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Cowboyland: da trent’anni, l’epopea del West a due passi Voghera

Se pensi che per vivere l’avventura del Far West serva prendere un aereo verso il Wyoming o il Texas, preparati a ricrederti. A Voghera, nel cuore della Lombardia, esiste Cowboyland, l’unico parco divertimenti in Italia interamente dedicato al mondo dei cowboy, dei nativi americani e delle praterie sconfinate. Un luogo che non è solo un parco a tema, ma una vera e propria porta temporale verso il XIX secolo, dove tra polvere, rodei e bisonti sembra di essere finiti in un film di John Ford o in un fumetto di Tex.

Cowboyland nasce nel 1995 come Cowboys’ Guest Ranch, un’area di 50.000 metri quadrati che ospitava cavalli, rodei e spettacoli. Nel 2001 la magia si allarga con l’apertura della zona attrazioni, diventata negli anni un parco tematico a tutti gli effetti. A curare le scenografie western è stato persino Emilio Banfi, lo scenografo che ha lavorato a Gardaland e Mirabilandia: il risultato è una cittadina di frontiera più vera del vero, con saloon, empori e sceriffi che sembrano usciti da un telefilm anni ’60. E non è un caso che proprio da queste atmosfere sia nato un gemellaggio speciale: quello tra Voghera e Cheyenne, capitale del Wyoming, la patria dei rodei.

Attrazioni tra cavalli, trenini e rodei

Il parco si estende per 35.000 metri quadrati e offre un ventaglio di esperienze pensate per famiglie, scolaresche e appassionati del genere. Le attrazioni non sono mai semplici giostre: ognuna racconta una storia. C’è il Gold Mine Train, un rollercoaster che ti catapulta in una miniera d’oro abbandonata, e il leggendario Cowbus, un veicolo metà trattore e metà mucca che accompagna i visitatori in un tour panoramico del parco.

Gli amanti dell’avventura possono pagaiare lungo l’Indian River, assistere agli spettacoli di line dance al Wyoming Stage, o cimentarsi con il lazo al Lazo Stage. Per i più piccoli ci sono i pony, il parco giochi del Fort Alamo e incontri ravvicinati con caprette, daini e lama. Per i più temerari, invece, c’è l’immancabile toro meccanico dell’American Rodeo: chi riuscirà a resistere più di otto secondi?

Gli spettacoli: tra stunt, magie e leggende indiane

Una delle anime di Cowboyland sono i suoi show dal vivo, che trasformano ogni visita in un’esperienza unica. Dal 2025 la grande novità è il Crazy Wild West – Live Stunt Show, dove dodici stunt professionisti mettono in scena sparatorie, scazzottate e inseguimenti nella cittadina immaginaria di San Antonio.

Non mancano spettacoli di magia, di danza country e rappresentazioni che raccontano miti e leggende dei nativi americani, come la storia di Luna Raggiante e Cervo Veloce. Un modo per vivere il West non solo come intrattenimento, ma anche come cultura e tradizione.

Una giornata nel ranch

Cowboyland è parte integrante del Cowboys’ Guest Ranch, che ospita cavalli quarter horse, pony, vitelli e persino bisonti americani. L’esperienza non è quindi limitata alle attrazioni: i visitatori possono esplorare le scuderie, imparare a cavalcare con l’attività First Emotion o osservare da vicino animali che sono il simbolo stesso delle praterie nordamericane.

E se dopo una cavalcata ti viene fame? Nessun problema: puoi rifocillarti nel ristorante americano, bere una birra al saloon o acquistare un ricordo all’emporio western.

Un ponte tra gioco e cultura

Cowboyland non è solo un parco divertimenti: è un laboratorio vivente che unisce gioco, spettacolo e didattica. Non sorprende che ogni anno accolga migliaia di scolaresche, regalando ai bambini la possibilità di imparare divertendosi, in un contesto che mescola natura, storia e fantasia.

