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Mister No compie 50 anni: il ritorno dell’antieroe Bonelli che ha detto “no” per mezzo secolo

Ci sono personaggi che sembrano scolpiti nel tempo, come fossero cristallizzati in un’eterna giovinezza ribelle. Figure che sfidano il passare degli anni, rifiutando di farsi archiviare nella nostalgia. Tra questi, ce n’è uno che ha attraversato mezzo secolo a bordo di un Piper malandato, con una camicia azzurra, la giacca da aviatore e il cuore pieno di ironia. Signore e signori, accendiamo le candeline: Mister No compie 50 anni, e il suo spirito anticonformista è più vivo che mai. Era il giugno del 1975 quando Jerry Drake, reduce americano della Seconda Guerra Mondiale, fece la sua prima comparsa nelle edicole italiane. Ideato da Sergio Bonelli, che per l’occasione si celava dietro lo pseudonimo Guido Nolitta, Mister No era destinato a diventare molto più di un semplice personaggio a fumetti. Era il primo, vero antieroe bonelliano, antesignano di un’intera generazione di personaggi inquieti, scomodi e irresistibilmente umani, da Dylan Dog a Nathan Never, passando per il razionalissimo Martin Mystère.

Ma cosa rende Mister No così speciale, così attuale dopo cinquant’anni?

Mister No non nasce in un mondo di cowboy e pistoleri, come i classici della Bonelli di allora. Lui atterra direttamente nell’Amazzonia degli anni ’50, una scelta che fu rivoluzionaria per la casa editrice. In un panorama dominato da deserti e praterie, Mister No porta il lettore tra fiumi in piena, giungle intricate, baracche sudamericane e bische di Manaus. Un paesaggio esotico, affascinante e profondamente simbolico: è il rifugio dell’uomo che dice “no” alla civiltà occidentale, al consumismo, alla rigidità dell’autorità. Ex pilota militare, Jerry Drake cerca la pace in una terra lontana da quella che gli ha insegnato a uccidere. Eppure la sua natura di eroe riluttante lo costringe sempre ad agire, a prendere posizione, a sporcarsi le mani. Non è mai in cerca di gloria, e nemmeno di redenzione. È semplicemente un uomo che ha scelto la libertà. E che per questo, proprio come diceva il colonnello giapponese Saiko durante un interrogatorio, sarà per sempre “Mister No”.

Quello che Mister No ha fatto – e continua a fare – è ridefinire il concetto stesso di protagonista. Non ha un senso di giustizia scolpito nel marmo come Zagor, né una missione scientifica come Martin Mystère. È un cittadino del mondo disilluso, con una bottiglia di rum nella mano destra e una pistola scarica nella fondina. Litiga con i clienti, si caccia nei guai, si innamora troppo in fretta e si ubriaca ancora più velocemente. Ma quando qualcuno ha bisogno d’aiuto, lui c’è. Nonostante tutto. Il suo miglior amico è un tedesco burbero dal soprannome impossibile da dimenticare: Esse-Esse. Il duo funziona come un orologio rotto che, per magia, segna sempre l’ora giusta nei momenti più impensati. E tra le donne che hanno incrociato il cuore di Mister No, spicca Patricia Rowland, archeologa newyorkese, quasi una Marion Ravenwood del mondo Bonelli.

Mister No non ha solo viaggiato per l’Amazzonia. Le sue avventure lo hanno portato in Africa, Asia, America Latina, New York, Spagna e persino in Italia. La struttura narrativa della serie è sempre stata dinamica, capace di mescolare avventura, introspezione, critica sociale e umorismo con una fluidità che ha fatto scuola.Nel 1987, scopriamo addirittura che esiste un secondo Mister No: un ragazzo caduto nella Guerra di Corea, che si era ispirato al nostro Jerry Drake. Simbolo della leggenda che si tramanda, della ribellione che continua anche oltre la carta.E poi ci sono gli episodi speciali. Come quello del 1984 dove Mister No incontra nientemeno che Che Guevara, o quello in cui un piccolo E.T. compare in Amazzonia sussurrando la sua iconica frase. O ancora la sua surreale fanta-avventura western con John Wayne, Reagan e John Ford, in una delle storie più folli e metanarrative mai scritte.

