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Cervelli in stampa: il Progetto Ceres e la nascita degli organoidi cerebellari

Tra le stanze iper-sterili dell’Istituto Italiano di Tecnologia e i laboratori connessi tra Roma, Napoli e Aosta, si sta scrivendo una delle pagine più visionarie della biotecnologia contemporanea. Una pagina che sembra strappata da un romanzo cyberpunk, ma che è invece radicata nei protocolli scientifici più avanzati e in un finanziamento pubblico da oltre 126 milioni di euro. Il suo nome è Ceres Protocol, e promette di condurci ben oltre la medicina personalizzata: verso un mondo in cui i nostri stessi neuroni potranno essere “stampati”, osservati, riparati… e forse un giorno potenziati.

Immaginate una stampante 3D. Non una di quelle da scrivania che sputano plastica colorata, ma una capace di orchestrare l’autoassemblaggio di cellule staminali pluripotenti indotte, le cosiddette iPSC, che altro non sono che cellule adulte “resettate” in uno stato simile a quello embrionale. Da lì, guidate da un medium di crescita e condizioni calibrate al micron, queste cellule diventano la materia prima per ricreare porzioni di cervello umano in vitro: strutture viventi, tridimensionali, dotate di connessioni sinaptiche, potenzialmente funzionali. Sono gli organoidi cerebrali, o mini-cervelli.

Quello che rende il progetto Ceres qualcosa di più di un esercizio di laboratorio è la sua capacità di saltare le impalcature artificiali usate finora nei tentativi di bio-stampa. Niente strutture portanti, niente gel artificiali: qui si lavora con il potenziale di auto-organizzazione delle cellule stesse. È biologia che costruisce sé stessa, una sorta di sandbox cellulare dove le leggi evolutive guidano la forma. Questo è il punto in cui il biohacking diventa arte, e la medicina inizia a parlare la lingua della stampa 3D.

Dietro questa impresa non c’è un unico laboratorio, ma un’intera fazione scientifica riunita sotto la sigla D³4Health: un consorzio di 28 partner, tra università, centri di ricerca e aziende biotech, coordinati dalla Sapienza Università di Roma. È un’alleanza scientifica degna di un’epopea fantascientifica, una campagna cooperativa in cui ogni player contribuisce con moduli tecnologici avanzati: dall’intelligenza artificiale all’ingegneria dei materiali, dai wearable device alla diagnostica predittiva.

I finanziamenti arrivano dal Piano Nazionale per gli Investimenti Complementari al PNRR, attraverso i bandi a cascata promossi dal Politecnico di Torino. La geografia del progetto è distribuita ma interconnessa: si sperimenta a Napoli, si analizza a Roma, si potenziano le linee cellulari ad Aosta. Un’Italia che fa sistema, e che punta a ritagliarsi un ruolo guida nella medicina rigenerativa d’Europa.

Ma questo futuro ha già un passato recente. Già a inizio 2024, un team internazionale guidato dalla Keck School of Medicine dell’Università della California Meridionale e dal Caltech ha annunciato la creazione in vitro del primo organoide cerebellare umano – l’hCerO. Questo piccolo cervelletto artificiale, generato in laboratorio, riproduce fedelmente le caratteristiche morfologiche, molecolari e funzionali del cervelletto umano fetale. È una struttura straordinariamente complessa: stratificata, composta da oltre 100 tipi cellulari diversi, dalle cellule del Purkinje alle cellule granulari, e dotata di connessioni sinaptiche funzionanti. Un cervelletto vivente in miniatura.

Per ottenere questa meraviglia biologica, i ricercatori hanno dovuto simulare in laboratorio le condizioni del labbro rombico, una zona embrionale da cui si originano le cellule cerebellari più importanti. Hanno perfezionato le colture cellulari fino a ottenere sferoidi che, dopo due mesi, mostrano stratificazioni laminari e attività elettrica registrabile. I mini-cervelletti generati – gli hCerOs – sono quindi in grado non solo di esistere, ma di funzionare.

Il valore di questi organoidi è incalcolabile: sono piattaforme biologiche per testare farmaci, mappare malattie come l’autismo, l’atassia cerebellare o il medulloblastoma, e indagare le differenze genetiche tra individui. Sono anche finestre sul nostro sviluppo neuronale, permettendo di esplorare processi che finora potevano essere solo ipotizzati. Con questi modelli, si apre la possibilità di intervenire precocemente nei disturbi dello sviluppo, magari riprogrammando il destino delle cellule cerebrali prima ancora della nascita.

