Immaginate un presidente degli Stati Uniti con i muscoli da wrestler, un passato da star hollywoodiana e il QI politico di un tostapane. Affiancatelo a un primo ministro britannico austero, veterano dell’esercito e con un’irritazione cronica per i colleghi d’oltreoceano. Ora metteteli in una crisi geopolitica mondiale, con un attentato terroristico, un aereo presidenziale che esplode in volo e una fuga rocambolesca nei boschi della Bielorussia. No, non è uno spin-off comico di The Crown o un reboot di Olympus Has Fallen… è Capi di Stato in fuga (Heads of State), il nuovo film diretto da Ilya Naishuller – già regista del sorprendente Io sono Nessuno (Nobody) – e disponibile su Amazon Prime Video dal 2 luglio 2025.
Sulla carta sembra un disastro annunciato. Una premessa che strizza l’occhio a mille cliché del cinema d’azione americano: l’uomo forte al potere, il nemico vendicativo con accento slavo, la guerra imminente evitabile solo con sparatorie e battutacce. Eppure, il film riesce nell’impresa più difficile: essere molto più divertente e coinvolgente di quanto ci si aspetti.
A dare corpo (e tanta fisicità) ai due leader mondiali ci pensano John Cena, nei panni del presidente Will Derringer, e Idris Elba, primo ministro britannico Sam Clarke. Due personaggi che incarnano alla perfezione i rispettivi cliché culturali: il primo un ex attore d’azione imbarcato in politica per popolarità – un evidente riferimento a Schwarzenegger e all’era post-Idiocracy – e il secondo un politico navigato con esperienza militare, che cerca di mantenere la calma anche mentre esplodono missili a pochi metri di distanza. La loro rivalità è feroce, le frecciatine abbondano, ma quando il pericolo si fa reale, i due saranno costretti a collaborare per sopravvivere – e salvare il mondo, naturalmente.
L’equilibrio tra commedia e azione è l’elemento che più sorprende. Naishuller mette in scena scontri adrenalinici e situazioni assurde con uno stile che ricorda i buddy movie anni ’90, ma aggiornati con la frenesia moderna. C’è la scena iniziale con una missione MI6 durante la Tomatina spagnola (sì, la famosa guerra dei pomodori), in cui l’agente Noel – interpretata da una grintosa Priyanka Chopra – viene coinvolta in un’operazione che finisce nel caos più totale. E c’è l’esilarante fuga nei boschi dopo che Air Force One viene abbattuto, con Cena ed Elba che si lanciano col paracadute nel cuore dell’Europa dell’Est, inseguiti da due villain cartooneschi (ma letali) interpretati da Aleksandr Kuznetsov e Katrina Durden, ribattezzati Sasha e Olga “the Killers”, due sosia malvagi di Boris e Natasha.
Il cattivo di turno, Viktor Gradov (interpretato da un Paddy Considine sorprendentemente cupo), è un trafficante d’armi animato dal desiderio di vendetta, mentre in sottofondo aleggia una critica geopolitica (non troppo sottile) sul ruolo della NATO e le fragilità delle alleanze internazionali.
La scrittura di Josh Appelbaum, André Nemec e Harrison Query non brilla per originalità, ma compensa con ritmo e ironia. Quando Chopra sparisce dallo schermo per un bel pezzo, ritorna con una trovata in stile Edgar Wright: un montaggio brillante che spiega dove fosse finita. La comicità non è mai fine a se stessa: si intreccia con l’azione, lasciando spazio a momenti di vera alchimia tra i protagonisti. Cena continua a dimostrarsi uno dei pochi attori provenienti dal wrestling in grado di muoversi con disinvoltura tra muscoli e emozioni. Elba, dal canto suo, è un gigante di carisma, e la sua interazione con Chopra lascia intravedere un potenziale spin-off romantico tutto loro.
Il resto del cast è una chicca. Richard Coyle abbandona i toni da commedia di Coupling per un ruolo serioso ma efficace. Sarah Niles, con il suo sguardo perennemente giudicante, è una spalla perfetta per il presidente. Jack Quaid, in una manciata di scene da CIA watchman fuori di testa, ruba la scena al punto da meritarsi una scena post-credit tutta sua. E Stephen Root, eterno caratterista, si diverte come un pazzo nei panni di un hacker doppio giochista.
Certo, la scelta di Amazon MGM di lanciare Capi di Stato in fuga direttamente in streaming e non in sala fa riflettere. Con un cast così – Cena, Elba, Chopra – e una confezione così solida, il film aveva tutte le carte in regola per essere un campione d’incassi estivo. Forse la memoria ancora fresca del flop di G20, o la percezione che le action comedy siano ormai territorio da divano e popcorn casalinghi, ha frenato il coraggio della distribuzione. Un peccato, perché questo film avrebbe meritato il buio della sala e le risate condivise del pubblico.
Insomma, Capi di Stato in fuga è tutto ciò che ci si aspetta da un action estivo ben riuscito: scanzonato, pirotecnico, pieno di battute e con un’anima più furba di quanto sembri. Naishuller conferma il suo talento nel bilanciare esplosioni e caratterizzazioni, e lascia aperta la porta a un possibile sequel che, a questo punto, non dispiacerebbe affatto.
E voi? Avete già visto il film su Prime Video? Fatecelo sapere nei commenti e condividete la vostra opinione sui social taggando @CorriereNerd – siamo curiosi di sapere se anche voi avete tifato per questo improbabile duo di leader in fuga!