfidare le convenzioni del suo tempo, mettendo in gioco una somma colossale di 20.000 sterline per dimostrare che è possibile compiere il giro del mondo in 80 giorni. A dargli compagnia in questa folle impresa sono due compagni che, pur essendo piuttosto diversi tra loro, si rivelano perfetti per affiancarlo. Jean Passepartout, il cameriere fedele e pieno di risorse, è interpretato dall’attore Ibrahim Koma, mentre la giornalista Abigail Fix, un personaggio creato ad hoc per la serie, è interpretata da Leonie Benesch.

Abigail Fix, sebbene non esista nel romanzo originale di Verne, si inserisce nella trama con grande naturalezza, fungendo da narratrice e testimone di questa straordinaria avventura. Il suo compito, infatti, è quello di documentare per il mondo intero il viaggio di Fogg e dei suoi compagni, offrendo così un punto di vista fresco e contemporaneo sulla storia. Non solo una semplice cronista, Abigail diventa un simbolo della crescente emancipazione femminile nell’epoca vittoriana, un tema che la serie esplora in modo delicato ma significativo.

Un Viaggio Visivo ed Emotivo: L’Avventura di Fogg tra Cultura e Azione

Il fascino di Il Giro del Mondo in 80 Giorni non risiede solo nella sua trama avvincente, ma anche nel modo in cui riesce a trasportare lo spettatore in un’avventura visivamente straordinaria. Ogni episodio è un’occasione per scoprire nuovi luoghi e nuove culture, dall’Italia all’India, passando per l’Egitto e gli Stati Uniti. La serie, infatti, non si limita a raccontare il viaggio fisico, ma esplora anche le sfide psicologiche e sociali che i protagonisti devono affrontare lungo il cammino. Le riprese, realizzate in scenari mozzafiato, contribuiscono a rendere ogni tappa del viaggio ancora più coinvolgente, portando lo spettatore a immergersi nei paesaggi più esotici e nei contesti culturali più affascinanti.

Le riprese, purtroppo interrotte nel 2020 a causa della pandemia, hanno dovuto affrontare sfide non solo logistiche, ma anche emotive. Nonostante questo, la serie è riuscita a risollevarsi, dimostrando una straordinaria capacità di adattamento, proprio come i suoi protagonisti. Questo aspetto aggiunge un valore ulteriore all’intero progetto, testimoniando la resilienza di un’opera che riesce a combinare modernità e tradizione.

Un Cast Stellare e Un Nuovo Approccio alla Storia

Parlando di adattamenti, uno degli aspetti più apprezzati da pubblico e critica è sicuramente il cast. David Tennant, nei panni di Phileas Fogg, è perfetto nel portare sullo schermo un personaggio che, pur mantenendo il suo carattere rigido e razionale, evolve in un viaggio che è tanto interiore quanto fisico. Tennant riesce a rendere il personaggio incredibilmente umano, capace di crescita, di errore, ma anche di grande coraggio. Accanto a lui, Ibrahim Koma interpreta un Passepartout vivace e ricco di sfumature. In questo adattamento, Passepartout non è solo un cameriere ma un vero e proprio compagno di viaggio, un personaggio che con la sua intelligenza e le sue risorse sa rivelarsi fondamentale in ogni momento di difficoltà.

Leonie Benesch, nel ruolo di Abigail Fix, porta una ventata di freschezza e modernità, rivelandosi un’aggiunta ben più che funzionale. La sua presenza arricchisce la narrazione, introducendo nuove dinamiche che ampliano l’universo creato da Verne. In un’epoca in cui la figura della donna comincia a lottare per affermare la propria indipendenza, Abigail è un simbolo di emancipazione, ma non viene mai usata come semplice strumento di propaganda. Il suo personaggio è ben costruito, e non c’è mai la sensazione che la sua presenza sia forzata all’interno della storia.

Il Successo Continua: Rinnovo e Nuove Avventure all’orizzonte

L’arrivo della serie in Italia è stato accolto con entusiasmo, e non solo dai fan del libro di Verne, ma anche da un pubblico più giovane che ha scoperto il fascino di questa avventura grazie alla bellezza visiva e alla modernità dei temi trattati. Il fatto che la serie sia già stata rinnovata per una seconda stagione prima ancora della messa in onda della prima è la conferma che Il Giro del Mondo in 80 Giorni ha tutte le carte in regola per diventare un successo duraturo. Il progetto è riuscito a conquistare anche il cuore del pubblico più moderno, nonostante il suo legame con una storia che ha più di 150 anni.

