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“Incanto”: quando la favola italiana osa sognare in grande

C’è qualcosa di disarmante e prezioso in Incanto, l’opera prima di Pier Paolo Paganelli, che al suo debutto nel lungometraggio ci regala una favola moderna dalle tinte gotiche, una storia che profuma di polvere da circo, di infanzia violata e di magia salvifica. Presentato fuori concorso al BIF&ST 2025, il film è un piccolo miracolo di immaginazione italiana, una produzione che osa esplorare un linguaggio visivo e narrativo che solitamente associamo più al cinema d’animazione o ai grandi live-action internazionali per famiglie.

E invece no. Questa volta è tutta farina del nostro sacco, ed è bello così.

Una fiaba nera dai contorni luminosi

La storia, narrata con il tono lieve e struggente delle vecchie leggende, si apre con una morte: Ludovico (Andrea Bosca), padre devoto ma condannato, affida la figlia Margot – interpretata con straordinaria delicatezza dalla giovane Mia McGovern Zaini – alla fredda e spietata governante Felicia, una Vittoria Puccini mai vista così cattiva. Anzi, diciamolo chiaramente: deliziosamente perfida. Una villain da manuale, tra la matrigna di Cenerentola e una Crudelia De Mon in versione gotica, capace di rubare la scena e i cuori per quanto è… detestabile.

Felicia, anziché trasformare la villa di famiglia in un orfanotrofio gioioso – come desiderato dal defunto Ludovico – la trasforma in una prigione silenziosa, dove Margot viene rinchiusa, ignorata, spezzata nel cuore. A darle man forte c’è Max (Claudio Gregori, alias Greg), un complice ambiguo, apparentemente goffo ma visceralmente avido.

Ma proprio quando la disperazione sembra totale, arriva il vero incanto.

Il tendone magico e il potere della gentilezza

Una notte, Margot fugge nel bosco. È un momento visivamente potente, curato con una fotografia suggestiva da Martina Cocco, che gioca con ombre e luci come fossero strumenti di un’orchestra emotiva. Ed è nel cuore di quella notte che Margot si imbatte in un circo. Non un circo qualsiasi, ma uno magico, che pare uscito da un sogno a occhi aperti, sospeso tra realtà e fantasia. È qui che conosce Charlie, il clown bianco, interpretato da un sorprendente Giorgio Panariello, lontano anni luce dal comico televisivo che tutti conosciamo.

Charlie è un personaggio scritto addosso a Panariello, che ne coglie l’essenza malinconica e il mistero. Vive con una maschera, letteralmente e metaforicamente, e rappresenta l’umanità ferita che però sceglie la luce. Panariello ha dichiarato che solo pochissimi registi hanno avuto il coraggio di vederlo per quello che è: un interprete capace di delicatezza, profondità, empatia. E qui ci riesce, lasciando il segno.

Il circo diventa quindi la nuova casa di Margot. Un luogo dove il tempo si ferma, le parole tornano, le ferite iniziano a rimarginarsi. Un microcosmo sgangherato ma accogliente, che ricorda le atmosfere di Big Fish o La strada di Fellini, mescolando realismo e meraviglia con un equilibrio fragile ma riuscito.

Il ritorno della fiaba, tra bene e male

Pier Paolo Paganelli costruisce una narrazione semplice ma simbolica, dove il Bene e il Male sono netti ma mai banali. La scelta di non redimere Felicia – come ha sottolineato la stessa Puccini – è coraggiosa: il film rifiuta la retorica del “cattivo che in fondo ha sofferto” e la presenta per quella che è. Una donna accecata dal potere, disposta a tutto pur di ottenere ciò che vuole. E proprio per questo così terribilmente attuale.

La messa in scena, con la scenografia curata da Federico Costantini e i costumi sognanti di Nicoletta Taranta, amplifica la dimensione da fiaba gotica. Il montaggio di Manuel Grieco segue il ritmo del cuore, alternando tensione e poesia con fluidità, mentre la colonna sonora di Stefano Ratchev e Mattia Carratello fa da tappeto emotivo, discreta ma incisiva.

Una scommessa italiana che vale il prezzo del biglietto

Incanto non è solo un film per ragazzi. È una favola che parla anche agli adulti, a chi ha dimenticato il potere dell’immaginazione, a chi ha bisogno di un pizzico di magia per ricordarsi di guardare il mondo con occhi diversi. Non è perfetto – a tratti l’equilibrio tra dramma e incanto vacilla – ma ha cuore, ambizione e un’estetica personale che merita attenzione.

Non c’entra niente con Encanto della Disney, nonostante il titolo inganni. Incanto è profondamente italiano, nella sua malinconia, nella sua bellezza discreta, nella sua voglia di riscattare il cinema di genere dalle secche del minimalismo a tutti i costi.

Dal 3 luglio sarà nelle sale, distribuito da Adler Entertainment. E noi vi consigliamo caldamente di farci un salto. Perché ogni tanto, per sopravvivere alla realtà, serve ricordarsi che i circhi esistono. E che sotto il tendone della vita, la magia è ancora possibile.

Avete già segnato la data sul calendario? Raccontateci: siete pronti a lasciarvi incantare? Condividete l’articolo sui social e fateci sapere cosa ne pensate!

“Grand Prix”: quando i motori ruggiscono anche nell’animazione

Amiche e amici di CorriereNerd.it, preparatevi a scaldare i motori! L’autunno cinematografico si apre con il botto grazie a “Grand Prix”, il nuovo film d’animazione pronto a travolgerci in una corsa mozzafiato tra sogni, travestimenti e misteri ad alta velocità. Sì, avete capito bene: sta arrivando nelle sale italiane l’11 settembre, distribuito da Notorious Pictures, un film che farà impazzire chi ha il cuore che batte al ritmo dei motori… e non solo!

Dietro la macchina da presa troviamo il regista Waldemar Fast, mentre la produzione è una sinergia tutta europea tra Mack Magic e Warner Bros Germania. Ma la magia inizia già quando leggiamo i nomi dei doppiatori italiani: la protagonista Edda ha la voce di Charlotte M., giovanissima influencer e idolo di milioni di fan, che dopo il successo di “Charlotte M.: Il film – Flamingo Party” e “Lo schiaccianoci e il Flauto Magico” torna a far parlare di sé, anzi, a far parlare i suoi personaggi animati. Accanto a lei, c’è Carlo Vanzini, che per chi come me segue la Formula 1 con il cuore in gola è una vera e propria leggenda del commento sportivo. Dopo aver prestato la voce a “Turbo” nel 2013, torna ora nel mondo dell’animazione dando un tocco inconfondibile al cast vocale di questo film.

Ma entriamo nel vivo della storia, perché “Grand Prix” non è solo un film per ragazzi: è un concentrato di avventura, comicità e adrenalina, una favola moderna dove il coraggio corre a tutta velocità. La protagonista è Edda, una topolina con un cuore grande così, figlia del gestore di un luna park che sta attraversando un momento difficile. Ma Edda ha un sogno, uno di quelli che ti fanno battere il cuore: diventare una pilota di auto da corsa. E come in ogni buona storia, tutto cambia dopo un incontro – o meglio, uno scontro – con il suo idolo: Ed, un pilota leggendario.

Il colpo di scena è da film d’azione (letteralmente!): Ed si trova in difficoltà, e sarà proprio Edda a prendere il suo posto in incognito, vestendo i panni del campione per cercare di salvare la sua carriera. Da qui parte una serie di travestimenti rocamboleschi, allenamenti, giri di pista e una missione segreta da portare a termine: scoprire chi è il sabotatore misterioso che sta tentando di truccare la gara! Il tutto mentre Edda cerca anche di salvare il luna park di famiglia, ormai sull’orlo della chiusura.

A rendere ancora più interessante questo progetto è la qualità tecnica dietro le quinte. L’animazione è stata curata dai rinomati studi MACK Animation di Hannover, che già ci hanno regalato pellicole come “Animals United” e il franchise “Happy Family”. La produzione porta la firma di Michael Mack, mente dietro l’Europa-Park e fondatore della casa di produzione MACK Magic. E, attenzione nerd musicali: la colonna sonora è firmata da Volker Bertelmann, fresco di Premio Oscar per le musiche di “Niente di nuovo sul fronte occidentale”. Insomma, stiamo parlando di un film che unisce il cuore dell’animazione europea alla passione per le corse, il mistero e la comicità più sfrenata.

“Grand Prix” è la risposta per chi cerca un film che non sia solo divertente, ma che sappia anche parlare di crescita, sogni e determinazione. È una storia che insegna quanto sia importante credere in se stessi, anche quando tutto sembra andare storto. E il bello è che lo fa con un ritmo che non lascia mai il tempo di annoiarsi, tra gare serrate, gag irresistibili e un mistero tutto da svelare.