E qui torniamo a Ceres. Il suo orizzonte non è limitato alla ricerca accademica: è pensato per entrare nella clinica, nei reparti, nelle mani di chi ogni giorno combatte malattie degenerative come l’Alzheimer o il Parkinson. Potremo presto testare un farmaco su un modello del nostro cervello, creato dalle nostre stesse cellule, prima ancora di ingerirlo. Evitare effetti collaterali. Migliorare l’efficacia. Personalizzare il trattamento come fosse un abito su misura.

L’interfaccia tra scienza e futuro, qui, non è solo un’idea, ma una bio-realtà in costruzione. Ceres è destinato a durare 18 mesi, ma rappresenta solo il primo livello di una campagna che ci porterà, inevitabilmente, a interrogarci su cosa significhi essere umani in un’epoca in cui possiamo generare copie funzionali dei nostri organi in laboratorio. La medicina diventerà sempre più craftata, sempre più intima, sempre più parte di una narrazione in cui la tecnologia non è più esterna al corpo, ma ne è ormai parte integrante.

Il traguardo finale? Non c’è. Perché come ogni buona distopia che si rispetti, ogni risposta genera nuove domande.

Alter-Ego, il robot umanoide dell’IIT, conquista l’Acquario di Genova: intelligenza artificiale e cetacei insieme per la tutela ambientale

Cari lettori di CorriereNerd.it, preparatevi a segnare una data importante sulle vostre agende da geek: il 10 giugno 2025, l’Acquario di Genova – già spettacolare di per sé – ospiterà un evento straordinario che unisce robotica, intelligenza artificiale, divulgazione scientifica e tutela ambientale. Protagonista assoluto? Alter-Ego, il robot umanoide nato nei laboratori dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), che farà il suo debutto pubblico in una delle location più suggestive d’Italia, interagendo direttamente con i visitatori nel cuore del mondo marino.

Ma andiamo con ordine, perché questa non è solo una semplice “esibizione robotica”, bensì un vero e proprio esperimento di interazione uomo-macchina, immerso in un contesto divulgativo e culturale d’eccellenza. Dalle 9:30 alle 18:00, i visitatori dell’Acquario potranno non solo osservare Alter-Ego in azione, ma interagire con lui, in un’esperienza immersiva che unisce il fascino della tecnologia più avanzata alla missione educativa e ambientale dell’Acquario.

Alter-Ego: un robot con l’anima geek (e un cuore da divulgatore)

Chi è Alter-Ego? Alto circa 140 centimetri, Alter-Ego è un robot umanoide che si muove agilmente su ruote e vanta mani poli-articolate capaci di compiere operazioni complesse come afferrare oggetti o aprire porte. Ma ciò che lo rende davvero speciale è la sua intelligenza artificiale e la capacità di comunicare. Questo robot non è solo un corpo meccanico: è un avatar robotico in grado di operare sia in modalità telecomandata (tramite visore e joystick), sia – ed è questo il fiore all’occhiello dell’evento – in modalità autonoma.

Durante la giornata genovese sarà infatti proprio quest’ultima modalità ad andare in scena. Alter-Ego si muoverà e risponderà al pubblico in autonomia, grazie a un sofisticato sistema sviluppato dall’unità COgNiTive Architecture for Collaborative Technologies dell’IIT, guidata dalla scienziata Alessandra Sciutti. Una tecnologia che non si limita alla mera esecuzione di comandi, ma che mira a stabilire una vera relazione dialogica tra robot e essere umano.

Il suo “palcoscenico”? Il Padiglione Cetacei, un’area dell’Acquario dedicata alla ricerca e alla conservazione, dove Alter-Ego accompagnerà i visitatori in un viaggio affascinante nel mondo dei tursiopi, i delfini residenti dell’Acquario, e dei progetti di tutela ambientale come Delfini Metropolitani e Promed.

Un progetto che unisce scienza, educazione e innovazione

L’evento rientra nel più ampio progetto Raise, un ambizioso ecosistema di ricerca finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca attraverso il Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Lo Spoke 4 di Raise – quello legato alla comunicazione scientifica e all’educazione ambientale – è proprio il cuore pulsante di questa iniziativa che coinvolge, oltre all’IIT, anche il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e l’Università di Genova.

