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Festa del Minotauro 2025: Un Weekend di Magia, Cosplay e Fantasy al Castello di Mesola

Nel cuore della suggestiva provincia di Ferrara, la Festa del Minotauro si prepara a debuttare come un evento imperdibile per tutti gli amanti della cultura nerd, del cosplay, della magia e delle atmosfere gotiche. Il 28 e 29 giugno 2025, il Castello di Mesola, un’imponente fortezza che risale al XVI secolo, si trasformerà in un regno dove la fantasia, la storia e la magia si fonderanno in un’esperienza unica, avvolta nel mistero e nell’incanto. Questa prima edizione dell’evento, organizzata da CosplayAndNerd, sarà un viaggio attraverso un mondo dove il comics, il fantasy, il medievale, lo steampunk, il gotico e il dark si incontrano in un’atmosfera che richiama le leggende e le storie senza tempo. Il Castello di Mesola, con le sue torri angolari e il suo cortile interno, offre il palcoscenico perfetto per un evento che trasformerà questo luogo storico in un palcoscenico straordinario, dove il fascino rinascimentale e la suggestione medievale creano un’atmosfera davvero magica.

Il Castello di Mesola, che ospita anche il Museo del Cervo, rappresenta il cuore pulsante dell’evento. Con la sua storia affascinante, che affonda le radici nel XVI secolo, questo castello era originariamente destinato a essere una residenza ducale immersa nelle foreste del territorio. Oggi, le sue mura raccontano storie di un passato lontano, ma sono anche il palcoscenico perfetto per una manifestazione che unisce il fascino storico alla magia del fantasy. Il museo, che racconta la vita dei cervi della Mesola, unici del Delta del Po, aggiunge un ulteriore strato di mistero e bellezza all’esperienza che i partecipanti potranno vivere durante la Festa del Minotauro. Per chi non fosse ancora stato al Castello di Mesola, questo evento rappresenta l’occasione perfetta per scoprire una delle perle storiche della regione. E per chi invece lo ha già visitato, sarà l’opportunità di viverlo in una veste completamente nuova, immersi in un’atmosfera che mescola storia, leggenda e fantasy in un connubio perfetto.

L’evento, totalmente gratuito per i partecipanti, promette di essere una celebrazione delle arti e delle passioni che uniscono i cosplayer, gli appassionati di fumetti e tutti coloro che vivono nel mondo del fantasy e della cultura pop. La Festa del Minotauro non si limita a essere una semplice fiera, ma si propone come un’esperienza immersiva che celebra la magia dei costumi, della scenografia e delle performance dal vivo. Cosplayers provenienti da tutta Italia, infatti, avranno la possibilità di partecipare a un Cosplay Contest che si terrà durante il weekend, un appuntamento tanto atteso dove ogni partecipante potrà mettere in mostra il proprio talento e la propria passione per il cosplay. Per partecipare al contest, sarà necessario registrarsi anticipatamente sul sito ufficiale dell’evento. La giuria, composta da cosplayers esperti, cosmakers e influencer del settore, selezionerà i vincitori in base alla qualità dei costumi, dei props e delle performance. Un aspetto davvero interessante dell’edizione 2025 sarà la possibilità di partecipare al pre-judging, una sessione facoltativa dove i cosplayer potranno presentare i dettagli dei loro costumi, descrivendo le tecniche, i materiali e le lavorazioni artigianali utilizzate, aggiungendo un ulteriore livello di valutazione alla competizione.

Oltre al Cosplay Contest, l’evento offrirà una serie di attività e attrazioni che soddisferanno ogni tipo di appassionato. Gli stand tematici faranno da cornice a un mercato ricco di articoli legati al mondo del fantasy, del gotico e dello steampunk, dove sarà possibile acquistare accessori, artigianato e curiosità. Sarà inoltre possibile assistere a spettacoli dal vivo, performance artistiche e incontri con esperti del settore. I partecipanti potranno così immergersi completamente in un weekend senza tempo, dove il passato e il presente si mescolano, dando vita a un’atmosfera da sogno.

Se siete appassionati di cosplay, fumetti, fantasy, gotico o steampunk, la Festa del Minotauro 2025 è un evento da non perdere. Non dimenticate di preparare il vostro costume, che si tratti di armature medievali, abiti gotici o personaggi dei vostri fumetti preferiti. Sarà un’occasione unica per immergersi in un mondo di magia e creatività, dove la passione per il cosplay e la cultura nerd si incontrano in un luogo che sembra uscito direttamente da una fiaba oscura. Tutti i dettagli sull’evento, le modalità di iscrizione e il programma completo sono disponibili sul sito ufficiale della Festa del Minotauro 2025, che presto aprirà le porte alla registrazione dei partecipanti e alla presentazione dei dettagli definitivi. Non lasciatevi sfuggire questa straordinaria opportunità di vivere un weekend fuori dal tempo, dove ogni angolo del Castello di Mesola diventa una scena di un mondo fantastico.

Benoit Blanc è tornato: “Wake Up Dead Man” promette il caso più oscuro della saga Knives Out

A volte sei così immerso tra lockdown, streaming compulsivo e notti insonni a teorizzare complotti temporali in Dark, che sei convinto siano passati solo pochi mesi… e invece sono passati sei anni. Sei lunghissimi anni dall’ultima volta che abbiamo visto l’elegante e incrollabile detective Benoit Blanc in azione. Eppure eccoci qui, finalmente, con una notizia che fa drizzare le orecchie a ogni fan del giallo moderno: Wake Up Dead Man: A Knives Out Mystery sta arrivando. E sì, il ritorno è previsto per il 12 dicembre 2025.Dietro la lente d’ingrandimento c’è ancora una volta lui, Rian Johnson, mente brillante che nel 2017 ha fatto rinascere il genere whodunit con Cena con delitto (Knives Out), regalandoci un nuovo mito investigativo interpretato da un Daniel Craig irriconoscibile (e irresistibile) con il suo accento “Kentucky Fried”. Dopo il caleidoscopico e satirico Glass Onion, Johnson ci porta ora verso un’atmosfera più gotica, più cupa, più intensa. Un ritorno all’autunnale e sinistra eleganza del primo film, ma con un tocco ancora più sinistro.

Il titolo, Wake Up Dead Man, non è solo un colpo scenografico ben piazzato. È una promessa di mistero e inquietudine, che richiama tanto il gotico del sud quanto le ballate blues della tradizione americana. Non è un caso che nel teaser rilasciato durante il TUDUM 2025 di Netflix risuoni “O Death”, struggente canto popolare già noto ai fan dei fratelli Coen grazie a O Brother, Where Art Thou?. L’aria che si respira è quella del sud profondo, un Sud che sa di polvere, cimiteri dimenticati e segreti sepolti sotto tombe dimenticate dal tempo.

E proprio parlando di cimiteri… l’immagine promozionale scelta per annunciare la fine delle riprese, avvenuta il 17 agosto 2024, è quella di un camposanto avvolto dalla nebbia, con un cartello che ammonisce: “Si prega di avere rispetto per le tombe”. Un segnale sottile ma potente, che lascia intendere quanto la tematica della morte – e forse anche ciò che si cela oltre – sarà centrale in questo terzo capitolo.

Il cast? Semplicemente da capogiro. Daniel Craig torna nei panni del carismatico Benoit Blanc, pronto ad affrontare il caso più pericoloso della sua carriera. Al suo fianco, un gruppo di attori che sembra uscito dal sogno bagnato di un casting director hollywoodiano. Glenn Close, regina assoluta della tensione emotiva, potrebbe regalare un’interpretazione da brividi. Kerry Washington porta in dote il suo fascino glaciale. Jeremy Renner, finalmente riemerso dalle sue peripezie personali, è di nuovo sul campo. Josh Brolin promette scintille, Mila Kunis veste i panni di una poliziotta (chissà quanto onesta), e Andrew Scott, il nostro “Hot Priest” di Fleabag, aleggia come una presenza carismatica e misteriosa. Completano il quadro i giovani e talentuosi Josh O’Connor e Cailee Spaeny, oltre a Daryl McCormack e Thomas Haden Church, ciascuno con un ruolo che – scommettiamo – sarà decisivo nella spirale di segreti e colpi di scena.