E allora, cari amici nerd, che aspettate? Segnate sul calendario l’11 settembre e correte al cinema a vedere “Grand Prix”. Edda vi aspetta sulla linea di partenza, pronta a conquistarvi con la sua energia e il suo coraggio. E se vi appassionerete quanto noi a questo nuovo film d’animazione sul mondo delle quattro ruote, fateci sapere cosa ne pensate: commentate qui sotto, condividete l’articolo con i vostri amici appassionati di motori e animazione e… che la corsa abbia inizio!

Maracuda – Diventare grandi è una giungla: un’avventura preistorica tra magia, crescita e risate

Ci sono film d’animazione che si limitano a intrattenere e poi ci sono quelli che, con la scusa di una risata, riescono a piantare un semino di riflessione nel cuore dello spettatore. Maracuda – Diventare grandi è una giungla, il nuovo film distribuito da Adler Entertainment in uscita nelle sale italiane il 5 giugno 2025, appartiene con orgoglio a questa seconda categoria. Diretto da Viktor Glukhushin, già noto per My Sweet Monster, questo lungometraggio d’animazione riesce in un’impresa non da poco: far ridere bambini e adulti, ma anche farli pensare, emozionare e, perché no, tornare a guardare dentro sé stessi con occhi un po’ più indulgenti.

Il film ha già acceso i riflettori su di sé grazie alla première in anteprima assoluta il 31 maggio al Cartoons on the Bay 2025, nella splendida cornice del Cineteatro Massimo. E ora è pronto a scatenare il suo colorato caos preistorico in tutti i cinema italiani. Ma attenzione: questa non è la solita favola animata da sabato pomeriggio. No, Maracuda – Diventare grandi è una giungla è una vera e propria esplorazione del percorso accidentato e spesso esilarante che è la crescita.

Il nostro eroe, Maracuda, è tutto fuorché perfetto. Goffo, insicuro, testardo, con un cuore più grande di quanto lui stesso riesca a comprendere. Figlio del severo e rispettato capo tribù Rock, Maracuda vive con il peso schiacciante delle aspettative paterne sulle spalle. E chi di noi non ha mai sentito il bisogno di dimostrare di valere qualcosa? Di essere all’altezza? Di non deludere chi ci guarda dall’alto aspettandosi grandezza? È proprio da questo bisogno che prende il via la sua avventura, quando decide di sfidare le proprie paure e affrontare la foresta incantata dell’età della pietra.

È qui che il film comincia a mescolare le carte, introducendo una creatura tanto bizzarra quanto irresistibile: Tink, un tenero uccello alieno con poteri magici incontrollabili e un cuore grande come la galassia da cui proviene. L’incontro tra i due dà vita a una serie di avventure surreali, gag a raffica e una catena di eventi imprevedibili, come il momentaccio in cui, per errore, Tink trasforma Rock… in un bruco. Sì, avete capito bene. Un bruco! Un padre fiero e indistruttibile ridotto a strisciare tra le foglie. E in questo paradosso comico e tenero si cela una delle riflessioni più toccanti del film.

Per la prima volta, Maracuda si trova nella posizione di guida. Non è più il ragazzo che cerca approvazione, ma il giovane che prende in mano la situazione, che si assume responsabilità, che scopre – forse con stupore – di avere la forza per affrontare ciò che teme. E Rock, ridimensionato letteralmente e simbolicamente, è costretto a riscoprire la vulnerabilità, a lasciarsi aiutare, a guardare suo figlio con occhi nuovi. Una dinamica padre-figlio che si capovolge, si sgretola e si ricostruisce su basi di fiducia, tenerezza e rispetto reciproco.

Ma non sono solo i due protagonisti a brillare. Il cast di personaggi che popola questa giungla animata è un arcobaleno di personalità e trovate narrative. Spring, la sorella maggiore di Maracuda, è un concentrato di forza, coraggio e spirito ribelle. Abile con le armi, determinata fino all’ostinazione, sembra più adatta al comando del fratello… ma sarà davvero così? La sua presenza aggiunge grinta, ironia e quel tocco di girl power che non guasta mai, anzi, alza il livello dell’intero racconto.

Il mondo preistorico disegnato da Glukhushin è un vero spettacolo per gli occhi: una foresta viva, pulsante, quasi magica. Ogni foglia, ogni roccia, ogni creatura sembra respirare insieme allo spettatore. Non si tratta solo di scenografie colorate, ma di un ecosistema narrativo che trasporta grandi e piccini in una dimensione dove l’avventura è dietro ogni angolo e le emozioni crescono come liane selvagge, intrecciandosi fino a diventare parte della storia.

L’umorismo del film è dosato con sapienza. Si ride tanto, e spesso. Ma dietro ogni risata c’è sempre un messaggio, un invito a guardare le cose da un’altra prospettiva. Si ride dei difetti di Maracuda, delle gaffe di Tink, delle disavventure assurde in cui si cacciano… ma si ride con empatia, con affetto, riconoscendosi nelle loro fragilità.

Non a caso il regista ha dichiarato che “bambini e adulti possono immedesimarsi in questo ragazzo”, e ha perfettamente ragione. Maracuda, pur con il suo look strampalato e i suoi modi impacciati, rappresenta un tipo di eroe che abbiamo bisogno di vedere di più al cinema: uno che sbaglia, cade, si rialza e, alla fine, capisce che la vera forza non è nell’essere perfetti, ma nel credere in sé stessi, sempre.

Il film si inserisce perfettamente nel panorama dell’animazione moderna che non ha paura di affrontare temi complessi con delicatezza e fantasia. Temi come l’accettazione di sé, la gestione delle aspettative familiari, l’importanza di imparare dagli errori e, soprattutto, il ruolo fondamentale dei genitori nel guidare – ma anche nel lasciar andare – i propri figli. Argomenti universali, che toccano corde profonde, e che qui vengono declinati con una leggerezza mai superficiale.

Con un’estetica vibrante, personaggi indimenticabili e un ritmo narrativo che tiene incollati allo schermo dall’inizio alla fine, Maracuda – Diventare grandi è una giungla è una delle sorprese più piacevoli di questo 2025 cinematografico. È una storia che parla ai cuori, che diverte senza mai rinunciare alla sostanza, e che ci ricorda – con ironia e poesia – che crescere è una sfida epica, degna della miglior avventura animata.

Allora, cosa aspettate a farvi trascinare anche voi nella giungla più stravagante della preistoria? Correte al cinema dal 5 giugno e poi tornate qui a raccontarmi: cosa vi ha colpito di più? Quale personaggio vi ha rubato il cuore? E soprattutto… anche voi, almeno una volta, vi siete sentiti un po’ come Maracuda?

Condividete l’articolo con i vostri amici, commentate e fateci sapere: la tribù nerd di CorriereNerd.it è sempre in cerca di nuovi compagni d’avventura!

I Puffi tornano (con Rihanna!): il nuovo film tra magia, musica e… misteri blu

“Per salvare il loro mondo, dovranno raggiungere il nostro.” No, non è il trailer di un film Marvel, ma l’incipit del nuovissimo capitolo cinematografico de I Puffi, in arrivo nelle sale italiane dal 17 agosto 2025, distribuito da Eagle Pictures. E fidatevi: se pensate che sia “solo” un film d’animazione per bambini, preparatevi a ricredervi. Come appassionata cronica di saghe, reboot e icone della cultura pop – da Star Wars a Stranger Things, passando per Barbie e Miyazaki – non potevo restare indifferente davanti al nuovo trailer de I Puffi – Il Film. E a rendere tutto ancora più incredibile c’è lei: Rihanna, voce di Puffetta e autrice della nuova colonna sonora, con un brano inedito che già promette di farci cantare tutta l’estate.

Un nuovo mondo… blu

Dimenticate per un attimo i puffi che ricordavate dalla tv anni ’80 o dai film ibridi live-action. Questo nuovo film animato – diretto da Chris Miller, il genio dietro Shrek 3 e Il Gatto con gli Stivali – è un reboot completo, pensato per una nuova generazione di spettatori ma con abbastanza riferimenti nostalgici da far battere il cuore a noi “vecchi” nerd.

La trama ruota attorno al rapimento di Grande Puffo (doppiato in italiano da Paolo Bonolis, che torna in un ruolo vocale da sogno) da parte dei malvagi Gargamella e Razamella (entrambi con le voci di Luca Laurenti, in un doppio ruolo che già adoro). Il nostro amato capovillaggio blu viene catturato e spedito in un’altra dimensione, quella reale, e tocca a Puffetta (nella versione originale con la voce sensuale e potente di Rihanna) guidare la squadra di soccorso nel nostro mondo per salvarlo. Ma, come ogni grande avventura che si rispetti, nulla sarà facile: i puffi dovranno affrontare nemici nuovi, incontrare alleati inaspettati e – forse – scoprire qualcosa di fondamentale sulla loro vera natura.

Sì, perché la domanda che aleggia su tutto il film è: “Che cos’è davvero un Puffo?” Una provocazione affascinante che promette rivelazioni epiche.