E proprio il CNR, con il gruppo di ricerca guidato da Giampaolo Vitali dell’Istituto di Ricerca sulla Crescita Economica Sostenibile (Ircres), sarà presente per monitorare l’impatto socio-economico dell’esperimento. Parallelamente, l’Università di Genova continuerà a testare il proprio sistema di conversazione adattiva “consapevole delle diversità”, progettato per adattarsi all’interlocutore in base a età e background culturale. Un sistema che ha già dato ottimi risultati in contesti eterogenei, come le stazioni marittime e persino in reparti ospedalieri come quello di geriatria dell’Ospedale San Martino.

Dal palcoscenico alla vasca: il lato pop (e artistico) di Alter-Ego

Ma Alter-Ego non è certo nuovo ai riflettori. Realizzato dal gruppo Soft Robotics for Human Cooperation and Rehabilitation, coordinato da Antonio Bicchi, questo robot ha già saputo conquistare pubblico e critica apparendo in programmi come Italia’s Got Talent, recitando nello spettacolo teatrale “Io Robot” e partecipando con grande successo alla finale della competizione internazionale Ana Avatar Xprize.

Non finisce qui: Alter-Ego ha anche una vena artistica! Il robot è stato “customizzato” dall’artista genovese Melkio, che ha trasformato la sua scocca in una vera e propria opera d’arte. E proprio in questa versione scenografica e unica sarà visibile al pubblico durante l’evento all’Acquario.

Verso un futuro di musei intelligenti?

L’arrivo di Alter-Ego all’Acquario di Genova apre una finestra su quello che potrebbe diventare il futuro della comunicazione scientifica e museale. In un’epoca in cui catturare l’attenzione del pubblico – soprattutto dei più giovani – è sempre più difficile, la possibilità di dialogare con un’intelligenza artificiale immersi in un contesto emozionale come quello marino rappresenta un’opportunità senza precedenti.

Non si tratta solo di stupire: si tratta di educare, coinvolgere e far riflettere, utilizzando linguaggi e strumenti che parlano direttamente alla sensibilità contemporanea. Alter-Ego non è soltanto un robot: è un ponte tra il futuro e il presente, tra il sapere scientifico e l’esperienza sensoriale, tra l’uomo e la macchina.

E voi, geek del cuore pulsante?

Allora, amici nerd e appassionati di AI, robotica e avventure futuristiche… siete pronti a vivere questa esperienza ai confini della fantascienza, passeggiando tra le vasche dell’Acquario con un robot che vi racconta la storia dei delfini e dell’ambiente marino?

Fatecelo sapere! Vi piacerebbe vedere Alter-Ego (e altri robot come lui) integrati stabilmente nei nostri musei, acquari e spazi culturali? Pensate che la tecnologia possa rendere la divulgazione scientifica più coinvolgente ed efficace?

Scriveteci nei commenti, raccontateci le vostre opinioni e – ovviamente – condividete questo articolo sui vostri social per far scoprire anche ai vostri amici la magia di Alter-Ego. Il futuro è già qui, e ci aspetta… sotto il mare!

SoftFoot Pro: rivoluzione per le protesi e i robot umanoidi

Presentato dall’IIT un piede artificiale rivoluzionario: morbido, adattabile e performante come quello umano.

SoftFoot Pro, il nuovo prototipo di piede artificiale sviluppato dall’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), rappresenta un passo avanti significativo nel campo delle protesi e della robotica. Ispirato all’anatomia del piede umano, SoftFoot Pro è caratterizzato da una struttura flessibile e adattabile che consente una camminata più naturale e confortevole, anche su terreni irregolari.

Un design innovativo per prestazioni eccellenti

SoftFoot Pro si distingue per le sue innovative caratteristiche:

  • Struttura senza motori: la flessibilità è garantita da un sistema di catene elastiche e da un meccanismo ad arco in titanio, che imita la struttura ossea del piede umano.
  • Adattamento automatico al terreno: il piede si deforma e si adatta alle diverse superfici, migliorando la stabilità e la sicurezza dell’utente.
  • Movimenti naturali: la flessione della pianta, del dorso del piede e delle dita permette di compiere gesti quotidiani come salire le scale o chinarsi con maggiore naturalezza.
  • Riduzione della fatica: il design di SoftFoot Pro aiuta a diminuire lo sforzo fisico durante la camminata, alleviando il carico sull’arto sano.