In un’Italia che raramente osa con parchi tematici legati a immaginari lontani, Cowboyland è una piccola gemma che dimostra quanto la passione per un mondo – in questo caso quello del West – possa trasformarsi in un’esperienza unica e coinvolgente per grandi e piccoli.


✨ E tu? Hai mai indossato un cappello da cowboy o sognato di cavalcare nelle praterie del West? Raccontacelo nei commenti e condividi questo articolo con gli amici che non vedono l’ora di vivere un’avventura a Cowboyland!

Il Mito del Far West: La Verità Dietro la Leggenda della pop culture

Il Far West, così come lo conosciamo grazie ai film e ai fumetti, è un mito costruito dalla cultura popolare che ha radici profonde nella storia americana. La figura del cowboy solitario, che attraversa territori selvaggi a cavallo, tra sparatorie nei saloon e duelli al tramonto, è un’immagine potentemente evocativa, ma che non corrisponde alla realtà storica. In effetti, l’idea del Far West come una terra di anarchia e violenza è una creazione della letteratura e del cinema, che hanno trasformato eventi storici complessi in una leggenda. Per comprendere il vero significato di questa parte della storia degli Stati Uniti, è necessario separare il mito dalla realtà, esplorando la nascita e l’evoluzione di questa affascinante epopea.

Cos’è davvero il Far West?

Il termine “Far West” si riferisce alla vasta area occidentale degli Stati Uniti, che nell’Ottocento fu progressivamente colonizzata da immigrati europei, spingendosi verso territori sconosciuti e selvaggi. Questo processo di espansione, spesso raccontato con toni epici, nasconde in realtà una storia complessa fatta di lotte, trasformazioni sociali e sforzi enormi. La corsa all’oro, la costruzione di ferrovie, e il conflitto con le popolazioni native sono solo alcune delle tappe cruciali che segnarono il cammino verso l’annessione del West.

Il Far West, infatti, è un concetto che abbraccia diverse fasi storiche, ed è importante riconoscere come la narrativa cinematografica e letteraria abbia forgiato un’immagine romantica di quella che fu una vera e propria battaglia di conquista. Il termine stesso, che in inglese significa “lontano Ovest”, nacque proprio per indicare quella terra remota, lontana dai centri di potere come Washington D.C., un luogo che sembrava lontano dalla legge e dal controllo.

Il Vero West: tra Conquista e Modernizzazione

L’espansione verso Ovest non fu una corsa romantica verso terre vergini, ma piuttosto un processo brutale e complesso. Iniziò con la febbre dell’oro in California (1848-1855), quando migliaia di cercatori d’oro si lanciarono in un’avventura che, purtroppo, portò a devastazioni ambientali e conflitti tra coloni e popolazioni indigene. Il mito della ricchezza istantanea dell’oro contribuì a dipingere l’immagine di una terra di opportunità, ma la realtà era ben diversa: il lavoro era duro, la vita spesso crudele e il paesaggio ostile.

Poi ci fu la costruzione delle ferrovie, che a partire dagli anni ’60 accelerò l’insediamento e lo sviluppo del West, collegando la costa Est con quella Ovest, e segnando l’inizio della fine della “frontiera”. Tuttavia, la storia del Far West non può essere raccontata senza menzionare le guerre contro i nativi americani, che furono progressivamente sterminati o confinati in riserve, perdendo le loro terre e tradizioni secolari.

Nel corso del Novecento, il West venne “domato”, e all’inizio del nuovo secolo il territorio fu completamente annesso agli Stati Uniti, segnando la fine dell’epoca del Far West come un’entità selvaggia e incontrollabile. Ma cosa rimase di quella terra che un tempo aveva ispirato leggende?