Rihanna e la rinascita di Puffetta

E parliamone: Rihanna. Icona mondiale della musica, regina della moda, spirito imprenditoriale indomabile… ora anche Puffetta. No, non è uno scherzo. Dopo le interpretazioni di Katy Perry e Demi Lovato nei precedenti film, Rihanna entra ufficialmente nell’universo blu, portando con sé una ventata di carisma e femminilità potente.

Ma non si ferma lì: la cantante barbadiana ha anche scritto e interpretato un nuovo brano originale per il film, “Friend of Mine”, in uscita il 16 maggio. Una ballad dolce e potente, che segna il suo ritorno musicale dopo “Lift Me Up” del 2022 per Black Panther: Wakanda Forever. Nonostante l’attesissimo nono album sia ancora in fase di gestazione, questo singolo sembra già un regalo per i fan affamati di nuova musica. E diciamocelo: una Puffetta con la voce di Rihanna è tutto ciò che non sapevamo di desiderare.

Un cast vocale che è puro spettacolo

Il comparto doppiaggio non è da meno. In originale, oltre a Rihanna troviamo nomi di livello altissimo: Nick Offerman, James Corden, Sandra Oh, John Goodman (nel ruolo del fratello di Grande Puffo!), Octavia Spencer, Natasha Lyonne, Kurt Russell, e persino Dan Levy. Una squadra da Oscar, capace di dare personalità e unicità a ogni singolo Puffo, stregone, creatura o umano che incontreremo lungo il cammino.

E per noi italiani, c’è un tocco di casa: Bonolis e Laurenti tornano a lavorare insieme, questa volta in una veste che mescola ironia e magia. Una coppia perfetta per questo tipo di film, in grado di coinvolgere grandi e piccoli con la giusta dose di nostalgia e comicità.

I Puffi: un’eredità che attraversa le generazioni

Non dimentichiamolo: I Puffi non sono nati ieri. Creati nel 1958 dalla penna del fumettista belga Peyo, hanno attraversato decenni, continenti e mezzi di comunicazione, diventando un’icona universale. Dalla prima apparizione nelle strisce di John e Solfamì, alla leggendaria serie animata prodotta da Hanna-Barbera negli anni ’80 (421 episodi, ragazzi!), fino ai recenti reboot in CGI e merchandising senza fine, i Puffi fanno parte del nostro DNA nerd.

Il nuovo film del 2025 – che inizialmente doveva uscire il 14 febbraio, ma è stato posticipato al 18 luglio negli USA e al 17 agosto in Italia – promette di portare questa eredità in una nuova era. Un musical travolgente, pieno di canzoni, emozioni, creature magiche e… tanto, tantissimo blu.

Magia, misteri e… un ritorno attesissimo

Una delle cose che più mi incuriosiscono è proprio la promessa di rispondere finalmente alla domanda: “Che cos’è un Puffo?” Una provocazione che lascia intendere che ci sarà molto di più dietro le solite gag con Gargamella e Birba. Il fatto che il film introduca anche nuovi personaggi e una dimensione più “realistica” (con tanto di fratelli segreti, portali magici e nuove alleanze) suggerisce un’espansione narrativa affascinante.

L’impressione? Questo non sarà solo un film d’intrattenimento per famiglie. Sarà una vera origin story, forse un po’ epica, sicuramente molto musicale, che potrebbe ridefinire per sempre la mitologia puffa. Un po’ come ha fatto Barbie lo scorso anno, o Spider-Man: Into the Spider-Verse qualche tempo fa.

L’estate sarà blu Puffo

Insomma, se siete cresciuti con la sigla “Noi Puffi siam così…” nel cuore, se avete sognato almeno una volta di vivere in un villaggio fatto di funghi, o se semplicemente amate i film capaci di unire risate, magia e una colonna sonora da brividi, I Puffi – Il Film potrebbe diventare il vostro appuntamento cinematografico dell’estate.

E voi? Cosa ne pensate di Rihanna nei panni (e nella voce) di Puffetta? Vi incuriosisce questo nuovo approccio più avventuroso e misterioso all’universo puffesco? Parliamone nei commenti oppure condividete l’articolo sui vostri social con l’hashtag #IPuffi2025: sono curiosissima di sapere se anche per voi questa sarà la pellicola blu dell’anno!

“Elio”: un viaggio intergalattico firmato Disney e Pixar – nuovo trailer e prevendite aperte

È finalmente online il nuovo trailer di Elio, il prossimo lungometraggio d’animazione targato Disney e Pixar che promette di portarci, letteralmente, dove nessun nerd è mai giunto prima. E non è tutto: le prevendite per il film sono ufficialmente aperte! Dal 18 giugno 2025 potremo vivere sul grande schermo un’epica avventura cosmica che mescola umorismo, emozione e immaginazione come solo la Pixar sa fare.

Il titolo suona già come un invito: Elio, semplice e diretto, il nome di un ragazzo qualunque… o almeno così sembra. In realtà, il giovane protagonista è destinato a diventare, per errore, il rappresentante ufficiale della Terra presso un’organizzazione intergalattica. Una premessa che farà impazzire tutti gli appassionati di fantascienza, avventure spaziali e storie di crescita personale. Da bravi geek non potevamo non essere incuriositi!

Dietro la macchina da presa troviamo Adrian Molina, già amato dal pubblico per il meraviglioso Coco, e Madeline Sharafian, conosciuta per il toccante corto La Tana. Insieme hanno dato vita a una storia che si preannuncia come una delle più originali degli ultimi anni, con una Pixar pronta a esplorare nuove galassie narrative. Il progetto è prodotto da Mary Alice Drumm, altra veterana del mondo Pixar.

La trama è perfetta per stuzzicare l’immaginazione nerd: per secoli gli esseri umani hanno guardato le stelle cercando risposte, ma in Elio è l’universo stesso a rispondere! Elio è un ragazzo appassionato di spazio e alieni, con una fervida immaginazione che spesso lo isola dal mondo reale. Quando viene teletrasportato nel Comuniverso — una specie di ONU galattica — viene scambiato per il leader della Terra. Da lì iniziano incontri con creature eccentriche, situazioni esilaranti e momenti di profonda riflessione sull’identità e il senso di appartenenza. Un’avventura che richiama le atmosfere di classici come Men in Black o Guardiani della Galassia, ma con tutta la sensibilità narrativa e l’animazione di altissimo livello tipiche della Pixar.

Per gli appassionati di doppiaggio e di voci celebri, la versione italiana non deluderà. Il cast vocale è ricchissimo e variegato: Andrea Fratoni darà voce a Elio, Alexander Gusev sarà Glordon, mentre Alessandra Mastronardi interpreterà la zia Olga Solís. Adriano Giannini vestirà i panni (o meglio, presterà la voce) di Lord Grigon, Lucio Corsi sarà l’Ambasciatore Tegmen e il mitico Neri Marcorè ci accompagnerà con la voce del Manuale Universale dell’Utente. Insomma, il doppiaggio italiano promette di essere di altissimo livello, arricchendo ulteriormente l’esperienza per il pubblico nostrano.

Non mancano poi altre voci interessanti nel cast: Massimiliano Alto, Gaia Bolognesi, Ciro Clarizio, Davide Doviziani, Ilaria Stagni, Laura Amadei, Elena Perino, Micaela Incitti, Fabrizio Manfredi, Monica Volpe, Gemma Donati, Beatrice Caggiula, Alessia Rapini, tutte coordinate da Massimiliano Manfredi alla direzione del doppiaggio, con l’adattamento dei dialoghi curato da Roberto Morville e la supervisione artistica Disney affidata a Lavinia Fenu.

Dal punto di vista visivo, Elio rappresenta un vero e proprio tripudio per gli occhi. Gli artisti Pixar hanno dato libero sfogo alla loro creatività per realizzare creature aliene mai viste prima, mondi straordinari e un design degli ambienti capace di far sognare a occhi aperti. Chi ama l’estetica sci-fi più fantasiosa e colorata troverà pane per i suoi denti. E non possiamo dimenticare l’importanza della colonna sonora, che promette di essere una delle più evocative della recente produzione Pixar, perfetta per accompagnare un viaggio attraverso le stelle.

Dal punto di vista tematico, il film esplora argomenti che ci toccano tutti, nerd e non: l’isolamento, il desiderio di appartenenza, la ricerca della propria identità. Temi universali che, in un contesto fantascientifico, assumono ancora più forza ed emozione. In questo senso, Elio sembra voler raccogliere l’eredità di pellicole come Inside Out, offrendo una riflessione profonda ma sempre accessibile e divertente.

Vale anche la pena ricordare che il film ha avuto un percorso produttivo non semplice: inizialmente previsto per il 2024, ha visto la sua uscita slittare al 2025, complice il tempo necessario per perfezionare ogni dettaglio. Ma se c’è una cosa che la Pixar ci ha insegnato, è che l’attesa vale sempre la pena.