Non mancano già le teorie. Josh O’Connor, visto sul set con un abito da sacerdote, alimenta l’ipotesi che la religione o il folklore possano giocare un ruolo chiave nella narrazione. Mila Kunis, in uniforme da agente, suggerisce un’indagine intrecciata con le autorità, forse corrotta, forse impotente davanti a un mistero troppo grande. Persino il font del titolo, vagamente piratesco, accende la fantasia: cacce al tesoro? Isole remote? Misteri sepolti nel tempo?

La pellicola è prodotta ancora una volta da Rian Johnson con Ram Bergman tramite la loro T-Street Productions, e sembra voler alzare ulteriormente l’asticella, portando la saga verso nuove profondità, tematiche più oscure e una costruzione narrativa ancora più sofisticata. Johnson ha dichiarato che Wake Up Dead Man rappresenterà una svolta, un cambio di tono, un’“evoluzione naturale” della serie. Più che una semplice indagine, questa sarà un viaggio nei recessi più tenebrosi dell’animo umano, in quel punto dove logica e paura si incontrano… e si stringono la mano.

L’uscita, come detto, è fissata per il 12 dicembre 2025. Una data che si preannuncia perfetta per chi ama immergersi nel mistero con una coperta sulle ginocchia, una cioccolata calda e mille teorie nella testa. È ormai tradizione che i film della saga arrivino nel periodo natalizio, e nulla è più perfetto del contrasto tra le luci di Natale e le ombre lunghe di un crimine da risolvere.

Se sei tra quelli che hanno amato ogni secondo della verve analitica di Benoit Blanc, se hai goduto nel vedere le maglie della trama stringersi sempre più fino a esplodere in verità rivelatrici, allora non potrai che contare i giorni che ci separano dal 12/12/2025. Questo film, con le sue suggestioni gotiche, il suo cast esplosivo e un regista in stato di grazia, ha tutte le carte in regola per diventare il capitolo più ambizioso e memorabile della trilogia.

E tu, sei pronto a svegliare il morto?

Se come noi non vedi l’ora di tuffarti in questo nuovo mistero, faccelo sapere nei commenti! Hai teorie sul ruolo di Glenn Close? Pensi che ci sarà davvero un elemento sovrannaturale? Condividi questo articolo con i tuoi amici investigatori su Facebook, X (Twitter) e Instagram, e prepariamoci insieme al ritorno del detective più elegante del cinema moderno. Perché quando Benoit Blanc si mette in moto, nessun segreto è al sicuro.

I Peccatori: Il nuovo horror di Ryan Coogler con Michael B. Jordan: vampiri, misteri e tensione

Mi succede sempre così: quando un film parla di vampiri, non riesco a resistere. Ma I Peccatori (titolo originale Sinners), il nuovo film diretto da Ryan Coogler, non è solo un film sui vampiri. È un viaggio struggente e potente nelle ombre dell’America degli anni ’30, dove il sangue versato non è solo quello dei morsi immortali, ma anche quello versato dalla storia, dalla segregazione e dal dolore di un popolo che lotta per sopravvivere. E io, che da sempre amo i racconti gotici e i non-morti, posso dirvi che questo film mi ha lasciata stregata, turbata… e profondamente colpita. Con I Peccatori, Coogler firma un’opera che scuote l’anima. Dimenticate per un attimo i supereroi in tuta di vibranio e i pugni nei ring di Creed: qui siamo su un piano molto più sporco, viscerale e – per me – incredibilmente affascinante. Siamo nella Louisiana più profonda, tra piantagioni abbandonate, paludi cariche di mistero, riti hoodoo e una colonna sonora blues che ti entra sotto pelle come un incantesimo antico. E nel mezzo di questo scenario stregato, ci sono loro: Smoke ed Elias “Stack”, fratelli gemelli segnati dalla guerra e dalla malavita di Chicago, interpretati entrambi da un Michael B. Jordan in stato di grazia. È impressionante vederlo sdoppiarsi nei due volti della stessa ferita: Elias, idealista e ferito, Smoke, rabbioso e pragmatico. Due anime legate da un passato violento e da un sogno semplice: tornare a casa e trasformare un vecchio edificio in un luogo di speranza. Un juke joint, come si diceva allora, pieno di musica, whisky e promesse.

Ma come ogni sogno in terra maledetta, anche questo è destinato a diventare incubo.

La notte in cui il blues incontra il sangue

C’è una scena in particolare – e non farò spoiler pesanti, promesso – in cui il film cambia pelle, letteralmente. È la sera dell’inaugurazione del locale, la gente balla sfrenata, il blues scivola tra i corpi sudati, le luci sono calde e tremolanti… ed ecco che l’oscurità piomba addosso come un urlo spezzato. Vampiri. Demoni. Sangue. Come se Quentin Tarantino avesse preso il controllo del set per un’ora e mezza e avesse deciso di giocare con Dall’alba al tramonto, ma con una coscienza politica molto più marcata.

Ecco, questo è il momento in cui ho capito che I Peccatori è un film che non ha paura. Non ha paura di sporcarsi le mani con il pulp, con lo splatter più crudo, con le sparatorie in slow motion e i denti insanguinati che squarciano il buio. Ma soprattutto, non ha paura di usare tutto questo per dire qualcosa di potente. Perché quei vampiri non sono solo mostri. Sono l’allegoria di un male antico e radicato: il razzismo, la segregazione, l’odio cieco del KKK. Sono il volto mostruoso di un’America che ha cercato di divorare i suoi figli afroamericani e che, in parte, ci prova ancora.

Un’estetica che incanta e un cast da applausi

Dal punto di vista tecnico, il film è una meraviglia. Le riprese in IMAX e 65mm Panavision donano a ogni fotogramma un respiro epico, pur restando sempre profondamente intimo. La fotografia di Autumn Durald Arkapaw è un incantesimo: ogni scena sembra uscita da un sogno febbricitante, immersa in luci giallastre, ombre lunghe e atmosfere sospese.La colonna sonora – oh, la colonna sonora! – è un vero e proprio personaggio. Il blues, sporco, doloroso, pulsante, è il sangue che scorre sotto la pelle della pellicola. Ludwig Göransson ci regala una partitura che sembra uscita da un rituale voodoo, capace di farti vibrare l’anima mentre la tragedia si consuma sullo schermo. E poi c’è il cast. Michael B. Jordan, come dicevo, è magnetico. Ma sarebbe ingiusto non citare l’ipnotica Hailee Steinfeld, vera regina della notte con uno sguardo che ti trafigge e una presenza scenica da togliere il fiato. E ancora Delroy Lindo, ironico e profondo, Wunmi Mosaku potente e intensa… ognuno dona al film una sfumatura, un tono, una ferita.

Un horror che morde l’anima

Non è solo un film horror, I Peccatori. È un grido, una preghiera, un esorcismo. È una storia di redenzione e di sangue, di fratellanza e di colpa, in cui il soprannaturale diventa veicolo per parlare di ciò che ancora oggi ci spaventa: il nostro passato, la nostra identità, il nostro odio mai del tutto guarito.

È vero, ci sono omaggi evidenti (e voluti) a pellicole cult, qualche cliché e qualche svolta prevedibile. Ma chi ama il genere sa che è proprio nel rileggere i miti classici che nasce la magia. E qui, la magia è fortissima. Ryan Coogler ha creato un’opera che unisce racconto gotico e cinema militante, folklore e denuncia sociale, incubo e speranza.