Il Western: Dalla Realtà alla Finzione

Il vero Far West non aveva nulla a che vedere con le storie di cowboy solitari e sceriffi inflessibili raccontate da Hollywood. Tuttavia, la fascinazione per il West selvaggio non svanì, anzi, divenne il cuore pulsante di un intero genere, quello del western, che trasformò la realtà in leggenda. Fin dalla fine dell’Ottocento, spettacoli come il Buffalo Bill’s Wild West iniziarono a raccontare storie idealizzate, un’epica di duelli, eroi e fuorilegge. Queste storie catturarono l’immaginazione del pubblico, contribuendo a dare forma a una narrazione che sarebbe diventata centrale nella cultura americana.

Nel Novecento, il cinema portò il western al suo apice, con film come Ombre Rosse (1939), Mezzogiorno di Fuoco (1952), Il Mucchio Selvaggio (1969) e gli spaghetti western di Sergio Leone, tra cui Il Buono, il Brutto, il Cattivo (1966). Queste opere hanno creato e perpetuato l’immagine del cowboy solitario e del bandito fuorilegge, ma la realtà era ben diversa.

Il Mito del Cowboy e la Realtà Storica

Il cowboy del cinema è spesso ritratto come un solitario, un pistola in mano e un bicchiere di whisky nel saloon. Nella realtà, però, i cowboy erano principalmente mandriani che lavoravano sodo per portare il bestiame attraverso le praterie. Passavano poco tempo nei saloon e molto di più all’aria aperta, affrontando pericoli come animali selvatici e condizioni climatiche difficili. Il loro abbigliamento, lungi dall’essere un look iconico da film, era funzionale: cappelli a tesa larga per proteggersi dal sole, stivali robusti per cavalcare e jeans resistenti.

Inoltre, contrariamente alla visione stereotipata del cowboy bianco, molte delle persone che lavoravano come cowboy erano afroamericani, messicani e nativi americani, un aspetto spesso ignorato nei film western. Questi uomini e donne contribuirono in modo significativo alla crescita dell’industria del bestiame e al progresso del West, ma la loro storia è stata spesso marginalizzata o dimenticata.

Le Popolazioni Indigene: Una Storia Dimenticata

Il destino delle popolazioni indigene del West è un altro aspetto che il cinema ha spesso tralasciato o distorto. In molti film, i nativi americani vengono rappresentati come “nemici” da sconfiggere, ma la verità è che furono decimati principalmente dalle malattie portate dagli europei, più che dai conflitti diretti. Quando la colonizzazione avanzò, i sopravvissuti furono confinati in riserve, perdendo non solo le loro terre, ma anche gran parte della loro cultura e tradizioni.

Anche se la realtà del Far West era ben lontana dall’immagine romantica dipinta dal cinema, il suo fascino non è mai svanito. Il mito del cowboy, del bandito, e del fuorilegge è stato alimentato dal cinema, dalla letteratura, e più recentemente dai fumetti e dai videogiochi, che hanno perpetuato un’immagine di avventura e libertà. La cultura popolare ha trasformato una storia di conquiste e sacrifici in una leggenda affascinante, che continua a influenzare il nostro immaginario collettivo.

Il vero Far West era un luogo di lotta, di speranza e di perdita, ma il suo mito, arricchito dalla finzione, ha creato un’icona che non tramonta mai. Se la realtà del West era complessa e a volte tragica, il suo mito, fatto di eroi, duelli e paesaggi sconfinati, continua a ispirare e a essere celebrato in tutto il mondo. In fondo, è proprio nella finzione che la leggenda trova la sua forza, perché, come spesso accade, la realtà può sembrare meno affascinante di quanto la leggenda possa suggerire.

Horizon: An American Saga – Chapter 2, il western di Kevin Costner tra ritardi e incertezze: cosa succede al sequel?

Eccoci qua, con un’altra “epopea” western targata Kevin Costner, che sembra avere più colpi di scena dietro le quinte che nelle stesse battaglie del Far West. Il sequel di Horizon: An American Saga – Chapter 1, che aveva suscitato qualche curiosità quando fu annunciato, ha ora una data di rilascio… o meglio, aveva una data di rilascio. Il Capitolo 2 della saga, che doveva uscire nell’estate 2024, è stato ritirato dalla Warner Bros. senza troppe spiegazioni. Ma attenzione, ci sono aggiornamenti, e non sono certo entusiasti.