In definitiva, Elio si prospetta come un film imperdibile per tutti gli amanti dell’animazione, della fantascienza e delle storie capaci di emozionare e far riflettere. Il nuovo trailer — disponibile ora — ci regala già un assaggio di quello che ci aspetta: umorismo, avventura e tanta, tantissima meraviglia. Se volete assicurarvi un posto per il viaggio più nerd dell’anno, correte su eliomovie.it per prenotare i biglietti.

E voi, siete pronti a partire per il Comuniverso insieme a Elio? Fatecelo sapere nei commenti e condividete l’articolo sui vostri social: il countdown per il film è ufficialmente iniziato!

SpongeBob torna al cinema! La spugna più iconica della TV prepara una nuova avventura…

Avete presente quella sensazione di nostalgia mista a pura gioia infantile che vi assale ogni volta che sentite la sigla “Chi vive in un ananas in fondo al mar?”? Ecco, quella sensazione mi è esplosa nel cuore appena ho letto la notizia: SpongeBob SquarePants sta per tornare sul grande schermo con un nuovo film e il titolo è già un programma — The SpongeBob Movie: Search for SquarePants. E da fan di lunga data dei cartoni animati iconici, non posso fare a meno di emozionarmi come una bambina davanti alla TV il sabato mattina, con la ciotola di cereali in mano.

Sì, avete capito bene: la spugna gialla più surreale, ottimista e (diciamocelo) adorabilmente folle dell’animazione televisiva tornerà al cinema il 19 dicembre 2025, pronta a regalarci una nuova dose di assurdità marittime e colpi di scena sottomarini. Il film, prodotto da Nickelodeon e distribuito da Paramount Pictures, sarà diretto da Derek Drymon — che non è certo un novellino in casa Bikini Bottom — e scritto dalla brillante Pam Brady (che ha lavorato anche con South Park) e da Matt Lieberman.

Siamo quindi in ottime mani, anzi, in ottime pinne!

Per ora i dettagli sulla trama sono ancora avvolti da un alone di mistero… o meglio, da una densa nebbia marina! Quel che è certo è che SpongeBob dovrà spingersi nei meandri più oscuri dell’oceano per affrontare uno dei nemici più leggendari dell’universo acquatico: l’Olandese Volante! Sì, proprio lui, il fantasma verde fluttuante con la risata inquietante e l’inconfondibile accento da bucaniere. Che poi, diciamolo, ogni volta che compariva in un episodio, ci lasciava addosso un misto di terrore e divertimento che solo SpongeBob sa gestire con tanta leggerezza. E ora immaginate questo villain portato in vita (anzi, in morte-vita) niente meno che da Mark Hamill. Sì, proprio quel Mark Hamill. La voce di Joker, il volto di Luke Skywalker. Ecco, già solo per questo vale il prezzo del biglietto.

Il cast vocale originale? Una sinfonia di nostalgia

Ci saranno ovviamente tutte le voci storiche che rendono questo mondo così irresistibilmente pazzo:
Tom Kenny tornerà a dare la voce all’irrefrenabile SpongeBob, Clancy Brown sarà ancora Mr. Krabs (quel granchio avaro che ci ha insegnato a non buttare mai nemmeno un centesimo), Rodger Bumpass vestirà nuovamente i panni vocali di Squidward Tentacles — il calamaro più scontroso e melodrammatico della storia dell’animazione. E poi Bill Fagerbakke per Patrick, Carolyn Lawrence per Sandy e Mr. Lawrence per Plankton.

Un dream team vocale che ci accompagnerà in questa nuova, coloratissima e surreale avventura sottomarina.

Molti fan (me compresa!) si stanno già chiedendo se anche Keanu Reeves tornerà a sorprenderci, dopo il suo cameo filosofico-psichedelico in SpongeBob – Amici in fuga. Per ora non ci sono conferme, ma sappiamo quanto questo franchise ami le sorprese e i cameo fuori di testa. E diciamocelo, vedere di nuovo Keanu nei panni di quella sagoma fluttuante chiamata Sage sarebbe un sogno!

Bikini Bottom non dorme mai: spin-off in arrivo!

E come se non bastasse, mentre aspettiamo il grande ritorno cinematografico, potremo consolarci (o forse sarebbe meglio dire esaltarci) con “Saving Bikini Bottom: The Sandy Cheeks Movie”, un’altra chicca in arrivo nel 2025. In questo spin-off, Sandy e SpongeBob dovranno unire le forze per salvare Bikini Bottom da un malvagio CEO. Anche qui si preannuncia azione, umorismo e – speriamo – una valanga di citazioni meta che solo chi conosce bene il cartone potrà cogliere.

Cosa rende SpongeBob così immortale? Forse il suo umorismo surreale ma genuino, capace di far ridere grandi e piccini. O forse la dolcezza con cui racconta l’amicizia, la perseveranza, e quella voglia di non prendersi mai troppo sul serio, anche quando il mondo va a rotoli. SpongeBob è un inno all’assurdo, una piccola bolla gialla di felicità che galleggia ostinatamente sopra ogni tipo di tempesta — reale o emotiva. E il fatto che dopo oltre vent’anni continui a reinventarsi, ad arrivare al cinema, a lanciare spin-off e a coinvolgere voci di altissimo livello, è la prova che stiamo parlando di un vero pilastro della cultura pop.

Allora, siete pronti a tuffarvi di nuovo a Bikini Bottom?

Io sì, e conto i giorni! E voi? Qual è il vostro personaggio preferito della serie? Cosa vi aspettate da questo nuovo film? E se poteste inventare una nuova avventura per SpongeBob, quale sarebbe? Fatemelo sapere nei commenti oppure condividete l’articolo sui vostri social con la vostra teoria più pazza sulla trama del film. Bikini Bottom ci aspetta… e io non vedo l’ora di immergermi di nuovo!

Anteprima italiana da fiaba per Biancaneve

Il 20 marzo 2025, Milano ha ospitato l’anteprima italiana del tanto atteso film Disney Biancaneve, una rivisitazione in chiave live-action della celebre fiaba del 1937. Da oggi, il film è finalmente disponibile nelle sale italiane, pronto a incantare il pubblico con la sua magia senza tempo e un cast vocale d’eccezione.

L’anteprima, che ha visto la partecipazione di numerosi volti noti del mondo dello spettacolo e dello sport, è stata un’occasione speciale per scoprire le voci italiane dei protagonisti e ascoltare le canzoni che accompagnano questa nuova versione. Ad aprire la serata, le straordinarie interpretazioni musicali di Serena Rossi, che dà voce alla malvagia Regina Cattiva, ed Eleonora Segaluscio, che interpreta Biancaneve. Le due artiste hanno incantato il pubblico con le canzoni più iconiche del film, creando un’atmosfera magica che ha preparato il terreno per la proiezione del film.

Oltre a Rossi e Segaluscio, hanno preso parte all’evento anche altri membri del cast vocale italiano, tra cui Alessandro Campaiola (Jonathan), Daniele Grammaldo (Mammolo canzoni), Enrico Di Troia (Dotto dialoghi), Marco Manca (Dotto canzoni e Direzione musicale), Francesco De Francesco (Pisolo), e Antonino Saccone (Specchio Magico). A completare il team artistico, il direttore del doppiaggio Marco Mete, la direzione musicale di Virginia Brancucci e Marco Manca, e i testi delle canzoni italiane curati da Lorena Brancucci e PERTITAS.

La proiezione del film ha visto anche la partecipazione di un pubblico variegato, con presenze illustri come Javier Zanetti, Ambra Angiolini, Francesca Barra, Claudio Santamaria, e molti altri. L’atmosfera dell’evento è stata arricchita da un set tematico che evocava la magia della fiaba: tra mele rosse e specchi incantati, gli ospiti hanno potuto immergersi nel mondo di Biancaneve, un classico che continua a far sognare nuove generazioni di spettatori.

Un Film che Ripercorre una Fiaba Senza Tempo

Il nuovo Biancaneve vede Rachel Zegler nel ruolo della protagonista e Gal Gadot nei panni della perfida Regina Cattiva. Diretto da Marc Webb, noto per il suo lavoro in The Amazing Spider-Man, il film è scritto da Erin Cressida Wilson e prodotto da Marc Platt e Jared LeBoff. La storia, che ha incantato il pubblico fin dalla sua prima uscita nel 1937, viene ora riproposta con una nuova veste, arricchita da una scenografia mozzafiato e una colonna sonora che promette di diventare altrettanto iconica.

Il cast vocale italiano, che vede la partecipazione di voci come quelle di Chiara Gioncardi (Regina Cattiva dialoghi) e Gabriele Patriarca (Cucciolo), ha dato vita ai celebri personaggi della fiaba, dai sette nani ai protagonisti della storia, in un’esperienza cinematografica che unisce tradizione e innovazione. La versione italiana è stata curata nei minimi dettagli, con un doppiaggio che rispetta l’essenza del film originale, ma che al contempo conferisce un’anima tutta italiana alla produzione.