Per me, che cresco nutrendomi di sangue cinematografico e storie di vampiri che nascondono verità umane, I Peccatori è stato un regalo. Un film da vedere, rivedere, discutere, magari a tarda notte, con un bicchiere di bourbon in mano e il blues in sottofondo.

E voi? Siete pronti ad affrontare il buio che abita dentro di noi? A varcare la soglia di un locale dove il ritmo del cuore si confonde con quello dei tamburi voodoo? Parliamone. Condividete la vostra opinione, raccontatemi le vostre teorie, o semplicemente… urlate con me quanto è figo questo film. I vampiri vi aspettano.

Mayfair Witches: la terza stagione ci porterà a Salem, culla della stregoneria

L’incantesimo continua, e stavolta promette di essere più potente che mai. AMC ha ufficialmente confermato il rinnovo di Mayfair Witches per una terza stagione, e le notizie in arrivo sono di quelle che fanno drizzare le antenne a ogni appassionato di fantasy gotico e storytelling soprannaturale. La nuova ambientazione scelta per questa nuova avventura è Salem, Massachusetts. Sì, proprio quella Salem. Il nome stesso evoca visioni di streghe bruciate, processi infami e un’aura di mistero che ha attraversato secoli, permeando la cultura popolare e l’immaginario collettivo. Una scelta narrativa che sembra cucita su misura per le atmosfere oscure, sensuali e contorte dell’universo di Anne Rice.

A dare l’annuncio durante l’annuale upfront del network è stato Dan McDermott, presidente dell’intrattenimento e degli AMC Studios. Le sue parole sono state un chiaro segnale che la saga della famiglia Mayfair è ben lontana dall’esaurirsi: “Il dramma e le complessità della famiglia Mayfair continuano a essere una fonte di storia intrigante e incantevole, e l’espansione di questa storia sullo sfondo di Salem, un paradiso storico della stregoneria, è un emozionante capitolo successivo per questa serie e per il nostro più ampio Universo Immortale di Anne Rice”. E proprio su questo punto vale la pena soffermarsi, perché la direzione intrapresa da AMC sembra puntare senza indugi verso la costruzione di un vero e proprio universo condiviso, una sorta di “MCU” gotico – il Magical Cinematic Universe – popolato da vampiri, streghe e altre creature dell’ombra, nate dalla penna iconica della Rice.

Ma le sorprese non finiscono qui. Dietro le quinte, arriva un nome che non passa inosservato nel panorama televisivo: Thomas Schnauz, veterano di Breaking Bad e Better Call Saul, entra ufficialmente nel progetto come co-showrunner insieme a Esta Spalding, che ha co-creato Mayfair Witches con Michelle Ashford. Schnauz ha dichiarato di essere “incredibilmente entusiasta di riunirsi con AMC e Mark Johnson per Mayfair Witches”, sottolineando quanto il lavoro accanto a Spalding per questa nuova stagione sia stato “fantastico e divertente”. Una combinazione esplosiva che promette una terza stagione con un respiro creativo ancora più ampio e ambizioso.

Spalding, dal canto suo, ha già iniziato a solleticare la fantasia dei fan parlando di una “reinterpretazione contemporanea della storia di Salem”, definendola senza mezzi termini come “la stagione più deliziosa” di tutta la serie. E come darle torto? La collisione tra l’universo sensuale e decadente di Anne Rice e la cupa eredità storica dei processi alle streghe di Salem ha tutto il potenziale per diventare qualcosa di assolutamente memorabile. Si preannuncia una fusione perfetta tra fiction e realtà, tra magia ancestrale e traumi collettivi, tra suggestioni gotiche e tensioni moderne. Una combinazione che potrebbe conquistare sia gli appassionati di lungo corso, sia chi si avvicina ora alla saga delle Mayfair.

Il cast confermato per la terza stagione non delude le aspettative: Alexandra Daddario torna nei panni di Rowan Fielding, la strega protagonista il cui potere continua a crescere e a metterla di fronte a scelte sempre più complesse. Al suo fianco, ritroveremo Harry Hamlin nel ruolo del manipolatore e affascinante Cortland Mayfair, Tongayi Chirisa nei panni dell’enigmatico Ciprien Grieve, e Jack Huston come l’inquietante Lasher, entità soprannaturale che ha già dimostrato di essere molto più di una semplice presenza spettrale. La chimica tra questi personaggi è andata consolidandosi stagione dopo stagione, e la seconda – trasmessa a gennaio 2025 – ha segnato un netto salto di qualità rispetto al debutto del 2023, raccogliendo consensi molto più positivi da critica e pubblico.

Nel frattempo, l’Universo Immortale di Anne Rice continua a espandersi. Sotto la guida del produttore esecutivo Mark Johnson, già supervisore della serie Interview with the Vampire, AMC sembra voler costruire un ecosistema narrativo interconnesso che omaggia e reinventa allo stesso tempo l’opera monumentale dell’autrice americana. È una sfida ambiziosa, certo, ma se le premesse di questa terza stagione di Mayfair Witches verranno mantenute, potremmo davvero trovarci davanti a uno dei franchise più interessanti dell’attuale panorama seriale.

Con Salem a fare da sfondo, la nuova stagione promette di scavare a fondo nel passato oscuro dell’America, intrecciandolo con i segreti secolari della stirpe Mayfair. Tra riti occulti, visioni conturbanti e alleanze pericolose, Mayfair Witches 3 si prospetta come un viaggio affascinante tra le ombre della storia e le luci tremolanti della magia. L’attesa è alle stelle, e l’hype è giustificato.

E voi? Siete pronti a farvi stregare di nuovo? Salem vi aspetta… e questa volta, non c’è via di fuga. Condividete questo articolo con i vostri compagni di visione, e fateci sapere nei commenti quale personaggio secondo voi dovrebbe dominare la scena in questa terza, attesissima stagione.

“Aurora”: un nuovo librogioco Gotico che Rivisita la Bella Addormentata in Chiave Vampiresca

Il mondo dei librigame continua a evolversi, e questa volta Aristea porta sul mercato un’opera che promette di conquistare i lettori più appassionati di narrazioni oscure e gotiche. Si tratta di Aurora, il secondo volume della collana Fiabe Oscure, scritto da Valentina Ceciliato e arricchito dalle suggestive illustrazioni di Erica Rossi. Un’avventura che mescola la magia della fiaba con il brivido del gotico, offrendo ai lettori un’esperienza unica nel suo genere.

Nel cuore della trama, Aurora è la protagonista di una rivisitazione di una delle fiabe più celebri e amate di tutti i tempi: La Bella Addormentata. Tuttavia, in questa nuova versione, la protagonista non è più una semplice principessa destinata a un sonno eterno. Aurora è, infatti, una giovane vampira che dovrà affrontare un destino ben più oscuro e complesso. Il libro si apre con un’atmosfera misteriosa, dove “da un tempo che ti sembra infinito, vedi solo oscurità”, e il lettore è invitato a prendere il controllo della storia, facendo scelte che influenzeranno il corso dell’avventura.

Il formato di Aurora è quello classico dei librigame: circa 400 pagine suddivise in 225 paragrafi, con un formato compatto (12×18.5 cm) e una copertura a brossura filo. Questo permette di immergersi pienamente nell’esperienza, dove ogni scelta può aprire nuove strade, portando la trama in direzioni imprevedibili e affascinanti. L’aspetto ludico non è mai sacrificato, e le decisioni del lettore sono al centro di ogni pagina, permettendo a ciascuno di vivere la propria avventura in modo unico.

Un altro elemento che arricchisce l’edizione di Aurora è la presenza della cartolina-scheda di Aurora, un’ulteriore aggiunta che permette ai lettori di sentirsi ancora più coinvolti nel mondo della protagonista. La scheda, realizzata da Fabio Porfidia, offre informazioni essenziali sul personaggio e aggiunge un tocco di immersione al gioco.