Mister No doveva essere una semplice miniserie estiva. Ma quando le copie vendute sfiorarono le 200.000 unità, Bonelli capì che aveva tra le mani qualcosa di grande. Da lì in poi, la serie è andata avanti fino al 2006, anno in cui lo stesso Nolitta – alias Bonelli – tornò a scrivere per darle una conclusione epica, collegata direttamente al primo numero. Una chiusura perfetta, nostalgica e malinconica, con Jerry e Esse-Esse in cerca di una nuova Manaus, più tranquilla, a Rurrenabaque, in Bolivia.

Nel frattempo sono nati venti speciali, due maxi, cinque almanacchi, e una ristampa completa intitolata Tutto Mister No. E poi, come accade per i grandi personaggi, sono arrivate anche le reinterpretazioni moderne: la miniserie a colori “Mister No Revolution” del 2018 e la collana “Le Nuove Avventure” tra 2019 e 2020, che ne hanno rinfrescato l’immagine restando fedeli al DNA originale.

Nel mondo Bonelli, Mister No non è mai solo. È parte integrante di un universo narrativo condiviso, che lo ha portato a incontrare – o meglio, scontrarsi – con personalità come Martin Mystère, Dylan Dog e Nathan Never. Memorabile il crossover “Fuga da Skynet”, uno dei primi esperimenti italiani di fumetto multiversale. E non mancano i camei, le citazioni, i riferimenti più o meno espliciti, come quello in cui un lontano discendente di Mister No appare nel futuro come fondatore di una compagnia interplanetaria.

Oggi Mister No non è solo un personaggio vintage per appassionati di lunga data. È un simbolo di resistenza individuale, di ribellione intelligente, di ironia contro il potere. In un’epoca in cui il “no” è spesso criminalizzato, Jerry Drake ci ricorda che dire no può essere un atto d’amore. Per sé stessi, per gli altri, per un mondo migliore.

Quindi sì, Mister No compie cinquant’anni. Ma non ne dimostra nemmeno uno. Forse perché non è mai stato davvero giovane, né mai veramente vecchio. È un’idea. Un’emozione. Un grido nella giungla amazzonica che dice: “Io non ci sto”.

E tu? Hai mai letto Mister No? Qual è la tua avventura preferita? Raccontacelo nei commenti qui sotto e condividi questo articolo sui tuoi social con l’hashtag #50AnniDiMisterNo. Il nostro Jerry merita una festa grande, come solo noi nerd sappiamo fare.

Mister No ritorna in libreria dal 6 giugno con “I Cacciatori di Teste” in un’edizione speciale a colori

Ci sono personaggi che non invecchiano mai, anche se gli anni passano. Anzi, più il tempo scorre, più diventano simboli, icone immortali capaci di parlare a generazioni diverse con la stessa forza e la stessa ironia. Uno di questi è senza dubbio Mister No, il mitico antieroe nato dalla penna geniale di Sergio Bonelli – che per l’occasione firmava con lo pseudonimo Guido Nolitta – e che, quest’anno, spegne ben cinquanta candeline.

Era il 1975 quando Jerry Drake, il pilota scavezzacollo di Manaus, faceva la sua comparsa nelle edicole italiane a bordo di un Piper a dir poco malconcio. Con il suo spirito libero, la sua voglia di non sottostare a nessuna regola prestabilita, e quella costante inclinazione a dire “no” – sempre e comunque – Mister No è diventato in breve tempo un simbolo di ribellione intelligente e ironica. Un antieroe, sì, ma con un cuore grande, sempre pronto a mettersi nei guai pur di fare la cosa giusta, anche quando nessuno gliel’ha chiesto. Ed è proprio per celebrare mezzo secolo di scorribande amazzoniche e battaglie contro l’ipocrisia del mondo civilizzato che dal 6 giugno 2025 torna in libreria e fumetteria uno dei suoi racconti più iconici: Mister No. I Cacciatori di Teste, in una nuova edizione cartonata e a colori che farà la gioia dei fan storici e di chi, magari, scopre oggi per la prima volta questo personaggio leggendario.