Un’Avventura Magica tra Canzoni e Emozioni

Biancaneve non è solo una storia di magia e avventure, ma anche una celebrazione dell’amicizia, del coraggio e della bellezza interiore. Le canzoni, che sono una parte fondamentale del film, sono interpretate con passione da Serena Rossi ed Eleonora Segaluscio, regalando al pubblico un’emozionante esperienza musicale. Le melodie, frutto della direzione musicale di Marco Manca e Virginia Brancucci, accompagnano i momenti salienti della pellicola, dal triste incontro con la mela avvelenata alla trionfante risoluzione finale.

Il film si avvale anche di una supervisione artistica Disney curata da Lavinia Fenu, che ha lavorato affinché la versione italiana non solo fosse fedele all’originale, ma riuscisse a catturare l’essenza delle emozioni universali che Biancaneve trasmette. La produzione si distingue per la cura dei dettagli, sia nelle scene di dialogo che in quelle musicali, dove l’obiettivo è far rivivere ai fan di lunga data e ai nuovi spettatori l’incanto della fiaba.

Gli Elfkins tornano al cinema con “Elfkins – Missione Gadget”: magia e tecnologia si scontrano in un’avventura imperdibile

Gli Elfkins stanno per tornare sul grande schermo! Dopo il successo di “Elfkins – Missione Best Bakery”, la regista Ute von Münchow-Pohl riporta in vita le avventure di questi piccoli aiutanti magici con “Elfkins – Missione Gadget”, in uscita nei cinema italiani il 13 marzo 2025. Questa volta, la protagonista Elfie dovrà affrontare un’avventura senza precedenti, che la porterà a scoprire un clan di gnomi super tecnologici e a mettere in discussione tutto ciò in cui crede.La leggenda degli Elfkins affonda le sue radici nella tradizione popolare tedesca: noti anche come Heinzelmännchen, questi esseri magici vivono nascostamente tra gli umani, aiutandoli nelle faccende quotidiane a patto di non essere mai scoperti. Già nel primo film, Elfie aveva dimostrato un animo ribelle e il desiderio di trovare un nuovo scopo per la sua esistenza. In “Elfkins – Missione Gadget”, la sua sete di avventura la porterà ben oltre i confini della tradizione.

Elfie vive con il suo clan nella mansarda di una pasticceria a Colonia, uscendo solo di notte per aiutare segretamente gli umani. Tuttavia, la monotonia della vita tra le mura del laboratorio le sta stretta, e il destino le offre ben presto un’opportunità inaspettata. Durante una delle sue esplorazioni notturne, si imbatte in Bo, un Elfkin proveniente da un altro clan, che utilizza sofisticati gadget tecnologici per compiere audaci furti. Bo appartiene a una banda di Elfkins High Tech di Vienna, che hanno abbandonato l’antica tradizione dell’assistenza agli umani per dedicarsi a un’esistenza all’insegna del divertimento e delle marachelle.

Affascinata dal mondo di Bo e dei suoi amici, Elfie decide di unirsi a loro, ma il suo ingresso nel gruppo scatena tensioni tra i due clan, che non si parlano da più di 250 anni. Nel frattempo, la determinata poliziotta Lansky e il suo astuto gatto Polipette si mettono sulle tracce degli Elfkins, pronti a rivelare la loro esistenza al mondo intero. Elfie e Bo dovranno unire le forze per sfuggire alla polizia e, soprattutto, per cercare di ricucire il legame spezzato tra i loro popoli, trovando un equilibrio tra tradizione e innovazione.

“Elfkins – Missione Gadget” è un film che gioca abilmente con il contrasto tra magia e tecnologia, offrendo una storia coinvolgente che riesce a intrattenere e far riflettere. Ute von Münchow-Pohl dimostra ancora una volta la sua capacità di creare un universo colorato e dinamico, arricchito da un ritmo serrato e da personaggi irresistibili. Il film bilancia momenti d’azione spettacolari con situazioni comiche esilaranti, ma non manca di affrontare tematiche importanti come il cambiamento, l’amicizia e la necessità di superare i conflitti del passato.

Il cast di doppiaggio originale è ricco di talento, con voci che danno vita a personaggi indimenticabili. Tra i nomi di spicco troviamo Hilde Dalik, Dave Davis, Siham El-Maimouni, Annette Frier, Jella Haase, Lina Philine Haase, Sophia Heinzmann, Michaela Kametz, Inga Sibylle Kuhne, Paul Pizzera, Michael Ostrowski, Cesar Sampson, Leon Seidel e Julia von Tettenborn. Le loro interpretazioni aggiungono profondità e carisma ai protagonisti, garantendo un’esperienza cinematografica ancora più coinvolgente.

“Elfkins – Missione Gadget” si preannuncia come una delle pellicole d’animazione più divertenti e avvincenti della stagione. Con una grafica curata nei minimi dettagli, una narrazione ricca di colpi di scena e un messaggio universale sulla convivenza tra diverse visioni del mondo, il film saprà conquistare spettatori di tutte le età. Se siete alla ricerca di un’avventura magica, emozionante e dal tocco high-tech, segnatevi la data: il 13 marzo 2025 gli Elfkins torneranno al cinema, pronti a sorprendere ancora una volta con la loro irresistibile energia!

Wallace & Gromit: Le piume della vendetta, il ritorno tanto atteso di un duo leggendario

Dopo anni di attesa, l’amatissimo duo di Aardman Animations, Wallace e Gromit, è finalmente tornato sul grande schermo con Wallace & Gromit: Le piume della vendetta, un film che riporta lo stile unico della stop-motion e la genialità del suo creatore, Nick Park. Questo nuovo capitolo della saga, prodotto da Aardman in collaborazione con Netflix, segna il ritorno di questi iconici personaggi premiati con l’Oscar, portando con sé una storia che coniuga nostalgia, humor e una sorprendente attualità.

Il film, che segue le vicende di Wallace & Gromit – La maledizione del coniglio mannaro del 2005, è un’avventura che si snoda tra colpi di scena, risate e momenti di grande cuore. La trama, che si sviluppa attorno a una nuova invenzione di Wallace, un “Gnomo da giardino smart”, si trasforma rapidamente in un incubo quando l’oggetto inizialmente pensato per semplificare il lavoro di giardinaggio sviluppa una mente malvagia. La situazione peggiora ulteriormente quando Wallace viene accusato di una serie di crimini che non ha commesso, costringendo Gromit, il suo inseparabile cane, a entrare in azione per smascherare il vero colpevole: il perfido pinguino Feathers McGraw, un criminale che i due avevano già catturato in passato nel cortometraggio I pantaloni sbagliati.

In Wallace & Gromit: Le piume della vendetta, il cuore pulsante della storia rimane la dinamica tra Wallace e Gromit. Wallace, come sempre, è l’inventore geniale e strampalato che, purtroppo, finisce sempre per complicarsi la vita con le sue invenzioni, mentre Gromit, il cane muto ma incredibilmente espressivo, dimostra una volta di più di essere l’intelligenza e il vero eroe della coppia. La caratterizzazione di Gromit è da sempre uno degli aspetti più amati del franchise, con il suo comportamento “umano” che lo rende un personaggio ricco di sfumature nonostante la sua natura non verbale. In questo film, Gromit si trova a dover affrontare non solo il ritorno di Feathers McGraw, ma anche un altro ostacolo: la gelosia nei confronti di un nuovo robot inventato da Wallace, il Norbot, che potrebbe mettere in ombra il suo ruolo di assistente e compagno inseparabile.

Il ritorno di Feathers McGraw, l’antagonista principale, porta con sé un mix di nostalgia e rinnovato pericolo. Questo pinguino criminale, una delle menti più perverse mai create da Aardman, è pronto a vendicarsi dei suoi vecchi nemici con una vendetta che minaccia di distruggere la tranquillità della vita quotidiana di Wallace e Gromit. La sua personalità e il suo piano criminale sono resi con la consueta maestria da Aardman, che, attraverso il suo inconfondibile stile stop-motion, riesce a dar vita a un personaggio che è sia minaccioso che comico, portando il film a un livello di intrattenimento che saprà conquistare grandi e piccini.

A livello tematico, Wallace & Gromit: Le piume della vendetta non è solo un’avventura ricca di battute brillanti e situazioni assurde. Il film affronta anche temi più profondi, come la dipendenza dalla tecnologia e le sue implicazioni. Wallace, con la sua passione per le invenzioni, rappresenta da sempre l’ottimismo e la speranza che la tecnologia possa migliorare la vita, ma qui viene messo in evidenza come l’innovazione possa portare a pericoli inaspettati quando non viene gestita con responsabilità. Il Norbot, pur essendo un personaggio che suscita affetto, diventa simbolo della minaccia che la tecnologia mal gestita può rappresentare, dando al film una riflessione interessante sul nostro rapporto con le invenzioni moderne.