Aurora non è solo una lettura; è un viaggio interattivo che sfida il lettore a fare delle scelte decisive, esplorando un universo gotico e intrigante. La fusione tra la fiaba classica e l’elemento soprannaturale crea una miscela perfetta per gli appassionati di storie dark e di librigame, con la possibilità di rivivere la fiaba in un modo completamente nuovo, dove il confine tra realtà e fantasia si fa sempre più sottile.

Questa nuova uscita di Aristea si conferma come un’opera imperdibile per chi ama i librigame e le storie che sfidano l’immaginazione, portando il lettore a confrontarsi con temi oscuri, scelte morali e misteri da svelare. Se siete pronti a entrare nel mondo di Aurora, dove ogni passo potrebbe essere l’ultimo, non vi resta che aprire il libro e iniziare la vostra avventura gotica.

London After Midnight: Il Capolavoro del Cinema Perduto Rivive in un Fumetto

“London After Midnight” è un film leggendario che ha conquistato il cuore di cinefili e appassionati di cinema antico, nonostante la sua scomparsa misteriosa. Prodotto nel 1927 e diretto dal geniale Tod Browning, il film è stato una delle più iconiche collaborazioni con l’attore Lon Chaney, celebre per le sue straordinarie trasformazioni fisiche sul grande schermo. Sebbene il film abbia avuto un’accoglienza critica divisa, il pubblico lo accolse con entusiasmo, facendo registrare un incasso di un milione di dollari, un successo straordinario per l’epoca. Purtroppo, “London After Midnight” venne perduto nel 1967, quando un devastante incendio distrusse i magazzini della società di produzione, cancellando ogni traccia di quella che sarebbe diventata una delle pellicole più misteriose della storia del cinema.

Nel corso degli anni, “London After Midnight” è diventato un vero e proprio “Sacro Graal” del cinema perduto, con i fan e gli studiosi alla ricerca di ogni possibile frammento del film. Tuttavia, la sua scomparsa ha alimentato il mito, rendendolo una leggenda per tutti coloro che amano il cinema d’epoca. E ora, grazie a un’incredibile operazione di recupero e ricostruzione, questa storia iconica rivive attraverso un nuovo linguaggio artistico: il fumetto.

Gli autori Gonzalo Oyanedel ed Enrique Alcatena, due talenti straordinari della Nona Arte, hanno dedicato tempo e passione a ricostruire la trama di “London After Midnight”. Il risultato è una trasposizione che non solo ripercorre la vicenda originale, ma la rivive attraverso il dinamismo e la forza visiva del fumetto. “London After Midnight” diventa così un’opera che si reinventa, pur mantenendo intatta l’essenza di quel capolavoro perduto. La trama ruota attorno a un caso che inizialmente sembra essere un suicidio, ma che nasconde una verità ben più inquietante, un mistero che coinvolge il protagonista in un’atmosfera gotica e tesa.

Questa straordinaria ricostruzione a fumetti, pubblicata da Edizioni NPE, permette ai lettori di immergersi nuovamente nell’atmosfera spettrale e misteriosa del film, avvicinandosi il più possibile all’originale. La trasposizione grafica mantiene intatti i temi del film, esplorando l’inquietudine e il fascino che hanno fatto di “London After Midnight” una pietra miliare nella storia del cinema. L’opera, frutto di un lungo lavoro di ricerca, è un tributo perfetto a un film che, nonostante la sua sparizione, ha continuato a esercitare un’irresistibile influenza sul mondo del cinema e della cultura popolare.

Dal 21 febbraio, gli appassionati potranno finalmente scoprire o riscoprire “London After Midnight” sotto una nuova luce, con una ricostruzione che, pur nell’assenza del film originale, riesce a catturare il cuore e l’anima di quella che rimane una delle storie più affascinanti e misteriose del cinema. Con il lavoro di Oyanedel e Alcatena, il mito di “London After Midnight” non è più confinato nel passato, ma rivive in una nuova forma, pronta a conquistare i lettori di oggi e le generazioni future.

Per maggiori informazioni sul fumetto e per scoprire dove acquistarlo, è possibile contattare l’ufficio stampa di Edizioni NPE.

Edward Mordrake: La Leggenda dell’uomo dei due volti e il Mistero della Sua Morte

La storia di Edward Mordrake è uno di quei racconti che affascina e inquieta da secoli, alimentando leggende e misteri legati alla deformità umana. Ancora oggi, non c’è certezza su quanto di questa storia possa essere reale, ma l’immagine di un uomo nato con due facce, una sulla parte anteriore e una sulla parte posteriore della testa, è tanto affascinante quanto disturbante. La sua figura è diventata emblematica delle stranezze mediche e psicologiche, ma il confine tra realtà e leggenda è tutt’altro che definito.

Secondo la leggenda, Mordrake era un giovane nobile inglese che viveva con una condizione fisica e psicologica devastante: una seconda faccia sulla nuca. Descritta come una “maschera demoniaca”, questa faccia non aveva la capacità di vedere, mangiare o parlare, ma sembrava in grado di esprimere emozioni. Si dice che potesse sorridere o sogghignare mentre lui era triste, e che diventasse triste quando lui era felice. Le voci più inquietanti narrano che questa faccia fosse in grado di borbottare frasi incomprensibili, spesso inquietanti, che tormentavano Mordrake nelle ore più oscure della notte. Secondo alcuni racconti, la faccia emetteva suoni così spaventosi che l’uomo avrebbe supplicato i medici di rimuoverla, descrivendo le voci come qualcosa che solo “nell’Inferno” si sarebbe potuto udire. Le sue notti, quindi, erano segnate da una sofferenza psicologica che lo portava a isolarsi dal mondo, rifiutando anche la compagnia della sua famiglia.

La fine della sua breve vita, appena 23 anni, sarebbe stata il culmine di un’esistenza tormentata. Alcuni racconti parlano di un suicidio, sebbene le circostanze restino oscure. C’è chi sostiene che si sia sparato alla testa, mentre altri affermano che si sia avvelenato. In ogni caso, la leggenda racconta che Mordrake avrebbe chiesto che la “faccia demoniaca” fosse distrutta prima della sua sepoltura, per evitare che continuasse a sussurrare anche nella tomba. Il suo corpo fu sepolto in un luogo remoto, senza lapide o indicazioni, quasi come se volesse scomparire definitivamente dalla memoria collettiva.

La prima testimonianza conosciuta della sua storia risale al 1885, quando il giornalista Charles Lotin Hildreth raccontò la vicenda di Mordrake, descrivendolo come uno degli “esseri umani strani” di cui il mondo della medicina curiosa si nutriva. Tuttavia, il racconto di Hildreth non venne mai supportato da prove concrete, e con il passare del tempo la storia sembrò arricchirsi di dettagli sempre più fantastici. Nel 1896, il caso venne ripreso nell’enciclopedia “Anomalies and Curiosities of Medicine”, che trattava delle deformità e curiosità mediche. Anche in questo caso, la storia di Mordrake venne presentata come una leggenda, senza prove verificabili e con un impianto più da racconto gotico che da documentazione scientifica.

A più di un secolo di distanza, risulta ancora difficile distinguere tra la realtà e la fantasia quando si parla di Edward Mordrake. Se esistono spiegazioni mediche per fenomeni simili, come la craniopagia parassitica – una condizione in cui una persona nasce con una testa incompleta o con una testa “parassita” attaccata – la storia di Mordrake potrebbe anche essere stata semplicemente una invenzione giornalistica. La mancanza di prove concrete, insieme alla natura gotica della sua leggenda, lascia spazio al dubbio: Edward Mordrake fu una vittima di una rara deformità o è stato solo un personaggio creato dalla fantasia di uno scrittore?