Test e prospettive future

SoftFoot Pro è stato testato con successo da persone con amputazioni monolaterali di arto inferiore, dimostrando notevoli benefici in termini di comfort, mobilità e qualità della vita.

L’IIT è attualmente impegnato nell’ottimizzazione del peso, delle dimensioni e dell’efficienza energetica del piede, oltre allo sviluppo di motori appositamente progettati per migliorare ulteriormente la fluidità della camminata.

SoftFoot Pro rappresenta una vera e propria rivoluzione nel campo delle protesi e apre nuove frontiere nella robotica umanoide, con il potenziale di migliorare significativamente la vita di persone con disabilità e di dare vita a robot più agili e versatili.

WMF – Fiera Internazionale e Festival sull’Innovazione Tecnologica e Digitale 2023

Si prepara ad accogliere oltre 60.000 presenze da 85 Paesi il WMF – Fiera Internazionale e Festival sull’Innovazione Tecnologica e Digitale che per la sua 11^ edizione promette a tutti un salto nel futuro, per vedere ciò che sarà attraverso la lente dell’innovazione. Organizzato da Search On Media Group, il WMF – We Make Future attende più di 1.000 speaker da tutto il mondo, tra i quali anche Sir Tim Berners-Lee e Manuel Castells, oltre 90  stage formativi, più di 550 espositori e oltre 1.300 tra startup e investitori italiani e internazionali. Nei 10 padiglioni dell’Area Fieristica spazio a robotica, AI e spettacoli tecnologici con Robot Sophia e l’esibizione della Jet Suit di Gravity, mentre sul Mainstage largo ad un palinsesto tematico quanto mai ampio tra attualità e futuro con personalità del calibro di Stefano Bonaccini,  Edona Bilali, Anna Ascani, Pierpaolo Bombardieri, Jerry Kaplan, Pablo Trincia e Cecilia Sala, Giuseppe Lombardo e Nicola Gratteri e rappresentanti di grandi realtà tra cui ESA, IIT, ICE, Pegasus Tech Venture, CINECA, Monge, Intel, WWF Italia e RAI Pubblica Utilità. Non mancheranno concerti e show grazie alla presenza di artisti come Dardust, Dargen D’Amico, Roy Paci e creators come Camihawke, Favij e Power. Da segnalare infine le numerose presenze istituzionali che da tutto il mondo presenzieranno per discutere di AI Leadership e di piani di innovazione a livello globale.

Tre giorni per fare il punto sui principali temi legati al presente e soprattutto al futuro globale dell’Innovazione tecnologica, digitale e sociale con un unico obiettivo, chiaro sin dal 2013: costruire un Futuro migliore. Il WMF – We Make Future, Fiera internazionale e Festival sull’Innovazione Tecnologica e Digitale torna a riunire il meglio dell’innovazione mondiale in Italia, con una undicesima edizione che siede allo stesso tavolo istituzioni, professionisti e realtà da 85 Paesi.

L’appuntamento è il 15, 16 e 17 giugno presso la fiera di Rimini, location della manifestazione organizzata da Search On Media Group che vede come Main Sponsor la Regione Emilia-Romagna. Il WMF è patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna e da: Comune di Bologna, Agenzia Spaziale Italiana, Sport e Salute Spa, Invitalia, Assemblea Parlamentare del Mediterraneo e Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

Molteplici le novità dell’unica fiera internazionale certificata in Italia sull’innovazione che amplia la sua portata su più fronti: 10 i padiglioni fieristici che ospitano la manifestazione pronta ad accogliere più di 550 espositori da tutto il mondo, e 90 gli stagetra quelli riservati e quelli open, sui quali si realizzerà il programma formativo più completo ad oggi su innovazione e digitale, grazie al coinvolgimento di oltre 1.000 speaker da tutto il mondo.

L’agenda del WMF – suddivisa in tre giornate ricche di eventi di formazione, business, networking, show e intrattenimento –  accompagnerà  le oltre 60.000 presenze attese a scoprire il mondo che verrà e a cogliere tutte le opportunità di business e confronto strutturate per mettere a sistema competenze da tutto il mondo, individuando nuove risposte alle sfide globali e nuovi percorsi verso la costruzione di un futuro più sostenibile ed equo.