Dal punto di vista tecnico, Le piume della vendetta è una vera e propria gioia visiva. La stop-motion, con i suoi modelli in plastilina e le scenografie dettagliate, è una caratteristica distintiva dei lavori di Aardman, e qui non delude. La qualità artistica raggiunta dalla compagnia britannica in questo nuovo capitolo è straordinaria, con scene che mescolano l’umorismo slapstick con l’abilità di raccontare storie complesse attraverso l’espressione dei personaggi e il movimento delle mani. Nonostante la tradizione, il film sa rinnovarsi con soluzioni visive e narrative che lo rendono un prodotto fresco e al passo con i tempi, pur rimanendo fedele al cuore del franchise.

Anche se il film riesce a intrattenere su più livelli, non mancano alcune piccole pecche. Alcuni personaggi secondari, purtroppo, risultano meno riusciti e un po’ troppo stereotipati, ma questi sono difetti minori che non intaccano il piacere complessivo del film. La vera forza di Wallace & Gromit: Le piume della vendetta sta nel suo equilibrio tra il classico e il moderno, tra l’umorismo senza tempo e le riflessioni contemporanee, unendo generazioni diverse sotto il segno di un’animazione che continua a fare scuola.

Il film si conferma un successo su tutta la linea, pronto a conquistare nuovi fan e a regalare ai vecchi un ritorno entusiasta in compagnia dei suoi protagonisti più amati. Non è difficile immaginare che Wallace & Gromit: Le piume della vendetta possa anche aspirare a nuovi premi, tra cui un possibile Oscar, grazie alla sua qualità senza tempo, al suo impatto emotivo e all’intelligenza con cui affronta temi universali. Se non avete mai visto un film di Wallace e Gromit, questo è il momento perfetto per recuperare una delle serie più amate e divertenti del cinema di animazione, capace di far sorridere e riflettere allo stesso tempo.

I tre Caballeros compie 80 anni: un leggendario viaggio musicale e fantastico nell’America Latina

Il film d’animazione “I tre Caballeros” è una delle opere più originali e creative di Walt Disney, che combina live-action e animazione in un’avventura attraverso l’America Latina. Il film è il secondo dei cosiddetti “film collettivi” della Disney, realizzati durante la seconda guerra mondiale come parte della politica di buon vicinato con i paesi latino-americani, promossa dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti.

I tre Caballeros compie oggi ben ottant’annidebuttò infatti a Città del Messico il 21 dicembre 1944, mentre uscì negli Stati Uniti il 3 febbraio 1945 e in Italia il 14 luglio 1949!

Il protagonista indisccuso del film è Paperino, che per il suo compleanno riceve da alcuni amici sudamericani un pacco contenente tre regali: un film, un libro sul Brasile e un libro sul Messico. Ogni regalo è l’occasione per scoprire le bellezze, le tradizioni e la cultura di quelle terre lontane, accompagnato da due simpatici personaggi: José Carioca, il pappagallo brasiliano già apparso nel precedente “Saludos Amigos”, e Panchito Pistoles, il gallo messicano che si unisce al gruppo nel terzo segmento del film.

Il film è composto da sette episodi, ognuno con uno stile e una tecnica diversi, che mescolano realtà e fantasia, documentario e musical, comicità e surrealismo.

Il primo episodio, “Aves Raras”, mostra le varie specie di uccelli che popolano l’America Latina, tra cui il pinguino Pablo, che sogna di vivere in un clima più caldo, e il gauchito volante, un bambino argentino che cavalca un asino alato. Il secondo episodio, “Baia”, è una visita guidata alla città brasiliana di Bahia, dove Paperino e José Carioca ballano e corteggiano le belle ragazze locali, tra cui la cantante Aurora Miranda. Il terzo episodio, “Las Posadas”, racconta la tradizione natalizia messicana della ricerca di un alloggio per la Sacra Famiglia, con una canzone interpretata da Panchito Pistoles. Il quarto episodio, “Messico: Pátzcuaro, Veracruz e Acapulco”, è un tour turistico in alcune località messicane, dove Paperino e i suoi amici incontrano le artiste Carmen Molina e Dora Luz. Il quinto episodio, “La Piñata”, è una festa in onore di Paperino, che riceve una piñata piena di sorprese. Il sesto episodio, “You Belong to My Heart”, è una romantica serenata cantata da Dora Luz, che trasporta Paperino in un mondo onirico e astratto. Il settimo e ultimo episodio, “Donald’s Surreal Reverie”, è una sequenza psichedelica e caotica, in cui Paperino insegue le donne in vari scenari fantastici, tra cui una spiaggia, un tappeto volante, un sombrero gigante e un cactus antropomorfo.

“I tre Caballeros” è un film innovativo e sperimentale, che sfrutta le potenzialità espressive dell’animazione per creare effetti visivi sorprendenti e coinvolgenti. Il film è anche un omaggio alla musica e alla cultura latino-americana, che Disney conobbe personalmente durante i suoi viaggi in quei paesi. Il film presenta diverse canzoni originali, composte da musicisti locali, che contribuiscono a creare un’atmosfera allegra e festosa. Il film è inoltre arricchito dalla presenza di diverse star del cinema e della musica dell’epoca, che si esibiscono in numeri musicali accattivanti e divertenti.

“I tre Caballeros” è un film che nonostante compi ben ottant’anni merita ancora di essere riscoperto e apprezzato, sia per il suo valore artistico che per il suo significato storico e culturale. Il film è una testimonianza della visione creativa e cosmopolita di Walt Disney, che seppe realizzare un’opera originale e divertente, capace di avvicinare e far dialogare due mondi diversi, ma affini: quello nordamericano e quello latino-americano

A San Valentino al cinema Hello! Spank con il matrimonio più atteso dell’anno

Se sei un fan degli anime giapponesi e hai un posto speciale nel cuore per le serie che hanno segnato un’epoca, allora non puoi lasciarti sfuggire l’occasione di vedere Hello! Spank il Film – Le pene d’amore di Spank nelle sale italiane dal 13 al 16 febbraio 2024. Questo appuntamento, il primo del nuovo anno per la Stagione degli Anime al Cinema, è un’occasione imperdibile per tutti coloro che vogliono rivivere le emozioni della serie che ha conquistato generazioni di appassionati. Il film, distribuito da Nexo Studios in collaborazione con Yamato Video, promette di portare il pubblico in un viaggio nostalgico attraverso l’amore, l’amicizia e la crescita, elementi che hanno reso Hello! Spank una delle serie animate più amate in Italia.

Un’epoca di grandi anime: Hello! Spank

La storia di Hello! Spank nasce dalle pagine del manga scritto da Shun’ichi Yukimuro e illustrato da Shizue Takanashi, due nomi che hanno contribuito a creare un universo ricco di emozioni e personaggi indimenticabili. La serie TV, prodotta da TMS (famigerata per aver creato opere come Lupin III e Lady Oscar), è composta da ben 63 episodi e ha riscosso un enorme successo in Italia negli anni ’80. A questi episodi è seguito un film, Le pene d’amore di Spank del 1982, che ora viene proposto al grande pubblico in una versione cinematografica che promette di risvegliare la magia che ha reso Spank un vero e proprio fenomeno di culto.

Spank, il protagonista, è un cagnolino a due zampe con una personalità irresistibile. La sua goffaggine e il suo cuore d’oro lo rendono un personaggio che conquista tanto i più piccoli quanto gli adulti, creando un legame che dura nel tempo. Nel film, Spank si trova ad affrontare il suo primo amore, un tema universale che trasforma la sua goffaggine in un elemento comico ma anche profondamente umano. Il suo amore per Anna, una dolce cagnetta, lo porta a intraprendere un’avventura fatta di emozioni, malintesi e crescita personale.

La trama del film: un cuore che batte forte

Nel film Le pene d’amore di Spank, Spank si innamora perdutamente di Anna, la cagnolina amica della sua padrona Aiko. La storia si sviluppa in un contesto che riflette molte delle dinamiche che caratterizzano l’adolescenza: amicizia, amore, speranze e timori. Sho Shimada, il padrone di Anna, si trasferisce nella stessa classe di Aiko, e la vicenda prende piede con una serie di battibecchi tra i due giovani, ma anche con un crescente legame tra Spank e Anna.

Tuttavia, l’elemento che rende la trama ancora più commovente è la malattia di Anna, che spinge Sho e Aiko a cercare di costruire dei ricordi insieme prima che il tempo, che sembra correre inesorabilmente, li separi. La separazione diventa inevitabile quando Sho deve trasferirsi in America per studiare violino, ma la preoccupazione di non riuscire a dire addio a Aiko è forte. La ragazza, che scopre il trasferimento imminente grazie a un’indiscrezione della madre di Sho, vuole vivere al meglio il tempo che le rimane per essere insieme a lui, creando momenti indimenticabili. La trama del film, purtroppo, non risparmia ai protagonisti i dolori della separazione e le difficoltà della crescita, ma il tutto è avvolto da un’atmosfera dolce e allo stesso tempo malinconica, che affascina ogni spettatore.