Indipendentemente dalla veridicità della sua storia, Edward Mordrake rimane una delle figure più affascinanti e inquietanti della medicina leggendaria. Simbolo delle stranezze umane e delle sfumature oscure della psiche, la sua leggenda continua a suscitare curiosità e mistero, mantenendo viva la domanda su quanto sia davvero accaduto e quanto sia frutto della fantasia.

Macbeth: una storia di orrori – Il Dramma Gotico di Shakespeare in un Graphic Novel Inquietante

Macbeth: una storia di orrori è il nuovo adattamento in formato graphic novel del celebre dramma di William Shakespeare, scritto da Stefano Ascari e magnificamente illustrato da Simone D’Armini. Questo progetto si distingue per la sua audace rivisitazione del classico shakespeariano, immergendolo in una dimensione gotica, oscura e inquietante. La storia, una delle più potenti e misteriose della letteratura occidentale, trova nuova vita grazie all’interpretazione visiva di D’Armini, che con incredibile maestria dà forma a una narrazione intrisa di incubi, follia e sangue.

Ambientata nella tetra e magica Scozia medievale, Macbeth: una storia di orrori esprime la decadenza morale e psicologica del protagonista, un eroe tragico che, spinto da desideri e profezie sovrannaturali, si addentra in un abisso di violenza e crudeltà. Come nella tradizione del dramma shakespeareano, l’opera esplora i temi della sete di potere, dell’ambizione, della paranoia e della vendetta. Tuttavia, l’elemento distintivo di questa versione è l’approccio visivo, che enfatizza l’aspetto gotico e il grottesco, portando il lettore in un viaggio attraverso l’oscurità più totale.

Le prime immagini dell’opera ci trasportano in un paesaggio avvolto dalla nebbia, dove tre inquietanti creature si contorcono come presagi di un destino ineluttabile. Queste figure oniriche, intrise di simbolismi, rappresentano le forze oscure che influenzano Macbeth e che condurranno alla sua rovina. Nel castello di Dunsinane, teatro delle inquietudini del protagonista, nasce il seme di follia che germoglia in un complotto che cambia il corso della storia. Macbeth, sorretto dalle oscure profezie delle streghe e dai sussurri della sua ambiziosa moglie, Lady Macbeth, decide di assassinare il Re Duncan, un atto che avvia una spirale di violenza che porterà alla morte e alla distruzione.

Il lavoro di Ascari nella scrittura è caratterizzato da una profondità che esplora non solo gli aspetti psicologici dei personaggi, ma anche il loro rapporto con l’ignoto e l’irreparabile. Il dialogo con il soprannaturale è centrale, e l’autore riesce a mantenere la tensione della tragedia originale, mentre la sua visione personale dona nuove sfumature a una storia già di per sé complessa e affascinante. La potenza della narrativa, infatti, si intreccia con l’abilità di D’Armini, che con le sue illustrazioni incute un senso di inquietudine e di disperazione crescente, immergendo il lettore in un’atmosfera claustrofobica.

Le pagine del graphic novel, inoltre, sono arricchite da una palette di colori che va dal nero profondo al rosso sanguigno, con sfumature che accentuano l’aspetto gotico e violento della storia. Ogni tavola è un capolavoro visivo che si fonde perfettamente con il racconto, potenziando la drammaticità dei momenti più intensi e tragici, come l’assassinio di Duncan o la discesa di Macbeth nella follia. La figura di Lady Macbeth è resa con una precisione psicologica straordinaria, come una presenza demoniaca che incita il marito alla sua rovina, diventando a sua volta vittima delle proprie stesse macchinazioni.

Il formato dell’opera, 180 x 275 mm, con 120 pagine a colori, rende Macbeth: una storia di orrori un’esperienza visiva potente e immersiva. La copertina, anch’essa firmata da Simone D’Armini, cattura perfettamente il cuore oscuro del graphic novel, con una composizione che richiama l’intensità del dramma e l’atmosfera sinistra che pervade ogni pagina. Il volume, che sarà disponibile dal 10 gennaio 2025, è un must per gli appassionati di Shakespeare e per coloro che desiderano immergersi in un’interpretazione visivamente innovativa di una delle tragedie più iconiche della letteratura mondiale.

Il mix tra la forza evocativa della storia originale e l’interpretazione visiva unica di Macbeth: una storia di orrori non solo rende omaggio all’opera di Shakespeare, ma apre anche nuove strade per il fumetto come mezzo per raccontare leggende senza tempo. Con il suo approccio gotico e inquietante, questa versione del Macbeth offre una nuova prospettiva su una delle storie più oscure della cultura occidentale, rendendola ancora più intensa e coinvolgente per il pubblico contemporaneo.

Shin Nosferatu: La Rivelazione di Nosferatu in una Nuova Visione Grafica di Roberto Recchioni

Immaginate un mondo in cui la figura del celebre Nosferatu, creato da Friedrich Wilhelm Murnau nel 1922, viene travolta da un nuovo spirito, fresco e audace, eppure ricco di tributi al suo passato. Questo è ciò che Roberto Recchioni, creatore noto per il suo lavoro in fumetti, libri, giochi e film, ha realizzato con Shin Nosferatu, un’opera che si distacca dalle reinterpretazioni classiche per abbracciare una visione personale e provocatoria, ricca di riferimenti alla cultura punk e al manga.

Nosferatu, nato come un adattamento non autorizzato del Dracula di Bram Stoker, è diventato uno dei pilastri del cinema horror, con il suo iconico conte Orlok che, da subito, ha catturato l’immaginario collettivo. Con il tempo, il film di Murnau ha ispirato numerosi remake, tra cui quelli di Werner Herzog e l’attesissimo progetto di Robert Eggers, che arriverà nelle sale italiane nel gennaio 2025. Eppure, Shin Nosferatu non è un semplice rifacimento: è un salto in un’altra dimensione, un’esperienza visiva e narrativa che riesce a mantenere intatto l’orrore e la bellezza del mito, mentre lo reinterpreta in chiave moderna.

Il racconto, scritto e disegnato dallo stesso Recchioni, si immerge nelle tenebre e nei silenzi del capolavoro murnauiano, ma aggiunge un nuovo strato di significato, filtrato attraverso la sensibilità dell’autore e la sua passione per il manga. I cani ululano nella notte, il vento si alza più forte dei lupi, e un incubo oscuro si insinua nella mente della giovane Ellen, portando con sé un richiamo di sangue e desiderio. L’ombra di Nosferatu, un essere antico e terribile, arriva dal mare, annunciando un’ineluttabile fine e la stessa eternità del vampiro che, come in un rito senza fine, continua a tornare.

A completare questo viaggio, una prefazione emozionante del regista Marco Manetti dei Manetti Bros. che, confessando la sua ossessione per Dracula, rivela di essersi trovato nuovamente rapito dalla lettura di Shin Nosferatu, scoprendo nuovi dettagli pur restando affascinato dalla familiarità del mito che ancora una volta lo perseguita.

Le pagine di Shin Nosferatu sprigionano un potere di attrazione irresistibile, un’interpretazione che non solo rende omaggio al film, ma lo reinventa, intrecciando orrore, malìa e sensualità in un affresco che si riflette attraverso il cinema, l’arte e la tradizione del fumetto. Nosferatu emerge come mai prima d’ora, un vampiro che non solo seduce ma, ancora una volta, fa paura, trasmettendo un fascino senza tempo.

Non perdete l’appuntamento con Shin Nosferatu di Roberto Recchioni, un’opera destinata a restare nel cuore dei lettori. Il volume sarà disponibile in librerie, fumetterie e negli store online a partire dal 2 gennaio 2025, distribuito sotto l’etichetta J-POP Manga di Edizioni BD.