La pellicola ha l’obiettivo proseguire l’epica storia raccontata nel primo film che ha fatto il suo debutto al Festival Internazionale del Cinema di Venezia.La trama di Horizon segue le vicende di diversi personaggi nell’epoca della Guerra Civile Americana, in una sorta di spaccato di vita nel selvaggio West, con tanto di coloni, Apache e una lotta senza fine per la terra. Il tutto in un contesto che si preannuncia epico… ma forse un po’ troppo confuso, dato che il film è diviso in due parti e la storia si sviluppa su più linee temporali, tra cowboy e mercanti di bestiame. Ma a chi non piace un po’ di polvere, sudore e colpi di pistola, giusto?

Le riprese del primo capitolo sono iniziate nell’estate del 2022, e il budget di 100 milioni di dollari per i due capitoli prometteva qualcosa di grande, almeno sulla carta. Ma non sempre i numeri parlano da soli, e il botteghino sembra aver messo un freno a questa cavalcata selvaggia.

Ma le recensioni? Ehm, diciamo che non sono esattamente il tipo di recensioni che faresti vedere a tua nonna per convincerla a vedere il film. A quanto pare, l’accoglienza critica non è stata delle migliori, e considerando i deludenti risultati al botteghino del primo capitolo, le speranze per il sequel non sono delle più rosee. Insomma, è difficile non avere qualche preoccupazione, specie con un progetto così ambizioso.

E mentre Horizon: Capitolo 2 sembra destinato a rimanere in sospeso, ci arriva un aggiornamento dall’attrice Isabelle Fuhrman, che ha confermato, seppur in maniera un po’ vaga, che il film “arriverà molto presto”. Ma quando? Non è dato sapere. Come se non bastasse, non ci sono nemmeno certezze sulla sua uscita nel 2025, e se così non fosse, potrebbe significare che l’intero franchise rischia di essere messo in soffitta, prima che possa diventare una vera e propria saga.

Intanto, c’è un Capitolo 3 già in sviluppo, e un Capitolo 4 previsto. Kevin Costner, il vero cuore pulsante di questa operazione, sembra essere più che convinto del potenziale del franchise, ma la vera domanda è: i fan saranno disposti ad aspettare ancora? O, ancora peggio, se Horizon: Capitolo 2 dovesse fallire, riusciremo a vedere i tanto attesi capitoli successivi, o ci ritroveremo davanti a un altro western “abbandonato” in un angolo polveroso del cinema?

In attesa di sapere cosa succederà, non ci resta che sperare che questa saga non vada a finire nel dimenticatoio, perché di cowboy in ritardo ne abbiamo già visti abbastanza.

Tabernas: il deserto spagnolo che ha creato il mito degli Spaghetti Western

Se sei un amante del cinema western, preparati a scoprire un luogo che sembra uscito direttamente dal grande schermo: il deserto di Tabernas, nel cuore dell’Andalusia. Questo paesaggio polveroso e affascinante non è solo uno dei pochi deserti veri d’Europa, ma anche il set naturale di alcune delle pellicole più iconiche della storia del cinema. Soprannominato “la Hollywood europea”, Tabernas ha ospitato leggende del cinema come la “Trilogia del Dollaro” di Sergio Leone, trasportandoci nel Far West senza bisogno di attraversare l’oceano.

Negli anni ’60 e ’70, registi come Leone rimasero incantati da questo angolo remoto di Spagna, utilizzandolo per girare capolavori come Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più e Il buono, il brutto, il cattivo. Non solo western, però: oltre 300 film hanno trovato casa tra queste rocce e canyon, da Lawrence d’Arabia a Cleopatra, passando per produzioni moderne come Game of Thrones, Terminator: Destino Oscuro e persino Assassin’s Creed. Non è un caso se Quentin Tarantino ha espresso il desiderio di girare qui il suo prossimo western: l’atmosfera di Tabernas è unica, autentica, capace di evocare emozioni che vanno oltre il tempo.