Il valore dell’amicizia e dell’amore

La bellezza di Hello! Spank il Film – Le pene d’amore di Spank risiede nella sua capacità di raccontare temi universali, come l’amore non corrisposto, la lotta per non essere separati da ciò che si ama e la scoperta di sé. Sebbene sia una storia che coinvolge animali, le emozioni dei protagonisti sono incredibilmente umane. Spank, pur con la sua natura comica e la sua goffaggine, dimostra un affetto sincero e profondo verso coloro che ama, diventando un personaggio con cui è facile identificarsi. La sua avventura è una metafora della vita stessa, fatta di gioie, sofferenze e momenti che rimangono impressi nel cuore.

Il film, come la serie TV, è intriso di un sentimento di innocenza e di leggerezza, ma anche di una profonda riflessione sul cambiamento e sulla crescita. Questi temi sono universali, e il film riesce a trattarli con una delicatezza che incanta e commuove, lasciando un segno profondo in chi lo guarda.

Un evento imperdibile per i fan

L’evento cinematografico che si terrà dal 13 al 16 febbraio è pensato come una vera e propria reunion per tutti i fan della serie, ma anche per chi non ha mai avuto la possibilità di vedere Hello! Spank al di fuori della televisione. L’occasione di rivedere il film sul grande schermo, magari con un pubblico che condivide la stessa passione, rende l’esperienza ancora più speciale. Inoltre, il periodo scelto per la distribuzione, vicino a San Valentino, aggiunge un ulteriore elemento romantico, ideale per celebrare l’amore in tutte le sue forme, come solo Spank sa fare.

Con il supporto di partner come Radio DEEJAY, Lucca Comics & Games, Cultura POP, MYmovies, ANiME GENERATION e Royal Canin, Hello! Spank il Film – Le pene d’amore di Spank promette di essere un’esperienza indimenticabile per tutti gli appassionati di anime, e non solo.

Un’eroica avventura da peluche: Toys – Giocattoli alla riscossa arriva al cinema!

Plaion Pictures è pronta a portare una nuova avventura animata nei cinema italiani: Toys – Giocattoli alla riscossa, che debutterà il 16 gennaio 2025. Il film, pensato per tutta la famiglia, arriva con un irresistibile duo di protagonisti: Don, un burattino newyorkese, e DJ Doggy Dog, un cagnolino di peluche con una passione per il rap e una rima sempre pronta. In attesa di Toy Story 5 dei Pixar Animation Studios, Toys promette di conquistare il pubblico italiano con una storia frizzante e divertente, creata dagli stessi autori di Toy Story.

Il trailer, che potrete trovare all’interno dell’articolo, ci offre un primo assaggio delle esilaranti avventure di Don e DJ Doggy Dog. Don è un burattino stanco di interpretare il ruolo del buffone in una compagnia teatrale, e con il sogno di diventare finalmente l’eroe della sua storia, decide di indossare i panni di Don Chisciotte, il famoso cavaliere della Mancia. Armato di coraggio e un pizzico di follia, Don esce dal teatro per esplorare Central Park, dove incontra DJ Doggy Dog, un cane di peluche simpatico e intraprendente, che diventa il suo fedele scudiero. Insieme, vivranno una serie di avventure incredibili e fuori dal comune.

Il film è diretto da Jeremy Degruson, già conosciuto per Bigfoot Junior, e vanta un cast vocale che include nomi come Eric Judor, Jean-Pascal Zadi, Ana Girardot, e Laurence Huby. La sceneggiatura è firmata da Bob Barlen, Jeremy Degruson, Alec Sokolow, Callan Brunker, Matthieu Zeller e Joel Cohen, mentre la colonna sonora è curata dalla band Puggy.

Con una durata di 90 minuti, Toys – Giocattoli alla riscossa promette di essere un’esperienza coinvolgente, adatta a spettatori di tutte le età. Presentato al prestigioso Festival di Annecy, il film arriva in Italia grazie alla distribuzione di Plaion Pictures e farà il suo debutto nelle sale cinematografiche a partire dal 16 gennaio 2025. Non vediamo l’ora di vedere Don e DJ Doggy Dog alle prese con la loro folle avventura, tra risate, amicizia e tanto cuore.

The Glassworker – Un Nuovo Capolavoro nel Cinema d’Animazione

Come appassionata di anime giapponesi e di cinema d’animazione, sono sempre alla ricerca di nuove opere che riescano a fondere arte, emozione e tematiche universali. The Glassworker, il primo lungometraggio in animazione tradizionale proveniente dal Pakistan, non è solo una rivelazione, ma una vera e propria gemma che riesce a fondere il meglio della tradizione dell’animazione giapponese con una narrazione profondamente radicata nella cultura pakistana, con un tocco unico che cattura il cuore dello spettatore.

Dietro alla produzione The Glassworker c’è una storia tanto affascinante quanto il film stesso. Usman Riaz, il creatore e regista, ha iniziato il suo viaggio in questo progetto nel 2014, ispirato dalla tradizione dei soffiatori di vetro, che ha voluto celebrare in un modo che non si era mai visto prima. La scelta di realizzare il film interamente in animazione tradizionale, disegnando a mano ogni singolo fotogramma, è di per sé una dichiarazione d’intenti. In un’epoca in cui l’animazione digitale domina, The Glassworker si distingue per la sua arte visiva concreta, tangibile, che riecheggia quella pazienza e quella cura che solo l’animazione a mano può trasmettere.

Quello che rende il film ancora più straordinario è la sua storia di realizzazione: con una campagna Kickstarter di successo e una dedizione che ha richiesto ben quattro anni di lavoro, The Glassworker è un vero e proprio tributo all’amore per il cinema e per l’arte manuale. Ogni fotogramma è una tela dipinta a mano che racconta storie di famiglia, di conflitto, di speranza e di crescita.

Un Racconto di Guerra, Ma Visto Con gli Occhi dei Bambini

La trama del film è ambientata in un mondo immaginario, con riferimenti culturali che ci rimandano alla realtà pakistana, ma con un tocco fantasy che arricchisce l’esperienza. La storia ruota attorno a Vincent, un giovane che vive con suo padre in un laboratorio di vetro, e Alliz, la figlia del colonnello che giunge in città portando con sé il suo violino. La città è dilaniata da un conflitto territoriale, e i destini di Vincent e Alliz si intrecciano in un contesto di guerra. Ciò che mi ha colpito di più è il modo in cui la guerra è raccontata. The Glassworker non si sofferma su una critica politica esplicita, ma piuttosto affronta le sue conseguenze attraverso gli occhi innocenti dei bambini. La guerra, qui, non è un’entità politica o geopolitica: è una forza che distrugge le persone, ma che non può cancellare i sogni, le passioni e la speranza per un futuro migliore.

La scelta di mantenere vaghi i dettagli politici e geopolitici del conflitto è una mossa decisamente vincente, che permette al film di concentrarsi su temi universali e profondi: la perdita, l’amore e il desiderio di vivere nonostante le avversità. In questo, The Glassworker evoca la magia dei film dello Studio Ghibli, specialmente quelli di Miyazaki, che trattano temi di pace, speranza e crescita interiore. C’è una forza nascosta nel film che invita a riflettere su ciò che veramente conta, al di là della guerra: la bellezza della vita e la forza della connessione umana.

Influenze Ghibli e Un’Espressività Visiva Straordinaria

Le influenze di Miyazaki e dello Studio Ghibli sono evidenti non solo nella struttura narrativa, ma anche nella scelta visiva e nelle tematiche trattate. Gli oggetti in vetro, in particolare, giocano un ruolo fondamentale nel film. Non solo come simboli di fragilità e bellezza, ma anche come metafore per la condizione umana. La tecnica della soffiatura del vetro, così come gli oggetti creati, sono riprodotti con una cura straordinaria che non solo incanta, ma comunica anche un senso di artigianalità e passione. La ricerca dietro l’accuratezza con cui sono stati riprodotti gli oggetti in vetro, dai laboratori di Murano a Londra, si riflette nel trattamento estetico e nei colori vibranti che permeano ogni scena.

Ciò che colpisce di più, tuttavia, è l’emotività visiva del film. Ogni fotogramma è un dipinto, e ogni movimento è una danza delicata che esprime in modo poetico l’evoluzione dei personaggi e delle loro emozioni. Il design dei personaggi, l’ambientazione fantastica di Watertown e l’uso dei colori sono pensati per evocare un mondo che sembra tanto lontano quanto familiare, come un sogno ad occhi aperti.