San Marino Comics annucia lo “Steam Party 2025”

Il 10 e 11 maggio 2025, San Marino ospiterà una nuova edizione del tanto atteso “Steam Party”, il festival che celebra il mondo steampunk in tutte le sue forme. L’evento si preannuncia come una delle manifestazioni più ricche e coinvolgenti del panorama steampunk, un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati del vapore, delle macchine fantastiche e delle atmosfere vittoriane rivisitato con un pizzico di futurismo retro. Organizzato dall’Associazione San Marino Comics, il festival si terrà in un’atmosfera unica, offrendo ai partecipanti un weekend all’insegna della creatività, della fantasia e del gioco di ruolo.

L’edizione 2025 promette di essere ancora più completa e affascinante rispetto a quella degli anni passati, con una programmazione che comprende mostre di oggetti steampunk, sfilate, laboratori interattivi, tea delle cinque e set fotografici a tema. Il pubblico avrà l’opportunità di immergersi in un mondo parallelo, fatto di ingranaggi, tessuti lussuosi, occhiali da aviatore e tute da esploratore, il tutto condito da un’atmosfera magica che richiama l’immaginario dell’epoca vittoriana, arricchita da elementi fantastici e avventurosi.

Un tuffo nelle atmosfere steampunk e gotiche

Una delle caratteristiche che rende San Marino Comics unico nel suo genere è la capacità di fondere l’immaginario steampunk con quello gotico e dei vampiri, creando un mix affascinante che permette ai partecipanti di esplorare e vivere diverse subculture. Come da tradizione, il festival offrirà una serie di attività che spaziano dalla musica alla magia, fino a coinvolgere tutti i sensi con spettacoli dal vivo e concerti che rispecchiano le diverse sfumature dell’estetica steampunk. Tra i momenti più attesi c’è sicuramente l’escape room a tema steampunk, che sfiderà i partecipanti a risolvere enigmi e misteri in un contesto che richiama i mondi alternativi popolati da inventori eccentrico e misteriosi.

Le sfilate di costumi sono uno degli aspetti più spettacolari dell’evento, che vede i partecipanti trasformarsi in autentici “Steamers”, personaggi che sembrano usciti da un romanzo di Jules Verne o H.G. Wells. Non mancheranno anche le opportunità di trucco per adulti e bambini, che potranno essere trasformati in personaggi fantastici per l’intera durata del festival. I set fotografici tematici offriranno una cornice perfetta per scattare foto da ricordare e condividere sui social, catturando l’essenza di un evento che è molto più di una semplice fiera, ma una vera e propria esperienza immersiva.

Un’opportunità per espositori e appassionati

San Marino Comics 2025 non è solo un evento per i partecipanti, ma anche una grande opportunità per gli espositori. L’Associazione San Marino Comics ha infatti aperto le iscrizioni per coloro che desiderano esporre e vendere i propri prodotti a tema steampunk. Gli spazi espositivi sono disponibili in due dimensioni, da 3×3 metri o 6×3 metri, a un prezzo di 200 euro, tasse incluse. Per le piccole realtà che vogliono farsi conoscere, c’è anche la possibilità di affittare spazi condivisi a prezzi accessibili, rendendo l’evento accessibile a una vasta gamma di espositori. È l’occasione perfetta per gli artigiani, i creatori di oggetti unici e le piccole imprese che vogliono entrare in contatto con il pubblico appassionato di steampunk e cultura alternativa.

Un’evento che unisce la community

Oltre alle attività programmate, il festival rappresenta anche un punto di incontro per la comunità steampunk. I raduni di appassionati, le associazioni e i gruppi tematici si incontrano per condividere la loro passione e per discutere delle ultime novità in ambito steampunk, gotico e fantasy. Ogni anno, San Marino Comics si conferma come un evento dove è possibile fare nuove conoscenze, scambiarsi idee e, perché no, creare nuove collaborazioni artistiche. L’ingresso è aperto a tutti coloro che vogliono vivere la magia di questo fantastico mondo, e per chi non ha ancora avuto modo di immergersi nell’universo steampunk, l’evento rappresenta un’occasione unica per scoprirlo.

Un’anteprima imperdibile

Per tutti gli appassionati, San Marino Comics 2025 sarà un evento imperdibile, che promette di regalare un’esperienza indimenticabile. Tra l’incredibile atmosfera steampunk, le spettacolari sfilate e le attività coinvolgenti, i partecipanti potranno vivere due giorni di pura fantasia e avventura. Se siete appassionati di questo affascinante universo, segnate le date in agenda: 10 e 11 maggio 2025 a San Marino. Non dimenticate di iscrivervi anche come espositori se volete far conoscere il vostro lavoro, e di prepararvi a tuffarvi in un mondo che unisce il passato e il futuro, il reale e l’immaginario. Non perdete l’occasione di partecipare a questa straordinaria esperienza steampunk!

Sergio Bonelli Editore presenta “Storie Nere” di Dino Battaglia

Sergio Bonelli Editore lancia una nuova, affascinante proposta per gli amanti del fumetto: Storie Nere, l’antologia che raccoglie le opere più oscure di uno dei maestri indiscussi del fumetto italiano, Dino Battaglia. Disponibile dal 29 novembre in fumetteria e libreria, questo volume rappresenta un viaggio affascinante nell’universo gotico e inquietante che Battaglia ha saputo creare, una vera e propria dimostrazione di come il fumetto possa trasformarsi in arte.

Storie Nere è una raccolta che immerge il lettore in una realtà dove il terrore non si manifesta con urla fragorose, ma si insinua come un sussurro silenzioso, che serpeggia nella notte. Il tratto raffinato e l’inconfondibile stile narrativo di Battaglia esplorano i recessi più bui dell’animo umano, dove angosce, paure e inquietudini prendono forma. La capacità dell’autore di adattare i grandi classici della letteratura gotica ottocentesca è un tratto distintivo di questa antologia, dove ogni storia si fa interprete di un’epoca e di un’emozione.

Tra i racconti scelti per questa raccolta ci sono grandi nomi della narrativa dell’Ottocento, come Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, Il Golem, un omaggio a Lovecraft, Woyzeck, Il patto, La casa disabitata, Peter Schlemihl, Olimpia e Totentanz. Ogni storia è una finestra su un mondo oscuro e complesso, e Battaglia, con la sua maestria, è capace di trasportarci in un’esperienza visiva e narrativa senza pari.

Il volume si preannuncia un must-have per tutti gli appassionati di fumetto e di letteratura gotica, un’occasione imperdibile per riscoprire uno degli autori più raffinati della scena fumettistica italiana, capace di rendere la paura qualcosa di straordinariamente affascinante.

“Brides”: Il nuovo film horror e thriller che ridefinisce il genere, tra gotico, glamour e gore

Nel panorama del cinema horror, sempre più spesso emergono storie capaci di scuotere le convenzioni del genere, mescolando inquietudine, violenza e riflessioni profonde su temi sociali. È proprio in questa direzione che si inserisce Brides, il nuovo progetto diretto da Chloe Okuno, la regista che ha già suscitato grande attenzione con il thriller psicologico Watcher del 2022, anch’esso interpretato dalla talentuosa Maika Monroe. Brides promette di sconvolgere gli appassionati del genere con una trama intrigante, visivamente audace e densa di tematiche femministe, il tutto immerso in una cornice gotica e sanguinolenta.

Il film è attualmente in fase di pre-produzione e le riprese sono previste per la primavera del 2025, con un’uscita che potrebbe arrivare tra la fine del 2025 e il 2026. La produzione è affidata a Likely Story, mentre Neon ha già acquisito i diritti di distribuzione per il mercato nordamericano. Questo progetto è destinato a suscitare l’interesse di appassionati di horror e thriller grazie alla trama intrigante e alla regia audace di Okuno, che in Brides si concentra su un mix di elementi gotici, glamour e gore.