Di Colin C Wheeler – Opera propria, CC BY-SA 3.0 es

Ma non è solo il cinema a rendere speciale questo luogo. Tabernas è diventato una vera e propria mecca per gli appassionati, grazie ai parchi tematici che permettono di immergersi nella magia del Far West. Il più famoso è Mini Hollywood – Oasys, una cittadina western perfettamente conservata dove puoi vivere da protagonista duelli, rapine in banca e spettacoli a tema. Tra saloon, chiese diroccate e uffici dello sceriffo, puoi quasi sentire le note delle colonne sonore di Ennio Morricone accompagnarti durante la visita. E se hai voglia di un po’ di relax, il parco offre anche un’area zoologica con oltre 800 animali e un parco acquatico immerso tra cactus e panorami desertici.

Non da meno è Fort Bravo – Texas Hollywood, celebre per le sue spettacolari rievocazioni quotidiane. Qui, attori in costume riportano in vita l’epoca d’oro dei western, con sparatorie e inseguimenti a cavallo che sembrano usciti da un film. E poi c’è il Western Leone, dove puoi visitare i set originali di Sergio Leone, ancora oggi carichi di un fascino nostalgico che fa battere il cuore a ogni cinefilo.

Il deserto di Tabernas, però, non è solo un luogo per appassionati di cinema: è una destinazione che offre anche un’esperienza naturalistica straordinaria. Con il suo clima secco e paesaggi brulli, ricorda le lande del sud-ovest americano, ma è comodamente raggiungibile dall’Europa. Puoi esplorare i suoi percorsi a piedi o a cavallo, magari sfidando il caldo torrido dell’estate per vivere sulla tua pelle le stesse condizioni affrontate dalle troupe cinematografiche.

E per i più avventurosi? Non c’è niente di meglio che indossare un costume da cowboy, impugnare una pistola giocattolo e posare per una foto ricordo sul set di un western. Tra canyon, villaggi abbandonati e il silenzio del deserto, Tabernas ti regala l’emozione unica di essere il protagonista della tua storia.

Che tu sia cresciuto con i film di Clint Eastwood o ti sia lasciato conquistare dai draghi di Game of Thrones, Tabernas è un viaggio nel tempo, un mix perfetto di cinema, avventura e paesaggi mozzafiato. Qui il passato e il presente si fondono in un’esperienza indimenticabile, dove ogni angolo racconta una storia e ogni passo ti avvicina alla magia del grande schermo.

foto di copertina di Gordito1869 – Opera propria, CC BY 3.0

Sin City: Un tuffo nel passato con un nuovo western a fumetti!

Amanti del noir e delle atmosfere torbide di Sin City, preparatevi a un viaggio nel tempo! Il maestro del fumetto Frank Miller torna con un’avventura inedita ambientata alle origini di Basin City, la città del peccato per eccellenza.

Sangue e polvere: un titolo evocativo per un’epopea western

Sin City: Blood and Dust, questo il titolo del nuovo fumetto, ci catapulterà in un’epoca selvaggia, dove la legge del Far West regna sovrana e la violenza è all’ordine del giorno. Miller, con la sua penna graffiante e il suo tratto inconfondibile, ci guiderà attraverso le strade polverose di una Basin City in erba, ancora da forgiare nella metropoli corrotta che conosciamo.

Marv, un’icona rivisitata: un nativo americano dal passato misterioso

Al centro della storia ritroveremo Marv, uno dei personaggi più iconici di Sin City. Ma questa volta, Miller lo reinterpreta in chiave western, trasformandolo in un nativo americano con un passato oscuro e un carattere ancora più rozzo e brutale. Un Marv primordiale, pronto ad affrontare le sfide di un mondo senza regole.