Oltre alla formazione, numerosi infatti i momenti dedicati al business matching e al networking professionale, grazie a incontri b2b, colloqui di lavorospeed meeting e tanti eventi pensati per agevolare l’incontro tra aziende e professionisti ma anche tra startup e investitori italiani ed esteri.

Eventi Tematici: AI, Startup, Creators e molto altro

Tra i tanti eventi tematici all’interno del palinsesto fieristico del WMF ampio spazio anche quest’anno al World Startup Fest – evento internazionale di riferimento per startup, scaleup e investitori –  che, con un intero padiglione dedicato, accoglierà più di 1.300 tra startup e investitori da tutto il mondo. Tra i Paesi rappresentati anche Germania, UK, Giappone, Stati Uniti, Spagna, Polonia, Repubblica Ceca, Egitto, Albania, Lettonia, Grecia e molti altri. 

Ad animare l’evento durante la tre giorni, lo Startup Stage, sul quale si alterneranno i pitch di oltre 160 startup italiane internazionali, lo Startup District, area espositiva dedicata a progetti innovativi di tutto il mondo e l’attesissima Finale della Startup Competition Internazionale del WMF, co condotta da Cosmano Lombardo e Diletta Leotta, che ha appena svelato le sue 6 finaliste:  Yalla (Egitto), Functional (Italia), Wallife (Italia), CYRKL (Repubblica Ceca), PlanetWatch (Francia) e Flyvirtual (Germania).

In palio, con il montepremi complessivo di oltre 2 milioni di euro, anche la possibilità di volare a San Francisco, grazie alla premialità messa a disposizione da Pegasus Tech Venture, per competere nella Finale di Startup World Cup, il cui  premio in palio è di 1 milione di dollari in investimento diretto.

Tra i partner della Startup Competition del WMF 2023 anche Pegasus Tech Ventures, Unicredit Startlab, Seraphim Space Ventures, Hubspot for Startups, CRIF, Amazon for Startups, Lventure

P101, United Venture, Euratechnologies, UnipolSAI, Poste Italiane, Wurth Elektronik, Alior Bank, NTT Global, Google, Accenture, Digital Magics, Engineering, GSD Venture Studio, Wayra by Telefonica, Go Beyond by Sisal.

Da segnalare infine, all’interno del panel Scaleup for Future,  la presenza di scaleup di successo quali Nect, Unobravo, Eggtronic, a confronto per un momento dedicato all’imprenditoria innovativa internazionale.

Tra gli altri eventi spazio anche all’AI Global Summit, l’occasione per professionisti, realtà e curiosi di Artificial Intelligence per discutere le sue applicazioni presenti e le prospettive future, approfondendo l’impatto che avrà in innumerevoli industries e ambiti sociali; al Future Show, che torna ad avvicinare i partecipanti alle più futuristiche attrazioni tecnologiche tra robotica, con la presenza anche di Robot Sophia, l’umanoide che abbina robotica avanzata e AI, spettacoli tecnologici come l’esibizione di volo della Jet Suit di Gravity e dispositivi tecnologici sperimentali; all’Innovation Film Festival che per la sua terza edizione offre la possibilità di seguire lo stage dedicato e di assistere alle proiezioni di cortometraggi tra cui anche pluripremiati corti di animazione; e poi il Creators Fest, l’E-commerce e il Tourism Fest e molti altri eventi tematici pensati per i professionisti e le realtà di vari settori.