La storia, ambientata in Italia negli anni ’60, segue le vicende di Sally Bishop (interpretata da Maika Monroe) e suo marito, che si recano in una villa isolata per cercare di superare una crisi personale di Sally. La villa è di proprietà di un conte misterioso, che nutre un interesse particolare per Sally. Tuttavia, la sua curiosità nei confronti della protagonista sfocerà in qualcosa di molto più inquietante, quando la sua personalità femminista andrà a mescolarsi con i piani oscuri del conte, creando un mix di violenza e caos. La figura del conte e delle sue “spose vampiro” rappresentano una sorta di Eden distorto, un luogo dove l’oscurità si unisce alla bellezza e alla sensualità, ma anche alla repressione sociale e ai desideri carnali.

Il film, descritto come un racconto gotico, glamour e splatter, promette di “ribaltare” la narrativa classica di Dracula di Bram Stoker, portando alla luce una riflessione sul conflitto tra il desiderio sessuale e la repressione sociale. Sally, con la sua personalità ribelle e il suo spirito anticonformista, si trova ad affrontare una lotta che va ben oltre la semplice sopravvivenza: è un conflitto tra il suo diritto di essere libera e la società che cerca di silenziarla, ma anche un incontro/scontro con le forze oscure che abitano la villa del conte. In questa lotta, l’aspetto femminista del film emerge in maniera chiara, proponendo una visione radicale e potente del ruolo delle donne nel contesto dell’orrore.

Maika Monroe, già conosciuta per il suo ruolo in Longlegs e per la sua interpretazione in Watcher insieme a Burn Gorman, torna a collaborare con la regista Chloe Okuno, consolidando un sodalizio che promette di essere vincente. Il ruolo di Sally, infatti, sembra essere uno dei più complessi e affascinanti della sua carriera. Monroe, apprezzata per la sua capacità di incarnare personaggi emotivamente intensi e complessi, sarà chiamata a confrontarsi con una protagonista che si trova ad affrontare situazioni estremamente surreali e violente, ma anche cariche di significati più profondi.

Il cast, per ora, non è stato ancora completato, ma l’attesa cresce, poiché il film promette di attrarre talenti in grado di arricchire ulteriormente la trama e la tensione psicologica che si percepisce nei primi dettagli svelati. In particolare, si prevede che il film possa essere popolato da una serie di personaggi che, oltre a Sally e al misterioso conte, contribuiranno a costruire un’atmosfera intrisa di terrore e di un’inquietante bellezza visiva.

La regia di Chloe Okuno si distingue per il suo approccio meticoloso e complesso, capace di inserire riflessioni sul femminismo all’interno di un contesto horror, creando una tensione che non è solo quella generata dalle classiche atmosfere spaventose, ma anche quella delle contraddizioni sociali e personali. Il risultato sarà probabilmente un film che, oltre a spaventare, farà riflettere, portando lo spettatore a confrontarsi con le sfumature più oscure della psiche umana e le dinamiche di potere, controllo e liberazione.

L’attesa per Brides è quindi alle stelle. Con la sua trama avvolgente e la capacità di mescolare horror, thriller psicologico e temi di denuncia sociale, il film di Okuno si preannuncia come una delle pellicole più interessanti della prossima stagione cinematografica. Per gli appassionati del genere, Brides rappresenta una promessa di innovazione, un’opera che non solo farà rabbrividire, ma che stimolerà anche una riflessione sul posto delle donne nel mondo e nel cinema horror.

In sintesi, Brides è destinato a diventare un must per chi ama un cinema che va oltre la superficie, che sfida le convenzioni e offre un’esperienza visiva e narrativa unica. Con la regia di Chloe Okuno e la performance intensa di Maika Monroe, il film promette di essere un capolavoro gotico e inquietante che sicuramente entrerà nella storia del cinema horror contemporaneo.

Danze macabre per violino

Il 25 settembre uscirà per Green Moon Comics la tanto attesa graphic novel Danze Macabre per Violino di Sabina “Biene” Sodaro, un’opera che affonda le radici nel genere young adult con sfumature gotiche, ideale per chi ama storie di passione, dolore e crescita interiore. La trama ci conduce in un viaggio emotivo e oscuro, incentrato sulla ricerca dell’amore e del rispetto verso se stessi attraverso l’elaborazione del lutto.

La protagonista, Giada, è una giovane violoncellista che perde prematuramente il suo amato marito, un legame che sembrava indissolubile. La disperazione la spinge a un passo estremo: grazie a una melodia maledetta, riesce a riportarlo in vita ogni notte. Ma la gioia di poterlo rivedere ogni sera si scontra con il peso delle sue azioni. Giada dovrà confrontarsi con un interrogativo doloroso: è davvero giusto ciò che sta facendo, o è un atto di egoismo che la condanna a vivere nell’ombra di un amore che non può essere più? La sua battaglia tra il legame con il defunto e il bisogno di liberarsene diventerà la spinta che la porterà a riscoprire se stessa.

Il racconto si svolge in un’atmosfera vittoriana sospesa nel tempo, un’ambientazione che esalta la lotta interna della protagonista, divisa tra la luce della vita e l’oscurità della morte. Sabina Sodaro, autrice e disegnatrice, riesce a trasmettere queste emozioni in modo potente, grazie a un tratto leggero ma inquietante che mescola parole e immagini per dare vita a un’esperienza visiva e sensoriale unica. Il bianco e nero con cui è realizzata la graphic novel, intriso di ombre e contrasti, simboleggia il tormento interiore di Giada, una giovane donna intrappolata in un ciclo di amore e morte.

Un elemento particolarmente affascinante di Danze Macabre per Violino è l’integrazione della musica all’interno della narrazione. Ogni pagina è accompagnata da codici Spotify scansionabili che permettono ai lettori di ascoltare la colonna sonora pensata per arricchire l’esperienza di lettura, creando un’interazione che affascina tutti i sensi. La musica, le immagini e le parole si fondono in un gioco che immerge completamente il lettore, offrendo un’esperienza quasi cinematografica, che trascina nell’oscurità e nella malinconia della storia.

Sabina “Biene” Sodaro, giovane illustratrice e fumettista romana, classe 2001, ha già dimostrato il suo talento con numerosi lavori, tra cui la sua partecipazione al Collettivo Viscosa, un gruppo di autori indipendenti che creano fumetti autoprodotti. Dopo essersi laureata in Graphic Design e Comics and Illustration alla RUFA nel 2023, ha illustrato libri per Gallucci Editore e ha collaborato a progetti di narrativa per ragazzi, mostrando una versatilità che si riflette anche nella sua nuova graphic novel.

Danze Macabre per Violino è un’opera che non solo racconta una storia, ma invita a riflettere sul significato dell’amore, del dolore e della necessità di lasciar andare. Con 132 pagine di intensi colpi di scena emotivi, è un volume che saprà sicuramente conquistare chi cerca una lettura profonda e coinvolgente.

Il libro sarà disponibile al prezzo di 16,00€, in formato soft cover (17×24 cm) e sarà composto da 132 pagine in bianco e nero. Se siete appassionati di storie gotiche, riflessioni sull’animo umano e amate l’idea di unire la musica alla lettura, questa graphic novel non potrà che affascinarvi.

Ritorna il NaonisCon – Pordenone Games&Comics: 12 maggio 2024

L’attesissimo NaonisCon – Pordenone Games&Comics sta per tornare presso la Fiera di Pordenone in Viale Treviso, n. 1 il 12 maggio 2024. Un evento da segnare in rosso sul calendario per tutti gli amanti dei fumetti, dei giochi da tavolo e di ruolo. L’associazione ludica Club Inner Circle invita tutti gli appassionati  a questa splendida  manifestazione ludica è l’evento di riferimento a Pordenone e nel FVG per tutti coloro che amano il Gioco Intelligente, il Fumetto e il Cosplay. Quattro padiglioni fieristici ospiteranno una vasta mostra-mercato, aree self, oggettistica, collezionismo, autori, retrogame, ospiti e molto altro.