Parliamo di una storia che ha fatto la storia. I Cacciatori di Teste, scritta proprio da Guido Nolitta e illustrata da Roberto Diso, è un’avventura emblematica, una di quelle in cui Mister No si muove con la consueta disinvoltura tra pericoli mortali e dilemmi morali, con l’Amazzonia a fare da palcoscenico selvaggio e affascinante. In questa nuova edizione, i colori rendono finalmente giustizia all’inferno verde in cui il nostro antieroe si ritrova a combattere – non solo contro i “cattivi” di turno, ma anche contro una visione del mondo che non gli appartiene.

Il volume non si limita a riproporre la storia in una veste grafica rinnovata. A renderlo ancora più prezioso è la postfazione “Un editore, un Mister No” a cura di Franco Busatta, che include una storica intervista a Sergio Bonelli. È un’occasione rara per entrare nella mente del creatore e scoprire aneddoti, retroscena, intuizioni che hanno dato vita a un personaggio unico nel panorama del fumetto italiano. Si percepisce tutto l’amore, la passione e la voglia di rompere gli schemi che animavano Bonelli – un editore-scrittore che ha saputo trasformare un semplice fumetto d’avventura in un viaggio culturale, umano e quasi filosofico.

D’altronde, Mister No è sempre stato molto più di un semplice avventuriero. Era – ed è ancora – il simbolo di chi non vuole arrendersi, di chi preferisce volare basso ma libero, piuttosto che alto ma incatenato. Di chi sceglie la giungla alla scrivania, il dubbio alla certezza, l’ironia alla retorica. E forse è proprio per questo che, cinquant’anni dopo, è ancora qui con noi, più vivo che mai.

Se siete cresciuti leggendo le sue storie, questa edizione è un pezzo da collezione irrinunciabile. Se invece non lo conoscete ancora, beh, non c’è occasione migliore per salire a bordo del suo Piper e lasciarsi trasportare in un mondo dove nulla è scontato e ogni scelta ha un prezzo. Mister No non ha mai avuto paura di pagarlo, e forse è per questo che lo amiamo così tanto.

E ora tocca a voi: siete pronti a festeggiare i 50 anni del pilota di Manaus? Avete già letto I Cacciatori di Teste o sarà la vostra prima volta? Raccontatecelo nei commenti e condividete questo articolo sui vostri social, perché Mister No è tornato e merita di essere celebrato come si deve!

Le grandi imprese dell’uomo di Dino Battaglia: una raccolta imperdibile

Edizioni NPE sta per pubblicare un volume che ogni appassionato di fumetti e storia non può perdere: Le grandi imprese dell’uomo di Dino Battaglia. Questo straordinario lavoro raccoglie per la prima volta in un unico libro le indimenticabili storie che hanno segnato un’epoca, cambiando per sempre il modo di raccontare le vicende dell’uomo e i suoi conflitti.

Con ben quindici storie, accompagnate da numerose illustrazioni, l’opera esplora una varietà di temi che spaziano dalla guerra all’umanità, riuscendo a toccare corde emotive che trascendono il tempo. Realizzate tra gli anni Sessanta e Settanta, queste storie sono state pubblicate inizialmente sulle riviste Corriere dei Piccoli, Corriere dei Ragazzi e Sgt. Kirk, ma non erano mai state raccolte in un volume completo. Alcune di esse non erano nemmeno più state ripubblicate da tempo, rendendo questa edizione ancora più preziosa.

Un altro grande nome del fumetto italiano, Milo Milani, che all’epoca usava gli pseudonimi Eugenio Ventura e Piero Selva, ha curato i testi di quasi tutte le storie, portando il suo stile unico e profondo che ha saputo dare voce a temi universali. Il risultato è una narrazione che, seppur radicata in un contesto storico preciso, rimane attuale e capace di toccare temi universali come l’umanità, la lotta e la speranza, temi che nessuna guerra può cancellare.

Questa raccolta si inserisce nella collana dedicata a Dino Battaglia di Edizioni NPE, giunta al suo diciannovesimo volume, e sarà disponibile in libreria a partire dal 13 dicembre. Per gli appassionati del maestro e del fumetto in generale, Le grandi imprese dell’uomo rappresenta un’occasione unica per rivivere una parte fondamentale della storia del fumetto italiano. Non perdere questa straordinaria occasione di immergerti in storie che hanno fatto la storia del fumetto e continuano a parlare al cuore dei lettori.