Un Film Contro la Guerra e Per la Speranza

La vera bellezza di The Glassworker, tuttavia, non risiede solo nell’animazione e nella trama, ma nel suo messaggio. Non è solo un film che racconta la storia di Vincent e Alliz, ma un’opera che si fa portatrice di un messaggio di pace e speranza. Il film riesce a evocare un linguaggio universale, capace di parlare a tutte le generazioni, senza risultare pedante o moralista. È un inno alla bellezza della vita, nonostante le cicatrici lasciate dalla guerra.

 Un Debutto Straordinario per il Cinema d’Animazione Pakistano

In conclusione, The Glassworker è un film che segna un importante passo nel panorama del cinema d’animazione mondiale. Non solo è un debutto straordinario per il Pakistan, ma è anche una testimonianza della forza della passione e dell’arte che riescono a superare qualsiasi barriera culturale o tecnica. Con il suo stile artigianale, la sua narrazione intima e il suo messaggio di speranza, The Glassworker si presenta come un film che, come pochi altri, riesce a toccare il cuore e la mente di chi lo guarda.

Sarà interessante vedere come il film proseguirà il suo cammino verso la stagione dei premi, e sono sicura che The Glassworker non solo troverà il suo posto nell’olimpo dell’animazione mondiale, ma lascerà un segno indelebile nel cuore di tutti coloro che credono nel potere del cinema come forma d’arte capace di cambiare il mondo.

Spellbound – L’incantesimo, la nuova fiaba musicale su Netflix

C’era una volta nel regno di Lumbria una principessa coraggiosa, Ellian, la cui vita perfetta venne sconvolta da un potente incantesimo. I suoi genitori, i sovrani del regno, furono trasformati in mostri, lasciando la giovane sola a combattere per salvare il trono e riportare l’armonia nel suo mondo. È questa la premessa di Spellbound – L’incantesimo, il secondo lungometraggio animato di Skydance Animation, che porta su Netflix una storia ricca di magia, emozioni e avventura.

Diretto da Vicky Jenson, già nota per il suo lavoro premiato con l’Oscar su Shrek, il film si distingue non solo per la sua trama avvincente ma anche per un cast vocale da capogiro. Rachel Zegler, la protagonista di West Side Story, presta la sua voce ad Ellian, affiancata da attori del calibro di John Lithgow, Nathan Lane, Jennifer Lewis, e dai premi Oscar Javier Bardem e Nicole Kidman. A completare il gruppo, il carismatico Titus Burgess, che ha portato la sua inconfondibile energia anche ad Annecy per presentare il progetto.

Un’avventura musicale incantata

L’elemento musicale è il cuore pulsante di Spellbound. Dietro le canzoni e la colonna sonora troviamo Alan Menken, leggenda della Disney e vincitore di ben otto Oscar per le sue indimenticabili composizioni in classici come La sirenetta e La bella e la bestia. I testi, firmati da Glenn Slater (Rapunzel), promettono di aggiungere ulteriore magia a una storia che già incanta per il suo mix di avventura, crescita personale e una riflessione sulla famiglia e sul sacrificio.

La sceneggiatura è frutto di un team esperto: Lauren Hynek ed Elizabeth Martin, già autrici di Mulan, e Linda Woolverton, che ha contribuito a successi come Il re leone. La produzione è affidata a un gruppo di veterani, tra cui John Lasseter, sinonimo di innovazione nel mondo dell’animazione.

Incantesimi visivi e qualche ombra narrativa

Visivamente, Spellbound è un gioiello. Le animazioni sono fluide e dettagliate, il design dei personaggi è ricco di personalità, e le ambientazioni del regno di Lumbria sono straordinariamente evocative. Tra i momenti più memorabili, spiccano le scene che vedono protagonisti Ludo e Sonny, gli eccentrici oracoli del Sole e della Luna, che regalano un tocco di originalità e leggerezza.

Tuttavia, non mancano alcune sbavature. La parte centrale del film soffre di un ritmo un po’ altalenante, con sequenze che si dilungano e rischiano di diluire l’intensità emotiva della narrazione.

Con un budget di produzione notevole, Spellbound rappresenta una sfida importante per Skydance e Apple, che continuano a investire con determinazione nel mondo dell’animazione. Dal trailer emerge chiaramente il potenziale di questa pellicola, pensata non solo per i più piccoli, ma anche per un pubblico adulto che desidera immergersi in un’avventura magica e commovente.

Dog Man: Il Film d’Animazione che Promette di Farci Ridere e Sognare nel 2025

Il 31 gennaio 2025, i fan delle avventure di Dog Man, il protagonista nato dalla penna di Dav Pilkey, potranno finalmente vedere il loro eroe in azione sul grande schermo. Il film d’animazione, prodotto dalla DreamWorks Animation e distribuito da Universal Pictures, si ispira alla celebre serie di graphic novel che ha conquistato lettori di tutte le età. Con la direzione di Peter Hastings, Dog Man si preannuncia come uno degli eventi cinematografici più esilaranti e avventurosi del 2025.

Ma chi è davvero Dog Man? Un ibrido tra un cane e un poliziotto, nato da un intervento chirurgico che ha salvato la vita di un ufficiale di polizia e del suo cane durante una missione che li ha visti entrambi gravemente feriti. L’operazione ha permesso loro di continuare a vivere, unendo le loro vite in un unico corpo. E così è nato Dog Man, un eroe stravagante e coraggioso, che si dedica alla protezione della sua città con il cuore e le zampe. Il film ci offre una nuova prospettiva su questa figura iconica, facendo esplodere in scena la fusione tra il mondo umano e quello animale, in un mix di comicità, azione e tematiche universali.

Nel cuore della storia, Dog Man si trova a dover affrontare le macchinazioni di Petey, il gatto, il suo arcinemico. Petey è intenzionato a creare il caos, e per farlo ha un piano perfido: clonarsi. Nasce così Lil’Petey, un piccolo micetto che condivide con l’originale la propensione al crimine, ma che non tarda a sviluppare un legame inaspettato con Dog Man. Nonostante le loro differenze, i due formano una strana alleanza per fronteggiare insieme una minaccia comune. La dinamica tra il cane e il gatto, due creature tradizionalmente nemiche, diventa il fulcro di un racconto che celebra l’amicizia, la cooperazione e l’accettazione delle diversità.

Il cast vocale del film è un vero e proprio colpo di genio. Peter Hastings, regista e voce di Dog Man, conferisce al personaggio una carica unica, mentre Pete Davidson interpreta Petey con il suo inconfondibile stile comico. Lucas Hopkins, nei panni di Lil’Petey, offre una performance che tocca il cuore, mostrando il lato più tenero del piccolo clone. Altri nomi di spicco del cast includono Lil Rel Howery, che doppia il personaggio di Chief, il capo della polizia irascibile, e Isla Fisher nel ruolo della reporter Sarah Hatoff. Ricky Gervais dà vita al pesce Flippy, un pesce telecinetico, mentre Stephen Root e Poppy Liu completano il quadro con i loro ruoli che arricchiscono ulteriormente la trama.

Dog Man non è solo un film per bambini, ma un’ode a quel tipo di umorismo che riesce a intrattenere anche gli adulti. Se avete apprezzato film d’animazione come Gli Incredibili o Zootopia, questo film è sicuramente da segnare nella vostra lista. La sua combinazione di azione e comicità lo rende un’ottima scelta per famiglie, ma anche per chi ama storie fuori dal comune, ricche di colpi di scena e ironia.

La fusione tra elementi umani e animali, rappresentata dal protagonista, è senza dubbio uno degli aspetti più affascinanti di questo film. La figura di Dog Man, che incarna il meglio del cane e del poliziotto, rappresenta simbolicamente l’idea di sacrificio, lealtà e coraggio, ma anche il desiderio di adattarsi a una nuova identità e trovare il proprio posto nel mondo. Questo tema si intreccia perfettamente con la dinamica della relazione tra Dog Man e Lil’Petey, un personaggio che dimostra che anche chi nasce in circostanze difficili può scegliere di fare il bene.

La sceneggiatura del film, un mix perfetto di azione, emozioni e tocco di fantascienza, si adatta a un pubblico trasversale. Le scene di azione non mancano, con inseguimenti mozzafiato e combattimenti epici, ma ci sono anche momenti più delicati, che esplorano le tematiche dell’amicizia, della redenzione e della crescita personale. Il tutto è incorniciato da un’animazione vivace e colorata che fa brillare ogni singolo dettaglio del mondo di Dog Man.

Insomma, Dog Man è destinato a essere un successo che piacerà a grandi e piccini. La storia coinvolgente, i personaggi memorabili e l’umorismo che sa essere sia scanzonato che profondo, rendono questo film d’animazione una delle uscite più attese del 2025. Se vi piacciono film come I Minions o Gli Assi della Giungla, Dog Man è sicuramente un’avventura che non vorrete perdervi. Prepariamoci a vivere un’esperienza unica, dove l’azione incontra il cuore, e dove, per una volta, un cane poliziotto potrebbe davvero salvarci dalla monotonia!