Il Coordinamento Ludico FVG ha preparato un’ampia gamma di attività per tutti i partecipanti, dai tornei alle dimostrazioni, per esperti e principianti interessati a scoprire nuovi giochi. Un’area videoludica offrirà una panoramica dei videogiochi vintage e moderni, con la presenza di gruppi, associazioni di retrogame e aziende del settore. Per coloro che amano la cultura giapponese, è prevista un’area appositamente dedicata con espositori, artigianato e spettacoli tradizionali, in collaborazione con l’associazione Yume di Pordenone.

Se invece preferite il mondo del costume e del cosplay, non mancheranno spazi dedicati al tema steampunk, gotico e fantasy con una vasta gamma di oggetti, abbigliamento e accessori per tutti i gusti. Gli appassionati potranno immergersi in un’atmosfera fantastica, attraversando portali che li condurranno in mondi ricchi di magia e mistero. L’atteso Cosplay Contest è, come sempre, organizzatto dagli amici di Costrive.

NaonisCon – Pordenone Games & Comics è un evento organizzato con passione dal Club Inner Circle dal 1997, che ha l’obiettivo di promuovere il Gioco Intelligente. Ogni anno, l’evento si impegna a mostrare le novità nel mondo dei giochi di ruolo, di società e di carte, offrendo ai visitatori l’opportunità di provare giochi rari e introvabili. Con l’aggiunta di PordenoneComics nel 2004, l’evento ha ampliato il suo spettro, offrendo uno spazio per il fumetto nuovo e da collezione, con gadget, action figure e un’area culturale dedicata agli autori e disegnatori. La sezione dedicata ai videogiochi retrò, agli sviluppatori indipendenti e alla cultura giapponese hanno contribuito a rendere l’evento sempre più ricco e coinvolgente.

In conclusione, NaonisCon – Pordenone Games & Comics è un appuntamento da non perdere per tutti gli amanti della cultura ludica e del fantastico. Preparate i vostri costumi, le vostre miniature e i vostri dadi per una giornata indimenticabile tra giochi, fumetti e divertimento.

La caduta della casa degli Usher, l’horror di Mike Flanagan che ci farà venire i brividi!

La caduta della casa degli Usher di Mike Flanagan si erge come un’opera che intreccia la polvere del passato con le inquietudini del presente, avvolgendo lo spettatore in un abbraccio oscuro e inesorabile. Siamo di fronte a una miniserie che, pur attingendo a piene mani dall’omonimo racconto di Edgar Allan Poe, riesce a mescolare il classico orrore gotico con le cupe e contorte realtà del mondo moderno, creando un ibrido inquietante che strizza l’occhio tanto agli appassionati del grande Poe quanto ai consumatori di narrazioni seriali contemporanee.

In effetti, l’opera di Flanagan non si accontenta di rimanere fedele ai temi solitari della solitudine, della follia e del decadimento fisico e psicologico tipici delle storie di Poe. La famiglia Usher è sì marchiata dalla maledizione che attanaglia le case degli antichi, ma la sua rovina si intreccia inevitabilmente con i più moderni e disturbanti temi sociali e politici, come il potere corrotto delle multinazionali farmaceutiche e l’epidemia della dipendenza da oppioidi. L’azienda “Fortunato”, simbolo della grandezza e della decadenza della famiglia Usher, è il cuore pulsante di un empireo che vive e muore nell’ombra della distruzione causata dal suo stesso prodotto, il “Ligodone”. Una critica velenosa alla cupidigia, alla manipolazione delle masse, e all’insaziabile brama di potere che alla fine si ritorce contro i suoi artefici. Ma più che il semplice sfondo di un dramma familiare, la casa stessa diventa una manifestazione fisica di quei segreti e di quelle colpe che inevitabilmente travolgono i suoi abitanti, simile a come la casa degli Usher stessa, nel racconto di Poe, si frantuma letteralmente sotto il peso dei suoi peccati.

Flanagan, con maestria, inserisce queste riflessioni nel cuore della serie, e lo fa non solo attraverso l’intreccio narrativo ma anche grazie alla sua costante attenzione alla psicologia dei personaggi. Roderick e Madeline Usher, interpretati da Bruce Greenwood e Mary McDonnell, incarnano i due volti di una medaglia corrotta: da un lato la figura tormentata del patriarca che si scontra con le sue scelte passate, e dall’altro una sorella ambiziosa e spietata, che vede il mondo come una semplice merce da manipolare. Questi due protagonisti, come se fossero le ombre dei due protagonisti del racconto originale, sono circondati da una miriade di figure secondarie che contribuiscono a costruire un mondo altrettanto inquietante e stratificato.

Il vero cuore oscuro della serie, tuttavia, è rappresentato dalla misteriosa figura di Verna, che apparirà come una sorta di spettro che collega i destini dei membri della famiglia Usher. La sua presenza evoca la tensione tra il soprannaturale e il razionale, come un’ombra che si allunga sulla mente dei protagonisti, ma che solo gli spettatori riescono a vedere pienamente. Il modo in cui la morte si manifesta all’interno di La caduta della casa degli Usher è un tributo ai racconti di Poe, dove la morte non è mai casuale, ma un evento carico di premonizioni, segni e, soprattutto, significati oscuri. Ogni episodio è una danza macabra, in cui il dolore e la morte sono inevitabili, ma sempre avvolti nell’ambiguità dell’accidentale, quasi come se la casa stessa fosse una trappola infallibile per i suoi abitanti.

Il riferimento alla mitologia letteraria di Poe non si ferma qui, ma è disseminato in ogni angolo della serie, come una trama invisibile che lega tutto, dai nomi dei personaggi (Frederick, Tamerlane, Camille) agli episodi stessi, che richiamano direttamente i suoi racconti più iconici. Questi riferimenti, pur se non obbligatori, arricchiscono la narrazione di un sottotesto che gli appassionati di Poe apprezzeranno, ma che non è mai così evidente da distogliere l’attenzione dalla trama principale. In questo senso, La caduta della casa degli Usher è un’opera che riesce a camminare su due linee parallele: quella che pesca a piene mani dalla letteratura gotica e quella che riflette e denuncia la realtà contemporanea.

Nonostante le riserve che alcuni potrebbero avere riguardo alla modernizzazione del racconto e l’introduzione di elementi come la diversità etnica, la fluidità sessuale e la critica al capitalismo farmaceutico, La caduta della casa degli Usher riesce a conservare, in fin dei conti, lo spirito inquietante e l’atmosfera disturbante dell’originale di Poe. Piuttosto che distrarre, queste aggiunte contribuiscono a creare una nuova veste narrativa che si muove con disinvoltura tra il gotico e il moderno, tra il sangue e la tecnologia, tra il passato e il presente.

L’opera di Flanagan, come una sinfonia di voci che si sovrappongono e si intrecciano, trova la sua potenza proprio nel contrasto e nella fusione di questi elementi. Ogni morte, ogni caduta, ogni squarcio nella trama si sente come una condanna che non può essere evitata, e in questo contesto, il finale della serie non può che essere tanto potente quanto inevitabile. La caduta della casa degli Usher non è solo una rielaborazione moderna di un classico di Edgar Allan Poe, ma una riflessione profonda sul nostro tempo, sulle sue malformazioni, sulle sue ossessioni e sui suoi peccati. Come nel racconto originale, la casa degli Usher crolla, ma non senza lasciare dietro di sé un’eco inquietante di ciò che è stato e di ciò che, inevitabilmente, deve venire.