In definitiva, questa serie non è solo un omaggio alla scrittura di Jules Verne, ma una nuova vita per una storia che continua a emozionare. Con un cast brillante, una trama coinvolgente e una realizzazione impeccabile, Il Giro del Mondo in 80 Giorni si è inserito nel panorama televisivo come uno dei prodotti più interessanti degli ultimi anni. Il nome di Phileas Fogg, quindi, continua a risuonare forte, proprio come l’avventura che nessuno smette mai di raccontare.

“Un Capitano di Quindici Anni” di Franco Caprioli e Claudio Nizzi

Febbraio 1873: dopo una fortunata stagione di caccia alla balena, la nave Pilgrim, comandata dall’esperto capitano Hulllascia la Nuova Zelanda per dirigersi verso la California. A bordo, oltre all’equipaggio: la signora Weldon – moglie del proprietario del brigantino – insieme a suo figlio Jack, il marinaio quindicenne Dick, l’entomologo Benedetto e il misterioso cuoco Negoro. Quello che doveva essere un tranquillo viaggio di ritorno, si rivelerà ben presto una vera odissea: tra oceani, foreste, naufragi e rapimenti, si susseguiranno incredibili avventure e colpi di scena. Dal romanzo Un capitano di quindici anni di Jules Verne, l’adattamento a fumetti a cura di due grandi autori della Nona Arte: Franco Caprioli e Claudio Nizzi.

Claudio Nizzi, autore di Tex per oltre trent’anni (considerato difatti l’erede di Gianluigi Bonelli), ha trasposto questa affascinante opera del padre della moderna fantascienza, strutturando la sceneggiatura in modo che mettesse in evidenza le naturali propensioni di Franco Caprioli. Le vicende e l’ambientazione hanno permesso, infatti, al fumettista di Mompeo di dare libero sfogo ai propri temi e stili preferiti: il mare e la natura, ritratti attraverso la sua innovativa tecnica del puntinismo e quella più tradizionale del tratteggio. Scene, costumi, abbigliamenti offrono una fotografia dell’epoca, grazie al grande lavoro di precisione e di studio operato dal disegnatore. «Un capitano di quindici anni» è la terza uscita della collana dedicata a Franco Caprioli, pubblicata da Edizioni NPE. In libreria dal 9 dicembre.

“Michele Strogoff”: il classico di Jules Verne illustrato da Franco Caprioli

“Michele Strogoff”, famoso romanzo di Jules Verne scritto nel 1876, è stato più volte adattato per il cinema. A curarne la trasposizione a fumetti, uno dei più stimati e innovativi autori di fumetto italiani: Franco Caprioli. Tra i suoi lavori più memorabili si ricordano proprio la storia del corriere dello zar di Russia, Michele Strogoff, e quella del capitano del veliero Delphin narrata ne “I violatori del blocco”. Pubblicate entrambe originariamente su «Il Giornalino» negli anni Settanta, le due opere approdano ora in libreria in un volume unico pubblicato da Edizioni NPE.

“Michele Strogoff” narra la storia di un capitano dei corrieri dello Zar Alessandro II, incaricato di recapitare un messaggio segreto al fratello del sovrano. Per farlo dovrà attraversare tutta la Siberia, arrivando fino a Irkutsk. Una missione a cui è legata la sorte dell’intera Russia, minacciata da una rivolta tartara. Comincia così il viaggio di Michele Strogoff che, tra pericoli e agguati, proverà con grande audacia a portare a termine il proprio compito. Un classico del padre della fantascienza, meravigliosamente trasposto in immagini da Franco Caprioli insieme a un’altra celebre opera di Verne: “I violatori del blocco”.

Il volume è il secondo della collana dedicata a Franco Caprioli. In libreria dal 30 settembre.

Submarine 2020: il pub Ventimila Leghe sotto i Mari

Submarine 2020 è un pub di Roma in Via Rodi 17: perché ne parliamo in un magazine “nerd”? Perché nella geniale idea di Alessia, questo pub non è un semplice “locale” ma una vera e propria esperienza scenografica all’interno di un sommergibile che strizza l’occhio al mitico Nautilus di Ventimila Leghe sotto i mari di Jules Verne. A metà tra l’estetica steampunk con richiami precisi che evocano l’atmosfera dei ponti dei leggendari u-boat della WWII. Submarine 2020 è un luogo nuovo, non scontato, ricco di creatività e collezioni originali.