Un omaggio alle origini del genere e una riflessione sulla natura umana

Con Blood and Dust, Miller non solo ci regala un prequel di Sin City, ma rende omaggio alle origini del genere western, esplorandone i temi classici con la sua sensibilità moderna. La violenza, la giustizia, la redenzione: tutti questi elementi si intrecciano in una storia avvincente che ci farà riflettere sulla natura umana e sulla brutalità che a volte si nasconde dietro la facciata di civiltà.

Un’edizione limitata per i veri collezionisti

Per celebrare l’evento, Sin City: Blood and Dust verrà pubblicato in un’edizione ultra-limitata di sole 300 copie numerate. Un vero gioiello per i collezionisti e gli amanti del fumetto d’autore.

Non perdete l’occasione di immergervi in questa nuova avventura di Sin City! Preordinate subito la vostra copia di Blood and Dust e preparatevi a un viaggio indimenticabile nel cuore del Far West.

PortAventura in cerca di acquirenti, Universal tra i possibili candidati

PortAventura, il più grande e famoso parco a tema della Spagna, potrebbe cambiare presto proprietario. Le società di private equity Investindustrial e Kohlberg Kravis Roberts & Co. (KKR), che controllano il 99,9% del capitale di PortAventura World, hanno messo in vendita le loro partecipazioni, valutando il resort a circa 1 miliardo di euro. ¹

Secondo il quotidiano economico CincoDías, le due società hanno incaricato JP Morgan Chase di trovare potenziali acquirenti, tra cui fondi di investimento, operatori turistici e gruppi del settore dell’intrattenimento. ¹

Tra questi ultimi, spicca il nome di Universal Parks & Resorts, la divisione di NBCUniversal specializzata nella gestione di parchi a tema in tutto il mondo. Universal, che ora si chiama Universal Destinations & Experiences, ha già avuto una relazione con PortAventura in passato, quando ne era proprietaria e gestore tra il 1998 e il 2004. ²

All’inizio di quest’anno, alcune fonti avevano rivelato che Universal era interessata a ricomprare PortAventura, per rafforzare la sua presenza in Europa e competere con il rivale Disney, che possiede Disneyland Paris. ³ Ora che PortAventura è ufficialmente in vendita, Universal potrebbe cogliere l’occasione per tornare a gestire il resort spagnolo.

La storia di PortAventura

PortAventura ha una lunga e complessa storia, che coinvolge diversi attori e cambiamenti di nome. Il progetto originale del parco a tema fu ideato da Anheuser-Busch, la multinazionale americana produttrice di birra, e Grand Tibidabo, S.A., la società proprietaria del parco divertimenti Tibidabo a Barcellona.

Tuttavia, Grand Tibidabo si ritirò dal progetto durante la costruzione del parco, a causa di problemi finanziari. Altri investitori entrarono a far parte della società, tra cui il gruppo Tussauds, noto per le sue celebri case delle cere. Il parco aprì nel 1995 con il nome di Port Aventura (con lo spazio tra le due parole), ed era diviso in cinque aree tematiche ispirate a diverse regioni del mondo: Mediterrània, Polynesia, Cina, Messico e Far West.

Nel 1998, il gruppo Tussauds vendette la maggior parte delle sue azioni a Universal Studios, la famosa casa cinematografica americana. Il parco fu quindi ribattezzato Universal’s Port Aventura (con l’apostrofo), ed era considerato il primo parco europeo dell’azienda. Universal aggiunse una sesta area tematica al parco, chiamata Woody Woodpecker’s KidZone (poi rinominata SésamoAventura), dedicata ai bambini e ai personaggi dei cartoni animati.

Universal trasformò anche l’area circostante al parco in un resort turistico, chiamato Universal Mediterranea (senza apostrofo). Il resort comprendeva due hotel (Hotel PortAventura e Hotel El Paso) e un parco acquatico (Costa Caribe). Nel 2002, fu inaugurata una nuova attrazione all’interno del parco: Templo del Fuego (Tempio del Fuoco), uno spettacolo con effetti speciali ambientato in un tempio azteco.