Mainstage: concerti, ospiti, eventi

Sul Mainstage grande attesa per il 15 giugno, prima giornata della manifestazione che affida la sua apertura a Dardust e al suo Electronic Set – Left Hemisphere. Subito dopo, la Cerimonia di Apertura che si terrà alle ore 10:30 in cui sono attesi ospiti e artisti a sorpresa. A seguire, sul palco principale della manifestazione il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, per un saluto inaugurale. Durante la tre giorni saranno affrontati argomenti di attualità e individuati i trend del futuro con un folto parterre di ospiti provenienti da tutto il mondo tra cui l’ospite d’onore, Sir Tim Berners-Lee, e poi Manuel CastellsJerry KaplanNestor Maslej (Stanford University), David Hanson (Hanson Robotics), Rika Nakazawa (Americas NTT ), Samela Sateré-Mawé e Tukumã Pataxó, Tey El-Ruja, Bill Reichert (Pegasus Tech Venture)Pierpaolo Bombardieri ( Segretario Generale UIL) Stefano Quintarelli, Francesco Ubertini, Alessandra Prampolini (WWF Italia), Chiara Putaturo (Oxfam) ma anche i creators Camihawke, Alessandro Masala, Favij e Pow3r. Da segnalare la presenza di Anna Petrova (Founder Startup Ukraine) e Pavlo Kartashov (Director of Innovation Development Fund Ukraine ) che sul Mainstage porteranno un’importante testimonianza d’uso e impatto dell’imprenditoria innovativa mostrando come il settore tech ucraino stia impattando sulle dinamiche della guerra attraverso l’uso di app e piattaforme tecnologiche offerte in uso ai cittadini.

Ampia anche la co-conduzione che quest’anno vede al fianco di Cosmano Lombardo – CEO di Search On Media Group e ideatore del WMF – Robot Sophia, l’umanoide che abbina AI e robotica, Diletta Leotta presentatrice televisiva e radiofonica, Daniele Pugliese e Riccardo Betteghella del collettivo Casa Surace, per la prima volta, sia Alice Mangione, attrice, comica e content creator del progetto editoriale The Pozzolis Family, che Laura Barriales, attrice, modella e personaggio televisivo.

WMF: strumento di politica attiva con eventi e iniziative 

In occasione del WMF – We Make Future, giungeranno a Rimini oltre 100 rappresentanti istituzionali, nazionali ed internazionali, ospiti sul Mainstage e all’interno degli open stage di Future of Government, l’evento sull’Innovazione delle politiche globali. Tra questi, oltre ai già citati Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e la Vicepresidente della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana Anna Ascani, presenti anche il Ministro albanese per la Tutela dell’Imprenditorialità Edona Bilali, l’Ambasciatore svedese in Italia Jan Björklund, l’Ambasciatrice lettone in Italia Solvita Āboltiņa, l’Ambasciatore algerino in Italia Abdelkrim Touahria e Guido Scorza, componente del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali che tratterà il caso ChatGPT e relativo Utilizzo dei dati. Presenti anche Maurizio Forte, Dirigente ufficio di coordinamento promozione del Made in Italy per ICE AgenziaMassimo Bugani Assessore all’Agenda Digitale di Bologna, Vincenzo Colla Assessore allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione e relazioni internazionali, Regione Emilia-Romagna, Brando Benifei Co-relatore dell’AI Act al Parlamento Europeo e molti altri. La tre giorni sarà infatti densa di momenti per discutere linee programmatiche, piani di intervento e prospettive regolatorie e normative per uno sviluppo globale in termini economici, sociali e sostenibili, con particolare interesse per il contributo che l’AI può fornire.  È sotto il cappello di “AI Leadership” infatti che al WMF si incontreranno esperti internazionali, istituzioni e partecipanti per discutere gli sviluppi e le applicazioni di quest’ultima; è inoltre in occasione del WMF che si terrà l’evento “Technology Diplomacy – AI Openness for a Common Good” convocato da  Re-Imagine Europa e Inspiring Futures in collaborazione con WMF e la Jean Monnet Chair on Technology Diplomacy of the Universidad Politécnica de Madrid con momenti privati e pubblici di incontro e discussione.

MUSIC FEST: concerti ed esibizioni live

Spazio infine in ognuna delle tre giornate a concerti e set live – annunciati oltre a Dardust, anche Dargen D’AmicoSamuel RomanoN.A.I.PLucariello e Alessio Bertallot – e tantissimi momenti dedicati a musica, show e intrattenimento grazie al palinsesto del WMF Music Fest che quest’anno vede la direzione artistica di Roy Paci e Cosmano Lombardo. Band emergenti, buskers e dj emergenti troveranno spazio durante la kermesse del WMF 2023 per presentare il proprio talento al pubblico internazionale della manifestazione.

Tra i partner e gli espositori del WMF 2023 anche Intel, CINECA, Aruba, TikTok, Emergency, Rai, ESA – Agenzia Spaziale Europea, ISIPM, Netsons, QONTO, Conflux, CNA, Grow by SAP, Cerved, EURid, Confindustria Vicenza, Trentino Sviluppo, European Bank. RDS è radio partner dell’evento