Questa birreria nasce con forza dalla parola “passione”, la passione ardente di Alessia, classe ’77, e di suo marito che hanno iniziato questo progetto nel 2020 con tanti “stop and go” dovuti alla situazione pandemica mondiale. La giovane imprenditrice ha rilevato uno storico bar del quartiere Prati, chiuso ormai da alcuni anni con l’obiettivo ambizioso di realizzare un locale “diverso dagli altri” con un’atmosfera raccolta, appagante e originale. Dopotutto le mura del caffè originale ben si prestavano all’idea di sommergibile, essendo la pianta del locale, di per sé, “stretta e lunga”.

Cercando ispirazione, Alessia e suo marito si sono lasciati guidare dalle proprie passioni: lui è un noto collezionista di orologio militari della Seconda Guerra mondiale innamorato dei grandi “Assi” del conflitto, gli eroi di entrambe le fazioni, noti per il loro coraggio che supera di gran lunga la loro ideologia, stimati per le loro gesta anche dalla fazione nemica. Poi si sono imbattuti, nelle loro ricerche, nella ricostruzione del Sommergibile Aquila IV all’interno del parco Cinecittà World di Roma (ovvero l’originale U-571 del film riportato a nuova vita grazie allo storytelling dei creativi del parco guidati … ehm, dal sottoscritto!) e di un pub “Submarine” in Romania creato dai designer Tohotan Alessandro e Zoltan Zelenyak del 6th Sense Interior.

L’idea era dunque nata: trasportare gli avventori in un vero e proprio sottomarino, ora si doveva realizzare! La coppia di Roma si è messa a cercare pezzi originali di veri sommergibili del secondo conflitto globale unitamente a vario materiale bellico recuperato da collezionisti in mezza Europa. Partendo da questi memorabilia, una vera e propria “collezione” degna di un museo, ha acquisito ricostruzioni fedeli e, soprattutto, grazie alla loro creatività ha realizzato ambienti scenografici originali resi ancor più “magici” grazie al suggestivo sistema di illuminazione (realmente un’opera d’arte di riuso “creativo dei materiali”). Ad esempio sono geniali gli accessi della “ritirata” (i bagni, per intenderci) che riproducono perfettamente le porte a tenuta stagna dei sommergibili: Alessia e il marito sono partiti da normali ante allo stato grezzo e le hanno lavorate sapientemente per ricreare una texture verosimile in ottone arrugginito sulle quali hanno aggiunto un volantino / manopola di tipo idraulico (quello delle fognature) così da renderlo credibile per gli ospiti.

Come capirete, la realizzazione di questo “Submarine 2020” è stata una vera avventura, metafora perfetta del coraggio degli eroi citati nel locale, i grandi sommergibilisti che pur vivendo in condizioni difficili sono riusciti a compiere gesta leggendarie superando ogni difficoltà.

Ma una birreria non è tale senza, ovviamente, la Birra… E l’offerta del Submarine 2020 ha veramente la B maiuscola! La selezione delle bevande è molto ricercata e non scontata, marchi belgi, irlandesi e italiani rari e entusiasmanti (in particolare le IPA sono tutte da provare!). Similmente, la scelta del food è frutto di una ricerca unica con prodotti sostenibili e estremamente gustosi, basta provare i taglieri di salumi e di formaggi per capire che non si tratta “del solito” cibo da pub: una vera leccornia! Così come i panini, gustosi, con carne selezionata e pane fatto appositamente per il locale da un mastro fornaio, veramente a km0! Da sottolineare anche i piatti di ispirazione messicana che mettono il fuoco nel palato, facendo battere il cuore anche al più glaciale Capitano Nemo.

Il locale, che ha aperto da qualche mese, si sta preparando per offrire un palinsesto di iniziative molto ricco e variegato anche – e soprattutto – dedicato al popolo nerd come reading, serate culinarie speciali tematiche, gaming night in collaborazione con importanti associazioni di settore.

Submarine 2020 è stata una scoperta, un’esperienza, un’avventura “sotto il mare”. Entrando nel locale si apprezza il gusto e la creatività, l’idea e lo storytelling originale per un’esperienza inedita per Roma realizzata dalla passione meravigliosa di una coppia di giovani sognatori!

Mollate gli Ormeggi, la rotta verso la il gusto è impostata, basta scendere Ventimila leghe sotto i mari!

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