Nel 2004, NBCUniversal (la società madre di Universal Studios) vendette tutte le sue partecipazioni in PortAventura a La Caixa, la principale banca spagnola. Il resort fu quindi rinominato PortAventura (senza spazio né apostrofo), e il parco acquatico fu ampliato con nuove attrazioni. Nel 2007, fu aperta una nuova area tematica nel parco: SesamoAventura, dedicata ai personaggi di Sesame Street (conosciuti in Italia come Sesamo Apriti).

Nel 2010, Investindustrial, una società di private equity italiana, acquistò il 50% del resort da La Caixa, in collaborazione con la stessa banca. Successivamente, Investindustrial acquisì anche le azioni rimanenti di La Caixa, diventando l’unico proprietario di PortAventura. Nel 2013, KKR comprò il 49,9% del resort da Investindustrial, che mantenne il 50,1%. Il resort fu rinominato PortAventura World (con lo spazio), e il parco acquatico fu ribattezzato PortAventura Caribe Aquatic Park.

Nel 2017, fu aperto un secondo parco a tema all’interno del resort: Ferrari Land, dedicato al famoso marchio italiano di automobili sportive. Il parco ospita diverse attrazioni ispirate al mondo della Formula 1, tra cui Red Force, la montagna russa più alta e veloce d’Europa. Il resort conta ora sei hotel tematici, tra cui Hotel Ferrari, l’unico hotel al mondo dedicato alla casa di Maranello.

PortAventura oggi

PortAventura è attualmente il parco a tema più visitato della Spagna e il sesto più visitato d’Europa, con circa 3,5 milioni di visitatori all’anno. Il resort offre un’ampia varietà di attrazioni per tutti i gusti e le età, tra cui montagne russe, spettacoli dal vivo, ristoranti, negozi e aree verdi.

Il parco a tema principale ha sei aree tematiche: Mediterrània, Polynesia, Cina, Messico, Far West e SesamoAventura. Ogni area ha le sue attrazioni caratteristiche, come Shambhala (la montagna russa con la caduta più alta d’Europa) in Cina, Hurakan Condor (la torre di caduta libera più alta d’Europa) in Messico, Stampida (la montagna russa in legno più lunga d’Europa) nel Far West e Street Mission (la prima dark ride interattiva dedicata a Sesame Street) in SesamoAventura.

Il parco acquatico Caribe Aquatic Park ha un tema caraibico e offre scivoli d’acqua, piscine a onde, aree per bambini e una spiaggia artificiale. Tra le attrazioni più popolari ci sono King Khajuna (lo scivolo a capsula più alto d’Europa) e Rapid Race (una corsa a bordo di tappeti scivolosi).

Il secondo parco a tema Ferrari Land ha un tema italiano e offre attrazioni legate al mondo delle corse e della velocità. Tra le attrazioni più spettacolari ci sono Red Force (la montagna russa più alta e veloce d’Europa), Flying Dreams (un simulatore di volo che ripercorre i luoghi più belli del mondo) e Thrill Towers (due torri di caduta libera con effetti sonori e visivi).

Gli hotel del resort hanno diversi temi e categorie, per adattarsi alle esigenze e al budget dei visitatori. Gli hotel sono: Hotel PortAventura (a quattro stelle, con tema mediterraneo), Hotel El Paso (a quattro stelle, con tema messicano), Hotel Caribe (a quattro stelle, con tema caraibico), Hotel Gold River (a quattro stelle superior, con tema western), Hotel Colorado Creek (a quattro stelle superior, con tema naturale) e Hotel Ferrari (a cinque stelle, con tema Ferrari). Gli ospiti degli hotel hanno accesso illimitato ai parchi a tema e al parco acquatico. Il resort dispone anche di un centro congressi con una capacità di 4.000 persone, un campo da golf con tre percorsi da 18 buche e un campeggio con bungalow e piazzole per tende e camper.